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La settimana seguente Jaebum era così nervoso e non era certo per la proiezione del cortometraggio, ci aveva lavorato sodo ma il professore aveva già valutato il loro progetto e inoltre non ci aveva lavorato da solo, ne aveva diretto una parte e si era occupato dell'editing ma era già tutto fatto e le persone che sarebbero state presenti all'evento non erano nemmeno speciali.

L'unica persona speciale presente sarebbe stata Youngjae. E Jaebum aveva programmato tutto, sarebbero andati insieme all'evento e avrebbero guardato tutti i film che Youngjae avrebbe sopportato, sapeva già che alcuni sarebbero stati noiosi, infine avrebbe portato Youngjae ad un ristorante elegante per cui aveva messo dei soldi da parte e si sarebbe dichiarato.

Jinyoung gli aveva detto che non era esattamente una confessione la sua, dato che si era scopato lo stesso ragazzo per quasi un anno e praticamente loro due insieme ci stavano già, ma non importava a Jaebum, non gli era mai successo, non si era mai innamorato di qualcuno e non aveva mai avuto una relazione seria, voleva che Youngjae sapesse esattamente quello che sentiva per lui, voleva farlo bene.

Se fosse stato fortunato abbastanza Youngjae gli avrebbe detto che ricambiava i suoi sentimenti e Jaebum avrebbe fatto una videochiamata con sua madre e glielo avrebbe presentato, beh il giorno dopo però, per quella sera aveva programmato altre cose.

Tutto sarebbe stato perfetto. Avrebbe continuato a ripeterselo nella propria mente finché non ci avesse creduto.

Tuttavia le cose non sembravano poi così perfette, Youngjae aveva un aspetto fantastico, Jaebum perse la voce quando lo vide. Indossava una camicia azzurro chiaro e su di essa una giacca elegante, tutto aveva un'aria molto costosa, indossava anche gli occhiali e aveva un nuovo taglio di capelli. Jaebum voleva divorarlo.

Si tenevano per mano ma a disagio, niente stava andando come Jaebum si era immaginato, gli sudavano le mani, Youngjae sembrava essere felice di essere lì ma Jaebum non poteva evitare di essere terrorizzato. E se le cose stessero andando troppo in fretta? Se, semplicemente, non erano ancora pronti per quel passo?

Non riusciva a smettere di rimuginarci su, Youngjae provò ad iniziare una conversazione con lui ma non riusciva a prestargli abbastanza attenzione, tutto ciò che riusciva a pensare era la prenotazione che aveva fatto al ristorante più costoso della città, temeva di non aver dato loro la data giusta, non riusciva a ricordarselo, doveva chiamare per controllare–

«Hey, Jaebum, è bello vederti.» Janet era lì, era proprio quello di cui Jaebum aveva bisogno al momento. Non riusciva a smettere di scervellarsi, stava sudando, Youngjae sembrava a disagio e quella stronza di Janet gli stava addosso. La ragazza faceva parte del gruppo che aveva lavorato al cortometraggio e aveva flirtato con lui per quasi due anni, non era in grado di capire l'antifona a quanto pareva.

«Janet», Jaebum provò a sorriderle ma non ci riuscì, era troppo infastidito, nulla stava andando come voleva e tutto perché lui si faceva delle seghe mentali, non stava succedendo nulla ma lui stava per andare in iperventilazione. «Bello vedere anche te.»

«Oh, e lui chi è?» Janet guardava Youngjae con curiosità, esagerava sempre, troppo interessata a chi era suo amico e Jaebum non ne capiva il perché. Si stavano tenendo per mano lui e Youngjae ma per qualche ragione Jaebum lo lasciò andare, diamine non ne capiva il motivo ma lo fece.

«Lui è... un mio amico, Youngjae. Youngjae, lei è una mia compagna di corso, Janet.» Jaebum vide in quel momento vide lo sgomento apparve sul viso di Youngjae, il ragazzo non riusciva nemmeno a nasconderlo. Jaebum sapeva che probabilmente si stava comportando da cazzone ma come poteva presentare Youngjae come il suo fidanzato se ancora non ne avevano parlato tra loro? Quando ancora non si era confessato? Non avrebbe dovuto lasciar andare la sua mano, provò a riafferrarla ma Youngjae se l'era infilata nella tasca dei pantaloni, nell'altra teneva un bicchiere di vino bianco.

«Non fare così, Jaebum. Noi due non siamo semplici compagni di corso, siamo amici da anni ormai, abbiamo lavorato insieme al film che guarderai stasera Youngjae. Ci siamo uniti molto grazie a questo progetto, è stata un'esperienza che ci ha avvicinato.» Janet era esageratamente felice, Jaebum alzò gli occhi al cielo, poteva benissimo soffrire di allucinazioni quella ragazza, non si erano avvicinati proprio per niente, si erano solo scambiati i numeri e solo perché avevano dovuto. Non avevano parlato nemmeno una volta dopo la fine del progetto.

«Huh, piacere di averti conosciuto, Janet...» Youngjae sembrava così confuso, Jaebum voleva morire cazzo, voleva prendere il ragazzo per mano e trascinarlo via così che potesse dichiararsi e togliergli quell'espressione sofferente dal viso. Ma non poteva, doveva restare per almeno un'ora o due e vedere la proiezione del suo film.

«Felice di averti visto Janet, davvero. Ma dobbiamo andare adesso per trovare dei buoni posti, ci vediamo in giro.»

Sembrava che lei volesse dire qualcosa, magari offrirsi di aggregarsi a loro ma, oh no, non sarebbe successo, Jaebum strinse la presa sul braccio di Youngjae per poterlo portare via con sé. Si sedettero insieme, molte sedie erano già state prese ma trovarono comunque dei buoni posti.

Jaebum era ancora nervoso ma non voleva che Youngjae provasse imbarazzo con lui, sapeva che era turbato ma non c'era nulla che potesse fare al momento per cambiare le cose se non provare a distrarlo. Non funzionava, Youngjae era freddo, non lo guardava e rispondeva a monosillabi, Jaebum voleva piangere, non riusciva a credere che fosse riuscito ad incasinare tutto e che non stessero nemmeno insieme insieme ancora.

Se ne stavano seduti lì da quasi due ore, il cortometraggio di Jaebum sarebbe stato il prossimo, Youngjae sembrava essere di un umore migliore, era eccitato di vedere cosa Jaebum e il suo gruppo aveva creato, gli sorrise perfino una volta. Vittoria! Venti minuti dopo il film finì e Youngjae gli sussurrò all'orecchio, per non disturbare gli altri, e brividi di piacere percossero tutto il corpo di Jaebum.

«Era davvero grandioso, amo come voi ragazzi avete mostrato le loro vite, vorrei che fosse stato più lungo. Mi sono davvero divertito.»

«Non ho fatto molto.» Jaebum non voleva arrossire ma non poteva evitarlo, grazie al cielo era troppo buio perché Youngjae se ne accorgesse.

«Eppure, vedere il tuo nome nei titoli di coda mi ha fatto sentire davvero orgoglioso di te.»

Jaebum non riuscì a decifrare l'espressione di Youngjae ma lo conosceva abbastanza bene ormai, sapeva riconoscere le varie sfumature della sua voce. E in quel momento la sua voce era mesta, Jaebum sapeva che era genuinamente orgoglioso di lui ma non riusciva a nascondere quanto triste fosse e questa cosa lo stava uccidendo, sapeva che era colpa sua. Non avrebbe dovuto aspettare così tanto per parlare con Youngjae della loro relazione.

Guardarono altri due film prima che ci fosse una pausa per permettere alle persone di recarsi in bagno o di fare altro, l'ambiente non era troppo restrittivo, erano nell'edificio del dipartimento di cinema, c'erano persone sedute ovunque, anche sul pavimento, mangiavano e bevevano, Jaebum era quasi certo di aver visto qualcuno fumare alle sue spalle.

«Non mi sento molto bene, credo dovrei andare, okay? Grazie per avermi invitato, mi è davvero piaciuto quello che ho visto... però ora mi scoppia la testa, possiamo parlare del tuo film dopo? Magari me lo fai vedere di nuovo.» Youngjae gli rivolse un nuovo sorriso, di nuovo, ma stavolta Jaebum desiderò che non lo avesse fatto. Non era un vero sorriso, era finto, non raggiungeva gli occhi e lo faceva sembrare più triste di prima.

«Va bene, fammi solo parlare con il mio professore, okay? Faccio in fretta, poi possiamo andare.»

«Jaebum, posso andarmene da solo, tu resta qui e goditi la serata, è importante per te, non voglio rovinartela solo per uno stupido mal di testa.» Youngjae gli diede una pacca sul braccio e da quando loro si davano pacche sulle braccia? Come se fossero dei semplici conoscenti, col cazzo, loro due erano molto di più.

«No, vengo con te, siamo venuti insieme – non stai rovinando la serata, andiamo, piccolo.»

Youngjae si limitò a lanciargli un'occhiata, non voleva più parlare e lo rese abbastanza evidente lasciando l'edificio senza aggiungere altro. A Jaebum servirono un paio di secondi per capire quello che stava succedendo e dovette corrergli dietro per raggiungerlo.

Youngjae era nel mezzo del parcheggio, camminava troppo in fretta, Jaebum non era certo il miglior atleta al mondo così quando lo raggiunse era a corto di fiato, si aggrappò al braccio di Youngjae ma gli servirono due minuti per riprendersi. Youngjae sembrava impaziente mentre gli chiedeva di lasciarlo andare ma non c'era alcuna possibilità che lo facesse.

«Fammi spiegare, Jae- piccolo. Dai, ti prego, lo so che questa serata... non era quello che ci aspettavamo ma io ero così nervoso.»

«Non devi darmi alcuna spiegazione, è ovvio essere nervosi per qualcosa di importante. Mi dispiace di aver rovinato tutto e solo che mi sento strano, me ne vado a casa da solo, davvero, non devi preoccuparti per me.»

Jaebum ne aveva abbastanza di quel casino, perché Youngjae sembrava così addolorato? Lui non aveva rovinato proprio niente, dannazione.

«Smettila di scusarti, tu non hai fatto nulla. Sono felice che sei venuto, ero nervoso perché eri qui come mio accompagnatore.»

La consapevolezza si fece strada sul viso di Youngjae ma la cosa non sembrò consolarlo per nulla, in verità sembrava ancora più ferito, Jaebum aveva forse frainteso tutto? Non erano sulla stessa lunghezza d'onda?

«Oh...»

Lunga pausa, Youngjae deglutì, sembrava anche un po' pallido. «Non – hum, non fa niente se te ne sei pentito, ma io – io non posso più farlo così, Jaebum. Mi piaci troppo per continuare in questo modo. Mi dispiace, amo stare con te ma... questa situazione sta arrivando a un punto dove riesce solo a farmi stare male, capisci? Mi fa male non sapere a cosa siamo arrivati, non voglio essere il tipo che chiede "cosa siamo?" ma io davvero non so cosa siamo e io pensavo... io pensavo che noi fossimo qualcosa ma invece... non è così evidentemente. Quindi penso che sia meglio se smettiamo di vederci, almeno per ora.»

Youngjae sembrava essere sull'orlo delle lacrime ed era sul punto di voltarsi e lasciare Jaebum lì, e no, no, no, no e basta. Non stava succedendo, lui aveva pianificato tutto, si sarebbe dichiarato e sarebbero tornati insieme a casa sua, aveva perfino mandato Jinyoung a dormire da Jackson cosicché potessero avere la casa tutta per loro. Come è possibile che fosse andato tutto così male da far persino pensare a Youngjae che non lo ricambiasse? Jaebum si sentiva perso, Dio quanto faceva schifo in quelle cose.

«No, no, ti prego ascoltami, Youngjae, ti prego.» Youngjae si voltò nella sua direzione ma senza guardarlo negli occhi, stava cercando di trattenersi ma Jaebum riusciva comunque a vedere le lacrime formarsi agli angoli dei suoi occhi. «Guardami, piccolo... non è così.»

Youngjae lo guardò dritto negli occhi, la determinazione era dipinta sul suo viso anche se una lacrima gli rotolò giù sulla guancia. «Non mi aspetto nulla da te, sapevo quello che stavamo facendo fin dall'inizio ma poi tu hai iniziato... sai cosa? Non importa adesso, il punto è che io sapevo che ci stavamo solo divertendo e che non ci sarebbero stati legami ma non sono riuscito a non innamorarmi di te... e non lo sto dicendo per sentirti dire lo stesso, ma stasera ho realizzato che io non posso esserti solo amico, tu mi piaci, quindi è meglio se ci prendiamo una pausa così che io possa dimenticarti.»

«Ma io non voglio che mi dimentichi!» quasi urlò Jaebum. Si avvicinò di più a Youngjae per potergli prendere il viso tra le mani, la sua voce era più bassa adesso, non voleva spaventarlo. «Ti prego, non è così. Lo voglio, stare con te, io voglio stare con te, Jae. Non come amici, io voglio che tu sia il mio fidanzato.»

«Lo vuoi?» Youngjae non sembrava nemmeno speranzoso, aveva un'espressione sospettosa come se Jaebum avesse potuto mentire su qualcosa del genere.

«Ovvio che voglio, io... io sono così preso da te, Dio non riesci a vederlo? E' così evidente. Io – stasera doveva essere tutto perfetto, ho prenotato in un ristorante che sono sicuro ti sarebbe piaciuto così io avrei, mi sarei dichiarato... è per questo che sono stato così nervoso l'intera serata, poi tu eri pure così bello e la cosa mi ha reso ancora più nervoso, volevo state con te da così tanto tempo ma non sapevo come farlo, io non avevo idea – e adesso ho rovinato tutto.»

Youngjae gli fece un piccolo sorriso, non era quello grande e luminoso ma era qualcosa, e di certo era meglio di quello finto. «Non hai incasinato nulla... davvero lo vuoi? Con me, voglio dire, vuoi stare con me? Tutti qui ti ronzano intorno. Tu sei così affasciante, sei uno studente di cinema, io uno di biologia... noi non siamo simili, è strano, perché dovresti voler-»

«Nah, non dire così.» Jaebum gli baciò le guance, Dio faceva così freddo lì fuori, il viso di Youngjae era così freddo tra le sue mani. Era stato così spaventato dalla possibilità di perderlo e adesso era così sollevato che fosse ancora lì con lui, che gli piacesse quando gli piaceva lui.

«Sai, non sono davvero così affascinante, lo sai che sono uno sfigato, che questa è tutta una messa in scena e che il vero me è un perdente a cui piace fare stupide battute e non riesce a stare nemmeno un giorno lontano dai suoi gatti, sì? Lo sai che il vero me, il vero me ti ama più di qualsiasi altra cosa al mondo... e che il vero me è un disastro che non ha idea di come uscire o confessarsi con il ragazzo che gli piace... ma ci sta provando con tutto se stesso okay? Ti prego, dammi una possibilità, non ti farò soffrire, mi prenderò cura di te. Ti prego, piccolo, vorresti-»

Youngjae non gli rispose con le parole, ma lo baciò con impeto, le loro labbra erano fredde a causa del clima, erano anche un po' screpolate, ma era lo stesso fantastico, le dita fredde di Youngjae gli accarezzarono il viso e si baciavano tenendosi a vicenda. Jaebum non si era mai sentito così al sicuro prima d'ora.

«Voglio che tu sia il mio fidanzato» gli sussurrò Youngjae sulle labbra e ascoltare quelle parole fu la miglior cosa che fosse mai successa a Jaebum da quando si erano incontrati, Youngjae era la miglior cosa che gli fosse mai successa. «Sai che giorno è oggi?»

Jaebum annuì e lo baciò di nuovo, se ne dovevano andare presto altrimenti non sarebbero riusciti a raggiungere il ristorante in tempo, tra l'altro a Jaebum si stavano letteralmente congelando le palle lì fuori al freddo ma doveva baciare il suo fidanzato almeno un'altra volta.

Lo baciò cercando di mostrargli esattamente tutto quello che sentiva, di mostrargli quando fosse innamorato di lui anche se ancora non riusciva a dirlo a voce alta. Provò a mostrare a Youngjae quanto tenesse a lui.

Jaebum voleva prendersi cura di Youngjae, voleva fare le cose per bene, non aveva la più pallida idea di come ci si comportasse in una relazione ma voleva imparare, avrebbe fatto un sacco di casini, sapeva che lo avrebbe fatto, ma per nulla al mondo avrebbe voluto fare del male a Youngjae, voleva essere amato da lui, essere importante per lui, essere parte della sua vita. Avrebbe fatto del suo meglio per fare in modo che Youngjae gli mostrasse il suo miglior sorriso ogni giorno, avrebbe provato a far venire fuori tutti i suoi sorrisi sinceri.

«Andiamo, si congela qui» disse Jaebum baciando il naso freddo di Youngjae.

Youngjae gli rivolse Il Sorriso Preferito, prese Jaebum per mano e disse «andiamo allora, fidanzato.»











Fine.


👏👏👏👏👏
Bee7

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