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Erano alla festa di una confraternita, a Jaebum non interessavano molto perché erano sempre affollate e a malapena si poteva camminare. Ai ragazzi piacevano perché potevano ballare e scopare, altra ragione per cui Jaebum non le gradiva. Lo avevano convinto ad andare comunque, quindi ora era lì, la birra era buona, e questo era tutto.

«Dov'è il tuo ragazzo, Jaebum?» gli urlò Jackson in un orecchio, il posto era rumoroso, la musica troppo alta ma Jackson lo era ancora di più e non c'era bisogno che sbraitasse così.

Alzò gli occhi al cielo, lui non aveva un ragazzo, ci aveva pensato un sacco e forse avrebbe potuto ammettere che Youngjae gli piaceva un po' ma non era innamorato di lui e non stavano insieme, erano amici, quello era tutto.

Jackson non aveva fatto il suo nome, ma Jaebum sapeva che stava parlando di Youngjae, avrebbe dovuto dirgli che non era il suo ragazzo ma non aveva voglia di prendersi il disturbo per quella faccenda in quel momento.

«Non può venire stasera, qualcosa a che fare con un progetto che deve finire» replicò Jaebum.

Jackson e Jinyoung erano uno addosso all'altro, era strano per Jaebum starsene da solo, non ci era abituato e non perché gli piacesse Youngjae o altro, era solo che erano usciti insieme così tante volte e adesso erano strano starsene tutto da solo.

«Oh, quindi questa è la tua chance per rimorchiare qualcun altro e dimostrare che non sei innamorato della mia piccola lontra» disse Jackson allegro, Jaebum non capiva perché fosse così contento della cosa, forse voleva deriderlo e per quella ragione era così felice che rimorchiasse qualcun altro.

Il fatto era che Jackson era quello che aveva presentato Jaebum e Youngjae, quest'ultimo era il suo migliore amico ed erano abbastanza vicini, quando Jinyoung era diventato il ragazzo di Jackson era normale che Jaebum, miglior amico e coinquilino di Jinyoung, finisse per incontrare in qualche modo Youngjae. Certo, nessuno poteva immaginare che sarebbero andati così d'accordo come poi era successo.

«Non devo provare proprio niente, Jack. Troverò qualcuno di interessante con cui andare a casa, non preoccuparti delle mie avventure di una notte, okay?»

Jaebum trovò qualcuno, una ragazza bassina e carina, era delicata, proprio il suo tipo. Pomiciarono per molto tempo ma qualcosa non andava, lei non era giusta. La ragazza era troppo bassa, Jaebum doveva abbassarsi per baciarla, i suoi capelli erano ricci e di una brillante sfumatura di rosso. Le sue labbra erano troppo soffici e Jaebum non aveva più voglia di continuare. Lei gli chiese se volesse trovare una stanza per mettersi comodi ma Jaebum non lo fece, le disse all'incirca che sì, avrebbero dovuto, ma magari un'altra volta, e si scusò.

Si sedette sotto al portico, vide alcune ragazze limonare e un ragazzo vomitare, e capì di non voler restare più lì, all'improvviso tutto ciò a cui riusciva a pensare era il piccolo neo che Youngjae aveva sulla schiena, i suoi lunghi capelli neri e come le loro labbra si adattassero perfettamente tra loro. Non riusciva a capire perché non riusciva a smettere di pensare al ragazzo più giovane. Quando aveva sentito il profumo della ragazza la sensazione era stata così sbagliata che si era dovuto allontanare immediatamente, tutto quello che voleva sentire in quel momento era l'odore di Youngjae e come i loro profumi odoravano quando i loro corpi erano connessi.

Non si vedevano dalla scorsa settimana e dato che si incontravano solo nei fine settimana e a volte di sfuggita nella caffetteria dell'università, Jaebum supponeva che non avrebbe visto Youngjae fino al prossimo weekend. Così sarebbero passate ben due settimane senza che fosse in grado di vedere il ragazzo più giovane e nemmeno quello gli sembrava giusto, sentiva come se qualcosa gli si fosse incastrato in gola. Senza pensarci molto, Jaebum prese il suo cellulare e chiamò Youngjae, doveva essere sveglio dato che era impegnato a lavorare a quel progetto.

«Hey, Jaebum, tutto bene amico?» Youngjae sembrava preoccupato, e per buone ragioni, perché mai Jaebum avrebbe dovuto chiamarlo di venerdì sera mentre era ad una festa?

«Huh? Oh, tutto bene. Io solo – hai finito con il tuo progetto? Hai mangiato qualcosa?» Jaebum si sentiva patetico, si diede una manata sulla faccia, che stava facendo adesso?

Youngjae sembrò alleggerirsi un po', la gran parte della preoccupazione abbandonò la sua voce. «L'ho appena consegnato, avevo paura di non farcela in tempo, la mia connessione non va per nulla bene al momento, da non crederci. Non ho mangiato, ma lo farò, è un po' tardi per ordinare del cibo quindi mangerò un po' di gelato e me ne andrò a letto.»

«Non puoi mangiare gelato per cena, ti ammalerai.» Jaebum sbuffò, odiava quanto Youngjae potesse essere irresponsabile quando si trattava della sua salute, poteva andare avanti per ore, a volte per un intero giorno, senza mangiare, troppo concentrato sullo studio. Si impegnava molto per non perdere la sua borsa di studio, Jaebum lo sapeva e lo ammirava per questo ma Youngjae doveva prestare più attenzione ai pasti e alle ore di sonno, quel ragazzo non dormiva mai. «Vengo da te e ti porto qualcosa da mangiare, non ti addormentare prima che arrivi.»

«No. Jaebum, non devi-»

Ma Jaebum non avrebbe desistito e comunque non aveva più voglia di stare a quello stupido party, si era stufato e gli mancava Youngjae, non che glielo avrebbe mai detto. «Non ci provare nemmeno a discutere con me su questa cosa, aspetta e basta. Sarò lì presto.»

Arrivò a casa di Youngjae meno di trenta minuti dopo, sapeva che il ragazzo aveva studiato parecchio quella settimana, probabilmente doveva essere stanco e doveva aver voglia di riposarsi quindi Jaebum non voleva correre il rischio di trovarlo addormentato una volta arrivato lì.

Youngjae aveva l'aria stanca infatti, Jaebum sarebbe stato in grado di vedere le sue occhiaie scure anche a cinque miglia di distanza, aveva i capelli legati in una piccola coda di cavallo, era carino, Jaebum non si era nemmeno accorto che ormai gli erano diventati abbastanza lunghi per legarli. Se ne stava lì in piedi con solo una maglia addosso su sui c'era una strana macchia rossa, Jaebum aveva voglia di baciarlo, ma non lo fece.

«Ecco, ti ho portato un po' di pasta, lo so che non la cosa più salutare da mangiare sulla terra, ma ci sono delle verdure dentro» disse Jaebum passandogli la scatola del cibo che aveva preso per lui.

«Non dovevi, ma lo apprezzo, vieni a sederti con me», Youngjae lo guardava in modo adorabile. Jaebum aveva bevuto un pochino, quindi diede per scontato che fosse quello il motivo per cui non riuscì a fermarsi dal raggiungerlo e dargli un bacio sulla punta del naso. Youngjae apparve molto sorpreso ma si limitò a ridacchiare e a dare a Jaebum una lattina di coca-cola. «Stai bene, comunque.»

Youngjae stava adocchiando il suo outfit, Jaebum si era quasi dimenticato che era stato ad un party prima di arrivare lì e che indossava ancora i vestiti per la serata, il che voleva dire "aderente e nero". Arrossì leggermente, non voleva ammettere il fatto che era ad una festa e che l'aveva lasciata appena si era presentata l'opportunità di stare con Youngjae. «Beh, grazie, lo so come sto. Tu invece sei un disastro, non sono sicuro se te ne sei accorto o no.»

Youngjae rise fragorosamente, nel modo in cui piaceva a Jaebum, inoltre meglio non pensare al fatto che aveva catalogato tutte le risate di Youngjae e che questa era la sua preferita, no, non voleva pensarci adesso.

«Scusati, non mi aspettavo certo che spuntasse fuori dal nulla un ragazzo fico con del cibo, così è come sono quando non devo fare colpo su di te.»

Qualcosa si mosse nello stomaco di Jaebum, santa merda era come se ci fosse qualcosa di vivo dentro, Youngjae faceva qualcosa di carino e tutto impazziva dentro di lui facendolo sciogliere, era terribile. Che voleva dire fare colpo su Jaebum comunque? Avrebbe dovuto pensare dopo anche questo.

Chiacchierarono per un po' e mentre mangiava Youngjae disse a Jaebum del suo progetto appena finito, parlò del suo professore e poi gli raccontò di un nuovo film che voleva vedere. Era tutto molto spontaneo, parlavano di qualsiasi cosa venisse loro in mente e Jaebum non realizzò nemmeno quello che stava facendo quando chiese a Youngjae se quel film volevano andare a vederlo insieme e che ci sarebbero potuti andare in qualsiasi momento Youngjae avrebbe voluto.

Youngjae gli rivolse Il sorriso preferito, quello che gli faceva quasi scomparire gli occhi e che lo faceva brillare e illuminare un'intera stanza. In tutta onestà, Jaebum non sapeva nemmeno perché lo aveva fatto, non ci aveva pensato e Youngjae sembrava così felice quando aveva accettato che Jaebum non avrebbe mai avuto il coraggio si rimangiarselo.

«Grazie per la cena, era deliziosa. Non dovevi lasciare la festa solo per portarmi del cibo però, mi sento un po' in colpa, avresti dovuto divertirti.»

«Sto bene dove sto. Non preoccuparti per me Jae.» E lo era davvero, lui stava bene lì, si sentiva molto meglio in quel posto che a quello stupido party, preferiva di gran lunga guardare un Youngjae stanco e arruffato che qualsiasi altra persona.

«Senti, sono davvero stanco... non ho voglia di fare sesso, ti dispiace?» Youngjae sembrava così insicuro di sé e Jaebum lo odiava questo. Non era andato lì con il pensiero di fare sesso nella sua mente, al momento non gliene poteva importare di meno, tutto quello che voleva era che Youngjae stesse bene e che mangiasse qualcosa. Ma capiva perché Youngjae pensasse che Jaebum fosse lì per quello, loro due non si erano mai, nemmeno una volta, visti senza la promessa di fare sesso, ma Jaebum sentiva che non era mai troppo tardi per una prima volta.

«Io non- va bene così, sono solo venuto per vedere come stavi.» Jaebum non era completamente sobrio ma nemmeno completamente ubriaco, non c'erano scuse per dire una cosa del genere senza provare vergogna ma, quella sera, era po' più coraggioso del solito.

«Va bene, vuoi passare la notte qui allora? È tardi e sei già qui... quindi potresti, lo sai...»

Jaebum lo sapeva, quindi restò. Passò la notte lì e non fecero nulla di nemmeno remotamente sessuale, si coccolarono e basta. Youngjae si addormentò appena il suo corpo ebbe toccato il materasso. Sembrava molto stanco ma anche contendo, anche Jaebum era contento.

Il giorno dopo però scoparono, fu bello e Jaebum passo quasi l'intero giorno a casa di Youngjae, se ne andò solo a fine giornata. Youngjae gli diede un bacio per salutarlo sulla soglia della porta e Jaebum si sentì al settimo cielo.

Quando tornò a casa Jackson gli fu addosso prima ancora che riuscisse a togliersi le scarpe. «Quindi lo hai fatto. Hai tradito Youngjae!» Rise rumorosamente, «Oh mio Dio, chi era? Sembri così felice, non posso credere che solo perché è mancato ad una singola festa già hai trovato un rimpiazzo e sembri pure contento, hai anche passato l'intera giornata fuori. Chi era?»

Jaebum sembrava felice? Non lo aveva realizzato ma aveva un enorme sorriso stampato sul viso, Dio probabilmente aveva sorriso per tutta la strada fin lì, come un idiota. «Non usciamo insieme, quindi non l'ho tradito, lasciami in pace e pensa al tuo ragazzo.»

Jaebum provò ad andarsene nella sua stanza ma si ritrovò anche Jinyoung davanti. «Si tratta di quella ragazza con cui ti stavi baciando? Wow, non pensavo lo avresti fatto dopo essere andato per tanto tempo solo con Youngjae, a quanto pare mi sbagliavo su di te.» Jinyoung sembrava pensieroso e Jaebum avrebbe voluto dirgli che non aveva scopato proprio con nessuno e che aveva passato la notte e il giorno con Youngjae, ma come gli avrebbe spiegato che non riusciva a stare lontano dal ragazzo e che gli era andato dietro? Come lo avrebbe spiegato senza sembrare ridicolamente perso da Youngjae? Lui non lo era, ma sapeva che sarebbe sembrato così.

«Sembri così felice, è strano, penso che ti sei trovato una fidanzata. Povero Jae, gli spezzerai il cuore.» Jackson non stava più ridendo, sembrava davvero dispiaciuto per Youngjae, come se avesse una ragione per esserlo. Stava diventando tutto un gran pasticcio.

«Ragazzi, piantatela, non ho dormito con nessuno, okay? Sono stato solo da un... amico. Sì, un amico! Non ho una fidanzata, non preoccuparti per Youngjae, Jacks. Mi faccio una doccia e poi un pisolino, quindi per favore non disturbatemi e non siate rumorosi» disse, l'ultima parte rivolta soprattutto a Jackson.

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