Il primo giorno di scuola fu estremamente pesante, sopratutto per Kuroo. Il professore della prima ora aveva avuto l'ottima idea di sommergere i ragazzi del terzo, e ultimo anno, di informazioni riguardanti l'anno scolastico, quasi per nulla confortevoli. E già dopo venti minuti, più della metà della classe era agitata ed in ansia per gli esami.

Kuroo, inizialmente, si era lasciato scivolare di dosso certe informazioni. Non andava male a scuola, anzi, era particolarmente bravo, tuttavia detestava dover restare confinato nel proprio banco per ore, preferiva di gran lunga correre e saltare dietro ad un pallone.

Nel momento in cui i pensieri lo portarono alla pallavolo, uno dei suoi amori più grandi, gli venne in mente che in qualità di capitano aveva molti più doveri dell'anno precedente. E, senza la presenza di una manager, era doppiamente più difficile riuscire a fare bene ogni cosa.

Ad interrompere il flusso di pensieri di Kuroo furono i suoi amici, Yaku e Kai, componenti anche della squadra di pallavolo.

I tre si salutarono, e insieme andarono a pranzare nella mensa della scuola. Mentre pranzavano parlarono di come avevano trascorso le vacanze, e si chiesero se quest'anno qualche altro ragazzo si sarebbe unito alla squadra del Nekoma.

Kuroo lentamente perse attenzione nei discorsi dei due amici, si cominciò a guardare intorno alla ricerca di qualcuno. Kenma.

'Chissà... forse starà pranzando in classe' pensò tra sé e sé Kuroo.

Tuttavia voleva andare a controllare che l'amico stesse bene, ma non voleva abbandonare gli amici così, sarebbe stato maleducato.
Quasi senza accorgersene pose, però, una domanda ai due coetanei.

-Avete visto Kenma?-

Sia Kai che Yaku ci pensarono, ma a nessuno dei due pareva di averlo visto da tutta la mattina.

-Beh... Kuroo tranquillo, sicuramente lo vedrai agli allenamenti di oggi pomeriggio.- gli rispose poi Yaku, appoggiando una mano sulla spalla del più alto.

Il corvino si domandò perché avesse portato l'attenzione di tutti su Kenma, non era scomparso, sapeva che a scuola era venuto e che sicuramente stava "nascosto" da qualche parte, magari a giocare con la sua console.
Tuttavia per Kuroo quei momenti di pausa dalle lezioni erano importanti, erano gli ultimi che avrebbe potuto condividere col più piccolo, e non averlo vicino e guardarlo giocare gli dispiaceva.

I tre ragazzi terminarono il pranzo e insieme si incamminarono in classe. Nel passare nel corridoio delle classi seconde, Kuroo diede uno sguardo nella classe di Kenma, e lo vide.
Come sospettava, se ne stava seduto nel suo banco. Aveva finito di mangiare e stava al cellulare a scrivere freneticamente qualcosa.

'A chi scrivi?' si chiese il ragazzo più grande, decidendo di non fermarsi a salutarlo per non disturbarlo, o metterlo in imbarazzo.

Kuroo tornò sui suoi passi sentendo la vibrazione del proprio cellulare fare capolino dalla tasca dei pantaloni.

-Ce l'ho fatta. Finalmente ho battuto quel dannato boss.-

Kuroo nel leggere il messaggio sorrise teneramente. Nonostante Kenma cercasse di non farla trasparire, la felicità del più piccolo era palese. E Kuroo gli rispose immediatamente.

-Te l'avevo detto che ce l'avresti fatta sicuramente. Bravo Kenma!-

Appena entrò in classe spense il cellulare, rallegrandosi un po' di quel piccolo momento di felicità per entrambi.
Kuroo, come gli altri compagni di classe, aspettò che il professore cominciasse la lezione. Lanciò uno sguardo fuori dalla finestra, e sorrise di nuovo.

'Allora era a me che scrivevi.'