XIV
d r e w
«Albus, quelle zucche vanno sulla destra, non sulla sinistra!»
«Lily, serve più burrobirra!» «Scorpius... nulla, tu sei perfetto... JAMES, PORCO SALAZAR, NON DEVI FAR ESPLODERE LE ZUCCHE!»
«La smetti di sbraitare? Ti senti solo tu in tutto il castello.» ruoto gli occhi mentre reggo la scala ad un Corvonero che sta appendendo delle decorazioni.
Talìa si volta verso di me con lo sguardo infuocato che brulica di minacce di morte. «Chiudi il becco e continua a lavorare, deve essere tutto perfetto altrimenti non riceverò abbastanza crediti per diventare caposcuola! Hanno dato l'incarico a me, non a te, ma non mi sorprendo che tu non capisca!» inizia a sbraitare ancora di più, ricevendo occhiatacce dalla maggior parte dei ragazzi presenti in sala grande per dare un contributo. Tranne dai Tassorosso, i Tassorosso sono sempre troppo schifosamente gentili.
«Ma tu sei eccezionale, ce la faresti anche senza questi crediti!» dice Potter, arrivando dietro di lei e abbracciandola.
Talìa arrossisce e si volta verso Potter che gli sorride come uno scimmione nel periodo dell'accoppiamento. Sento ribollire tutto il mio corpo, qualcosa dentro di me sembra voler uscire fuori e stento a trattenerla, somiglia molto alla rabbia ma non la definirei proprio così.
Ho gli occhi fissi sulla stupida faccia sorridente di Potter, ma sposto lo sguardo su quella di Talìa che mi fissa con gli occhi spalancati e scuote la testa impercettibilmente nella mia direzione. James le poggia le labbra sulla guancia e stringo i denti provando a reprimere quell'assurda emozione, ma lei spalanca se possibile ancora di più le orbite e si libera velocemente dalla sua presa.
«Fa un po' freddino o sono io?» dice Potter, riavvicinandosi a lei.
«Scusa James, devo dire una cosa a Drew, torno subito!» detto questo, alla velocità della luce mi afferra un polso e mi trascina fuori dalla sala grande, apre la porta di un'aula vuota, mi spinge dentro e si chiude la porta alle spalle.
«Che diavolo ti prende?!» le lancio un'occhiataccia e lei sembra rabbrividire.
«Non te ne sei accorto? Stavi per perdere il ccontrollo» mi sgrida e distolgo lo sguardo trattenendomi dal risponderle.
«Poi non capisco perchè tu abbia avuto quella reazione, quando...»
«Basta.»
«Quando James-»
«Zitta!»
«QUANDO JAMES MI HA AB-»
«TALIA STA ZITTA!» le urlo contro e qualcosa dentro di me amplifica la mia voce, facendola rimbombare ancora di più. Lei indietreggia di qualche passo, come se avesse paura di me.
«Smettila.» dice con un filo di voce, guardandomi con gli occhi scintillanti di paura. Si accascia a terra tremante, mentre della brina inizia a formarsi sui suoi capelli. Solo ora mi accorgo che sto perdendo il controllo e che tutto intorno inizia a ghiacciarsi.
«Oh, no...» mi guardo le mani e mi passo velocemente una mano fra i capelli, chiudendo gli occhi e provando a calmarmi.
«Drew... ho f-freddo.» dice, respirando a fatica e lascio perdere il tentativo di risucchiare dentro di me tutto quel gelo. La raggiungo velocemente e provo a farla alzare, ma sembra ormai un pezzo di ghiaccio.
Proprio come nel mio sogno.
«Resisti, ora usciamo da questo posto.» la prendo in braccio e corro verso la porta. Provo ad aprirla ma è bloccata dal ghiaccio. «Andiamo!» comincio a tirare calci alla porta ma quella non ne vuole sapere di aprirsi.
«DREW!» sento Scorpius urlare dall'altro lato della porta e tiro un sospiro di sollievo.
«Scorpius! La porta è bloccata, non riusciamo ad uscire e Talìa...» abbasso lo sguardo sul suo viso semicosciente «Non è nelle migliori condizioni.»
«Stai indietro!» mi avverte e ubbidisco, stringendo Talìa a me più forte che posso.
«BOMBARDA MAXIMA!» sento urlare Scorpius e subito dopo la porta salta in aria, rivelando il mio migliore amico con la bacchetta ancora in posizione.
«Dobbiamo portarla in infermeria.» faccio agitato, ma Scorpius mi ferma.
«No, si chiederanno cosa le è successo. Dobbiamo andarcene da qui prima che arrivi qualcuno, portiamola nel nostro dormitorio, se la caverà.»
«Ma...» provo a protestare.
«Drew, fidati di me. Si chiederanno del perché i tuoi capelli siano diventati persino più biondi dei miei e del perché i tuoi occhi abbiano quel colore disumano. Sbrigati.» mi fa cenno di seguirlo.
«Hai ragione.» sospiro e lancio un'altra occhiata preoccupata alla ragazza fra le mia braccia.
Arriviamo nei sotterranei e per nostra fortuna la Sala comune di Serpeverde è completamente vuota visto che era ormai vicina l'ora di cena, così passiamo inosservati fino alla nostra stanza. Una volta varcata la soglia della nostra camera, adagio Talìa ormai svenuta sul mio letto.
«Dobbiamo riscaldarla.» dico a Scorpius che subito dopo mi raggiunge con un maglione grigio orribile con una S verde ricamata sopra. Lo guardo schifato.
«Non potevi prendere qualcosa di mio?»
«Talìa adora i maglioni della signora Weasley, e poi riscaldano! Zitto e infilaglielo, io vado a fermare Albus prima che venga qui e ci scopra... devo inventarmi qualcosa.» borbotta l'ultima frase.
«Dovremmo dirglielo.» dico a Scorpius mentre infilo il maglione a Talia e la copro con le coperte del mio letto.
«Tu dici?» fa Scorpius e annuisco.
«Sì, infondo siamo amici da molto tempo e penso abbia il diritto di saperlo, anche se quello che dovrebbe sapere qualcosa su di me sono proprio io..» sospiro poggiando una mano sulla fronte di Talìa.
«Spetta a te prendere la decisione, Drew. Vado ad avvisare gli altri che è tutto a posto, il problema sarà come spiegare a James dove si trovi Talìa.» dice Scorpius e appena le mie orecchie sentono il nome di Potter vengo scosso da una scarica di rabbia lungo tutta la spina dorsale.
«D'accordo vai.» dico a Scorpius che dopo avermi rivolto un sorriso incoraggiante esce dalla camera.
Una volta solo mi volto di nuovo verso Talìa, spostandole un ciuffo di capelli dalla fronte e sdraiandomi accanto a lei. Sembra ancora tremare e capisco che il calore di maglioni e coperte non è abbastanza.
Così mi faccio più vicino a lei, la circondo con le mie braccia e la stringo al mio petto, muovendo le braccia velocemente per riscaldarla. Il suo tremolio cessa quasi subito e torna a respirare regolarmente, ora sembra dormire normalmente di fronte a me. Poggio la mia fronte contro la sua e non posso fare a meno di notare il contrasto che formano i suoi capelli sulla sua pelle ora troppo chiara rispetto al suo colore naturale.
Studio lentamente il suo volto, passo per passo: prima la fronte coperta da ciuffi disordinati di capelli corvini, le sopracciglia rilassate, la forma dei suoi occhi, gli zigomi non troppo pronunciati, il suo naso leggermente all'insù e infine le labbra. Su di loro mi ci soffermo maggiormente.
Hanno ancora un colore lontanamente violaceo per via del freddo di pochi minuti prima, ma stanno lentamente tornando al loro colore naturale. Ci passo il pollice sopra, percorrendo lentamente prima il labbra superiore e poi quello inferiore.
Quella volta, nel bosco è riuscita a calmarmi soltanto parlando.
Poco fa invece, è stata lei a farmi sfuggire di mano la situazione, sempre parlando. Quindi lei riesce a trasmettermi calma e nel contempo riesce a farmi arrabbiare come non vorrei mai, meraviglioso.
Decido di non pensarci più, convincendomi che la reazione di oggi sia stata tutta colpa dell'antipatia che provo nei confronti di Potter e della Grifonshifo presente adesso nel mio letto, che sto abbracciando, alla quale non vorrei mai che succedesse qualcosa di irreparabile e che riesce ad essere il mio antidoto ma contemporaneamente il mio veleno.
❅ ❅ ❅ ❅ ❅
t a l ì a
Pensavo di essere immune a tutto ciò che c'è di terrificante sulla faccia della Terra dopo quella volta al circo, quando mi sono ritrovata la faccia di un clown ad un palmo dal naso. Pensavo che nulla mi avrebbe più spaventata, terrificata, scandalizzata. Purtroppo, mi sbagliavo.
Non è tanto svegliarsi nello stesso letto di un sedicenne Serpeverde biondo, brutta copia di Jack Frost e che vuoi uccidere da sei anni, no. Svegliarsi nello stesso letto CON un sedicenne Serpeverde biondo, brutta copia di Jack Frost e che vuoi uccidere da sei anni è terrificante.
Quando apro gli occhi e mi ritrovo la sua faccia addormentata di fronte alla mia, per prima cosa controllo se ho tutti i vestiti addosso.
Okay, ho un maglione della signora Weasley che è troppo grande per essere mio. Ma almeno sono vestita.
Sospiro sollevata.
Come secondo step, provo a capire dove sono, e realizzo che mi trovo in una stanza molto Serpeverdesca.
Come terzo e ultimo step, getto un urlo che le banshee possono accompagnare solo.
Davis fa una salto di circa un metro, va quasi a sbattere contro il soffitto per poi spiaccicarsi sul pavimento come un omelette finita male. Simultaneamente altre due persone nella stanza urlano, e mi volto notando Scorpius che salta terrorizzato nel letto vicino, finendo addosso ad Albus che urla a sua volta abbracciando Scorpius.
«COSA C'E' DI SBAGLIATO IN TE?» sbraita Drew, con la mano premuta contro il petto che si alza e che si abbassa velocemente.
«Sto per avere un infarto.» sento dire da Scorpius, mentre riprende fiato.
«Scorp... non che mi dispiaccia, ma il tuo ginocchio è sopra... emh, beh.» dice Albus, arrossendo e Scorpius fa un altro salto della Madonna sul suo letto balbettando delle imbarazzantissime scuse.
Quella situazione mi fa scoppiare a ridere.
«Merlino, devi farti vedere da un bravo psicomago.» mormora Davis, alzandosi e buttandosi nuovamente accanto a me con la stessa grazia di un tricheco obeso.
«Qualcuno può spiegarmi...?» alzo un sopracciglio verso la faccia di Drew spiaccicata contro il cuscino.
«Più tardi biscottino, non è ancora sorto il sole.» mormora e fa per abbracciarmi con un braccio ma mi scanso e con il mio adorato tic all'occhio gli strappo malamente il cuscino da sotto la testa e inizio a malmenarlo mentre lo insulto.
«Non.» cuscinata «Chiamarmi.» altra cuscinata «BISCOTTINOOOO!» una raffica di cuscinate alla velocità della luce.
Smetto di prenderlo a cuscinate soltanto dopo che mi ha implorata di lasciarlo dormire in pace.
Scocciata, mi alzo dal suo letto e mi lancio su quello di Albus, il quale è seduto sul materasso alla ricerca del suo sonno perduto. Qualche secondo dopo Drew inizia a russare con la bava che gli colo dalla bocca. Disgustoso.
Mi siedo accanto ad Albus, incrociando le gambe.
«Albus, è stato terribile.» lo guardo con occhi terrorizzati, rivivendo lo sconforto di qualche minuto prima, quando mi sono ritrovata la faccia di Davis davanti.
«Shh tesoro, passerà.» fa lui con voce paterna, accarezzandomi i capelli.
«Visto che quel depravato ha lo stesso sonno di una fangirl dopo una nottata passata a guardare serie tv, dovete spiegarmi per quale arcano motivo ero nel suo letto.» guardo Albus che a sua volta guarda Scorpius.
«Aspetto anch'io delle spiegazioni.» Albus alza un sopracciglio e Scorpius sospira, sedendosi anch'esso sul letto del mio migliore amico.
«D'accordo, le spiegazioni le aspetta da più tempo Albus quindi mi sembra corretto-»
«Malfoy.» ringhio e Scorpius deglutisce.
«Okay, okay.» ride nervosamente il biondino. Albus sbuffa e incrocia le braccia, ascoltando le parole del suo futuro marito.
«Io non so cos'è successo quando eravate in quell'aula, ma quando vi ho fatti uscire Drew ti portava in braccio ed era sconvolto.» inizia a raccontare e dei flash del giorno precedente iniziano ad inondarmi la mente.
«Si, eravamo tutti nella Sala Grande per le preparazioni e lui ha iniziato a comportarsi in modo strano, ho visto che i suoi occhi stavano cambiando così l'ho portato fuori dalla Sala, ho trovato un'aula vuota e ci ho chiusi dentro. Lì ha perso il controllo e tutto è diventato troppo freddo, poi non ricordo più nulla.»
«Perché quando siete usciti tu eri svenuta, non so da quanto. Dovevamo allontanarci dall'aula o qualcuno avrebbe sospettato di noi. Drew voleva a tutti i costi portarti in infermeria, ma cosa avremmo dovuto dire a Madame Pomfrey? Così ti abbiamo portata qui, riempita di coperte e maglioni, riscaldata e per fortuna sei viva.» finisce di raccontare e io volto lo sguardo verso il letto di Davis, dove lui giace come una balena spiaggiata.
«Devo tornare alla Torre di Grifondoro, non oso immaginare come saranno preoccupate Rose e Lily.» faccio per alzarmi ma Albus mi ferma.
«Mi sono inventato una scusa, sta tranquilla. Ora però voglio capirci qualcosa anch'io.» dice Albus alternando lo sguardo tra me e il biondino.
«Possiamo o..?» chiedo a Scorpius.
«Drew ha detto che va bene.» annuisce lui, e iniziamo a raccontargli ciò che è successo negli ultimi giorni. Alla fine del racconto Albus inizia a ridere.
«Albus?» Scorpius aggrotta le sopracciglia, confuso. Io so cosa sta per dire Albus.
«Al, sta zitto.» mormoro.
«È troppo comico. Mi ricordo da piccoli quando mi assillavi dicendomi che volevi una essere come gli eroi dell' antica Grecia, e invece il tuo peggior incubo ti ha rubato la vita.» scoppia a ridere e io alzo gli occhi al soffitto mentre quel demente del mio migliore amico si rotola fra le lenzuola.
«Silencio.» mormoro nella sua direzione, e improvvisamente la sua assordante risata cessa.
«L'hai davvero silenziato con un incantesimo?» fa Scorpius divertito e io sorrido soddisfatta mentre Albus si porta le mani attorno al collo, chiedendosi forse che fine abbiano fatto le sue corde vocali.
«È molto più carino quando sta zitto, non trovi?» lancio una frecciatina a Scorpius che arrossisce leggermente quando Albus gli si avvicina mimandogli qualcosa di incomprensibile con le labbra.
«Umh... già- aspetta cos-no! Voglio dire...» balbetta Scorpius mentre Albus lo scuote dalle spalle. Rido guardando quella scena, soprattutto guardando Scorpius super imbarazzato davanti ad un esemplare di Albus che adesso lo abbraccia sconsolato come un cucciolo di panda.
Qualche minuto dopo loro si sono ormai già riaddormentati, così decido di abbandonarli ma non prima di essermi vendicata. Mi dirigo verso l'armadio di Albus dove lui tiene la scorta del mio cibo preferito... hey, non si sa mai!
Frugo nella borsa fino a trovare la panna spray. Mi avvicino al letto di Davis e metto la panna sulla sua mano destra. Cerco di trattenere le risate mentre afferro la piuma dalla scrivania. Prima di agire cedo alla tentazione di spruzzarmi un po' di panna in bocca. AMO LA PANNA. Ritornando al mio piano malvagio, avvicino la piuma al naso di Davis che come un cretino cade nella trappola e si spiaccica la mano piena di panna contro la faccia.
Scoppio a ridere stile babbuino, correndo fuori dalla stanza prima che lui mi congeli ma non prima di sentire un urlo barbarico che dice «STRONZA, SEI MORTA!» Una volta passati i dormitori mi ritrovo nella sala comune di Serpeverde e corro come uno stambecco verso il passaggio. Ciò che non avevo calcolato è che per passare ci vuole una parola d'ordine.
Impreco sottovoce.
Provo tutte le parola che mi vengono in mente ma il passaggio non si apre. Soltanto quando un esemplare di Drew FacciaDiPannaIncazzato è a qualche metro da me mi viene un lampo di genio.
«Parola d'ordine!» esclamo, e il passaggio si apre.
Esulto dentro di me e scatto fuori dalla sala comune di Serpeverde. Ma Davis ha poteri e riflessi divini, quindi in un nanosecondo mi ritrovo spiaccicata con la schiena contro il muro dei sotterranei mentre il passaggio si chiude dietro le sue spalle.
«Come hai osato...» prova a fare il ragazzo incazzato e pericoloso, ma con la faccia ricoperta di panna mi fa solo più ridere.
«Dovresti essere felice, la panna è buona!» sorrido angelicamente e gli scappa una risata, per poi sorridere in modo inquietante.
«Ne vuoi un po'?» sussurra, avvicinandosi fino a far toccare i nostri nasi, appiccicandomi la panna.
Sento le guance andare a fuoco per la rabbia mischiata all'imbarazzo, ma non appena sto per aprire la bocca per dirgli educatamente che se non si allontana di almeno due metri da me il mio ginocchio colpirà malamente le sue parti basse, lui annulla le distanze, poggiando le sua labbra sulle mie. Resto per dieci secondi immobile con gli occhi spalancati, mentre la sua bocca si muove lentamente, ibrattandomi il viso di panna spray.
Mi sento improvvisa molle, come se le mie ginocchia stessero per cedere. E quasi sono io quella a cedere, infatti per poco non cedo alla tentazione di ricambiarlo, e purtroppo ammetto che le sue labbra morbide baciano bene. Non lui, lui fa schifo.
Quando si stacca con un ghigno soddisfatto e mi dice «Hai un po di panna sul viso, biscottino.» per poi darmi le spalle e rientrare nella sua sala comune mentre ride, lasciandomi li da sola come una mongola.
Lentamente il mio cervello realizza ciò che è appena successo, e mi ritrovo a correre urlando per i corridoi, diretta verso il bagno nella mia camera dentro la Torre di Grifondoro affinché io possa sciacquarmi e risciacquarmi la bocca per i prossimi sette mesi.
—Coso autrice.—
Ho cambiato qualcosina, spero vi sia piaciuto🌚
capitolo corretto il 28.O7.2O17
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