C'erano talmente tante persone che faceva fatica a spostarsi e al tempo stesso trascinare il pesante baule. Gufi e vari volatili tubavano e si chiamavano tra loro, gatti miagolavano in braccio ai padroni e sbuffi di fumo e vapore aleggiavano ovunque a causa del treno che si stava riscaldando per partire, mentre le famiglie erano riunite per salutare i figli che a breve sarebbero saliti sul treno.

Hermione sentiva il cuore batterle all'impazzita... Lei non aveva nessuno da salutare, doveva soltanto salire e lasciarsi tutto alle spalle, anche se in realtà l'aveva già fatto, in quanto era tornata indietro di vent'anni. Ma al momento non poteva pensarci...

Sapeva che da sola non ce l'avrebbe mai fatta a sollevare il pesante baule e chiedere aiuto era assolutamente escluso. Si arrese ad utilizzare la magia e dopo un breve incantesimo il baule si sollevò in aria di una ventina buona di centimetri. Rispettando la fila e stando attenta a non abbattere nessuno, aspettò il suo turno per salire sulla locomotiva.

Si sentiva osservata e probabilmente molte paia di occhi la stavano seriamente guardando incuriositi. Dopo tutto era una perfetta sconosciuta, visibilmente troppo grande per essere una ragazza di prima e già in grado di compiere magie. Nuova arrivata, ecco cos'era.

Sperava di non attirare troppi sguardi su di sé... Anche se la sua era una sciocca richiesta in quanto quella sera avrebbe indossato, per la seconda volta nella sua vita, il cappello parlante di fronte all'intera scolaresca. Sperava almeno che Silente o un qualsiasi altro professore non avesse la pessima idea di sbandierare davanti a tutti che lei avrebbe affrontato il sesto anno. Ovviamente si sarebbe saputo pure quello, ma sarebbe finita ancora più nell'occhio e proprio non le andava.

Il suo unico scopo era portare a termine la sua missione. Aveva sacrificato tutto ciò che di più caro aveva per poter cambiare il passato e non poteva permettersi distrazioni e diventare nota a tutta la scolaresca sarebbe stato sinonimo di distrazione.

Stava già iniziando a farsi un sacco di paranoie e di quel passo non sarebbe arrivata viva allo smistamento. A quel pensiero il cuore le perse qualche battito... Il primo volto conosciuto che avrebbe rivisto sarebbe stato Hagrid. Un Hagrid più giovane di vent'anni e non ancora professore che però ricopriva già il ruolo di guardia caccia. Quel pensiero le strinse il cuore in una morsa... Con lui sarebbe stato impossibile non pensare ad Harry e Ron. Come poteva far finta di niente quando avrebbe rivisto la sua capanna? Come avrebbe potuto non pensare a tutte le avventure che avevano compiuto lei e i suoi amici proprio insieme a lui?

Non ci aveva proprio assolutamente pensato ma forse, sarebbe stato ancora più sconvolgente che vedere i genitori di Harry. Dopo tutto per lei Hagrid era una persona amica, con la quale aveva passato tanti bei momenti e ne aveva una marea di ricordi... Lily e James erano Lily e James... Ma con loro avrebbe dovuto iniziare un rapporto da sana pianta, non sarebbe stata la stessa cosa. Poi però ripensò anche a Sirius, Remus, Peter, Piton e i vari nomi a lei conosciuti e un brivido le percorse la spina dorsale. Non aveva vie di scampo, le sarebbe preso un colpo entro poche ore.

"Ei ragazzina, muoviti. Vuoi farci perdere il treno?" Disse una voce seccata, facendo riscuotere la riccia dai suoi pensieri. Quest'ultima arrossì per la vergogna, maledicendosi mentalmente e balbettò un veloce "scusa" prima di salire sul treno e fuggire alla ricerca di un vagone libero. Non aveva avuto il coraggio di voltarsi a guardare chi le avesse parlato, sperava soltanto che non fosse nessuno che nel futuro aveva conosciuto o comunque, sperava che non la riconoscesse. Era stata così impegnata a rimuginare sui suoi problemi esistenziali a tal punto da imbambolarsi davanti all'entrata del treno, non accorgendosi che quelli davanti a lei erano tutti quanti saliti.

Fece atterrare il baule per evitare di dare ancora di più nell'occhio e si precipitò alla ricerca di un benedetto vagone libero. Sperava di trovarlo senza dover fare il giro dell'intera locomotiva e soprattutto, sperava di non riconoscere nessuno. Probabilmente sarebbe rimasta sotto shock a fissarlo o fissarli come se un fulmine l'avesse appena presa in pieno e sarebbe morta lì su due piedi. Prospettiva molto poco allettante... Visto che comunque quel momento non poteva rimandarlo in eterno.

La locomotiva era spaventosamente troppo uguale a quella del futuro e la testa stava già iniziando a farle male. Si aspettava di vedere apparire i suoi amici ovunque e la prospettiva la spaventava terribilmente... Se non riusciva a controllarsi avrebbe mandato tutto all'aria... Ma era così spaventosamente difficile. Credeva di impazzire...Ma forse era solo l'impatto  iniziale o almeno così sperava.

Ancora una volta sovrappensiero, a mala pena si accorse di uno scompartimento completamente vuoto e quasi con disperazione ci si trascinò dentro, abbandonandosi su uno dei sedili e respirando rumorosamente per tentare di calmarsi. Il motore aveva iniziato a vibrare e alcuni tonfi sordi le fecero capire che alcuni studenti distratti avevano issato male i bauli sulle reticelle.

Avrebbe preferito addormentarsi e risvegliarsi una volta ad Hogwarts, ma il suo cervello continuava febbrilmente a ragionare e capì di non avere scelta... Doveva far chiarezza e provare seriamente a pensare a mente lucida. Poteva piangere se voleva, ripassare come era abituata a fare nel futuro, guardare le foto degli amici fino a consumarle, ragionare su come muoversi una volta arrivata al castello o qualsiasi altra cosa la tenesse occupata.

Hermione Granger era la razionalità fatta persona, la strega più brillante della sua età, colei che ne aveva affrontate di cotte e di crude, fiera Grifondoro che non si arrendeva di fronte a nulla e per questo doveva alzare la testa e farsi valere, ancora una volta. Avrebbe vinto il passato. Non ci sarebbe stato nessun Signore oscuro nel futuro...

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