Grazie per le 20000 letture, WAAAH, sclero.
Vi adoroh.❤️

d r e w

«E queste sono le stalle dei Pegasi, se volete imparare a cavalcarli vi consiglio di farvi aiutare da qualche figlio di Iride. Riescono a domare anche i più spericolati.» ci spiega Piper, mentre ci fa fare il giro del campo, la mattina dopo.

«Pensavo che esistesse un solo Pegaso.» dico.
«Pegaso è come una divinità, e anche lui ha dei figli, ovvero tutti i Pegasi che vedi qui. E ce ne sono molti altri in giro per il mondo, proprio come i semidei.» mi spiega Piper, e io annuisco.
«E perché chiamarli pegasi e non semipegasi?» chiedo a Piper, e Talia accanto a me si sbatte una mano in fronte.

«Umh... questo non lo so, Drew.» ride Piper, contagiando anche me e Talia che fino a qualche secondo fa se ne stava con il broncio, pensierosa.
Era decisamente una domanda stupida, ma se l'ha fatta ridere ne è valsa la pena.

Quando finiamo il giro del campo, Piper deve abbandonarci a causa di un inconveniente nella cabina di Afrodite.
Non so come, ma riesco a convincere Talia a fare una passeggiata ai margini della foresta.
Stranamente accetta senza farci molto caso, di nuovo soprappensiero.

«C'è qualcosa che non va?» le chiedo e lei alza lo sguardo verso di me, poi lo riabbassa.
«Ho scoperto cosa vuol dire Cronide.» mi dice e la incito con lo sguardo a continuare.
«Chirone mi ha detto che è un patronimico, vuol dire figlio di Crono.» mi spiega e io annuisco, facendo finta di capire.
Cosa cavolo è un Crono?

«Non hai la minima idea di cosa io stia parlando, vero?» soffoca una risata e io distolgo lo sguardo.
Figura di merda fra tre, due, uno...
«Ti sbagli. So benissimo cos'è un Crono.» le rispondo, e Talia scoppia a ridere.
«Cos'è? Chi è, idiota!» dice, per poi sedersi con la schiena contro un albero. La imito, preparandomi ad ascoltarla.

Talia cerca qualcosa nel suo zainetto, finché non tira fuori un libro di miti greci. Lo apre e inizia a sfogliarlo, fermandosi ad una pagina e iniziando a leggere.

«Crono è una divinità preolimpica, figlio di Urano, il Cielo, e di Gea, la Terra. Era il Titano del tempo. Urano però, impedì che i dodici Titani venissero alla luce, a causa dello loro mostruosità e malvagità. Così Gea disse ai suoi figli di uccidere Urano, ma solo Crono le ubbidì, e uccise suo padre. È qui che inizia il dominio di Crono...»
«Ma è terribile!» la guardo sconvolta, e lei ruota gli gli occhi.
«Fammi finire.» sbuffa.
«Dicevo, iniziato il suo dominio, Crono si unisce a Rea e genera Estia, Demetra, Era, Ade e Poseidone. Ma tutti loro vennero divorati da Crono in quanto, avvertito da Gea che uno dei loro figli lo avrebbe spodestato, non voleva perdere il suo potere.» racconta, passando un dito su un disegno di Crono che divora i suoi figli.

«Rea, sconfortata e incinta dell'ultimo figlio avuto da Crono, decide di partorire di nascosto nell'isola di Lycto, dove nacque Zeus. Rea consegnó a Crono una pietra, che quest'ultimo divorò pensando fosse suo figlio.»
«Doveva essere proprio stupido, come si fa a scambiare una pietra per un bambino?!» le chiedo e lei mi guarda male.
«Drew, è un mito! C'è sia una po' di verità che un po' di immaginazione.» ruota gli occhi, poi li riporta sul suo libro, continuando a leggere.
«Zeus cresce in forza e intelligenza, e infine sconfigge suo padre Crono facendogli vomitare i suoi fratelli.» dice e io osservo il disegno sulle pagine sbiadite che ritrae Zeus nell'atto di squarciare il Titano.

«Ora, sappiamo che Cronide vuol dire figlio di Crono, e sappiamo anche che Crono aveva sei figli. Togliendo Estia che è una dea vergine ed Era che ha figli sono con suo marito, rimangono quattro divinità da cui posso discendere, che sono Demetra, Poseidone, Ade e Zeus.» mi spiega e io inizio a pregare tutti gli dei che non sia proprio Poseidone.
Altrimenti Talia sarebbe mia... cugina?
Quindi sarei ancora di più nella friendzone... NO, VI PREGO.

Talia chiude il suo libro, sospirando e poggiandosi con la testa contro il tronco dell'albero.
Sto per chiedergli cosa c'è ancora che non va, ma lei mi precede.

«Hai visto la reazione del Signor D quando mi ha vista? Oppure quella di Chirone?» mi dice, voltandosi verso di me e deglutisco cercando di concentrarmi sulla sua voce e non solo sua sua bocca decisamente vicina alla mia.
«Era come se avessero rivisto qualcuno a loro caro dopo tanto tempo.» mi dice e io mi riscuoto dai miei pensieri poco adatti al momento, concentrandomi sul suo discorso.

«Talia, tua madre ha detto che si era persa, forse...»
«Forse lei non è solo mia madre? Lo penso anch'io. Il problema è che non ho la minima idea di cosa possa essere.» sospira.
«Mi passi il tuo stilo?» le chiedo e lei mi guarda  curiosa, ma poi fa come le ho chiesto.

Afferro il suo stilo, poi frugo nella mia tasca per cercare la mia chiave a scatto.
Premo il bottoncino, e il mazzo di chiavi si trasforma in una magnifica spada di bronzo celeste.
«Forse c'è anche qui una sorta di pulsante.» dico dopo aver posato la mia spada per terra, rigirandomi il suo stilo fra le dita.

«Non c'è niente, ho già controllato. Teoricamente uno stilo serve per scrivere!» sbuffa, e io la guardo mentre dei puntini si collegano nella mia testa.
Talia sgrana gli occhi, ricambiando il mio sguardo.
Le passo lo stilo e lei scrive 'spada' nella terra sulla quale siamo seduti, lo stilo lascia una scia di bronzo.

«Non funziona.» sospira afflitta.
«Aspetta, è un oggetto antico. Forse non conosce la lingua moderna.» le dico e lei alza un sopracciglio.
«Forse è così!» insisto, poi le prendo la mano con la quale stringe lo stilo, e inizio a scrivere nel terreno la prima parola che mi viene in mente pensando a Talia.

ανεμοστ...

«Drew, quello è greco.» osserva Talia, e io completo la parola.

ανεμοστρόβιλος

«Tornado?» fa Talia e non appena pronuncia l'ultima sillaba il suo stilo inizia a cambiare forma, fino a diventare una bellissima spada brillante di bronzo celeste, sull'elsa sono intrecciati due spirali incastonate di diamanti da un lato rossi, e dall'altro azzurri.

Lascio la spada quando vengo trapassato da una scarica elettrica, ma Talia sembra come non sentirla.
Guarda la spada con gli occhi colmi di stupore e adorazione, poi si volta verso di me con un sorriso che va da un orecchio all'altro e dopo aver lasciato la spada per terra mi salta letteralmente addosso, circondandomi il collo con le braccia.
Dopo aver realizzato le circondo i fianchi con le braccia mentre la mia schiena si poggia sul terreno.

«Tu sei un genio! Non avrei mai pensato di dirlo, MA TU SEI UN GENIO!» fa tutta felice, continuando ad abbracciarmi.
«Lo sapevo già.» mormoro con il viso fra i suoi capelli. Profumano di olio di cocco misto a qualcosa come cacao.

Talia si stacca, premendo le mani sul mio petto e ritrovandosi di fronte alla mia faccia.
«Il tuo doppiomento è fantastico, Drew.» dice per poi sedersi sulle mie gambe e scoppiare a ridere.

La guardo male, poi mi tiro su anch'io, fissando rapito il suo viso che si illumina al suono della sua risata. Okay, adesso o mai più.
Lascio la presa sui suoi fianchi, poggiando le mani sulle sue guance e lei si zittisce.
Mi guarda negli occhi, così mi avvicino lentamente a lei, chiudo gli occhi e...
ricevo una testata sul naso.

«DAVIS, PORCA GEA, CHE TI SALTA IN MENTE?!» mi sbraita contro, alzandosi e recuperando la sua nuova spada da terra.
Alzo lo sguardo verso di lei con il naso dolorante, notando con mia soddisfazione il colorito rosso del suo viso.

«Sei arrossita.» le dico, nascondendo un sorriso.
«E tu stai sanguinando, e se non vuoi che ti rompa anche qualche costola ti consiglio di stare lontano almeno 10 metri da me per le prossime ventiquattro ore!» dice con le guance letteralmente a fuoco, voltandosi e allontanandosi.

«Sei stata tu a saltarmi addosso!» le ricordo, e lei mi risponde a tono con un:
«SE NON CHIUDI QUELLA FOGNA GLACIALE TI LANCIO UN PETRIFICUS!»

È cotta, decisamente.

—Coso autrice.—

Questo capitolo è corto e fa un po' pena, ma dovevo aggiornare.
Scusate se fa schifo😭

—Da chi pensate discenda Talìa?

capitolo corretto il 15.08.2018