Capitolo 70
Hermione si mordicchiò le labbra nervosamente, indugiando sulla porta dell'infermeria. Dal suo interno non proveniva nemmeno un suono e ciò la insospettiva leggermente. Com'era possibile che alle quattro del pomeriggio, con due elementi come James Potter e Sirius Black reclusi nella stessa stanza regnasse un silenzio simile? O Madama Chips li aveva drogati con pozioni soporifere per tenerli buoni oppure...Erano scappati!
Per la barba di Merlino, non sarebbero arrivati a tanto, vero? Non ne era molto convinta, conoscendoli.
"Muoviti ramoso, vuoi che la vecchia megera ci scopra?" La riccia, che nel mentre si era spronata ad entrare, improvvisamente sentì una voce che la fece bloccare sul posto e sgranare gli occhi. Per tutti i folletti, era la voce di Sirius quella?
"Felpato, devo ricordarti che sono stato maledetto e che la spalla mi fa ancora male?" Sibilò James indispettito, facendo allarmare ulteriormente la ragazza. Non c'erano decisamente più dubbi, erano quei due disgraziati. Ma cosa diavolo stavano facendo quei due scellerati?
"Lascia che te la sistemi io quella spalla, la Chips ci farà muffire qua dentro altrimenti." Sibilò Sirius scocciato, facendo chissà cosa.
"Cosa? Scordatelo! Devo essere in splendida forma e devo mantenere intatta la mia perfezione! Lily Evans ha appena accettato un mio invito, il sogno della mia vita si è realizzato. Non ti permetterò di trasformarmi in un mutante." Lo rimbeccò James scandalizzato.
"Dubiti delle mie capacità magiche, cornuto di un cervo che non sei altro? Inoltre sei sicuro di non aver sognato?" Lo rimbeccò Sirius offeso e a sua volta indispettito.
Hermione alzò gli occhi al cielo, avvicinandosi velocemente al letto da dove provenivano le voci. Se non fosse intervenuta in tempo quei due avrebbero combinato dei guai, lo sapeva. La sua indole sospettosa ancora una volta aveva colpito nel centro.
"Non starete realmente cercando di scappare, vero?" Hermione si affacciò da dietro le tende all'improvviso, inarcando un sopracciglio. Si era preoccupata tanto quando in realtà, per fortuna, quei due stavano più che bene. Soprattutto Sirius a quanto pareva.
"HERMIONE!" Strillarono insieme i due ragazzi, pallidi come cenci e colti ridicolmente sul fatto.
"Ero preoccupata per voi e volevo venirvi a trovare per accertarmi della vostre condizioni ma a quanto pare, razza di incoscienti, volevate sgattaiolare via." Li accusò senza tante cerimonie, oltrepassando le tende per poi richiudersele alle spalle. James era steso a letto, il petto e la spalla ancora bendati, mentre Sirius si trovava al suo capezzale ancora in pigiama...Ma affascinante come sempre. Maledì la sua stupida vocina interiore, cercando piuttosto di risultare severa ed intimidatoria. Solitamente con Harry e Ron funzionava sempre.
"L'idea è stata di Sirius." Sbottò James, storcendo il naso in una smorfia di dolore.
"Che razza di migliore amico sei se mi tradisci in questo modo?" Lo rimbeccò il moro, più oltraggiato che mai.
"Dì che non è vero." Lo pungolò James, facendo inarcare entrambe le sopracciglia alla riccia.
Bambini. Se Lily lo avesse visto in quel momento probabilmente si sarebbe seriamente rimangiata la parola data. A buon ragione.
"Finitela di battibeccare come due zitelle. Voi due non andrete da nessuna parte. Tu, James, non sei ancora guarito e tu, Sirius, dovresti riposare a tua volta. Non vi hanno mai detto che almeno quarantotto ore di vigilanza sono necessarie in certi casi?" Li rimproverò la riccia, notando con piacere che si erano entrambi placati di fronte alla sua occhiata severa.
"Volevamo solamente avere delle notizie dall'esterno. Insomma, siamo i diretti interessati e non abbiamo la più pallida idea di come sia andata a finire questa storia." Si lagnò Sirius imbronciato, sedendosi su una sedia accanto al letto dell'amico.
"È vero...Insomma, dopo la visita di Lily di ieri sera non abbiamo più saputo un fico secco. Non possiamo starcene reclusi qua dentro senza sapere niente." Rincarò James, anche se il cuore al nome della rossa gli fece un triplo salto mortale. Cielo, ancora non poteva credere a ciò che era successo. La riccia questa volta li guardò colpevole, consapevole che avevano ragione. Anche lei al loro posto non avrebbe sopportato quella reclusione forzata ma purtroppo, non era colpa di nessuno se non delle rigide regole di Madama Chips.
"Scusate, avete ragione. Ma Madama Chips è stata irremovibile riguardo alle visite. Non voleva far passare nemmeno Lily ieri sera. È stata lei ad insistere per entrare e se la Mcgranitt non le avesse dato il suo permesso, non sarebbe potuta passare nemmeno lei." Spiegò la riccia dispiaciuta, appellando velocemente una sedia per potersi accomodare a sua volta.
"Lily ha insistito per vedermi?" Chiese James ad occhi sgranati, trattenendo il respiro. Per Godric, non ci poteva credere. Cosa stava accadendo ad Hogwarts? Era felice come una pasqua ovviamente ma...Gli sembrava tutto troppo bello per poter essere tutto vero. Aspettava quei momenti da anni e adesso che si stavano finalmente avverando, da un giorno all'altro, non riusciva a crederci.
"Sì James ma...Sii cauto. Metterle pressione sarebbe una pessima idea." Lo mise in guardia la riccia, mentre Sirius faceva roteare gli occhi al soffitto, annoiato e scocciato dalla piega che stava prendendo il discorso.
"Sapete, sono presente pure io. La consulenza psicologica potreste rimandarla ad un secondo momento?" Sbottò di fatti inacidito, guardandoli offeso per essere stato palesemente ignorato in quello scambio di battute.
"Oh zitto felpato! Non fare il guasta feste. Dimmi Hermione, non si è pentita vero? Come sta? Perché non è tornata? La riunione com'è andata?" Snocciolò James tutto d'un fiato ed improvvisamente preoccupato.
"Non bisticciate voi due. Lily non si è pentita, stai tranquillo James. Però ha bisogno di tempo e per lei non è stata una delle sue serate migliori." Spiegò la riccia, attirando l'attenzione di entrambi i ragazzi.
"Cosa significa, Herm'?" S'intromise Sirius, improvvisamente interessato alla conversazione.
"Esatto, cosa significa? Cosa le è successo?" Chiese James agitato, sentendo un gelo improvviso impossessarsi di lui. Anche solo immaginare che Lily fosse in pericolo o stesse male per qualsiasi cosa lo terrorizzava e se la sera precedente le fosse successo qualcosa, mentre lui era ricoverato in infermeria per una stupida spalla, non se lo sarebbe mai perdonato.
"Lily sta bene, ma dopo la riunione ha voluto affrontare Piton una volta per tutte per fare pace con sé stessa. So cosa ne pensate...Ma per lei deve essere stato molto difficile compiere quel passo, perché hanno nuovamente litigato e lei gli ha detto addio. Ma era il suo migliore amico e lui l'ha tradita e ferita. Avrà bisogno di tempo per rimarginare quella ferita." Spiegò cauta la riccia, osservando le facce dei due ragazzi scurirsi. James strinse i pugni sotto le coperte, inspirando bruscamente. Odiava quel viscido verme...Odiava che i suoi occhi potessero ancora guardarla. Non sopportava che i suoi orecchi potessero ascoltare la sua voce e il suono della sua risata. Odiava che lui, un essere tanto spregevole, provasse un qualsiasi sentimento per una ragazza così pura, coraggiosa e valorosa. Non riusciva a sopportare che fosse stato suo amico, che avesse goduto del suo affetto, che l'avesse potuta abbracciare e stringere tra le sue braccia ogni volta che aveva voluto e che probabilmente le avesse tenuto la mano nei momenti difficili. La gelosia gli corrodeva le viscere quando pensava che lui per Lily era stato importante, un punto di riferimento sul quale aveva fatto affidamento e aveva riposto la sua fiducia e il suo cuore. Non poteva accettare che quell'essere fosse stato tanto importante per lei quando lui in tutti quegli anni, che non le avrebbe mai fatto del male, aveva beneficiato solamente del suo odio per colpa di quel verme. Ma soprattutto, non sopportava che lui avesse osato ferirla e che per colpa sua continuasse a soffrire. Se avesse potuto avrebbe fatto qualsiasi cosa per farla stare meglio. Avrebbe pure cancellato Piton dalla faccia della terra se solo glielo avesse chiesto.
"Se osa torcerle anche un solo capello, giuro che non ne esce vivo." Sibilò James furibondo, celando una minacciosa promessa dietro quelle parole.
"Piton non le farà del male, su questo ne sono quasi sicura. Ma dovremo aspettarci un eventuale vendetta da parte dei serpeverde." Sospirò Hermione preoccupata, guardando i due ragazzi seriamente. Quest'ultimi si scambiarono una delle loro occhiate d'intesa.
"Herm'...Cos'è successo a quella dannata riunione?" Chiese Sirius a sua volta, provando un profondo disprezzo nei confronti di quelle disgustose serpi tanto viscide e vili quali erano. Se Hermione era preoccupata significava che doveva essere successo qualcosa di positivo per loro ma di spiacevole per i seperverde. Ciò non poteva che rallegrarlo ma al tempo stesso era consapevole che quegli idioti, in base a cos'era successo, avrebbero cercato il modo di vendicarsi.
"Mcnair è stato espulso, mentre coloro che hanno partecipato al duello ma non hanno scagliato maledizioni senza perdono sono stati puniti con un mese di reclusione nei sotterranei. Possono uscire solamente per andare a lezione e per i pasti. Devono sempre essere scortati da un insegnante e possono usare la bacchetta solamente a lezione che poi gli verrà ritirata a fine giornata. Al primo passo falso rischiano conseguenze molto più serie. Quindi gli conviene mantenere la testa bassa al momento, ma per loro deve essere un'umiliazione bella e buona e un mese passa in fretta. Sono certa che quando meno ce lo aspetteremo, qualcosa faranno. Dovremo stare molto attenti." Spiegò brevemente la ragazza.
"Quindi Lily è in pericolo!" Esclamò James, sentendo un macigno scivolargli sul petto. Lily...La sua Lily. Sapeva che non avrebbe fallito e che i colpevoli sarebbero stati puniti ma i provvedimenti presi, pur quanto ottimi, avrebbero avuto un prezzo. Hermione come al solito aveva ragione. Quelle serpi un affronto del genere non l'avrebbero digerito come se niente fosse. Avevano vinto un duello al momento, ma la guerra era ancora lunga. Lily sapeva difendersi, era impavida e coraggiosa, ma a volte era decisamente troppo testarda ed orgogliosa, rischiando così di mettersi in pericolo. Se qualcuno l'avesse attaccata in un momento in cui si trovava sola come sarebbe finita? Non osava nemmeno pensarlo. Avrebbe voluto essere la sua ombra per poter stare sempre con lei...Ma sapeva che non era possibile. Ed era frustrante.
"Ottimo per essere l'inizio. Pure Piton è stato punito?" Chiese a sua volta Sirius, con un luccichio sinistro nello sguardo. Quella sì che era goduria vera e propria. Hermione aveva ragione riguardo ad eventuali vendette ma se queste si fossero presentate lui sarebbe stato in prima linea per dargli filo da torcere, soprattutto se tra di lui ci fosse stato quel traditore di suo fratello, che non avrebbe mai e poi mai perdonato.
"Certo che no, Sir'. Quel viscido non ha preso parte attiva allo scontro." Mormorò James a denti stretti, facendo sbuffare l'amico per la delusione.
"Ti ha risposto James al posto mio...Per lui non ci sono state ripercussioni. È stato considerato innocente." Rispose con cautela la ragazza, sapendo di dover dosare ogni singola parola quando parlava di Piton in loro presenza.
"Innocente...Certo! Vuole solamente diventare uno sporco mangiamorte, ma dov'è il problema fino a quando agisce nell'ombra indisturbato? Immagino la sua brutta faccia e i suoi discorsi pomposi che può aver fatto ieri sera pur di screditarmi e cercare di salvare le chiappe ai suoi amichetti." Sibilò James furioso, dimenticandosi anche del dolore alla spalla.
"Lily ha detto che gli sembrava stranamente preoccupato...Ma ovviamente lui non le ha detto niente e alla fine hanno litigato anche per questo. I dettagli approfonditi non li conosco nemmeno io...Lily era piuttosto giù e non credo le vada di parlarne per il momento. Me ne ha parlato perché quando è tornata dalla riunione io ero ancora in sala comune a leggere e aveva decisamente bisogno di sfogarsi." Spiegò la riccia, lasciando che i due ragazzi si guardassero a loro volta perplessi.
"Cosa significa che Piton le è sembrato preoccupato?" Chiese James accigliato, cercando di ragionare a riguardo.
"Probabilmente quel vigliacco sa molte cose che noi non sappiamo ma che ovviamente, non ci dirà mai. Probabilmente i suoi amichetti speravano in un esito finale diverso." Si intromise Sirius sprezzante, lasciando ai due ragazzi molto a cui pensare.
"Io credo che fosse preoccupato per Lily...Ci sono troppe cose che non sappiamo su Piton e i serpeverde in generale. E' logico che lui non parlerà mai, ma se a Lily è sembrato preoccupato forse lui teme che adesso che Mcnair è stato espulso e i suoi compagni severamente puniti ed umiliati, loro possano vendicarsi su di lei. So come la pensate e nemmeno a me Piton piace però...Nonostante quello che ha fatto e ciò che vuole diventare, io sono convinta che a Lily ci tenga veramente." Spiegò Hermione tesa, notando lo sguardo di James scurirsi. In realtà ci pensava già da un po' e ad essere sincera...Era convinta che Piton provasse qualcosa di più di una semplice amicizia per Lily. Aveva osservato in modo discreto le sue mosse e aveva visto quante volte l'aveva guardata di nascosto, con profonda malinconia e dolore nello sguardo, in quelle settimane. Quello era lo sguardo di un pentito che non sa come rimediare ai propri errori ma soprattutto...Quello le sembrava lo sguardo di una persona innamorata che sa di aver perso irrimediabilmente la persona amata.
"Credi che i serpeverde, finita la punizione, potrebbero prendere di mira in particolar modo la Evans?" Chiese Sirius accigliato, in quel momento per niente divertito ed intenzionato a scherzare. Sapeva quanto la Evans fosse importante per James e se c'era il rischio che corresse dei pericoli beh si...Non si sarebbe tirato indietro per salvarle le chiappe.
"Se solo provano anche a sfiorarle un singolo capello, giuro che li riduco in cenere. Nessuno, e dico nessuno, può permettersi di fare del male a Lily Evans. Prima dovrebbero passare sul mio cadavere." Sibilò James, facendo stringere il cuore della riccia in una stretta dolorosa. Se solo avesse saputo che in quelle parole era celata una terribile verità non sapeva come avrebbe potuto reagire. Alla fine lui aveva veramente lottato fino alla morte per difendere lei e loro figlio, nella speranza che entrambi potessero sopravvivere. Ma Lily, per amore, aveva deciso di sacrificarsi per Harry e di non lasciare solo James nemmeno nella morte. Ma questo non avrebbero mai dovuto scoprirlo, mai. Conseguenze troppo gravi si sarebbero abbattute su di loro se il futuro fosse venuto a galla. Nessuno, eccetto lei e Silente, potevano conoscere la verità. Se qualcun'altro ne fosse venuto a conoscenza, sicuramente avrebbe cercato di cambiare il futuro a suo piacimento e nessuno di loro poteva avere tra le mani un potere tanto grande e pericoloso. Già lei si era immischiata in qualcosa di molto più grande di lei ma per lo meno, sapeva di agire con intelligenza senza essere impulsiva.Ma non osava immaginare la reazione di James se avesse scoperto che Lily sarebbe morta o ancor peggio se Sirius avesse scoperto che il suo migliore sarebbe morto perché tradito da Peter Minus. E se quest'ultimo avesse scoperto quello che avrebbe fatto? No, era decisamente da brividi, non ci voleva nemmeno pensare.
"Manteniamo la calma, per favore. Nessuno farà del male a nessuno e in ogni caso abbiamo un mese di tempo per prendere eventuali provvedimenti. In ogni caso Lily è in grado di difendersi da sola quindi, prima di farti prendere dal panico, prendi un respiro profondo e calmati, James. Lily non ama particolarmente sentirsi trattare come la fanciulla in pericolo che ha bisogno di protezione." Spiegò pratica, zittendo entrambi momentaneamente.
"Hai ragione Herm', Lily se mi sentisse probabilmente mi butterebbe giù dalla torre di astronomia però...Io vorrei saperla al sicuro in ogni momento e in ogni giorno della sua vita, a prescindere. So che è perfettamente in grado di difendersi ma la prudenza non è mai abbastanza e se dovesse succederle qualcosa io...Io credo che impazzirei. Sono patetico vero? Nemmeno stiamo insieme e mi comporto come un fidanzato apprensivo....Ma è più forte di me." James sorrise amaramente tra sé e sé di fronte a quelle parole. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per proteggere Lily da ogni pericolo...Avrebbe dato anche la sua stessa vita pur di saperla sana e salva in quella guerra sanguinosa e folle.
"Lo so James,ma le cose si risolveranno e tutti insieme troveremo il modo per vincere questa guerra. Ne sono certa." Sorrise la riccia per cercare di alleggerire quell'atmosfera carica di tensione. Sembrò funzionare, perché entrambi i ragazzi rilassarono i lineamenti del viso scambiandosi un'occhiata d'intesa.
"Ci puoi giurare Herm'. Ma chi ci ferma." Sogghignò Sirius malandrino, ravvivando anche lo sguardo dell'amico e il sorriso della riccia.
"Oserei dire nessuno." Rispose compiaciuta la riccia, felice che fosse tornata la tranquillità.
"Molto bene quindi...Io oserei dire, Granger, che qualcuno dovrebbe essere invitato ad una festa proprio per festeggiare." Ghignò Sirius, facendo sussultare la ragazza, che lo guardò sgranando gli occhi. James, al suo fianco, si aprì in un sorrisino divertito.
"Una festa?" Chiese la riccia dubbiosa, sentendo il cuore esploderle nel petto. O buon cielo...Possibile che Sirius la stesse per invitare ufficialmente alla festa di Lumacorno? La prima volta era stato più che altro per scherzo ma una seconda volta come avrebbe dovuta interpretarla?
"Ma certo, la festa del vecchio caro Lumacorno! Non si farebbe sfuggire una festa per nessuna ragione al mondo. Anche se è successo quello che è successo, figuriamoci se annulla il party di halloween." Ghignò il malandrino, facendole battere il cuore più velocemente. Il ragazzo scavallò le gambe, alzandosi dalla sedia per avvicinarsi alla ragazza e fare un buffo inchino per poi inchinarsi di fronte a lei con fare cavalleresco. Hermione avvampò, sgranando gli occhi incredula. O per Merlino, Sirius stava veramente per farle un invito ufficiale inginocchiato di fronte a lei stile cavaliere medievale, in pigiama, nel bel mezzo dell'infermeria di fronte a James Potter che se la stava ridendo sotto i baffi di gusto?
"Vuoi tu, Hermione Granger, accompagnarmi al party del vecchio Luma dove ci ubriacheremo come Hagrid allo scorso cenone di Natale?" La risata di James, più simile ad un ululato, interruppe quel momento assurdo ma la riccia non poté evitarsi di sorridere come un ebete di fronte a quell'assurdo invito. E diamine che accettava!
"Certo che accetto." Rispose, con le guance rosse come un papavero e il cuore che le batteva all'impazzata. Per Merlino, era una sensazione magnifica e non riusciva a smettere di sorridere come una bambina di fronte ad una pila di regali. Si sentiva una gran gallina in quel momento ma per bacco, sarebbe andata alla festa di Lumacorno con Sirius, per la seconda volta di seguito, invitata da lui in persona. Sapeva benissimo che c'erano ragazze che avrebbero dato un braccio per essere al suo posto e ciò, doveva ammetterlo, la compiaceva parecchio.
"Ei voi due, finitela di flirtare di fronte a me. Potrei restare scandalizzato." Li rimbeccò James con un ghigno, facendo arrossire ancor di più la riccia e sogghignare Sirius sotto i baffi. Non sapeva cosa avesse in testa...Non aveva mai invitato una ragazza ad una festa per due volte di seguito anzi, non aveva mai invitato da nessuna parte nessuna ragazza a meno che non gli dessero qualcosa in cambio, per intendersi. Ma con Hermione era diverso, perché la sua compagnia gli piaceva e lei era stranamente diversa da tutte le ragazze che aveva conosciuto...Così oche, così frivole, così noiosamente uguali.
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"Herm' studi troppo, tra te e Lily finirete con il friggervi il cervello uno di questi giorni." La voce dolce di Mary risvegliò la riccia dal suo studio intenso pomeridiano all'interno della grande biblioteca. Aveva cambiato decennio, ma non di certo abitudini e lo studio restava sempre tra i primi posti tra le sue priorità..
"Hai ragione, ma voglio restare sempre avvantaggiata. In questo modo non devo correre all'ultimo minuto per fare i compiti. In ogni caso adesso non sto studiando." Le spiegò concentrata, continuando a leggere il libro che aveva appena recuperato da uno scaffale sotto indicazione di Madama Pince. La compagna si sedette accanto a lei, incuriosita.
"Le fiabe di Beda e il Bardo? Non credevo ti piacessero le favole per bambini." Ammise Mary stupita, sbirciando il titolo dalla copertina. La riccia, finiti i suoi impegni, come si era promessa era andata in biblioteca per cercare il libro che le aveva citato James e in particolar modo non vedeva l'ora di arrivare a leggere la storia dei tre fratelli. Voleva assolutamente saperne di più sul mantello. Certo, quella era una favola, ma il mantello era reale...E nel mondo magico aveva capito che niente poteva essere preso sotto gamba. Non sapeva perché, ma sentiva che il mantello aveva un ruolo importante in tutta quella marea di storie.
"Oh beh ecco...Essendo babbana di nascita non ho mai letto questo libro, ma me ne ha parlato James per caso e mi ha incuriosita. Mi andava una lettura leggera e per non leggere i soliti tomi giganteschi mi sono buttata sulle fiabe." Sorrise la riccia, sfogliando con gentilezza le pagine ingiallite dal tempo. Quel libro sembrava essere molto vecchio, forse una delle prime edizioni.
"James? Sembrate essere diventati buoni amici...Anche con Sirius." Sorrise la ragazza sotto i baffi, facendo leggermente arrossire la riccia.
"Sono bravi ragazzi, mi trovo bene in loro compagnia. Sono felice che finalmente Lily abbia deciso di dare una possibilità a James accettando il suo invito. Spero non la sprechi." Rispose immediatamente, sperando che l'amica non si inoltrasse troppo oltre. Ma a notare dal suo sorrisino, era quasi certa che non si sarebbe fermata lì.
"Davvero incredibile, James non fa che parlarne. Credo che Lily finirà con l'ucciderlo prima della festa." Ridacchiò Mary prontamente, torturandosi leggermente i capelli con fare sospetto. La riccia inarcò un sopracciglio, dubbiosa. Sembrava che Mary fosse in pena per qualcosa ma sinceramente, non sapeva proprio di cosa si trattasse ma visto che era lì, forse aveva bisogno di parlarne.
"Mary, festa a parte...Hai bisogno di sfogarti per qualcosa?" Le chiese dolcemente, chiudendo delicatamente il libro per dedicarsi completamente all'amica. La biblioteca in quell'angolo era silenziosa e lontana da orecchi indiscreti e ciò permetteva di parlare, anche se sotto voce, indisturbate.
"E' così evidente?" Bisbigliò in risposta, arrossendo leggermente. Il peso che portava sul petto le sembrava un macigno e sentiva che era giunto il momento di parlarne a qualcuno e Hermione, seppur fosse l'ultima arrivata, le ispirava una gran fiducia e senso di tranquillità.
"Decisamente si. Ma puoi dirmi qualsiasi cosa Mary...Sai che manterrò il segreto, nel caso tu non volessi parlarne con nessun'altro." La rassicurò dolcemente.
"Lo so...Ed è per questo che sono venuta da te. Sei una ragazza così buona e gentile, trasmetti così tanta fiducia e tranquillità che credo sia impossibile non fidarsi di te. E' evidente che sei un'amica leale e sincera e credo che sia per questo che piaci così tanto a tutti...In particolar modo a Sirius." Sorrise furbamente, facendo avvampare la riccia di fronte all'affermazione su Sirius. Ma nel profondo la fece sentire anche in colpa...Si era accorta che tutti si erano affezionati a lei, come lei si era affezionata in modo sincero a tutti loro d'altra parte e ciò la rendeva felicissima peccato, però, che continuasse a mentirgli spudoratamente. Pur quanto non avesse altra scelta, continuava a sentire dei sensi di colpa nei loro confronti.
"Ti prego Mary, non anche tu!." Piagnucolò la riccia, rossa come gli arazzi di Grifondoro. Da quando aveva detto alle amiche che sarebbe andata alla festa con Sirius, non le avevano più dato pace.
"Va bene, argomento tabù, prometto che non ti farò più battutine... almeno per un po'." Scherzò Mary, con un bel sorriso dipinto sul volto gentile.
"Non si tratta di un argomento tabù è solo che...Tra me e Sirius c'è solamente una bella amicizia e non vorrei che se venisse a sapere di queste battute poi si facesse un'idea sbagliata allontanandosi da me." Ammise Hermione titubante, mettendo a tacere la sua coscienza. Non era tutta la verità, ma non voleva ammetterlo ad alta voce.
"Tranquilla Herm', non ti forzerò. Se vuoi possiamo parlarne quando ti sentirai pronta." Le rispose l'amica comprensiva, facendola sorridere con gratitudine.
"Parlami di te adesso. Cosa ti turba?" La riccia mise da parte l'argomento Sirius per concentrarsi sull'amica, improvvisamente più tesa e pallida. Un comportamento veramente insolito.
"Prometti che non mi giudicherai?" Bisbigliò Mary preoccupata, sorprendo Hermione che la guardò sorpresa.
"Perché dovrei giudicarti? Sei mia amica." Le rispose convinta. Inoltre lei era proprio l'ultima persona al mondo che poteva prendersi la briga di giudicare qualcuno. Gestiva una vita basata su bugie quotidiane.
"Perché credo che in pochi accetterebbero o per lo meno, proverebbero a capire. Soprattutto dopo quello che è successo in questi ultimi giorni." Mormorò Mary afflitta, torturandosi maggiormente i capelli castani.
"Non ti giudicherò Mary, semmai cercherò di aiutarti, se è il mio aiuto che ti serve." Le rispose tranquilla, infondendole fiducia.
"Mi piace Flint, il capitono di quidditch dei serpeverde. Mi piace da quasi due anni...Ma non ho mai avuto il coraggio di presentarmi e non ho mai avuto il coraggio di dirlo alle ragazze. E da quando faccio coppia fissa con lui a pozioni mi sembra di impazzire" Bisbigliò mortificata, evitando lo sguardo della riccia. La rivalità tra serpeverde e grifondoro era talmente alle stelle, soprattutto dopo gli ultimi avvenimenti, che si sentiva terribilmente sbagliata a provare dei sentimenti per uno di loro, pur quanto di lui sapesse poco e niente. Immischiarsi con i serpeverde non era mai una buona idea...Aveva visto Lily con Piton. La loro sembrava un'amicizia sincera che poteva andare oltre ai pregiudizi, e infine era finita nel peggiore dei modi. Gli altri serpeverde erano quasi tutti futuri mangiamorte e i bulli della scuola che non facevano che insultare e prendere in giro. E se Flint fosse stato come loro? Non poteva saperlo. Quella confessione però la fece sentire meglio.
"Lo sapevo." Rispose Hermione con un luccichio di soddisfazione nello sguardo, lasciando Mary a bocca aperta.
"C-cosa? C-come? Io non l'ho mai detto a nessuno." Boccheggiò sconvolta la ragazza, facendo ridacchiare la riccia.
"Sono un'osservatrice attenta Mary. In queste settimane ho visto il modo in cui lo guardi. Le occhiate fugaci, il tuo rossore quando gli parli, anche se scambiate poche parole. Il tuo essere più timida del solito quando lui è nei paraggi...Sono tutti piccoli segnali che mi hanno fatto venire il sospetto. Ma non ci trovo niente di sbagliato. E' un serpeverde ma non tutti i serpeverde devono essere per forza cattivi. Lui non l'ho mai visto insultare o aggredire qualcuno, quindi è possibile che sia un bravo ragazzo." La rassicurò sincera, lasciandola ancora più sorpresa.
"Accidenti Herm'...Sei davvero incredibile, non ti si può nascondere niente e soprattutto sei priva di pregiudizi. Forse hai ragione...Però dopo tutto quello che è successo non riesco a farmi avanti. Ho troppo paura del giudizio degli altri. Anche le ragazze, come la prenderebbero? Dopo quello che è successo a Lily con Piton, che sembravano essere l'eccezione, la dimostrazione che seperverde e grifondoro possono essere amici, tutto è precipitato nel baratro. Inoltre dopo quello che è successo pochi giorni fa a Sirius e James mi sento di tradirli provando dei sentimenti per un serpeverde. Nessuno la prenderebbe bene." Mormorò Mary disperata, facendo intenerire la riccia. Mary era una ragazza così dolce e ingenua che era impossibile non provare tenerezza per lei. Ma aveva decisamente bisogno di svegliarsi e di iniziare a camminare con le sue gambe.
"So come la pensano gli altri, ma la vita è tua Mary e se Flint ti piace non puoi rinunciare per ciò che pensano gli altri. Potresti invitarlo alla festa di Lumacorno...So che non fai parte del lumaclub ma chi ne fa parte può invitare chi vuole e di conseguenza io ti invito ufficialmente al party di halloween. Ciò significa che ti serve un accompagnatore quindi...Puoi chiedere a Flint di accompagnarti." Sorrise vittoriosa, facendo avvampare Mary che, nel panico, iniziò a balbettare.
"Ma Hermione io...io...Non credo sia una buona idea. In-insomma il party è tra quattro giorni e io non sono pronta. Non ho nemmeno un vestito adeguato e poi se lui non fosse interessato che figura ci farei? Ricordati che devo stare con lui a lezione di qui fino alla fine dell'anno. Se mi rifiutasse penso che potrei sotterrarmi da sola per la vergogna. Inoltre come lo dico alle altre?" Ammise nel panico, con gli occhi sbarrati per il terrore. Non era in grado di fare un passo del genere, non ne era proprio in grado. Era troppo timida e da un giorno all'altro proprio non se la sentiva. Flint non aveva mai mostrato interessa per lei a lezione e temeva che avrebbe fatto solamente una grandissima figuraccia. Era decisamente troppo.
"Mary, respira e calmati. Non devi fargli una dichiarazione d'amore. Puoi semplicemente dirgli che sei stata invitata alla festa, non hai ancora un accompagnatore e visto che siete vicini di banco ti farebbe piacere andarci con lui, senza impegni. Insomma, non c'è niente di male e resteresti sempre sul vago. Se gli va di accettare bene, altrimenti pazienza. Se tutto andrà bene alle altre dirai che hai un accompagnatore segreto e che lo scopriranno al ballo...Tanto anche Lily aveva intenzione di invitarvi, ma io con te l'ho anticipata." Le sorrise entusiasta, lasciandola titubante. Certo, poteva invitarlo senza impegni, Hermione aveva ragione. Ma se avesse rifiutato? Avrebbe passato la serata a piangere per la delusione, si conosceva. Però al tempo stesso se non ci provava avrebbe perso forse la sua unica occasione. Se non trovava il coraggio di invitarlo a una festa di certo non lo avrebbe mai trovato per invitarlo ad Hogsmeade per una burrobirra. Quello sarebbe stato un vero e proprio invito, qualcosa di molto più impegnativo. Una festa invece era qualcosa di leggero, che per l'appunto poteva essere interpretato come qualcosa di non troppo impegnativo. Pur quanto fosse timida forse doveva osare per una volta. Hermione aveva ragione e dopo tutto era una grifondoro! Il coraggio non poteva mancarle, timidezza a parte.
"Io...Ci proverò, domattina. Ma prometti che starai nei paraggi? Potrei svenire da un momento all'altro." Bisbigliò angosciata, facendo ridacchiare la riccia.
"Certo che starò nei paraggi. Non si lasciano le amiche in difficoltà." Le rispose dolcemente, facendo sorridere Mary raggiante. Quella confessione le aveva tolto un gran peso dal petto e soprattutto, grazie a Hermione, forse avrebbe realizzato il suo desiderio. Andare alla festa di Lumacorno con Flint sarebbe stato meraviglioso, fantastico, incredibile e...Doveva solamente sperare che accettasse.
"Grazie Herm'...Sei una vera amica." Rispose raggiante, abbracciandola calorosamente.
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Più Hermione si spremeva le meningi, più non sapeva cosa inventarsi per recuperare la felix felicis. La festa era l'occasione giusta...Ma lei sarebbe andata accompagnata con Sirius e di certo non avrebbe potuto mollarlo in mezzo alla festa per cercare di trafugare l'ufficio del professore. Oltre tutto senza nemmeno avere un piano. La sua vocina interiore le suggeriva di chiedere aiuto proprio al suo accompagnatore. Dopo tutto, come lei aveva aiutato lui e James con Piton, Sirius avrebbe potuto aiutare lei. Poteva fidarsi di lui, ma cosa poteva dirgli? Se avesse voluto sapere il perché? Di certo non poteva andare da lui e dirgli "Ei, voglio rubare un po' di felix felicis a Lumacorno, potresti aiutarmi a scassinare il suo ufficio?" Assolutamente fuori questione. Era vero che loro non le avevano detto il vero motivo per il quale avevano voluto obliviare Piton, anche se lei lo sapeva ugualmente, e li aveva aiutati senza tanti problemi...Ma forse li aveva aiutati proprio perché anche se segretamente, conosceva la ragioni. Totalmente all'oscuro li avrebbe ugualmente aiutati? Non lo sapeva. Sirius, conoscendo la sua indole malandrina, probabilmente non si sarebbe fatto indietro, però avrebbe potuto farle domande scomode. Inoltre sarebbe dovuto restare un segreto tra loro due e nessuno lo avrebbe dovuto mai scoprire, nemmeno James. Poteva fidarsi di Sirius fino a quel punto? Ma soprattutto, era giusto coinvolgerlo? Quella era la sua missione...Coinvolgere terze persone poteva essere molto pericoloso, soprattutto se si trattava proprio dei malandrini. Era combattuta...Quel ricordo le serviva come linfa vitale, Silente era stato ben chiaro. Non poteva deluderlo, perché era essenziale per il proseguimento della sua missione e anche se il preside non l'aveva specificato era chiaro che meno tempo ci metteva e meglio era. Cosa doveva fare, per Merlino?!
"Pensierosa Granger?" Una voce alle sue spalle la fece sobbalzare, mentre una colonia maschile le inebriò i sensi. Sirius...Quel profumo lo avrebbe riconosciuto ovunque. Era proprio vero che se parli del diavolo spuntano le corna. Il ragazzo aveva un'aria sorniona dipinta sul volto e tutta l'aria di chi ha appena commesso qualcosa che va contro il regolamento scolastico.
"Un po'...E tu hai tutta l'aria di qualcuno che ha appena fatto qualche malefatta." Sorrise divertita, accomodata sulla sua poltrona preferita di fronte al camino scoppiettante. Sirius sogghignò, sedendosi comodo accanto a lei.
"Ipotizziamo che James abbia trovato un molliccio e che tutti insieme abbiamo avuto la brillante idea di farlo sgattaiolare nei sotterranei...Ovviamente tieni in conto che Remus potrebbe aver avuto da ridire e Peter sia svenuto come una pera cotta quando ha visto un enorme troll mangiare la sua scorta di dolci ma, nel complesso, prova ad immaginarti tanti serpeverde urlanti e nel panico di fronte alle loro peggiori paure. Non sarebbe divertente? Ovviamente stiamo ipotizzando." Sogghignò il moro, lasciando la riccia incredula e al tempo stesso indignata. Per Merlino, era pur sempre un ex prefetto! Negli anni aveva infranto centinaia di regole della scuola, per cause superiori ovviamente, ma nel complesso lei aveva SEMPRE rispettato le regole e le aveva sempre fatte rispettare.
"Sirius, per Merlino! Se Lily lo scoprisse James sarebbe spacciato. Siete degli incoscienti, dopo quello che è successo volete continuar a buttare benzina sul fuoco?" Sibilò scandalizzata, facendolo ghignare maggiormente.
"Non lo scoprirà, è uno scherzetto innocente. E nessuno potrà risalire a noi, è praticamente impossibile e ovviamente...È ancora un'ipotesi." L'occhiolino furbo che le rivolse le fece mandare a quel paese ogni regola e tutto il suo buon senso. Era giunto il momento.
"Sirius..." Mormorò con la gola secca e il cuore che le batteva forte nel petto per l'agitazione.
"Herm'..." Le rispose Sirius sornione, guardandola negli occhi. Quegli occhi color caramello, così luminosi e puri erano gli occhi più belli che avesse mai visto in una ragazza. Era un pensiero estremamente sdolcinato da parte sua e ciò lo confondeva ma ciò che più lo confondeva, in quel momento, era l'improvvisa espressione tesa e ansiosa che era apparsa sul volto della ragazza.
"Posso fidarmi fino in fondo di te? Posso chiederti di aiutarmi a fare una cosa mantenendo il segreto con chiunque? Anche con James." Mormorò, osservando tesa l'espressione improvvisamente spiazzata di Sirius.
"Deve essere qualcosa di grosso se non vuoi che nemmeno James lo sappia. Non mi piace nascondere le cose a mio fratello...Ma di me puoi fidarti. Io mi fido di te, quindi sappi che tu puoi fare altrettanto, anche se James è fidato tanto quanto me." Asserì seriamente il giovane.
"Lo so...Ma meno persone sanno e meglio è. Si tratta di qualcosa di piuttosto...Illegale." Bisbigliò, guardandosi furtivamente attorno. Di fronte a quella rivelazione Sirius spalancò gli occhi come se fossero due grandi e abbaglianti lanterne. Quella ragazza riusciva a sorprenderlo ogni giorno sempre di più. Qualcosa di illegale? Il brivido del pericolo? Cielo, già gli piaceva! Certo che l'avrebbe aiutata.
"Wow...Ogni giorno riesci a sorprendermi. Sei una ragazza piena di sorprese." Mormorò con un luccichio nello sguardo che fece arrossire leggermente la ragazza.
"Sirius...Non sto scherzando. Se ci scoprissero si passerebbero guai molto seri. Pensaci, prima di accettare. Non sai nemmeno cosa voglio fare." Lo avvertì seria. Si era creata una scusa credibile, pur quanto falsa fosse, ma si sentiva terribilmente in colpa a coinvolgere Sirius. Non era giusto...Avrebbe dovuto agire da sola ma al tempo stesso era consapevole che l'aiuto di qualcuno abile ad infrangere le regole, in grado di farla franca, le serviva. E dopo tutto lei aveva rischiato molto aiutando lui e James.
"Sono un malandrino, il re degli scherzi. In questi anni ne ho combinate di cotte e di crude Herm'. Il rischio mi piace, è il mio pepe quotidiano. Non mi priverei mai della gioia di infrangere le regole della scuola, soprattutto se è per aiutare te. Spara la bomba, non può essere qualcosa di così tremendo." Ghignò malandrino, facendola sorridere di conseguenza. Se solo avesse saputo che nel futuro lei e il suo figlioccio lo avevano aiutato a fuggire a cavallo di un ippogrifo dopo essere tornati indietro nel tempo con una giratempo, probabilmente gli sarebbe preso un colpo. Ma quelli erano dettagli che non avrebbe mai dovuto scoprire.
"Beh...Devo entrare nell'ufficio di Lumacorno, la sera di halloween, quando lui sarà impegnato al party. Mi serve una fiala di Felix felicis." Ammise sotto voce, lasciando Sirius di stucco. Wow...Si era immaginato varie cose ma mai, mai avrebbe pensato che Hermione avesse in mente di rubare nell'ufficio di un professore. Al massimo si era aspettato che volesse entrare di notte nella sezione proibita della biblioteca per trafugare qualche libro sul quale studiare e approfondire chissà quali argomenti. Ma quello...wow, era un bel colpo. A cosa poteva mai servirle una fiala di fortuna liquida?
"Accipicchia...Devo ammettere che ti sei superata. Ma a cosa ti serve una fiala di fortuna liquida?" La riccia deglutì, guardandosi nuovamente attorno ansiosamente. Si era aspettata quella domanda, più che lecita, ma aveva sperato fino all'ultimo che Sirius non le facesse troppe domande scomode.
"Siamo in sala comune Sirius, non è sicuro parlarne qua." Bisbigliò la riccia a pochi centimetri dall'orecchio del ragazzo.
"Allora andiamo nella mia camera. Via, quella che condivido con i malandrini. A quest'ora non c'è nessuno. James finalmente ha dato inizio agli allenamenti di quidditch, Remus è in biblioteca a studiare con la furia rossa e si è trascinato dietro il povero Peter. E Frank è all'allenamento, ovviamente." A quella proposta Hermione avvampò, sentendo il cuore iniziare a battere più velocemente del normale. Per Godric...Era una sciocchezza, ma Sirius l'aveva appena invitata in camera e...Si sentiva incredibilmente stupida. Il moro la guardava divertito mentre lei stava facendo la figura della stupida per una semplice ed innocente richiesta.
"Certo io non ho problemi a riguardo, solo che...Se qualcuno mi vedesse salire o scendere? Insomma...Penserebbero male. Non credi?" Bisbigliò paonazza. Alcuni pettegolezzi avevano iniziato a circolare per il castello, insieme alle male lingue delle più invidiose e la cosa in sé non le creava grossi problemi, però non voleva nemmeno alimentare tali voci perché odiava sentirsi al centro dell'attenzione. Quand'era arrivata ad Hogwarts si era ripromessa di agire nell'ombra passando inosservata ma il suo piano era decisamente fallito e di conseguenza non voleva ulteriormente ingigantire la sua visibilità. Sirius in tutta risposta sghignazzò divertito, spostandosi dalla fronte alcune ciocche ribelli che gli conferivano il fascino principesco che tanto lo contraddistingueva. Chissà se lui e Regulus si assomigliavano...A volte ci aveva pensato, ma in quelle settimane non si era mai degnata di cercarlo nemmeno con lo sguardo, troppo presa dai suoi impegni. Ma al momento Regulus non doveva essere una sua preoccupazione.
"Veramente te ne frega di quello che potrebbero dire quattro oche messe insieme? Coraggio Granger, non se ne accorgerà nessuno. Dobbiamo solamente fare una chiacchierata." Sirius le fece un'occhiolino furbo, facendole definitivamente collassare il cuore. Sirius Black sarebbe stato la sua rovina, se lo sentiva eppure...Non faceva niente per evitarlo, anzi!
"Bene, adesso che siamo soli soletti possiamo tornare al discorso di prima? Sai, lo trovavo molto interessante." Cinque minuti dopo Hermione e Sirius si trovavano nella stanza dei malandrini, con Sirius comodamente spaparanzato sul suo letto e la riccia che si guardava attorno agghiacciata. Aveva già avuto modo di vedere la stanza dei malandrini, completamente sotto sopra, ma non credeva che fosse sempre così o addirittura...Peggio! Come potevano vivere in quel porcile? Evitando di commentare per non iniziare un altro stupido ed inutile dibattito, decise di avvicinare una vecchia sedia in legno, spostando alcuni calzini decisamente da lavari appartenenti a non sapeva chi, che si trovava vicina alla scrivania per sedersi accanto a Sirius.
"So che hai già accettato, ma ti chiedo di pensarci seriamente. Ho intenzione di rubare una pozione quasi vietata all'interno di Hogwarts, dall'ufficio di un professore. Se ci scoprissero sarebbero guai seri...Molto seri. E non voglio che tu possa rimetterci per colpa mia." La riccia era tremendamente seria, tanto che pure Sirius abbandonò momentaneamente la sua aria burlona.
"Tu hai aiutato me e James, rischiando molto, per rimediare a un guaio che ho commesso io da vero incosciente. Mi sarei dovuto prendere io quella responsabilità eppure...Tu ti sei proposta di aiutarci quasi senza battere ciglio. Il minimo che io possa fare è aiutarti Herm'. Ma non ti aiuto solamente per sdebitarmi...Ti aiuto perché voglio farlo. E ti aiuterei altre mille volte, se necessario. Il pericolo è il mio pepe quotidiano e io non ho paura di rischiare. Non ti lascerei mai sola, anche perché hai bisogno di una mano esperta. Quindi, posso sapere il perché di questa tua pazza decisione? Hai detto inoltre di voler agire la sera di halloween." Rispose convinto, rivolgendole un sorriso sghembo che la sciolse definitivamente. Come faceva ad essere così perfetto? Ma soprattutto...Cosa aveva lei di speciale per meritare tutte quelle attenzioni da parte sua? Sapeva che non volevano dire molto e che non doveva farsi dei film ma insomma...L'invito alla festa per la seconda volta consecutiva, la sua decisione di aiutarla a prescindere, quella gentilezza nei suoi confronti che non gli aveva mai visto rivolgere a nessun'altra ragazza. Insomma, in un certo senso si sentiva privilegiata e ciò la compiaceva assai però...Oltre ad essere rischioso, non ne capiva il perché. Ma di certo, non glielo avrebbe chiesto. Per il momento sarebbe rimasto un mistero.
"Sappiamo tutti che le cose non si stanno mettendo bene e sinceramente...Dopo quello che è successo all'interno del castello, che ha visti partecipi tu e James in prima persona, ho pensato che avere un po' di felix felicis potrebbe fare comodo in caso ci trovassimo in pericolo. Un sorso di quella e tutto andrebbe per il verso giusto. Ma fabbricarla richiede un procedimento troppo lungo e il professor Lumacorno ha detto che ne regalerà una fiala a uno studente meritevole tra molti mesi e io devo assicurarmi che non finisca nelle mani sbagliate. Lo so che è una follia, ma il piano deve andare a buon fine." Spiegò nervosamente, sparando la bugia che si era inventata. Sirius la guardò, sorpreso e pensiero e la riccia non riuscì ad impedirsi di chiedersi a cosa stesse pensando. Odiava mentirgli...Ogni volta era una pugnalata al cuore. Ma non poteva fare altrimenti.
"Sei geniale...Io non ci avrei mai pensato. Ovviamente ti aiuterò però...Ne prenderò una fiala pure io." Hermione di fronte a quelle parole sgranò gli occhi, sentendo il cuore sprofondarle in fondo allo stomaco.
No no no! Buon cielo, non poteva permettere che Sirius prendesse una fiala di felix. Era già pericoloso che la prendesse lei, non poteva permettere al re dei malandrini di appropriarsi di quella pozione. Sapeva che era mancanza di fiducia, ma Sirius aveva un carattere troppo impulsivo e temeva l'uso che avrebbe potuto farne. Quello non era un gioco, e forse aveva sbagliato a chiedergli aiuto.
"Sirius...È rischioso. Lumacorno potrebbe accorgersene e inoltre...È una pozione della quale non si può abusare." Gli rispose, deglutendo un fiotto si saliva acida di fronte al suo sguardo serio.
"So cosa stai pensando, e non te ne faccio una colpa. Ma ti giuro che la conserverò con cura e la utilizzerò solamente in caso di bisogno. Non la sprecherò per delle sciocchezze, per gioco o per vendette personali. Mi hai appena aperto gli occhi...Quella pozione potrebbe esserci utile in caso di pericolo ed è per questo che la terrò al sicuro. Giuro che non lo dirò nemmeno a James, in modo che nemmeno lui possa sentirsi tentato. Fidati di me Herm'...Per favore." Hermione lo guardò un attimo titubante, combattuta con sé stessa. Sirius sembrava sincero, non avrebbe avuto senso mentirle. Aveva già avuto occasione di scoprire che di lui poteva fidarsi. Con lei era stranamente serio e sincero e ciò la rassicurava. Oltretutto una fiala di felix felicis di scorta avrebbe potuto fare veramente comodo e sapere che era a disposizione di una persona fidata era rassicurante. Sirius era impulsivo...Ma meritava la sua fiducia.
"Va bene...Mi fido di te Sirius. Ma giurami che resterà un segreto tra noi due e che non ti farai tentare per nessuna ragione al mondo." Mormorò la riccia, piantando il suo sguardo negli occhi azzurri come il cielo di Sirius. Erano gli occhi azzurri più belli che avesse mai visto. E avrebbe dovuto smetterla di fare quei pensieri su Sirius, ma proprio non ce la faceva. E pur quanto storcesse il naso di fronte ai comportamenti da oche giulive delle ragazze che per i corridoi gli smaniavano dietro, dentro di sé non poteva che comprenderle. Sirius era a dir poco perfetto.
"Te lo giuro Granger, su tutto ciò che ho di più caro." Le rispose Sirius seriamente, facendole irradiare nel petto un calore che non provava da molto tempo. Sirius era sincero...Era una persona fidata e anche se non poteva essere totalmente sincera con lui, lei era una persona della quale si sarebbe potuto fidare e che a sua volta. Non provava quel calore famigliare da quando aveva salutato per un tempo indeterminato Harry, Ron e Ginny. I suoi migliori amici. E quel calore si rese conto che le era mancato più di quanto avesse creduto ed era bello, incredibilmente bello, poterlo provare di nuovo grazie a Sirius. Non se lo sarebbe mai immaginato, ma in quel tempo Sirius stava iniziando a rappresentare un cardine importante della sua permanenza. Lui, come ovviamente le ragazze e James, stavano rendendo quell'impresa molto più facile.
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"Herm', non credo di farcela." Bisbigliò Mary, pallida come uno straccio. Si era ripromessa di invitarlo, era il ragazzo dei suoi sogni e il giorno precedente alla fine la prospettiva di invitarlo le era sembrata un'ottima idea. Si era creata in testa una scenetta molto convincente, dove lei glielo chiedeva in modo disinvolto e convincente ma nella realtà, arrivata al dunque, aveva solamente tanta paura di vomitargli addosso per l'agitazione se solo avesse provato a farsi avanti.
"Mary, stai tranquilla. Non devi andare in contro alla morte. Devi semplicemente invitare un ragazzo ad una festa. Ti stai lasciando suggestionare dai pregiudizi." Le rispose Hermione cercando di risultare convincente e al tempo stesso rassicurante.
"Fai presto a parlare Herm', te sei stata invitata da Sirius entrambe le volte. Non è toccato a te l'ingrato compito, oltre tutto con un serpeverde che forse, mentre io gli muoio dietro come una stupida, lui non mi può nemmeno vedere." Ribadì terrorizzata al solo pensiero.
"Per Merlino Mary, io e Sirius andiamo in...Amicizia. Ma lui invece ti piace, e anche tanto. È la tua occasione e ti proibisco di sprecarla. Vada come vada devi tentare." Insistette la riccia, testarda e decisa a non demordere. Mary non doveva partire prevenuta, era il momento che tirasse fuori la grinta che aveva dentro. Poteva farcela, doveva solamente fare il primo passo.
"Andiamo Herm', in amicizia. Non prendiamoci in giro...Lo vedo come vi guardate. Forse non lo avrete ancora ammesso a voi stessi o fingete il contrario, ma è palese che iniziate a piacervi. Sirius Black non ha mai dato così tante attenzioni ad una singola ragazza." La rimbeccò l'amica, roteando gli occhi al cielo facendola avvampare.
Ma no, che sciocchezze! Stavano solamente travisando. La loro era pura e semplice amicizia, niente di più.
"Sciocchezze Mary, noi siamo solamente amici. Non farti condizionare dai pettegolezzi." Rispose, cercando di risultare il più convinta possibile, nella speranza che Mary la smettesse di punzecchiarla. Quelle battutine, per qualche misteriosa ragione, riuscivano ad agitarla e non voleva lasciarsi condizionare. A lei non piaceva Sirius, gli voleva solamente un gran bene. Giusto? Giusto.
"Mmh si...Ne riparleremo tra qualche settimana." Sorrise Mary sotto i baffi, pungendo di nuovo sul vivo la compagna.
"Pensala come vuoi, ma non cercare di cambiare discorso. Pensa a Lily e James. Come Lily Evans ha deciso di accompagnare al ballo James Potter, dopo cinque anni di rifiuti, prendendo l'iniziativa di sua spontanea volontà...Tu puoi invitare Flint a quella maledetta festa! Andiamo Mary, tu hai stoffa e io credo in te. Se non lo inviti sono certa che te ne pentiresti e ricordati che chi prima arriva prima alloggia." La mise in guardia, facendole mordicchiare le labbra per l'indecisione. Sapeva che Hermione aveva ragione e perdinci, era una grifondoro, il coraggio non le mancava di certo. Ma di fronte a Flint tutto il suo coraggio diventava nullo.
"Lo so Herm'...Ma ho solamente tanta paura che possa ridermi in faccia per poi prendermi in giro con i suoi amici. Sarebbe troppo per me." Ammise Mary desolata, lasciando che la riccia le stringesse delicatamente una spalla per infonderle coraggio.
"Mary...In amore bisogna rischiare. Non ti riderà in faccia e non ti prenderà in giro, perché prima di riuscirci dovrebbe affrontare me. Se proprio dovesse andare male, al massimo rifiuterà l'invito, ma almeno ci avrai provato. Avere dei rimpianti è peggio di una delusione." Le suggerì dolcemente, riuscendo a convincerla definitivamente.
La lezione di pozioni passò velocemente, troppo velocemente. Mary era stata in ansia per tutta la lezione, osservando di tanto in tanto il ragazzo seduto di fianco a lei con crescente agitazione. Doveva farlo, ma aveva una paura atroce. E se le avesse detto di essere fidanzato? A quello non ci aveva pensato, ma dopo tutto non sapeva niente di lui, era un ragazzo così riservato. Il fatto che non lo avesse mai visto con una ragazza non significava che non ne avesse una e che non la frequentasse in privato. Magari una serpeverde. Quel pensiero le faceva contorcere lo stomaco. Ma ormai aveva deciso di mettersi in gioco e non poteva comportarsi da codarda. Hermione aveva ragione...Andasse come andasse, se non lo avesse invitato le sarebbe rimasto il rimpianto e non avrebbe mai saputo se sarebbe potuta andare bene.
Quando la campanella suonò, la ragazza chiuse gli occhi per prendere un respiro profondo nella speranza di tranquillizzarsi. Non aveva idea di quale fosse il suo aspetto, soprattutto dopo aver passato due ore immersa tra i vapori delle pozioni presenti nell'aula, ma sperava di risultare almeno accettabile. Già non sapeva cosa pensasse Flint di lei, non voleva sembrare anche un piccolo mostriciattolo mentre lo invitava ad uscire.
"Flint...Posso rubarti qualche minuto?" La voce le uscì leggermente titubante ma fortunatamente limpida. Per un momento aveva temuto di balbettare per l'imbarazzo e l'agitazione. Il serpeverde, che stava sistemando la sua postazione raccogliendo il suo materiale, spostò lentamente lo sguardo su di lei, mozzandole il respiro. Era così bello...
"Ti serve qualcosa?" Le chiese con voce roca, osservando accigliato le sue guance arrossire sotto il suo sguardo. Non aveva mai parlato con la sua compagna di banco, escludendo le varie istruzioni per eseguire insieme le pozioni, ma le era sembrata una ragazza silenziosa e riservata, probabilmente timida e sempre nascosta nell'ombra. Una che si fa i fatti suoi, un po' come lui in fin dei conti.
"Io...Volevo chiederti se ti farebbe piacere accompagnarmi alla festa di halloween organizzata dal professor Lumacorno. Sabato sera. Hermione mi ha invitata e visto che ogni partecipante può portare un accompagnatore io ho pensato... A te. Visto che siamo compagni di banco pensavo fosse una cosa carina, anche per fare amicizia...Magari." Le parole le uscirono coraggiosamente di bocca, sorprendendosi da sola. Per Merlino, l'aveva fatto sul serio. Flint la guardò silenziosamente colpito, lasciandola con il fiato in sospeso. Buon Godric, lei si era fatta avanti ma lui era...così silenzioso. La guardava corrucciato, senza rispondere e una sensazione di ansia crescente iniziò a farsi spazio in lei. Era stata forse fin troppo avventata? Lungo i corridoi nemmeno si salutavano e a lezione a mala pena parlavano e lui non aveva mai mostrato interesse nei suoi confronti. Forse non era minimamente interessato a lei e stava cercando la scusa migliore per liquidarla. Quel pensiero le strinse il cuore in una morsa dolorosa. Sarebbe stata l'ennesima sconfitta morale. Flint era così bello, con il suo fisico scolpito, i capelli neri a spazzola, le labbra carnose e gli occhi di un intenso color verde bosco che risaltavano sulla sua pelle abbronzata da far invidia a tanti di quei modelli babbani che si vedono sulle riviste. Era a dir poco perfetto mentre lei non era niente di speciale. Non era una bellezza rara e la qualità migliore in cui spiccava era la timidezza. Non era intelligente e spavalda come Lily, non era briosa e divertente come Marlene, non era elegante e saggia come Emmeline, non era un asso nello sport e la prova vivente che una donna può fare le chiappe a strisce sul campo da quidditch a un uomo come Alice e non si avvicinava nemmeno lontanamente a Hermione che era tutte quelle caratteristiche racchiuse insieme e ancora di più. Lei era solamente Mary, la grifondoro del sesto anno più sconosciuta e banale probabilmente dell'ultimo decennio. Perché mai Flint avrebbe dovuto accettare il suo invito? Probabilmente avrebbe preso un bel due di picche e si sarebbe rifugiata tra le braccia di Hermione a piangere come una bambina, dovendo fingere di fronte alle altre amiche che tutto andasse bene.
"Non credevo tu fossi interessata a socializzare con uno come me, soprattutto dopo gli ultimi avvenimenti." Le rispose lentamente il ragazzo, lasciandola perplessa. Cosa significava quella frase?
"Non ho motivi per non voler socializzare con te, Flint. Se ti riferisci alla rivalità tra le nostre case e a quello che è successo con James e Sirius beh...Tu non eri coinvolto e non ti ho mai visto trattar male nessuno e io non voglio farmi accecare dai pregiudizi." Gli rispose seria, sostenendo il suo sguardo. Non le aveva ancora detto di no, ma non sembrava nemmeno convinto a dirle di si. Forse lui credeva fermamente ai pregiudizi e non era interessato a conoscerla in quanto era una grifondoro. Quel pensiero la rabbuiò, perché se avesse rifiutato per quello sarebbe stato peggio del sentirsi rifiutare perché considerata insignificante. Per lo meno quella sarebbe stata una giustificazione valida e se ne sarebbe fatta una ragione, prima o poi.
"Non ho pregiudizi Mcdonald, semplicemente in questi anni non ho visto grandi rapporti amichevoli tra le nostre case. Hanno fatto l'eccezione Piton e la Evans, ma alla fine non è finita bene. Quindi trovo insolito che tu voglia invitare proprio me, quando potresti invitare chiunque altro." Commentò il ragazzo, continuando a guardarla meditabondo. La sua richiesta improvvisa l'aveva lasciato sorpreso, molto sorpreso. Non si era mai soffermato più di tanto su di lei e a dire il vero non gli era nemmeno mai passato per l'anticamera del cervello di provare a stringerci un qualche legame. A quale scopo? Erano finiti a fare coppia insieme perché obbligati da Lumacorno e la Mcdonald era sempre stata nel suo, timida e silenziosa. Non avrebbe mai pensato che avesse piacere di andare con lui ad una festa. Era una ragazza semplice ma carina, non gli sembrava una sanguisuga che una volta presa è impossibile scollarsela di dosso quindi, in fin dei conti, forse poteva anche accettare il suo invito a quella festa. Ma era una grifondoro e lui un serpeverde e i rapporti tra le loro case erano talmente tesi che non pensava fosse molto sicuro, soprattutto per lei, cercare di instaurare un rapporto. Era solamente una festa, nulla di più. Ma non voleva problemi e non voleva crearne.
"Ma io voglio andarci con te, alla festa. però ecco...Se non vuoi, non insisterò. So che tra le nostre case non scorre buon sangue e che l'amicizia tra Lily e Piton è finita male ma questo non significa che debba andare per forza così. Ma non voglio insistere oltre...Ti ho già rubato fin troppo tempo. Fa niente." Sussurrò Mary, distogliendo lo sguardo profondamente delusa. Aveva miseramente fallito e si era stupidamente illusa.
"Non ho rifiutato Mcdonald." Le rispose di nuovo il ragazzo, guardandola più intensamente. L'espressione mortificata che aveva intravisto sul suo viso lo aveva fatto vacillare. Era solamente una festa in fin dei conti ed erano compagni di banco. Inoltre quella confessione appena sussurrata aveva smosso qualcosa in lui, spingendolo a prendere più in considerazione il suo invito.
"Ma non hai nemmeno accettato...E Non voglio che tu accetti per compassione." Mormorò Mary, guardandolo nuovamente negli occhi. Il cuore aveva iniziato a batterle più forte nel petto e i suoi pensieri avevano iniziato a galoppare all'impazzata. Forse avrebbe accettato il suo invito? Ma se avesse accettato lo avrebbe fatto per compassione? Se il motivo doveva essere quello, piuttosto avrebbe preferito un no secco. Non avrebbe sopportato la sua compassione, così come quella di nessun'altro.
"Io non voglio problemi e non voglio crearne, Mcdonald. Tu non hai niente che non va, ma immagino di non essere visto di buon occhio. Quindi adesso ti faccio io una domanda. Vale la pena correre il rischio di invitare proprio me a quella festa?" Mary restò in silenzio, con il cuore che le batteva forte nel petto. Lui non voleva problemi, giustamente. E i suoi timori tornarono a galla nell'arco di pochi secondi. Come avrebbero reagito i suoi compagni a vederla in sua compagnia? Avrebbero fatto finta di niente oppure si sarebbero messi in mezzo? Insomma, lei non si reputava così importante da smuovere l'intera casata dei grifondoro...Però James e Sirius erano suoi amici ed entrambi sarebbero stati presenti alla festa. Sarebbero stati buoni? Flint a loro non aveva mai creato problemi e viceversa quindi, forse, poteva stare tranquilla anche perché per Godric, lui valeva la pena eccome!
"Sì, ne vale la pena e non mi creeresti problemi. Ho diritto di invitare chi voglio alle feste, quindi anche un serpeverde, e tu non hai mai dato problemi a nessuno dei miei compagni. Non permetterei a nessuno di rovinarci la serata." Rispose infine convinta, speranzosa che a quel punto Flint accettasse il suo invito. Le aveva detto chiaramente che non aveva niente contro di lei, era bloccato dal semplice fatto che non voleva correre il rischio di imbattersi in dei problemi, ed era comprensibile. Ma ne avrebbe parlato con Hermione e avrebbe trovato una soluzione. Sempre che lui accettasse l'invito, ovviamente.
"A che ora inizia la festa?" Le chiese con un mezzo sorriso, estremamente sexy, dipinto sulle labbra.
"Alle nove e...Stai accettando il mio invito?" Chiese Mary, sentendo il cuore farle i salti mortali nel petto per la gioia e l'eccitazione. O per Merlino, era un sogno o la realtà?
"In quarto alle nove in fondo alle scale della sala grande. Sii puntuale Mcdonald." Sogghignò in tutta risposta, dandole il colpo di grazia. Santo Godric accompagnato da tutti gli altri fondatori di Hogwarts...Non ci poteva credere.
"Quindi...Quindi andremo alla festa insieme? Non è uno scherzo dove alla fine mi lascerai ad aspettare in fondo alle scale, da sola, per tutta la sera, vero?" Si pentì quasi subito di aver aperto bocca perché Flint le lanciò un'occhiata in tralice e si rese conto forse di averlo offeso. ottimo inizio...meritava di essere abbandonata in fondo alle scale solo per quella domanda stupida ed infantile.
"Non so quali compagnie tu sia abituata a vedere e frequentare, ma io sono un gentiluomo e non mi permetterei mai di non presentarmi ad un appuntamento, lasciando da sola una ragazza." Le rispose con un sopracciglio inarcato, facendola vergognare come una ladra.
"Scusami, non volevo offenderti." Pigolò imbarazzatissima, maledicendosi in tutte le lingue del mondo.
"Fa niente Mcdonald. Sabato sera in quarto alle nove in fondo alle scale, sarò lì ad aspettarti." Le rispose divertito, alzandosi con la borsa in spalla per andare alla lezione successiva.
Mary lo salutò debolmente, restando ad osservarlo mentre usciva dalla stanza con la sua postura perfetta ed elegante. Era al settimo cielo, ancora non ci credeva e non vedeva l'ora di dirlo ad Hermione ma per Merlino, doveva assolutamente rimediare alla figuraccia che aveva fatto. Non era partita esattamente con il piede giusto...ma poteva sempre rimediare, o almeno così sperava...
-Eccomi con un nuovo capitolooooo! Finalmente ce l'ho fatta, ho impiegato una vita 😱😱😱! Non uccidetemi, ma la festa sarà nel prossimo capitolo perché voglio darle lo spazio che merita e in questo proprio non ci stava 😅. Però voi nel frattempo fatemi sapere cosa ne pensate 😎. Vi piace la piccola parte che ho dato a Mary? Non voglio demonizzare tutti i serpeverde, visto che in parte lo sono pure io 😂. Comunque nel prossimo capitolo ci sarà la festa e tanto altro, parola di piuma! ❤. Vi aspetto, bacioni enormi a tutti e a presto 😁❤! -
-Ricordo a chiunque fosse interessato il gruppo whatsapp per conoscerci e restare in contatto. Siete tutti i benvenuti ❤. Se intetessati fatemi sapere in privato 😘.-
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