XX
t a l ì a
Quando arriviamo tutti e quattro ai margini della foresta proibita, siamo ormai senza fiato.
«Okay, dobbiamo cercarle. Drew, tu vieni con me, Leo, tu sta con Talia. Facciamo presto, potrebbero essere in pericolo e hanno lasciato le armi al castello.» dice velocemente Percy, afferrando il braccio di Drew e trascinandoselo dietro ignorando le sue proteste.
«Fai strada tu, io ti guardo le spalle. Per quanto possa essere utile...» mormora l'ultima frase e io aggrotto la fronte.
Improvvisamente sembra così... abbattuto.
Decido di lasciar perdere, per il momento, e inizio a camminare lungo un sentiero che conosco a malapena, o meglio, l'unico sentiero che conosco.
«C'è qualcosa che non va?» chiedo a Leo, dopo un po che camminiamo nel silenzio più assoluto.
«No... no, va tutto bene.» mi fa un sorriso che avrebbe potuto convincere chiunque, ma non me.
«Farò finta di crederti.» sospiro, tornando con gli occhi puntati davanti a me, ma riesco a percepire lo sguardo di Leo su di me.
Lo guardo più volte con la coda dell'occhio, e proprio quando lui sta per aprire bocca sentiamo qualcuno urlare.
«Di qua!» dico a Leo, e insieme scattiamo nella stessa direzione.
Solo che Leo inciampa e cade di faccia in una montagnetta di foglie autunnali.
«Hai lo stesso equilibrio di un fenicottero zoppo, wow.» osservo, aiutandolo ad alzarsi. Lui ride nervosamente mentre con le mani sì pulisce i vestiti.
«Ma i fenicotteri non stanno in piedi su una gamba sola?» mi chiede Leo, mentre gli passo più volte una mano fra i ricci per togliergli dai capelli le ultime foglie rimaste.
«Appunto.» gli rispondo mentre lui mi guarda imbarazzato.
«Muoviamoci, e prova a non cadere più!» e ricomincio a correre.
«Ricevuto capo!» esclama e riprende a correre anche lui, raggiungendomi.
Arriviamo in una piccola radura, dove troviamo Annabeth svenuta per terra e Piper davanti a lei che parla con... delle acromantule.
Ma che cazz?
«Che cavolo sta facendo Piper?!» sussurro a Leo, per evitare di attirare l'attenzione dei ragnetti, così concentrati sulla voce di Piper che gli intima di andare via.
«Sta usando la lingua ammaliatrice, è uno dei poteri dei figli di Afrodite. Potrebbe convincere chiunque a fare qualsiasi cosa, soltanto parlando. Spero che quei cosi le diano ascolto.» dice Leo, accovacciandosi accanto a me dietro un cespuglio.
«Evitiamo i movimenti bruschi perchè potremmo attirare l'attenzione delle acromantule. Nel caso dovesse servire interveniamo.» sussurro a Leo che annuisce mentre guarda preoccupato Annabeth per terra, svenuta.
«Ha il terrore dei ragni, chissà che spavento si è presa.»
«Immaginavo fosse aracnofobica. É per la storia di Aracne e Atena, giusto?» dico e Leo mi guarda stupito.
«Come fai a sapere tutte queste cose?» mi chiede e faccio spallucce.
«Mia madre.» rispondo semplicemente.
«Sicura che non sei una semidea o qualcos altro?» mi chiede e io alzo un sopracciglio.
«Certo che sono sicura, me l'avrebbe detto.» gli rispondo e lui assottiglia lo sguardo, guardandomi meglio.
«Ora che mi ricordo, l'empusa di ieri ti aveva detto qualcosa riguardo la tua strana puzza, o odore divino, è molto meglio odore divino, già.»
«Ci stavo pensando anch'io, solo che non so a cosa si riferisse.» sospiro.
«Bravi ragnetti!» esclama Piper entusiasta «E non tornate più!» fa poi con voce severa, e fossi in quelle acrumantole che ora zampettano via, non ribatterei affatto.
Piper si avvicina al corpo svenuto di Annabeth e io e Leo la raggiungiamo. La biondina sembra riprendersi quando capisce che i ragnoni non sono più nei paraggi, così usando la mia bacchetta lancio un raggio blu nel cielo per avvisare Drew e Percy sulla nostra posizione.
«Come stai?» chiedo ad Annabeth che seduta sull'erba sta riacquistando velocemente i sensi.
«Un po' meglio. Scusa Pip, avrei dovuto aiutarti invece di svenire. Sembro Jason.» scuote la testa, provocando la risata dei due semidei.
«Chi è Jason?» chiedo.
«Il mio ragazzo.» dice Piper.
«Il mio migliore amico.» dice Leo, nello stesso momento.
«Il suo ragazzo e il suo migliore amico.» dice Annabeth, indicando prima Piper e poi Leo.
«Oh, capito.» rido anch'io.
«Anche lui è un semidio?» chiedo a Piper.
«Si, anche se è un po' diverso. Ha origini romane, non greche come noi.» mi risponde e annuisco.
«Da quale divinità discende?» non riesco a tenere a freno la mia curiosità e le faccio la fatidica domanda.
«Oh, è un figlio di Giove.» dice Piper e i miei occhi si trasformano in cuoricini palpitanti.
«Il dio del cielo?! Waaa, quindi se Zeu-emh, Giove e il re degli dei il tuo ragazzo è tipo il principe dei semidei?! ADORO.» inizio a sclerare e Leo scoppia a ridere.
«Emh, non esattamente.» ride nervosamente Piper guardando Annabeth un po basita.
«Te lo immagini Jason con una corona sulla testa e una spillatrice come moglie seduto su un trono? HAHAHAHA!» Leo si rotola per terra dalle risate mentre Annabeth scuote la testa come per dire "dove sono capitata?"
«Una spillatrice?» guardo divertita Leo che si degna di fermarsi solo per spiegarmi la storia di Jason e della spillatrice.
«Ha cercato di mangiare una spillatrice da piccolo?» ripeto sconvolta per poi scoppiare a ridere assieme a Leo.
«Per non parlare di quel mattone.» mormora Piper e Leo si ferma di colpo.
«Non è stato un bel giorno, quello.» dice Leo.
«Decisamente no.» concorda Annabeth.
Veniamo distratti da un rumore di zoccoli. Inizialmente penso siano dei centauri ostili, ma sospiro sollevata quando noto Percy e Drew in groppa al Pegaso nero, Blackjack. Dietro di loro c'è un centauro dall'aria amichevole.
«Abbiamo trovato Chirone!» esclama Percy, poi il suo sguardo sì fa subito preoccupato quando vede Annabeth distesa per terra.
Percy smonta subito da cavallo e raggiunge Annabeth.
«Tutto bene?» gli chiede preoccupato «Sei così pallida.»
«Sto bene.» gli sorride Annabeth e non posso fare a meno di pensare a quanto stiano bene insieme. Ship.
Blackjack nitrisce e Drew lo guarda sdegnato, scendendo dalla sua groppa.
«Quanto sei irritante.» ruota gli occhi, rivolto verso il cavallo. Poi ci raggiunge guardandosi intorno con aria scocciata.
«Salve Chirone!» Leo fa un saluto militare al centauro che ci raggiunge al trotto. Io alzo lo sguardo e nello stesso momento lui mi guarda, e fa qualche passo indietro.
«Oh dei, tu...» balbetta, guardandomi sconvolto. Nello stesso momento tutti si voltano verso di me, e mi sento presto in soggezione.
«Io c-cosa?» deglutisco, un po' intimidita. Chirone scuote la testa come per riprendersi.
«É che... somigli molto ad una mia conoscenza, ma è impossibile.» dice più a se stesso che a me. «Comunque, io sono Chirone, direttore del Campo Mezzosangue. Piacere di conoscerti.» mi sorride, porgendomi la mano che io stringo. «Mi chiamo Talia, piacere mio.» sorrido anch'io al centauro.
«Beh, se non vi dispiace potreste condurmi dalla professoressa McGranitt? Dobbiamo proprio fare due chiacchiere.»
«Lei conosce la McGranitt?» chiedo a Chirone mentre ci dirigiamo verso il castello.
«Certo, anche lei è una semidea. Sua nonna era una figlia di Atena molto intelligente.» dice Chirone e rimango a bocca aperta.
«È stata più o meno la mia reazione quando me l'ha detto prima che vi trovassimo.» dice Drew accanto a me, poggiandomi una mano sotto il mento e chiudendomi la bocca.
«Wow, cioè davvero... wow.» riesco a dire soltanto.
«Non me l'aspettavo.» rido nervosamente guardando il centauro. Solo ora che lo guardo meglio mi torna a mente una cosa che mi fa rimanere ancora più di sasso. «Aspetta.» dico fermandomi di colpo, e Leo dietro di me sbatte contro la mia schiena.
«Che succede?» chiede Leo e io guardo con gli occhi spalancati Chirone.
«Tu... Tu sei quel Chirone? Quello che fece da maestro ad Achille e a tutti quegli eroi? Il più saggio dei centauri?» deglutisco, battendo più volte le palpebre e Chirone mi guarda sorpreso.
«Come fai a saperlo?» mi chiede e io strabuzzo gli occhi.
«Quindi è vero! Oh mio Dio-volevo dire, oh miei dei!» mi porto una mano davanti la bocca per l'emozione e Drew ruota gli occhi, sbuffando.
«Mi scusi.» cerco di calmarmi, poi rispondo alla sua domanda.
«Mia madre da piccola mi raccontava le storie antiche, e in molte di queste c'era lei. Non posso credere che ora sia davanti a me, sembra che stia sognando. Oh no, e se è davvero un sogno?!» spalanco gli occhi e tutti ridono, tranne Drew, ovvio. Lui è freddo dentro.
«No, non è un sogno. Sono io in carne ed ossa.» dice Chirone e io quasi non svengo dall'emozione.
«Ora andiamo, devo chiedere il permesso per portarvi con noi.» dice Chirone e Drew lo guarda con un sopracciglio biondo alzato.
È biondo ovunque?
Okay, meglio fermare i pensieri.
«Per andare dove?» gli chiede Drew.
«Al Campo Mezzosangue, abbiamo bisogno di voi.» gli risponde.
«No, Borea ha bisogno di me per il suo stupido regno che non ho intenzione di salvare! Quell'uomo mi ha tormentato per anni, e poi è un dio, non può salvarsi da solo?!» dice e Chirone scuote la testa mentre riprendiamo a camminare verso il castello.
«Gli dei hanno bisogno dei semidei, Percy lo sa bene.» dice Chirone e io mi volto verso Percy.
«Eccome se lo so. Quando qualcosa va bene, o una guerra finisce tutti ringraziano gli dei. Ma cosa?! Gli dei causano problemi e io li risolvo, dovrebbero ringraziere me, non gli dei.» si sfoga e io trattengo una risata.
«Beh, non hai tutti i torti.» dice Leo e Piper annuisce.
«Testa d'Alghe, sei un po' stressato sai?» dice Annabeth e Percy sospira.
«Hai ragione, devo calmarmi un po'.» sospira lui e finalmente arriviamo al castello.
«Abbiamo saltato la lezione di Lumacorno, spero non ci metta in punizione.» guardo preoccupata Drew e lui scrolla le spalle.
«Era per una buona causa, non può dirci nulla.» dice semplicemente mentre attraversiamo il grande portone.
«Talia, ti dispiacerebbe scortarmi da Minerva?» mi chiede Chirone e io annuisco immediatamente: vorrei chiedergli tante di quelle cose!
«Certo, da questa parte.» gli faccio strada, lasciando i quattro semidei nelle mani di Drew. Poveri loro.
«Quindi ti piace la mitologia.» dice Chirone, iniziando una conversazione.
«Beh si, sono cresciuta fra miti greci e romani, soprattutto greci. Mia madre me li raccontava per farmi addormentare.» dico a Chirone e lui aggrotta un po' le sopracciglia.
«Tua madre è una strega?» mi chiede e io scuoto la testa.
«No, papà è un mago e la mamma... beh, è una semplice persona.» abbasso lo sguardo.
«Ho capito. E invece cosa sai dirmi della vita di Drew?» mi chiede e inizio a pensare se dirgli o no dei sogni di cui il biondino mi ha parlato. Ma sí, Chirone è un centauro con almeno cinquemila anni, penso sia affidabile.
«Drew mi ha raccontato che ha sognato più volte Borea, e l'ultima volta lui gli ha detto che Drew avrebbe dovuto fermare qualcuno che stava distruggendo il suo regno.» gli dico e Chirone scuote la testa.
«Oh no...» mormora.
«Qualcosa non va?» gli chiedo e lui guarda davanti a sé mentre continuiamo a camminare.
«Vedi Talia, il nostro Oracolo tempo fa ha pronunciato una profezia, ma non era completa. Non posso dirti esattamente di cosa parla, e non posso dirlo nemmeno a Drew e agli altri, o almeno non adesso. Però non si tratta solo della distruzione del regno di Borea.»
«Cos'è che minaccia il suo regno?» gli chiedo e lui esita nel rispondermi.
«É uno spirito del fuoco che non ha più un corpo, e che se non ne troverà uno potrebbe creare grandi danni all'intera umanità. Se rimane così a Nord per molto tempo, potrebbe sciogliere i ghiacciai e provocare il rialzamento della superficie del mare, che potrebbe sommergere le terre.» mi spiega velocemente.
«Ma cosa ci fa uno spirito del fuoco nel Regno di Borea?» gli chiedo leggermente confusa e Chirone sospira.
«Questo è quello che dobbiamo scoprire.»
capitolo corretto il 01.02.2018
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