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Capitolo 68

"Ehy Evans, ci vieni alla festa di Lumacorno con me?" James era passato dal chiedere a Lily Evans un'uscita ad Hogsmeade al chiederle di accompagnarlo alla festa di Halloween organizzata da Lumacorno con uno schiocco di dita. E nonostante Lily continuasse a rifiutare, sembrava che non ne volesse sapere di arrendersi. Non che fosse cosa nuova d'altronde.

"No Potter, scordatelo. E adesso smettila di darmi il tormento perché nel caso tu avessi finto di non accorgertene, sto cercando di studiare." Mormorò Lily a denti stretti per l'ennesima volta, cercando di ignorare quella richiesta assillante. Era già andata a una festa di Lumacorno con Potter, anche se non esattamente di sua spontanea volontà, ma considerando com'era finita, aveva il terrore di quello che sarebbe potuto accadere una seconda volta. Inoltre lei non voleva assolutamente e categoricamente andare con lui da nessuna parte. Era pur sempre Potter, buon Godric. E lei non era minimamente interessata ad uscire con lui, giusto? Giusto. Si rispose mentalmente da sola.

"Dai Evans ti prego, ti supplico, ti imploro non rifiutare il mio invito, così spezzi il mio povero e bellissimo cuoricino. Ti porto anche il caffè a lezione, con tre cucchiaini di zucchero come piace a te. Non sono un bravo ragazzo e non merito un si solamente per questo?." Piagnucolò James, cercando di rubarle il libro di trasfigurazione da sotto il naso per riuscire ad attirare definitivamente la sua attenzione. Quest'ultima, nascondendo meglio il volto dietro al libro, arrossì leggermente, mordendosi il labbro a disagio. Era vero...Potter In quegli ultimi giorni aveva preso l'abitudine di portarle il caffè in classe per colazione e lei, per assurdo, gradiva quel piccolo gesto e puntualmente lo accettava. Ma il fatto che avesse deciso di comportarsi leggermente meglio nei suoi confronti, cercando di tollerarlo accettando il caffè che le portava, non significava proprio un bel niente. Loro due non erano affatto amici e accettare un suo invito avrebbe significato altro e le persone, lui per primo, si sarebbero fatte idee completamente sbagliate. Erano già circolate voci e pettegolezzi e per Merlino, non voleva che si ripetessero quei momenti imbarazzanti. Si era sentita seguita dagli sguardi e i pettegolezzi curiosi dei compagni per minimo una settimana finché, a forza di minacce e e grazie all'aiuto delle amiche non era riuscita a smentire le voci che aveva a malincuore previsto.

"Non farti strane idee per un caffè, Potter. Il fatto che lo accetti non significa che io voglia spingermi oltre." Gli rispose nervosa posando definitivamente il libro, ormai consapevole che non sarebbe più riuscita a studiare nemmeno una riga.

"Beh si un caffè non è molto, magari potrei aggiungere anche una bella fetta di torta alle mele, so che ti piace, è una delle tue preferite e...Va bene Lily, non uccidermi per favore, ma il fatto sta che io mi sto impegnando, davvero. Perché non cerchi di aiutarmi? Un bel sì sarebbe l'aiuto perfetto." Continuò James, passandosi la mano tra i capelli con il cuore che gli batteva nel petto come impazzito. Cielo, sembrava davvero un perfetto imbecille e se Sirius fosse stato presente avrebbe riso di lui fino alle lacrime. Ma lui ci stava davvero mettendo tutto il suo buon impegno per far bella impressione con lei ma per Godric, quella testa rossa era veramente un osso duro e non aveva la più pallida idea di quale fosse la mossa giusta da fare. Era spacciato. Aveva bisogno di una grazia divina per riuscire nella sua impresa.

"Potter io..." Lily tacque, chiudendo gli occhi verdi smeraldo per prendere un respiro profondo. Non sapeva nemmeno cosa rispondergli, e si sentiva a disagio, perché nell'ultimo periodo qualcosa era cambiato e non sapeva più come comportarsi. Il problema era che Potter la rendeva nervosa e lei era stanca di quella situazione. Perché non poteva semplicemente tornare a odiarlo e insultarlo come aveva fatto fino a qualche settimana prima? Non che avesse smesso di insultarlo e maledirlo ma sapeva che qualcosa era cambiato. Potter era riuscito ad insinuare in lei il germe del dubbio, mandando a gambe all'aria ogni sua convinzione. Da quando non aveva più la figura di Severus al suo fianco stava iniziando a vedere le cose sotto un'altra prospettiva, compreso Potter, e ciò la rendeva vulnerabile. Ma ciò che più la rendeva incredula era scoprire giorno dopo giorno quanto il suo ex migliore amico avesse influito sulla sua personalità e sul suo modo di ragionare e vedere le cose. Si era lasciata accecare da lui e dal suo vero e viscerale odio verso James Potter, convincendosi di odiarlo a sua volta e solamente poche settimane prima, proprio grazie a Potter aveva capito che l'odio, quello vero e oscuro, non era un sentimento che le apparteneva.

Lei non odiava James Potter.

Non lo sopportava e per ovvie ragioni non lo stimava, continuava a pensare che fosse una persona estremamente stupida, egocentrica, combina guai e tanto altro ancora di negativo però, aveva capito di non odiarlo veramente e tutto ciò aveva stravolto il suo modo di vedere le cose. E adesso una domanda che non si era mai posta prima di allora le sorgeva spontanea...Cosa doveva fare con lui? Potter sembrava così dannatamente sincero quando le diceva di volersi far conoscere meglio, quando la guardava con quegli occhi castani e luminosi, con il suo sorriso sghembo sulle labbra e la battuta sempre pronta. Quando le portava il caffè a lezione le sembrava un gesto così puro e privo di doppi fini che non riusciva a rifiutarlo, non più. Quel ragazzo aveva dentro di sé una strana luce che lei iniziava a scorgere ma che non era ancora in grado di identificare. Forse era lei quella sbagliata...Forse voleva essere cieca a tutti i costi. Altrimenti non si spiegava come mai Potter fosse tanto amato ed elogiato da quasi tutti gli studenti del castello, per non parlare ovviamente delle ragazze. Era seriamente confusa e in combutta con sé stessa. Cosa doveva fare? Il suo orgoglio la spingeva a mantenere la sua facciata irremovibile perché in ogni caso era di Potter che si parlava ma il suo cuore, la sua coscienza e il suo buon senso piano piano le suggerivano di provare a guardare oltre il suo naso e a scoprire il lato di Potter che non conosceva e che lui tanto si ostinava a volerle mostrare.

"Quindi vuoi davvero rifiutare, Lily?" Chiese improvvisamente James, passandosi una mano tra i capelli neri e ribelli. Il sorriso sulle labbra si era leggermente incrinato e i suoi occhi mostravano nel profondo la sua sincera delusione mescolata a tristezza e un leggero velo di rassegnazione. Era incredibile con quanta facilità cambiasse stato d'animo e Lily di fronte a quelle parole restò stravolta, soprattutto perché era appena tornata bruscamente alla realtà dopo essere rimasta in silenzio per interi minuti a pensare proprio a come comportarsi con lui, con Potter, e proprio perché non aveva nemmeno finito di rispondere che lui aveva fatto la sua deduzione.

"C-cosa?" Balbettò stralunata, sotto lo sguardo aggrottato di James che si trovava ancora in piedi di fronte a lei. La sala comune era fortunatamente poco piena e di questo Lily ne fu grata. Odiava quando i compagni si mettevano sugli attenti, alcuni in modo spudorato, altri cercando di passare inosservati, per assistere agli scambi di battute o principalmente di litigate tra lei e Potter. Quel momento poi le sembrava tanto intimo che per assurdo anche la presenza di quei pochi studenti che sedevano ignari sulle varie poltroncine e divanetti sparsi per la sala comune la disturbavano.

"La festa di Lumacorno Lily... A quanto pare proprio non riesco a convincerti. Te l'ho detto, voglio farti cambiare idea su di me, ma non posso farlo cercando di obbligarti ad accompagnarmi ad una festa. Magari chiederò in amicizia ad una delle ragazze se vuole accompagnarmi e tu beh...Deciderai cosa fare anche se...L'invito resta valido fino all'ultimo minuto." Mormorò il moro, cercando di buttarla sullo scherzo, passandosi ancora una volta una mano tra i capelli neri e ribelli, spettinandoseli ulteriormente. Il cuore gli lanciò una fitta dolorosa dovuta a un senso di gelosia e di disfatta. Non era da lui arrendersi in quel modo ma era tutto inutile. Se voleva cambiare doveva dare a Lily libera scelta. Doveva essere lei a desiderare di uscire con lui, senza obblighi ed insistenza e se quella festa non era l'occasione giusta, l'avrebbe accettato. Il cuore e il cervello gli stavano urlando che era impazzito, che Lily sarebbe potuta andare alla festa con un altro ragazzo. Ma la ragione gli diceva che doveva lasciarla libera di scegliere perché forse solamente in quel modo lei avrebbe iniziato a rivalutarlo. Forse in quel modo, avendo la possibilità di scegliere tra lui ed altri, avrebbe scelto di andare con lui. E se avesse scelto qualcun'altro beh...A quel punto avrebbe lottato con le unghie e con i denti per conquistarla.

Al tempo stesso quelle parole per Lily furono quasi una secchiata d'acqua gelida che la lasciarono a corto di parole e letteralmente sotto shock. Seriamente, James Potter, dopo sei anni aveva dato bandiera bianca? Si era seriamente arreso di fronte al suo ennesimo rifiuto senza darsi per vinto? C'era decisamente qualcosa che stonava in tutto ciò. Lily lo fissò in silenzio, sconvolta. Il cuore aveva iniziato a batterle più forte, in modo strano e quasi doloroso. Perché sentiva che in tutto ciò c'era qualcosa di sbagliato? Perché sentiva che quel rifiuto era la risposta sbagliata da dare proprio a lui, a James Potter? ma soprattutto, perché aveva provato una fitta dolorosa al petto quando lui aveva detto che semmai avrebbe invitato un'altra ragazza al posto suo? Per una rara volta non riusciva a rispondere e quel silenzio fu interpretato da James come una risposta affermativa e definitiva al suo ennesimo rifiuto.

"Va bene Lily, allora beh...Ti lascio al tuo libro. Buono studio." Borbottò il giovane, cercando di sorridere normalmente, fingendo che quell'ennesimo rifiuto non gli avesse fatto male. Aveva notato un comportamento strano in Lily, credeva che forse avesse iniziato a cambiare idea ma forse si era illuso che dimostrarsi gentile con lei portandole dello stupido caffè a lezione fosse sufficiente. Quello che le aveva fatto in passato non poteva essere cancellato con del caffè ed evidentemente Lily Evans non era ancora disposta a perdonarlo e a conoscerlo veramente. Le avrebbe lasciato il suo tempo, avrebbe capito e non si sarebbe arreso. Ma faceva dannatamente male.

"Potter io...Beh si...Fai buona passeggiata o fai quello che devi fare ma insomma, vai e non combinare guai ecco...Lascia perdere. Io vado nel mio dormitorio." Esalò Lily sconvolta, lasciando James a fissarla in modo serio e confuso. Non ci stava più capendo niente nel suo modo di comportarsi. Non aveva quasi spiccicato parola dopo ciò che le aveva detto, la sua reazione era stata del tutto inaspettata. Non sapeva seriamente come interpretare quel comportamento e in quell'istante, gli sarebbe seriamente servito l'aiuto di Hermione. Ma Lily non aggiunse altro, si alzò dal suo posto con il libro sotto braccio e salì quasi di corsa la scala a chiocciola che portava al suo dormitorio.

L'unica ragazza presente nel dormitorio femminile era Hermione, seduta sul suo letto a baldacchino a sfogliare con estrema dolcezza il suo album fotografico che custodiva con tanta cura e amore. Quello era l'oggetto più prezioso che avesse con sé in quel tempo, escludendo la pozione per lei di vitale importanza che l'aveva fatta viaggiare indietro nel tempo. Ma quando Lily fece la sua entrata improvvisa e rumorosa, la riccia sobbalzò, presa alla sprovvista, nascondendo velocemente quel prezioso oggetto sotto il suo cuscino. Non aveva mai mostrato alle amiche le sue foto del passato, nemmeno quelle che non avrebbero potuto destare nemmeno il minimo sospetto. Un po' comunque per timore che qualcosa andasse storto ma più che altro, come aveva dovuto ammettere a sé stessa, per custodire gelosamente quei ricordi così intimi e al tempo stesso dolorosi. Voleva un bene dell'anima alle amiche ma considerando la sua missione e tutte le bugie che si trovava costretta a dir loro, non se la sentiva di farle entrare così tanto in intimità con la sua vera vita. Non le sembrava giusto inventare ulteriori bugie, sentendo dentro di sé di star infangando con le menzogne quei ricordi così puri e per lei di vitale importanza. Le ragazze non le avevano mai chiesto niente esplicitamente e di ciò gliene era grata. Sapeva che sicuramente erano curiose di vedere qualche foto o oggetto del suo passato ma lei ancora non si sentiva pronta e forse, non lo sarebbe mai stata. Quello per ora non sapeva dirlo.

"Lily! Non aspettavo nessuna di voi per un bel pezzo a dire il vero. Stai bene? Hai un'aria stravolta." Ammise Hermione sorpresa, osservando attentamente l'amica che sembrava pallida e piuttosto scossa. Effettivamente era convinta che Alice avesse deciso di passare la giornata con Frank, Lily di studiare in sala comune e le altre di fare una passeggiata. Lei aveva detto di voler restare in dormitorio per sistemare alcune cose. Quindi fino a poci secondi prima era stata convinta di avere il dormitorio tutto per sé almeno fino all'ora prima di cena.

"Scusa Herm', non volevo spaventarti ma...Non sarei potuta restare in sala comune un minuto di più." Ammise Lily turbata andandosi a sedere sul suo letto.

"Tranquilla Lily, non stavo facendo niente d'importante. Stai bene?" Si affrettò a chiedere la riccia, guardando meglio l'amica che le sembrava avesse un comportamento insolito.

"Non lo so Herm'. Mi è successa una cosa strana poco fa, giù in sala comune." Ammise la rossa pensierosa, mentre le parole di James continuavano a tornarle fastidiosamente in mente.

"Ti va di parlarne?" Le chiese dolcemente la riccia andandosi a sedere al suo fianco. Lily annuì piano, sentendo che Hermione sarebbe riuscita a darle l'aiuto che cercava. In qualche modo la nuova amica si rivelava sempre una specie di ancora di salvezza, un poro sicuro al quale fare riferimento. In sua presenza si sentiva tranquilla perché Hermione, era davvero una ragazza speciale.

"Si tratta di Potter. Lui mi fa impazzire e cielo è...Io non riesco più a definirlo. Qualche settimana fa avrei detto di lui le peggio cose senza pensarci due volte ma dall'ultima festa di Lumacorno, dopo quello che è successo, qualcosa in me è cambiato. Io ho capito di non odiarlo veramente e certo, continuo a trovarlo uno stupido pallone gonfiato però qualcosa dentro di me spinge per cercare di convincermi a guardarlo sotto un'altra luce, di provarci almeno. Da quando non ho più Severus al mio fianco tante cose sono cambiate, io per prima sono cambiata. Lui mi influenzava, in modo negativo, intossicandomi con il suo odio e il suo rancore e a lungo andare mi sono talmente convinta di pensarla come lui che adesso, a nuovi fatti, mi sento vulnerabile nello scoprire che il mio modo di vedere le cose sta cambiando. Sono stata convinta di odiare James Potter dal più profondo del cuore per cinque anni e adesso ritrovarmi a scoprire il contrario mi ha sconvolta." Sbottò Lily tutto d'un fiato, sentendo una parte del peso che portava sul petto alleggerirsi. Hermione sgranò leggermente gli occhi, sorpresa, ma decise di lasciarla continuare per farla sfogare del tutto. Forse le cose stavano già cambiando. Forse.

"E prima in sala comune è successa una cosa strana Herm'. Lui mi ha chiesto di accompagnarlo alla festa di Lumacorno per l'ennesima volta e io, senza pensarci due volte ho rifiutato come al solito e lui...Lui si è arreso, dicendo che se proprio non voglio, questa volta non vuole insistere. Ha detto che al massimo inviterà un'altra ragazza in amicizia, ma non mi ha dato nemmeno modo di finire di parlare. E di fronte a quelle parole mi sono sentita strana, come se ci fosse qualcosa di sbagliato in tutto ciò. Non capisco cosa mi stia succedendo Herm'." Ammise disperata, lasciando l'amica sconvolta. Hermione ormai aveva imparato a conoscere James e sapeva quanto fosse un osso duro. Non era da lui arrendersi, soprattutto se in mezzo c'era Lily e il fatto che quella volta avesse deciso il contrario era qualcosa di sconvolgente. Cosa diavolo gli era saltato in mente? Quale dannata, stupida, pazzoide strategia stava utilizzando? Doveva decisamente intervenire per capire cosa avesse in mente.

"Lily, calmati, un passo alla volta. Io credo che tu, nel profondo, voglia provare a dare a James l'opportunità che cerca ma il tuo orgoglio e la paura di eventuali cambiamenti continuano a bloccarti. So che per te non è facile, so cosa pensi di lui e so i trascorsi che avete avuto ma quello è il passato Lily e sinceramente, da quello che mi hai detto, credo che forse dovresti provare ad accettare il suo invito per cercare di conoscere il lato di James che non conosci. In questo modo potresti fare un po' di chiarezza e capire se ne vale la pena oppure no. James è davvero pentito di tante sue vecchie azione Lily...Soprattutto di quelle dove sa di averti ferita. Per ora puoi non crederci ma se almeno proverai a cooscerlo, capirai che James è un ragazzo sincero." La riccia parlò dolcemente e in modo rassicurante, consapevole che per Lily James era un nervo scoperto. Quello poteva veramente essere un bel cambiamento e lei doveva aiutare l'amica a fare chiarezza con sé stessa. Quest'ultima sussultò, sentendo dei brividi scorrerle lungo il corpo. Forse Hermione aveva ragione...Forse era lei che sbagliava però, non sapeva se si sentiva pronta per quel passo. Le sembrava qualcosa di surreale. Lei che andava a cercare Potter per dirgli che aveva cambiato idea, all'improvviso, dopo ben sei anni ? Inoltre non era per niente sicura di voler accettare il suo invito, forse le era sembrato solamente strano il fatto che si fosse arreso in quel modo. Era stato un cambiamento e ciò l'aveva momentaneamente scombussolata. Doveva ragionare in modo razionale, come faceva lei di solito. Niente passi azzardati, per la barba di Merlino.

"Herm' aspetta io...Non sono sicura di voler accettare il suo invito. È pur sempre Potter e cielo, io e Potter siamo sempre stati come cane e gatto. L'ho sempre trattato malissimo e mi sembra assurdo pensare che io, di mia spontanea volontà, possa accettare un suo invito. Inoltre mi sentirei stupida ad andare da lui a cercarlo dopo avergli dato un due di picche. Forse è meglio che ci vada con qualche sua amica e io...Credo che andrò da sola. Se le cose fossero state diverse ci sarei andata con Severus, come anno scorso. Ma visto che Severus nella mia vita non esiste più, credo che sia l'unica opzione che mi resta. Al massimo potrei chiedere a Remus, è un po' che non passo del tempo con lui. E' un buon amico e non ci sarebbe niente di male. Tu hai già chiesto a qualcuno?" Mormorò Lily turbata e al tempo stesso confusa. Le parole di Hermione avevano un fondo di verità ma cielo, le sembrava sfiorassero l'assurdo. Inoltre per lei sarebbe stato un colpo troppo basso al suo orgoglio andare a cercare Potter per dirgli che voleva accettare il suo invito e che aveva cambiato idea. Sempre che volesse accettarlo...Il dilemma era quello. Voleva o non voleva? Non lo sapeva. Hermione al tempo stesso si mordicchiò il labbro sovrappensiero, arrossendo leggermente. No, lei non aveva invitato nessuno e nessuno aveva ancora invitato lei. Il suo pensiero andò a Sirius e una morsa le strinse il cuore. Si stava facendo degli stupidi e inutili film mentali. Il fatto che lei avesse stretto amicizia con lui significava poco in simili circostanze. Sirius l'aveva invitata per gioco la volta scorsa e questo, non significava che l'avrebbe di conseguenza invitata anche per la sera di halloween. Alla fine della sua vita privata sapeva poco e niente e magari aveva già invitato un'altra dopo tutto mica erano fidanzati o si stavano frequentando. Erano giusto amici e Sirius, dannatamente bello com'era, non avrebbe avuto di certo difficoltà a trovare un'accompagnatrice. Moltro probabilmente aveva la fila alle calcagna oppure aveva già scelto. Quella consapevolezza per qualche motivo le faceva male, ma dopo tutto quella era la pura verità. Sirius era un ragazzo libero e da tale era in diritto di invitare chi gli pareva e di certo, non poteva essere tanto presuntuosa da credere che Sirius avrebbe invitato lei perché tra loro non c'era nulla, com'era giusto che fosse dopo tutto, ricordò.

"Io ecco...No, non ho ancora invitato nessuno e nessuno ha invitato me." Ammise, distogliendo lo sguardo dell'amica per non farle notare la delusione nello sguardo ambrato. Ma l'amica, molto perspicace, aggrottò le sopracciglia e sospirò.

"Vorresti andarci con Black, vero?" Chiese diretta, scrutando a fondo l'amica. Non era di certo stupida. Forse non era in grado di aiutare e capire sé stessa ma quando si trattava degli altri era piuttosto perspicace, soprattutto se si trattava delle amiche e per lei era evidente che Hermione provasse almeno una certa attrazione per Black, pur quanto cercasse invano di nasconderlo.

"Io...Lily..." Mormorò Hermione improvvisamente imbarazzata. Cielo, sapeva come la pensava Lily riguardo a Sirius e ricordava benissimo ciò che le aveva raccomandato. Sinceramente temeva la sua reazione, anche perché non sapeva nemmeno cosa risponderle.

"Herm, non è mia intenzione giudicarti. Vista la situazione non mi sembra nemmeno il caso, considerando che sto valutando l'idea di accettare un invito di Potter. Quindi non so cosa tu possa trovarci in un idiota come Black però se proprio ci vuoi andare con lui io non sono nessuno per giudicarti. Solo...Stai attenta. Black è un farfallone che non ho mai visto con una ragazza per una storia stabile che non sia durata più di una o due settimane ed è già tanto. Tu sei una brava ragazza, non farti ferire inutilmente." La mise in guardia. Nella sua voce c'era solamente sincerità e un po' di preoccupazione. Non la stava giudicando bensì la stava mettendo in guardia e la riccia sentì una fitta al petto. Lily aveva ragione, non poteva prendersi una cotta per Sirius come una ragazzina del primo anno. Inoltre c'era qualcosa di dannatamente sbagliato in tutto ciò. Ci aveva già ragionato e ragionato su quel discorso e ogni volta si era sempre data la stessa risposta. Sirius era il padrino del suo migliore amico e lei era tornata nel passato per una missione ben precisa, non di certo per prendersi delle cotte, soprattutto non per Sirius Black. Non poteva spingersi oltre una normale amicizia. Non poteva.

"Oh Lily non fraintendere. Noi siamo amici e insomma...Non mi dispiacerebbe andare al ballo con lui però credimi, non c'è altro tra noi. Inoltre se ci va con un'altra ragazza la cosa non mi toccherebbe minimamente, io posso sempre invitare qualcun'altro." Rispose Hermione, troppo in fretta, facendo inarcare un sopracciglio alla rossa.

"Certo, come vuoi." Rispose divertita, decidendo di non insistere oltre. Lei non era come Marlene o Emmeline che si divertivano a punzecchiare fino allo sfinimento, preferiva rimanere sempre sul discreto, aspettando che fossero le amiche a confidarsi con lei.

"Herm'...Cosa ci trovi il loro? In Black e in Potter. Insomma, perché tutti li adorano e io non li sopporto? Siete voi pazzi o sono io che ho qualcosa di sbagliato?" Sbottò all'improvviso, lasciando la riccia sorpresa. Questa volta, considerando l'importanza della domanda, decise di prendersi qualche secondo in più prima di rispondere.

"Ecco...Non è facile da spiegare. Io non li conosco da molto tempo alla fine però, quando ho modo di passare del tempo con loro, trovo che il tempo passi velocemente. Ogni pensiero negativo in loro presenza scompare,proprio come per magia. Sono di ottima compagnia e riescono a farti sentire a tuo agio con poco. Sono degli amici leali e sinceri e sono veramente brave persone. Il loro comportamento esuberante è tutta scena che fanno per divertirsi tra loro e certo, non nego che siano leggermente narcisisti, soprattutto Sirius però...Hanno un gran cuore e soprattutto, come noi, credono in Silente e vogliono rendersi utili. James vuole seguire le orme dei suoi genitori e diventare auror e Sirius, che sulle spalle porta un cognome che equivale ad una condanna, ha deciso di voltare le spalle alla sua famiglia per combattere il male. Avrebbe potuto scegliere la strada più semplice e invece, a soli quindici anni, si è preso carico di una delle scelte più difficili che secondo me una persona possa fare. Scegliere da che parte stare. Hanno due caratteri forti, decisi e soprattutto sinceri e leali nei confronti delle persone alle quali vogliono bene. La loro amicizia è unica e glielo si legge nello sguardo che in caso di necessità sarebbero disposti a morire l'uno per l'altro. E poi, se vogliamo andare più sul superficiale, va riconosciuto che hanno un certo fascino. Forse questo non ti dirà molto, ma quando penso a loro sono le prime cose che mi vengono in mente, perché è ciò che per me li caratterizza." Ammise Hermione, tossicchiando leggermente dopo aver ammesso di trovarli affascinanti. Lily aggrottò le sopracciglia, sovrappensiero. Davvero Potter e Black possedevano tutte quelle qualità positive? Come mai lei non le aveva mai notate? Eppure era un'osservatrice attenta. Attenta a ciò che voleva vedere, le ricordò maligna la sua coscienza. In quel momento si sentì veramente una pessima persona, perché si rese conto di non sapere niente di Potter e Black. Sapeva a mala pena che Black era andato a vivere da Potter, ma era sempre stata convinta che lo avesse fatto per capriccio e in verità, anche se Hermione non era scesa nei dettagli, stava iniziando a capire che sicuramente sotto c'era una motivazione molto più seria, difficile e anche dolorosa. Di Potter invece aveva solamente giudicato le sue gesta e i suoi comportamenti pomposi, vanitosi e spesso arroganti, convincendosi che non fosse altro che un ragazzino viziato ed infantile che pensava solamente a divertirsi con gli amici comportandosi da stupido. E Hermione invece le aveva appena dato il colpo di grazia rivelandole che in realtà Potter pensava al futuro tanto quanto lei e che addirittura voleva diventare un auror. Si sentiva più confusa che mai.

"Ma allora perché mostrano solamente gli aspetti negativi del loro carattere? Voglio dire, la maggior parte li troverà pure divertenti e probabilmente non gliene può fregar di meno delle loro nobili azioni. Ma Potter sa che io non ho mai sopportato il suo modo di fare eppure, non ha mai cercato di mostrarsi diverso ai miei occhi.Certo, ero accecata da Piton ma se lui mi avesse dato anche un solo motivo per valutarlo diversamente..." Lily aveva appena iniziato a parlare che la porta del dormitorio si aprì di colpo e il resto delle compagne entrarono dentro trafelate e sconvolte.

"Potter" Ansimò Mary

"Black" Si aggiunse Marlene

"Peter" blaterò Emmeline, pallida come non mai.

"I serpeverde" concluse Alice, a sua volta pallida e sconvolta.

Lily e Hermione si guardarono, accigliate. Le amiche sembrava che avessero visto e affrontato degli orribili mostri tanto erano sconvolte e ciò, fece mettere non poco in allerta le altre due ragazze.

"Cosa hanno combinato questa volta i malandrini?" Chiese Lily esasperata, aspettandosi il solito monologo. Magari avevano fatto apparire qualcosa di schifoso e spaventoso e le amiche erano scappate a gambe levate. Non ne sarebbe rimasta sorpresa dopo tutto...Cosa poteva mai aspettarsi da loro?

"No Lily, non è come pensi. È successa una cosa molto grave." Spiegò Mary, pallida come uno straccio.

"Ragazze arrivate al sodo, cos'è successo?" Chiese Hermione preoccupata, sentendo una brutta sensazione all'altezza dello stomaco.

"Stavamo rientrando dal parco quando ci siamo imbattuti nei malandrini e in una banda di Serpeverde. Malfoy aveva appeso a testa in giù una ragazzina del secondo anno di tassorosso e se la stavano ridendo, quei maledetti! James e Sirius sono intervenuti per difenderla ma sono iniziati a volare insulti e parolacce e presto hanno tirato fuori le bacchette. Remus è riuscito a impedire che quella povera ragazzina cadesse a terra ma Macnair ha lanciato la maledizione cruciatus contro Peter e...James si è buttato davanti a lui per proteggerlo. La maledizione non era eccessivamente potente e James è stato colto di striscio, ma è stato orribile. È successo un putiferio, i professori sono intervenuti in tempo e sono riusciti ad impedire a Sirius di compiere qualche follia, perché era fuori di sé. È stata la cosa più orribile che abbia mai visto." Spiegò Alice, quasi sull'orlo delle lacrime.

"COSA?" Gridarono Lily e Hermione all'unisono. Lily era impallidita come uno straccio e una scarica di adrenalina dovuta all'improvviso odio e disgusto dovuta a quella rivelazione la fecero tremare dalla rabbia. Com'era potuta succedere una cosa del genere? Come potevano essere arrivati a tanto tra le mura di Hogwarts? Come potevano degli studenti arrivare a compiere azioni tanto malvagie ed ignobili verso altri compagni? La rivalità era cosa risaputa, ma quelle erano cose fuori dal mondo e dovevano pagare, tutti. A partire da Mcnair. Hermione aveva sentito un gelo improvviso stringerle le viscere e un senso di orrore risalirle lungo lo stomaco come acido.

"Dobbiamo andare a vedere ragazze. James come sta?" Chiese Hermione con voce leggermente spezzata, pallida e preoccupata.

"L'hanno portato in infermeria. La maledizione gli ha colpito una spalla e forse il petto, procurandogli una ferita, ma a quanto ho capito non è grave. Però ha bisogno di cure e di stare sotto osservazione." Spiegò Emmeline, ancora spaventata.

"Andiamo. Voglio parlare con la Mcgranitt e vedere Potter." Mormorò Lily piatta. Il cuore le batteva all'impazzata e le tempie le pulsavano dolorosamente. In quel momento non gliene fregava niente dei suoi dubbi e delle sue paure. Voleva accertarsi che Potter stesse bene e parlare con la Mcgranitt per assicurarsi che giustizia venisse fatta. Da quando frequentava Hogwarts di risse tra grifondoro e serpeverde ne aveva viste a bizzeffe e come voleva il fato, Potter c'era quasi sempre di mezzo. Ma mai, e poteva giurare mai, erano arrivati addirittura ad utilizzare maledizioni senza perdono,magia tanto oscura e pericolosa tra le mura del castello, sotto il naso dei professori e di Albus Silente in persona. La situazione stava iniziando a sfuggire di mano e se già le cose fuori dal castello andavano male, il panico non poteva spargersi anche a scuola. Hogwarts era sempre stato un luogo sicuro e simili azioni erano qualcosa fuori dal mondo. Un'improvvisa preoccupazione le strinse il cuore in una morsa dolorosa.

"Andiamo, Immagino che i professori vorranno fare una riunione speciale per prendere dei provvedimenti, soprattutto contro Mcnair. La Mcgranitt era fuori di sé, non l'ho mai vista tanto furiosa e al tempo stesso preoccupata. Mcnair è stato scortato nell'ufficio di Lumacorno e credo siano stati convocati i suoi genitori, ma non sappiamo altro." Spiegò Mary cauta e preoccupata.

Tutte e sei le ragazze uscirono velocemente dal dormitorio attraversando la sala grande tra i bisbliglii dei compagni. Le voci ovviamente si erano già sparse e soprattutto i più piccoli sembravano atterriti. E come biasimarli.

"Vanno presi dei provvedimenti. I serpeverde andrebbero espulsi tutti, dal primo all'ultimo! Sappiamo benissimo cosa sono disposti a fare e ciò che vogliono diventare. Non è una scusa sufficiente per buttarli fuori? Sono pericolosi! James poteva restare seriamente ferito. E possiamo dire che è andata bene che abbia lanciato la cruciatus, quel folle." Sbottò Alice furibonda, camminando a passo di marcia per i corridoi del castello. Lei era una di quelle persone combattive che se avesse potuto sarebbe scesa sul campo di battaglia per combattere per il bene fino all'ultimo, a costo della vita.

"Hai ragione Alice, ma purtroppo non credo che Silente e i professori possano fare una cosa del genere. Dobbiamo concentrarci sui colpevoli, non tutti compiono azioni sbagliate. I responsabili dei problemi principali sono quelli del nostro e dell'ultimo anno." Le rispose Emmeline, profondamente turbata.

"Sirius dov'è?" Chiese Hermione all'improvviso, sentendo il cuore batterle più forte nel petto. Visto che era rimasto coinvolto pure lui, voleva sapere cosa gli era successo.

"In infermeria. Anche lui ha riportato qualche ferita superficiale e inoltre Madama Chips ha insistito per dargli un calmante. Faceva davvero paura, era fuori di sé." Le rispose Mary, scura in viso. La riccia affrettò il passo, sentendo ancora di più l'agitazione crescerle nel petto. Voleva vederlo per accertarsi che stesse bene, che stessero entrambi bene.

"Ragazze non potete entrare! Madama Chips sta ancora curando i pazienti." Erano appena arrivate di fronte all'infermeria quando vi trovarono la Mcgranitt fuori dalla porta chiusa, pallida e con labbra serrate.

"Professoressa vogliamo vedere i nostri compagni!" Sbottò Alice impavida, facendo sospirare la professoressa.

"Signorina Prewett i vostri compagni non sono in pericolo di vita. Ma ciò che è successo è gravissimo e Madama Chips vuole accertarsi delle loro condizioni in modo molto scrupoloso. Hanno bisogno di riposo, non posso farvi entrare tutte insieme. Lei signorina Evans l'avrei mandata a chiamare a breve per spiegarle quello che è successo. Questa sera ci sarà una riunione dove dovremo prendere dei provvedimenti." Spiegò la donna, incupendosi ulteriormente.

"Dovete espellerli tutti quanti professoressa! Quei soggetti non meritano di restare ad Hogwarts! Sarebbe potuto accadere qualcosa di molto più grave." Sbottò Marlene arrabbiata.

"Vi chiedo di mantenere la calma ragazze. Questa sera faremo il punto della situazione ma per il momento vi chiedo di mantenere il massimo riserbo. Ciò che è successo è una cosa ignobile che mai e poi mai avrei anche solo immaginato che potesse accadere tra le mura di questo castello. Capisco il vostro desiderio di giustizia, ma lasciate svolgere questo compito a noi professori e a chi di competenza. Questa sera alla riunione, che si terrà nell'ufficio del preside alle nove in punto, prenderemo i provvedimenti che reputeremo più appropriati. Ma adesso basta così! Madama Chips avrà quasi finito di visitare Potter e Black, sono certa che domani pomeriggio vi concederà di far loro visita." Spiegò la professoressa, seria come non mai. Le ragazze tacquero, guardandosi tra loro in silenzio, finché Lily non intervenne con decisione.

"Professoressa io devo vedere Potter! Non posso aspettare fino a domani." Sbottò, lasciando le amiche e la stessa Mcgranitt incredule. Da quale mondo e mondo Lily Evans desiderava parlare con Potter di sua spontanea volontà? Solamente Hermione non sembrò particolarmente sorpresa.

"Signorina Evans lei vuole vedere...Potter?" Chiese sorpresa la Mcgranitt.

"Sì, è importante. La prego, mi dia il suo permesso." Insistette decisa, ignorando gli sguardi sorpresi e confusi delle amiche. Ci sarebbe stato tempo per le spiegazioni. La Mcgranitt la guardò in silenzio per alcuni istanti, prima di darle una risposta.

"Posso darle il mio permesso, se mi dice che è importante signorina Evans. Ma l'ultima parola spetta a Madama Chips. Potter ha comunque subito un trauma e ha bisogno di riposo quindi, nel caso la Chips acconsentisse, le ricordo che il signor Potter deve starsene buono per qualche giorno." Sospirò infine la professoressa.

"La ringrazio professoressa Mcgranitt, non ho intenzione di litigare con lui. Non oggi per lo meno." Sorrise leggermente la rossa.

"Professoressa...Sirius come sta?" Chiese Hermione timidamente, attirando gli sguardi su di sé. La domanda le era sorta spontanea, dopo tutto. Se proprio non poteva entrare, non volendo insistere, sperava almeno in delle risposte.

"Black si è addormentato dopo aver preso il calmante, signorina Granger. Se l'è cavata con qualche graffio e qualche livido, ma è bene che venga tenuto sotto sorveglianza per un po'. Anche lui per qualche giorno dovrà starsene buono. Ma adesso vi invito a tornare in sala comune, eccetto lei signorina Evans, se vuole aspettare il consenso di Madama Chips per poter vedere Potter. Io devo tornare nel mio ufficio per cercare di capire cos'è successo di preciso oggi pomeriggio." Finì di spiegare la professoressa, tirando un sospiro carico di rammarico, preoccupazione e anche delusione.

"Vai tu Lily...È giusto così. Noi torniamo in sala comune." Mormorò Mary, stringendo leggermente la mano dell'amica.

"Poi dovrai spiegarci alcune cose." Mormorò Marlene, cercando di non farsi sentire dalla Mcgranitt.

"Ci vediamo dopo Lily, dovrai dirci per filo e per segno come sta." La mise in guardia Alice.

"State tranquille ragazze, ci vediamo prima di scendere a cena. Tu Herm'che fai?" Chiese Lily. Voleva vedere Potter, ma si sentiva stranamente inquieta. Non aveva esitato un secondo a prendere la decisione di volerlo vedere, ma adesso non sapeva cosa dirgli. Dopo ciò che era successo non poteva presentarsi al suo capezzale e fare scena muta. La presenza di Hermione l'avrebbe tranquillizzata, ma sapeva che la riccia non si sarebbe intromessa.

"Vai tu Lily, la professoressa Mcgranitt ha ragione. James ha bisogno di calma ed è meglio che entri solo tu. Sirius dorme, quindi è inutile che insista con Madama Chips per entrare. Si corre il rischio che si innervosisca e non faccia entrare nemmeno te." Le rispose dolcemente, facendola annuire. I loro sguardi si scontrarono ed entrambe non ebbero bisogno di aggiungere altre parole. Come previsto Hermione le aveva lasciato la scelta di decidere quale fosse la cosa migliore da fare. I suoi consigli glieli aveva dati adesso, toccava a lei prendere una decisione.

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Quando le amiche se ne furono andate, dopo le ultime raccomandazioni, Lily restò sola fuori dalla porta ancora chiusa dell'infermeria. I minuti passavano e lei non poteva restare lì fuori con le mani in mano. Doveva parlare con Potter. Con una nuova scarica di coraggio bussò alla porta dell'infermeria e dopo qualche giro di chiave nella serratura, l'infermiera si affacciò accigliata per vedere chi avesse bussato a quell'ora.

"Madama Chips, vorrei vedere Potter. La professoressa Mcgranitt mi ha dato il suo permesso." Spiegò Lily velocemente, con il cuore che le batteva forte nel petto. Sapeva quanto fosse rigida la Chips riguardo agli orari di visita, ma sperava ardentemente che le dicesse di si.

"Il Signor Potter adesso dovrebbe riposare. La sua salute non è compromessa, è un po' acciaccato ma si riprenderà. In ogni caso ha pur sempre subito una maledizione senza perdono ed è mio dovere tenerlo d'occhio. Li terrò qua stanotte ma domani, dopo le lezioni, potrete venire a trovarli." Le rispose seria.

"Madama Chips, la prego. È importante. Le prometto che non lo farò affaticare. Voglio solamente vederlo e scambiare due parole con lui. Per favore." Insistette Lily più ostinata che mai. Non si sarebbe arresa e non se ne sarebbe andata da lì senza prima aver parlato con Potter. La Chips la guardò sospettosa e ancora sul piede di guerra.

"E cosa dovrebbe mai dirgli di così tanto importante da non poter rimandare a domani?" Chiese crucciata l'infermiera, lasciando Lily momentaneamente in silenzio. Il cuore le iniziò a battere forte nel petto, mentre le parole premevano contro il palato per uscire. Bastava che trovasse il coraggio per pronunciarle.

"Ho preso una decisione importante Madama Chips. Devo dire a Potter che accetto...Accetto il suo maledetto invito a quella stupida festa di Halloween. E devo dirglielo adesso perché se aspettassi domani ho paura che potrei cambiare idea e pentirmene amaramente. Forse me ne pentirò ugualmente, perché credo di star diventando pazza ad accettare un invito di Potter. Ma qualcosa dentro di me mi spinge ad accettare e forse, per una volta dovrei dare ascolto alla mia testa e non al mio orgoglio. Quindi la prego Madama Chips, mi faccia entrare." Sbottò tutto d'un fiato, arrossendo sotto lo sguardo accigliato della donna.

"Voi giovani moderni avete un modo di comportarvi davvero insolito. Ma non voglio essere una guarda feste e non voglio sentire altre giustificazioni. Quindi la lascio passare signorina Evans, ma ricordi che Potter non si deve affaticare. Emozioni forti potrebbero agitarlo." Brontolò l'infermiera, aprendo la porta quel tanto che permettesse a Lily di entrare.

"Non si preoccupi Madama Chips. È stata davvero gentile." Le sorrise Lily riconoscente.

"Certo, certo. Ma adesso vada, prima che sia io a pentirmene! Si ricordi di parlare piano, Black sta dormendo e la bambina aggredita ha subito un brutto shock." Lily sussultò, presa alla sprovvista. La ragazzina del secondo anno, colei che Potter e gli altri avevano cercato di difendere. Egoisticamente non aveva minimamente pensato a lei.

"Come sta?" Chiese immediatamente, facendo sospirare l'infermiera.

"È molto spaventata e sconvolta per ciò che è successo, ma si riprenderà. Il Signor Lupin è intervenuto in tempo rallentando la sua caduta quando il suo aggressore ha spezzato l'incantesimo. Si sarebbe potuta fare molto male...Considerando l'altezza da cui è caduta si sarebbe potuta spezzare l'osso del collo. È stata fortunata, povera bambina." Le spiegò desolata, facendole scivolare un brivido freddo lungo la schiena. La rabbia tornò prepotente e in quel momento, Lily, si promise che quella sera avrebbe fatto anche l'impossibile per contribuire a far avere ai colpevoli una pena il più dura possibile. Soprattuttoo a lui, Mcnair. Quel pallone gonfiato che non faceva altro che girare per i corridoi del castello tronfio e maledettamente odioso.

"I colpevoli la pagheranno, questa è una promessa." Mormorò piano, cercando di ignorare il pensiero fisso che aveva in testa.

"Oh me lo auguro di cuore, cara ragazza! Ma adesso vada, Potter si trova nell'ultimo letto." Concluse la Chips, indicando a Lily il letto giusto. L'infermeria era silenziosa e profumava di pulito e disinfettanti. Quello era sicuramente un posto tranquillo, ma tutto quel bianco a lungo andare stordiva. Ogni passo le sembrava più pesante del precedente e il cuore le martellava forte nel petto. Il letto di Potter era chiuso dalle tende bianche e solamente quest'ultime li separava.

"Potter." Mormorò, senza ancora osare scostare le tende. La stanza era immersa nel silenzio e forse pure lui stava dormendo, considerando ciò che gli era successo non l'avrebbe dovuta lasciare sorpresa. Era quindi il caso di disturbarlo? Posò delicatamente la mano sulla tenda, indecisa sul da farsi. Ma la tentazione era forte e forse, Potter non l'aveva semplicemente sentita. Ma c'era troppo silenzio in quella stanza per credere che Potter fosse sveglio e se così fosse stato, era certa che non sarebbe stato a letto se non costretto con la magia. Da sveglio sarebbe stato al capezzale di Black anche se fosse stato messo peggio di lui, ne era certa. Ma quell'improvvisa consapevolezza la fece trasalire insospettata. Buon cielo, lei doveva assicurarsi che Potter fosse a letto e non fosse realmente sgattaiolato da Black e per farlo, o spostava le tende del letto di Potter, o spostava quelle del letto di Black. A lei la scelta.

Non fare la codarda. Le sibilò la voce della sua coscienza, facendola sobbalzare. Cielo, se ci si metteva pure la sua coscienza, forse due domande doveva farsele. Era voluta entrare a tutti i costi per parlare con Potter e adesso che ne aveva l'opportunità stava trovando scuse stupide per rimandare quel momento. Aveva preso una decisione, doveva portarla a termine. Non sapeva se fosse quella giusta o sbagliata, ma era il momento di lanciarsi ed essere in infermeria, un luogo tranquillo e lontano da orecchie indiscrete, nonostante le circostante spiacevoli, era un punto a favore. Quindi, senza più esitare, spostò le tende senza tanti complimenti.

"Potter" Il tono di voce deciso che si era imposta di utilizzare le morì sulle labbra, portandola a sussurrare con sorpresa. Si era immaginata di imbattersi in un Potter sveglio e reattivo, si era posta mille dubbi e problemi e invece, si era appena trovata di fronte tutt'altro perché James era sì steso a letto, ma profondamente addormentato. Il petto scoperto si alzava ed abbassava dolcemente e solamente in seguito Lily si accorse che era fasciato da garze bianche intrise di qualche unguento dall'odore pungente. Il volto era rilassato, tranne per le sopracciglia leggermente aggrottate. I capelli neri e ribelli erano sparsi ovunque e con un leggero sorriso notò che si era addormentato con gli occhiali. Restò a guardarlo per alcuni minuti, in silenzio, nuovamente indecisa sul da farsi. Non aveva mai visto Potter dormire, era strano vederlo così rilassato ed innocuo, così vulnerabile. Ma soprattutto non gli era mai stata così a lungo vicina di sua spontanea volontà. Cosa doveva fare con lui? Ancora quella maledetta domanda.

"Magari ti sposto i capelli dagli occhi e ti tolgo quei benedetti occhiali." Sospirò sottovoce, sentendo una leggera agitazione pervaderle il corpo. Cielo, stava veramente per fare da infermiera a Potter? Oltre a voler accettare un suo maledetto invito si stava pure occupando di lui. Quello era un evento a dir poco unico ed assurdo. Lentamente si avvicinò a lui, facendo cautela, e dopo qualche secondo di esitazione si sporse verso di lui per togliergli delicatamente gli occhiali. Nel fare ciò gli sfiorò i capelli e la fronte, provando un brivido scorrerle lungo il braccio per l'improvvisa adrenalina. I capelli neri e ribelli al tatto erano incredibilmente morbidi mentre la pelle abbronzate scottava in contrasto con la sua mano pallida e fredda.

"L-Lil-y" Biascicò James con gli occhi sempre chiusi, agitandosi leggermente nel sonno. La ragazza sussultò, spostando di scatto la mano e trattenendo il respiro. O buon Godric, si era forse svegliato?

"Potter?" Sussurrò di rimando, con il cuore che le batteva forte nel petto. Perché aveva pronunciato il suo nome? Forse si stava svegliando e si era accorto della sua presenza...

"Lily...O mia dolce Lily..." Biascicò il moro, facendo sgranare gli occhi alla rossa. Per Merlino, Potter stava ancora dormendo e stava sognando...Lei. Le opzioni erano quindi due: o se ne andava e lo lasciava dormire oppure lo svegliava e parlava con lui, smettendo soprattutto di ascoltare quello che stava blaterando nel sonno.

"Potter!" Sibilò più forte, scuotendolo leggermente. Alla fine aveva preso la sua decisione. Era decisamente il caso che Potter si svegliasse...Avrebbe continuato a dormire più tardi. Il ragazzo brontolò nel sonno, facendo alzare gli occhi al cielo alla rossa.

"Dai Potter, svegliati!" Sibilò di nuovo Lily dandogli una spintarella più decisa.

"L-Lily" biascicò James assonnato, aprendo appena un occhio nel dormiveglia. L'assenza degli occhiali gli faceva vedere tutto sfocato.

"Sì Potter, sono io, in persona." Gli rispose ironica, cercando di tenere a bada il battito impazzito del suo cuore.

"Lily?" Gracchiò James tutto d'un colpo, saltando a sedere sul letto con un gemito di dolore.

"Per Godric Potter, sei impazzito? La Chips mi uccide se ti succede qualcosa. Stenditi di nuovo, razza di idiota. Come stai?" Squittì allarmata, spingendo nuovamente il ragazzo a letto.

"Evans...Sei davvero tu?" Mormorò James stralunato, beandosi del contatto delle mani di Lily con il suo corpo. In quel modo si era perfino scordato del dolore al petto. Era un sogno forse? Com'era altrimenti possibile che la sua meravigliosa Evans fosse lì, in infermeria, al suo capezzale?

"No è il mio clone e...Per Merlino, non chiedermi cos'è un clone. Certo che sono io, in carne ed ossa." Gli rispose scocciata e leggermente a disagio. Cielo, la conversazione non stava andando nel migliore dei modi. Potter era stato appena maledetto, era ferito e tecnicamente lei era voluta andare lì di sua spontanea volontà per parlargli e accettare il suo dannato invito alla festa. Sempre che non fosse troppo tardi...Quindi forse avrebbe dovuto comportarsi diversamente. Ma James sorrise, divertito.

"Ok, ho constatato che sei realmente tu. Cosa ti porta qua?" Le chiese James leggermente sorpreso. Sicuramente doveva aver saputo quello che era successo e improvvisamente, un moto di puro odio lo travolse, ma cercò di scacciare il pensiero. Però non avrebbe pensato che Lily sarebbe andata da lui.

"Io...Ho saputo quello che è successo e volevo sapere come stai. Questa sera ci sarà una riunione dove verranno presi dei provvedimenti. Stavi dormendo e non era mia intenzione svegliarti ma poi...Bhe hai parlato nel sonno e quindi niente...Ti sei svegliato." Borbottò a disagio, per niente intenzionata a dirgli che aveva pronunciato il suo nome.

"E cos'ho detto?" Chiese James curioso e anche leggermente ansioso. Cielo, sapeva che a volte parlava nel sonno, ma per le mutande a pois di Merlino, non voleva sfigurare proprio di fronte a colei che prima o poi sarebbe diventata la futura Signora Potter. Era più importante sapere cosa avesse detto piuttosto che chiedere ulteriori dettagli riguardo all'imminente riunione alla quale lui, purtroppo, non avrebbe potuto partecipare. Se solo avesse potuto, avrebbe ridotto a brandelli Mcnair e tutti coloro che avevano partecipato allo scontro. Non erano altro che dei vili, delle spregevoli acromantule velenose. Non c'erano aggettivi abbastanza orribili per descriverli. Lily impallidì, non sapendo cosa rispondergli. La verità non di certo ma poi...Un'idea stupida ma che avrebbe messo in ridicolo Potter, le venne in mente. Dopo tutto uno scherzetto poteva starci, no?

"Oh beh ecco tu...Tu hai abbaiato. È stato abbastanza strano, si. Ho ritenuto saggio svegliarti." Rispose vaga, cercando di non scoppiare a ridere di fronte alla faccia scandalizzata e sconvolta di James Potter.

"Abbaiato? Seriamente Evans, è uno scherzo vero? Sono certo di non aver mai fatto una cosa simile! A volte parlo nel sonno e Sirius ogni volta ne approfitta per prendermi in giro ma...Se abbaiassi nel sonno lo saprei, soprattutto perché Sirius mi avrebbe spinto al suicidio." Ragionò febbrilmente, ignorando il sorrisino diabolico di Lily. Santo Godric e maledetto Salazar, tutto ciò non poteva essere vero. NON doveva essere vero.

"Sei tu che l'hai voluto sapere." Gongolò, profondamente divertita. Cielo, l'espressione sconvolta e il colorito pallido di James di fronte a quella falsa ma divertente rivelazione era qualcosa di pervarsamente appagante.

"Ti stai prendendo gioco di me." Asserì James convinto, incrociando d'istinto le braccia al petto. Ma quella mossa azzardata gli fece strizzare gli occhi e lanciare un gemito per il dolore improvviso.

"Potter! Per Godric, cosa ti succede? Vuoi che chiami la Chips?" Sussurrò Lily, improvvisamente terribilmente preoccupata e spaventata. Lo scherzo era divertente, ma vedere Potter in quello stato l'aveva fatta tornare bruscamente alla realtà. Era stato maledetto e adesso era ferito e quella consapevolezza accrebbe la sua rabbia e la sua sete di giustizia. Quei maledetti e in particolar modo Mcnair avrebbero pagato a caro prezzo ciò che avevano fatto.

"Stai tranquilla, è solamente la ferita che sta guarendo ma è ancora fresca. La Chips ha detto che ci vorrà un po' prima che si rimargini del tutto. Per Merlino, l'indomani avrei voluto aprire le selezioni per il quidditch." Mormorò James stizzito, facendo sgranare gli occhi alla ragazza per l'incredulità.

"Potter...Sei appena stato maledetto e il tuo primo pensiero è quello di salire su una stupida scopa? Ma hai della cacca di doxy al posto del cervello?" Chiese Lily sconvolta, facendo ridacchiare James, improvvisamente divertito. Cielo, era così bello riuscire a parlare con lei che quasi gli sembrava un sogno.

"Questa era carina, te lo riconosco." Le sorrise malandrino, facendola sbuffare esasperata. Potter...Buon Merlino e tutti i suoi discendenti. Quel ragazzo proprio non lo capiva e lei, sicuramente, stava diventando pazza. Forse avrebbe dovuto chiedere all'infermiera una visita approfondita. Ma in ogni caso, con sua sorpresa, si era accorta che la sua ansia era quasi del tutto scomparsa. Certo, non si sentiva completamente a suo agio ma in fin dei conti non stava andando nemmeno poi così male.

"Seriamente Potter...Com'è potuta succedere una cosa simile? So a grandi linee cos'è successo ma...Una maledizione senza perdono è qualcosa di orribile. Saresti potuto restare gravemente ferito. Ti ha attaccato alle spalle?" Chiese Lily, disgustata al solo pensiero che quel viscido avesse agito alle spalle quando Potter era distratto. Il moro si rabbuiò, stringendo le labbra con astio.

"Volevamo salvare dalle loro grinfie quella bambina, ma la situazione è degenerata. Hanno iniziato a volare insulti e incantesimi di ogni genere, alcuni oscuri perché non li avevo mai sentiti prima. Gli devo riconoscere, a quelle squallide serpi, che sono ben informati riguardo alle arti oscure. Ma resta il fatto che a un cerro punto Mcnair ha scagliato la cruciatus e se io non fossi intervenuto, Peter sarebbe stato colpito in pieno. Quel maledetto pallone gonfiato si è impegnato per lanciarla." Spiegò con amarezza, disgustato da tanta crudeltà. Aveva sempre disprezzato le serpi, sapeva a cosa erano disposti ma sinceramente, mai avrebbe pensato che sarebbero potuti arrivare a tanto tra le mura del castello.

"Potter ma sei impazzito? Non potevi lanciare uno scudo protettivo? Oppure Minus non si sarebbe potuto semplicemente spostare? Per la tua smania di fare l'eroe guarda come ti sei ridotto!" Esclamò Lily profondamente sconvolta. Potter era un mago, non poteva usare la magia piuttosto che rischiare la pelle per giocare a fare l'eroe? Ciò gli faceva onore, era innegabile, ma restava ugualmente un gesto di pura follia.

"Non sarei mai riuscito a lanciare l'incantesimo in tempo, me ne sono accorto troppo tardi. E anche se Peter è uno dei miei migliori amici devo riconoscere che come mago almeno attualmente non vanta grandi capacità e purtroppo, nemmeno grande agilità. La maledizione l'avrebbe preso in pieno. Dovevo fare qualcosa e ho agito d'impulso, convinto che sarei riuscito a proteggere entrambi. Ma nonostante i miei riflessi, anche se di striscio, la maledizione è riuscita a prendermi. Ma tornassi indietro lo rifarei senza esitazioni. Te l'ho già detto, darei la vita per le persone alle quali tengo." La serietà nel suo tono di voce lasciarono la rossa in silenzio, profondamente colpita.

"Hai un gran cuore Potter...Ti va riconosciuto. Su questo sei da ammirare." Mormorò Lily accigliata, lasciando James di stucco. Per la barba di Merlino...Lily Evans gli aveva seriamente fatto un complimento? Forse la maledizione gli aveva danneggiato il cervello. Forse era in coma e stava solamente sognando perché altrimenti non si spiegava tutte quelle cose belle. Lily che lo andava a trovare e che gli faceva anche i complimenti...Era un sogno, si era solamente illuso che quella fosse una Lil reale ed in carne ed ossa. Come poteva essere la realtà? Solamente poche ore prima Lily gli aveva dato l'ennesimo due di picche e adesso, si trovava al suo capezzale a fargli i complimenti? Quel pensiero lo rabbuiò leggermente.

"Ok...Adesso mi sveglierò, forse, e mi renderò conto che questo è stato tutto un bellissimo sogno che purtroppo non si avvererà mai." Borbottò il moro, lasciando Lily a fissarlo come se fosse un povero pazzo.

"O cielo Potter...Ma cosa stai farneticando? Hai per caso subito danni al cervello? Non che prima fosse normale, ma questo va ben oltre ciò che immaginassi." Gracchiò allarmata, facendolo ridacchiare divertito.

"Per essere un sogno, hai pure la sua pungente ironia. Si si non guardarmi così, so che la vera Lily lo pensa veramente, ma è bella e simpatica anche quando mi insulta." Lily arrossì violentemente, sentendosi incredibilmente fuori luogo. Buon cielo...Cosa diavolo doveva fare? Ma soprattutto, cosa diavolo stava farneticando quello scellerato di Potter?

"E sentiamo, perché sarei un sogno?" Gli chiese a un certo punto, inarcando un sopracciglio. Se Potter voleva giocare, avrebbe retto il suo gioco. Probabilmente si stava prendendo gioco di lei, l'idiota.

"Perché Lily non mi sopporta e andiamo, questo è solamente un sogno. Lei che viene in infermeria al mio capezzale e mi fa pure dei complimenti? Io ci sto provando, davvero. Voglio che lei conosca il lato migliore di me, voglio redimere ai miei errori ma lei...Lei per ora di me non ne vuol sapere e anche se a malincuore, cerco di accettarlo. Lo dimostra il fatto che oggi mi ha dato l'ennesimo due di picche. Quindi dai...Questo è solamente un sogno. Non è reale, è tutto nella mia testa." Blaterò il moro, facendo stringere il cuore alla rossa. Le sembrava realmente deluso e triste e questo per colpa sua e ciò, la fece sentire in colpa oltre che un'orribile persona. Ma lei era lì proprio per quello...Per dargli una possibilità. Non era certa che fosse la cosa giusta da fare, ma per una volta voleva ascoltare il suo istinto.

"Potter...Perché non provi a chiudere gli occhi per alcuni secondi e poi a riaprirli? Se sono un sogno quando li riaprirai sarò scomparsa. Se invece mi troverai sempre qua, capirai che sono reale." Mormorò Lily, ammorbidendo il tono della sua voce. Vedere Potter così vulnerabile e fragile aveva smosso qualcosa in lei. Forse lui ci teneva davvero a lei...Forse dargli la possibilità di farsi conoscere non era poi così sbagliato. Forse. James la guardò con gli occhi leggermente sgranati, ancora titubante. Per Godric...Se quella era veramente Lily si era esposto più che mai davanti a lei. Eppure era sempre lì quindi...Cosa diavolo stava succedendo? Ma forse aveva ragione...Doveva provare. Se stava sognando una volta riaperti gli occhi avrebbe capito di aver veramente sognato. Se invece lei fosse stata lì beh...Sarebbe stato parecchio diverso.

Chiuse gli occhi lentamente, contando i secondi con il cuore che gli batteva frenetico nel petto. Lily trattenne il fiato, nuovamente più agitata che mai. Quella era la decisione finale...Potter avrebbe potuto riaprire gli occhi da un momento all'altro e se lei voleva tirarsi indietro aveva ancora qualche secondo a sua disposizione. Lui avrebbe creduto di aver sognato e lei avrebbe chiuso tutto quanto in un angolino della sua mente. Ma no, non poteva farlo, si impose. Non era una codarda e aveva preso una scelta. Sarebbe andata a quella maledetta festa con Potter e poi...Non sapeva cosa sarebbe successo a seguire. Ma una festa non l'avrebbe di certo uccisa, così sperava.

James riaprì gli occhi lentamente, preparandosi alla delusione. Era quasi sicuro che lì non avrebbe trovato nessuno, tanto meno Lily e per questo forse avrebbe fatto meglio a continuare a sognare ma ormai, era troppo tardi. Alcuni battiti di ciglia e il tempo di riabituarsi alla penombra che, con un sobbalzo del cuore, intravide la figura della sua meravigliosa, fantastica e soprattutto reale Lily. Santi numi...Quello allora non era stato un sogno. Lily era davvero lì per lui e non si era mossa di un millimetro. Il cuore gli esplose di gioia, portandolo a sorridere come un ebete.

"Lily...Sei davvero qua." Mormorò a bocca aperta, assomigliando ad un perfetto idiota. Improvvisamente tutto ciò che aveva detto poco prima gli tornò in mente con la forza di un boomerang, facendolo impallidire e afflosciare il sorriso precedente. Quelle cose le aveva dette alla vera Lily. Santo Merlino...Era fritto, se lo sentiva.

"Ben tornato al mondo reale Potter. Sono proprio io, in carne ed ossa." Gli rispose ironica. Quella conversazione, che stava sfiorando l'assurdo, stava durando da fin troppo. Lei voleva arrivare al dunque e togliersi quel peso dal petto una volta per tutte. Di quel passo avrebbe saltato la cena, cosa che il suo stomaco non avrebbe di certo tollerato, e corso il rischio di arrivare tardi alla riunione che avrebbe decretato dei provvedimenti molto seri ai quali lei voleva assolutamente prendere parte in modo attivo. Con le buone o con le cattive, sarebbe giunta alla conclusione.

"Ma...Ma come... Sia chiaro Lily, sono al settimo cielo che tu sia qua. Ancora non ci posso credere ma il punto è questo...Perché? Credevo che tu non volessi passare del tempo con me, almeno ora come ora. Sono stato in infermeria centinaia di volte e non ti ho mai vista nemmeno per sbaglio. Cos'è cambiato stasera, all'improvviso?" Chiese James serio. Temeva la sua risposta sinceramente, ma pur quanto fosse felicissimo di averla lì accanto a lui, proprio non capiva e pur quanto si sforzasse di essere paziente e tollerante meritava delle risposte. Non poteva comportarsi come uno zerbino nella speranza di conquistarla. Lily sospirò, mordendosi il labbro con insistenza, ignorando il sapore metallico ed acre del sangue dovuto allo spaccarsi delle pellicine. Si sentiva in ansia, come non mai, nemmeno come per le prime interrogazioni quando ancora non sapeva se sarebbe stata una brava studentessa, se ce l'avrebbe fatta ad ottenere i risultati da lei sperati e a rendere orgogliosa la sua famiglia e questo, significava tanto. Davvero tanto.

"Potter, ascoltami bene perché non lo ripeterò una seconda volta. Hai ragione...Io non ti ho mai sopportato per ovvie ragione e fino a qualche settimana fa personalmente non me ne poteva fregar di meno di quello che ti succedeva anche perché diciamocelo chiaramente, tutte le volte che sei stato in infermeria è perché ti sei fatto male o a fare il fenomeno a quidditch oppure durante uno dei tuoi stupidi scherzi oppure, fingendo per saltare le lezioni. Ma questo a parte, da quando ho capito di non odiarti davvero qualcosa in me è cambiato e quando oggi le ragazze si sono precipitate in dormitorio, terrorizzate, spiegando a me e a Hermione quello che era successo, il mio istinto mi ha suggerito che il mio posto era qua, accanto a te e questo perché...Perché se sono sempre in tempo, ho deciso di accettare il tuo stupido invito a quella maledetta festa organizzata da Lumacorno." Silenzio, silenzio assoluto. James guardò Lily con gli occhi sgranati e la bocca aperta come un pesce palla per un tempo interminabile, tant'è vero che Lily credette che gli fosse preso un infarto o qualche altro strano attacco, a tal punto di valutare nuovamente l'idea di chiamare la Chips.

"Lo so che mi hai detto che me lo avresti detto una sola volta ma...Potresti ripetermelo?" Bisbigliò il moro sotto shock, troppo incredulo per riuscire a credere che quella fosse la realtà. Lily sbuffò sonoramente, sentendo il suo viso andare in fiamme per l'imbarazzo. Buon cielo, quant'era stupido. Ma era sicura di volergli dire di si? In fin dei conti lo aveva rifiutato per anni, avrebbe potuto continuare a farlo senza problemi evitando così di complicarsi la vita...

"Potter, ho detto che accetto il tuo stupido invito! Credo pure io di star impazzendo, ma questa è la mia scelta. Oggi non mi hai nemmeno fatto finire di parlare e quindi insomma, eccomi qua. Ti sto dicendo che accetto il tuo invito e tu, che fai, mi resti imbambolato come un cactus? E per Merlino non stai sognando, è la verità! Sei ferito, quindi non costringermi a prenderti a sberle per darti una dimostrazione pratica. Madama Chips non approverebbe, è già un miracolo che mi abbia concesso di entrare." Mormorò a denti stretti, nel più completo imbarazzo. Odiava mostrare i suoi sentimenti, odiava esporsi così tanto e se Potter non la smetteva di sorridere come un ebete, una volta ripreso lo avrebbe schiantato e legato al platano picchiatore insieme alla sua stupida scopa da corsa.

"Cos'è un cactus?" Chiese stupidamente James, facendo alzare gli occhi al cielo alla ragazza.

"Una pianta Potter, una pianta. Se ti interessa così tanto l'argomento, puoi andare in biblioteca e farti una cultura. Ma adesso, cactus a parte...Non hai nient'altro da aggiungere?" Chiese aspra, sentendo il cuore pulsare nel petto. E se si era illusa facendo la figura della stupida? Se Potter le avesse detto che ormai era troppo tardi o che non gliene poteva fregar di meno di andare alla festa con lei?

"Hai ragione hai ragione, perdonami mia dolce Lily, luce dei miei occhi. Ma sono ancora troppo incredulo per credere che questa sia la realtà. Mi stai quindi facendo capire che dovevo ritrovarmi in infermeria dopo essere stato maledetto, in punto di morte, per farti accettare un mio invito? Se lo avessi saputo avrei chiesto a Sirius o Remus di farmi questo favore anni addietro. Quasi sicuramente a Remus...Sirius non si sarebbe rismarmiato e Peter non lo prendo in considerazione perché mi avrebbe direttamente fatto secco." Le rispose ancora sognante, sentendo il cuore esplodergli nel petto dalla felicità. Se quello non era un sogno, in quel momento se fosse morto, sarebbe morto felice. Lily sbuffò, guardandolo con scetticismo ed esasperazione.

"Non essere tragico Potter, non sei in punto di morte e soprattutto, non ci scherzare su questo argomento. Inoltre ricordati che sto accettando un invito a una festa, un evento formale che non comporterà niente di particolare. Quindi non farti strane idee e non farmene pentire." Lo rimbeccò aspramente anche se sotto sotto le veniva da sorridere. Si era tolta un gran peso e il suo istinto e la sua coscienza si stavano congratulando con lei per aver abbandonato, per una volta, il suo maledetto orgoglio e la sua tremenda testardaggine.

"Non te ne farò assolutamente pentire, tornerò in splendida forma più del solito e insieme saremo la coppia più bella mai vista in tutta Hogwarts, te lo prometto." Le rispose sognante, talmente sorridente e felice che LiLy per un momento si chiese se si fosse sottoposto a una chirurgia plastica o a un incantesimo di estensione irriconoscibile per riuscire a sorridere così tanto.

"Me lo auguro Potter, perché se farai un passo falso, ti troncherò tra capo e collo la tua stupida scopa da corsa. Spero di essere stata chiara." Gli rispose minacciosa, facendolo leggermente impallidire.

"Sei stata chiarissima, limpida e cristallina come l'acqua, te lo assicuro." Annuì il moro, perdendosi nello sguardo verde smeraldo di Lily. Cielo...Non aveva mai visto degli occhi verdi così belli. Non aveva mai visto una ragazza così bella a dirla tutta. Lily Evans era speciale, era diversa e bellissima e nemmeno un cieco avrebbe potuto dire il contrario. La rossa annuì leggermente, spostando il peso da un piede all'altro. Beh...La faccenda era risolta, poteva andare tecnicamente.

"Bene Potter, mi fa piacere che ogni tanto tu capisca qualcosa. Comunque...Io scendo a cena. Stasera devo arrivare puntuale alla riunione. Tu...Hai fame?" James strinse la mascella, rabbuiandosi leggermente.

"Madama Chips mi ha dato una pozione per non farmi sentire la fame. Dice che per questa sera è bene che non mi abbuffi, potrei stare male visto che ho preso un sacco di intrugli. Riguardo alla riunione...Visto che io non potrò essere presente, fatti valere anche per me Evans." Lily annuì decisa, facendolo sorridere orgoglioso.

"Ci puoi giurare Potter. Farò il possibile per fargli passare le pene dell'inferno." Mormorò a denti stretti, prima di salutarlo e augurargli,per la prima volta in vita sua, la buona notte. James si lasciò cullare da quella buona notte con il sorriso sulle labbra, felice come non lo era mai stato. Non ci poteva ancora credere...

Lily Evans aveva accettato un suo invito.

Aveva detto di SI.

Con quella meravigliosa consapevolezza, si abbandonò tra le braccia di Morfeo con il sorriso stampato sulle labbra.

-Ragazzi eccomi qua, sono tornata! Questo capitolo trovo che sia una bomba, anche se mi ha prosciugato l'anima per scriverlo visro che sono quasi 11400 parole 😱😂! Ma finalmente ce l'ho fatta a pubblicarlo e sono davvero molto soddisfatta. Cosa ne pensate? Siete felici della scelta di Lily? E di ciò che è successo a James invece? Volevo un po' d'azione senza andare sul tragico e quindi per ora ho elaborato questa cosa. Io come al solito mi scuso per la mia lunga assenza ma scrivere richiede veramente tanto tempo e anche tanta concentrazione, oltre che alla fantasia. So già come iniziare il prossimo capitolo e in questi giorni inizierò a scriverlo, ma sono piuttosto impegnata e ciò mi rallenta nella scrittura, con mio profondo dispiacere. Ma visto che mi sono resa conto che purtroppo mi ritrovo a fare lunghe assenze e visto che noto con mia grandissima felicità che ogni capitolo riceve dei meravigliosi commenti e anche parecchie visualizzazioni, mi è venuto in mente di proporvi di creare un gruppo whatsapp, cosa ne dite? A me farebbe un sacco piacere stare in contatto con voi, potremmo chiacchierare di qualsiasi cosa e nel frattempo tenervi aggiornate\i riguardo alla stesura della storia e delle mie storie in generale. Ovviamente i vostri dati personali ve li chiederei in privato e i vostri numeri sarebbero visibili solamente all'interno del gruppo. Se l'idea può interessarvi fatemelo sapere giù nei commenti o anche in privato oppure entrambi! Più siamo e meglio è 😁! Ma per me possiamo anche essere in tre che non fa la differenza, sarei ugualmente felicissima ❤. Se le mie storie crescono e io sempre più tendo a voler migliorare il merito è anche vostro che mi spingete a voler fare di più quindi, il minimo che io possa fare, è interagire con voi, se la cosa ovviamente vi può interessare. Vi mando grossissimi bacioni a tutti e, come al solito, cerco di sbrigarmi a scrivere. Voi nel frattempo commentate anche il capitolo e fatemi sapere ❣💕❤. -

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