Capitolo 64
"È una pessima idea felpato, mi pento di aver accettato." Mormorò James rivolto all'amico, nascosto sotto il mantello dell'invisibilità. Era sabato mattina e per la seconda notte di fila aveva a mala pena chiuso occhio, sentendo invece Sirius russare come un orso. Proprio non riusciva a spiegarsi come facesse ad essere così tranquillo. Dannazione, c'era il rischio che friggessero il cervello a Piton, come poteva prenderla così alla leggera? Non che sarebbe stata una gran perdita, ma in tal caso ci sarebbero state delle conseguenze e loro sarebbero stati scoperti e si sarebbero trovati nei guai fino al collo. Inoltre, non gli piaceva affatto che Sirius volesse mettere in mezzo Hermione. Anche lui non aveva dubbi sul fatto che fosse una ragazza estremamente in gamba ma la conoscevano a mala pena da un mese, non avevano ancora avuto modo di stringere con lei un vero e proprio rapporto confidenziale e di conseguenza, si chiedeva perché mai avrebbe dovuto accettare di aiutarli in simile follia, oltretutto particolarmente illegale. Per un certo verso le assomigliava incredibilmente a Lily... Estremamente intelligente, acuta e rispettosa delle regole.
"Zitto cornuto, quanto la fai lunga. Guarda piuttosto sulla mappa dove si trova Hermione." Sibilò Sirius, pestando un piede all'amico, che in risposta gli tirò un calcio in uno stinco.
"Mi hai fatto male, stupido sacco di pulci! Comunque si trova in biblioteca...Con Lily, Mary ed Emmeline." Gli rispose James offeso, dopo un'attenta analisi della mappa. Anche quello era un problema, perché dovevano trovarla in un momento in cui era sola. Di certo non potevano prelevarla dalla biblioteca, senza un buon motivo, in presenza delle altre ragazze. Era necessario che tutto filasse in modo liscio e naturale.
Stavano facendo una follia. Ed erano decisamente nella cacca di drago fin sopra ai capelli. Questo James non riuscì a non ripeterselo in mente per la miliardesima volta.
"Ma come fanno ad avere sempre voglia di studiare? Comunque, se proprio dobbiamo, entreremo in quella gabbia infernale ." Sbuffò Sirius, spostandosi i capelli dal viso.
"E con quale scusa, felpato?" Sirius ci pensò un attimo, cercando una nuova idea credibile.
"Voler fare una passeggiatina tra vecchi libri polverosi e dimenticati dal mondo non è cosa illegale, credo. Comunque, prima che ti venga un infarto, le chiederò se può aiutarmi con la pratica di trasfigurazione. Sarà più che credibile, visto che la McGranitt all'ultimo quiz mi ha dato una D mentre lei ha eccezionale." Sbuffò il moro, ripensando a tutti i compiti accumulati che doveva a tutti i costi svolgere e recuperare, a meno che non volesse rischiare la bocciatura. James, dopo aver quasi preso un infarto iniziale, approvò a pieno la sua iniziativa, visto che quella per lo meno alla fine si era rivelata una scusa normale e credibile.
"Va bene Sir', può andare. Io ti aspetto fuori, tu le dirai che non l'hai trovata in sala comune e quindi hai provato a cercarla in biblioteca. Quando uscirete, io vi raggiungerò e le diremo che in realtà dobbiamo parlarle di una cosa importante e abbiamo bisogno del suo aiuto. Può andare, no?" Sirius annuì soddisfatto.
"Ottimo piano ramoso! Andiamo dietro quella statua e togliamoci il mantello. Sono pronto ad affrontare questa impresa." Disse il ragazzo, facendo alzare gli occhi al cielo a James.
"Non è poi così male la biblioteca, sembra che tu debba andare al patibolo." Ghignò James sotto i baffi.
"Perché allora non ci vai tu?" Borbottò Sirius indignato, guardandolo male. La Evans aveva decisamente una brutta influenza su di lui. Quella ragazza era una strega, nel vero senso della parola.
"Non posso, sono improvvisamente diventato allergico alla polvere." Sogghignò maggiormente ramoso, prendendosi gioco del suo migliore amico.
"Brutto traditore, sei proprio un cornuto." Lo rimbeccò quest'ultimo. James ci scherzava, ma lui aveva una seria fobia per le biblioteche. Tutti quegli scaffaloni alti fino al soffitto e stracarichi di libri lo soffocavano. Non riusciva veramente a capire come facessero certe persone ad amare così tanto quel posto dove non potevi parlare, scherzare, mangiare e tra poco nemmeno respirare. L'unica parte che gli interessava, era la sezione proibita, ovviamente. Ma si stava sacrificando per il bene superiore, quindi doveva evitare di pensarci.
"Coraggio Sir', non sei tu quello che ha detto che dobbiamo agire senza lamentarci?" Sogghignò ramoso vittorioso, mentre l'amico si rifiutò di rispondere, consapevole di essere stato fregato con le sue stesse parole.
Dieci minuti dopo, tra un borbottio e l'altro, i due ragazzi si trovavano fuori dalla biblioteca con Sirius che sembrava un condannato a morte.
"Su, vai." Disse James, dando una spintarella al ragazzo che, impalato sul posto, fissava truce l'entrata della gabbia infernale.
"Devo proprio? Quella vecchiaccia della Pince mi mette i brividi." Bofonchiò, arricciando il naso.
"Quante storie felpato, sopravviverai! Con tutto quello di cui dobbiamo preoccuparci, la Pince è veramente un dettaglio ridicolissimo." Lo apostrofò James scettico, incrociando le braccia al petto.
"Devo dire che sei molto solidale ramoso! Dovresti incoraggiarmi, piuttosto che fare il menefreghista." Lo rimbeccò quest'ultimo, cercando di guadagnare tempo. Sapeva che stava diventando ridicola quella situazione e soprattutto, non potevano perdere troppo tempo, ma si pentiva di non aver fare svolgere quell'ingrato compito a James che in quel modo, probabilmente, lo avrebbe preso molto meno in giro, in quanto pure lui cercava di evitare la trappola mortale il più possibile.
"Andiamo Sirius, non puoi avere veramente paura della Pince. È alta quanto una formica e non spaventerebbe nemmeno una farfalla. Dov'è il tuo spirito Grifondoro?" Sbuffò James, punzecchiandolo nell'orgoglio. Sirius bofonchiò parole indistinte tra sé e sé. Quella vecchia stregaccia metteva i brividi anche solo guardandoti, per non parlare di quando si infuriava se osavi anche solamente respirare più forte del normale. Forse ramoso non lo voleva riconoscere perché tutte le volte che finivano in punizione, oltre a metterli ovviamente separati, in biblioteca con la Pince che gli stava con il fiato sul collo ci finiva lui, Sirius Black. Ragionò imbronciato.
"Sei una vipera ramoso, sappilo. E dammi la mappa, voglio trovarla il prima possibile." Sbuffò il ragazzo, lanciandogli un'occhiataccia. James, vittorioso, gliela passò e l'amico, dopo un ultimo sospiro rassegnato, si incamminò verso l'entrata seguito dallo sguardo malandrino di James.
L'odore di libri invecchiati di secoli, non appena mise piede nella gabbia infernale silenziosa e claustrofobica, gli invase immediatamente le narici insieme a una buona dose di polvere che lo fece starnutire e tossire. Con terrore, si guardò attorno alla ricerca della strega malefica, senza però vederla, cosa che gli fece tirare un sospiro di sollievo. Diversi studenti che si trovavano seduti a gruppetti ai vari tavoli e alcuni Corvonero, lo guardarono invece infastiditi mentre lui li fulminò con lo sguardo. Tra di loro c'era una ragazzina che, guardandolo, avvampò, facendolo sogghignare compiaciuto.
Ah, il suo infallibile fascino.
Ma vanità a parte, aveva un compito da svolgere e possibilmente, voleva uscire da lì il prima possibile. Si infilò nel primo corridoio davanti a lui, addentrandosi tra gli scaffali pieni zeppi di libri finché, pochi minuti dopo, non trovò un angolino appartato dove fermarsi per guardare la mappa. Dopo un'attenta analisi, individuò i cartellini delle sue compagne di casa a pochi corridoi di distanza da lui. Felice di averle trovate, rispose la mappa nella tasca del mantello e con decisione, si addentrò tra i vari corridoi finché in sottofondo non sentì le loro voci ovattate.
"Lumacorno ci ha assegnato tre pagine di pergamena sulla pozione polisucco, è pazzo? Io ho scritto una pergamena e mezzo e non so già più cosa scrivere." Si stava lamentando Mary sconsolata.
Cosa, c'era da fare una ricerca per Lumacorno? Sirius deglutì con orrore, cercando di non pensare alla pila altissima di compiti arretrati che aveva da fare e che probabilmente nemmeno sapeva di avere. Forse, avrebbe dovuto fare maggiore attenzione alle parole dei professori...Ma possibile che Remus non glielo ricordasse mai? Che razza di amico ingrato.
"Dai Mary, non ti preoccupare. Io sono riuscita a scrivere cinque pergamene perché fidati, le cose da descrivere in realtà sono tantissime. Puoi approfondire in molti modi, abbiamo ancora una settimana a disposizione, le confronteremo." Le rispose Hermione, facendo sussultare Sirius al suono della sua voce.
"Cinque pergamene? Hermione sei incredibile, hai anche una calligrafia piccola. E io che pensavo che solamente Lily fosse in grado di fare cose del genere." Disse Emmeline sconvolta e ammirata al tempo stesso. A sua volta Sirius restò a bocca aperta, chiedendosi che diavolo di cervello avesse quella ragazza. Era stata sprecata a casa per tutto quel tempo...Se avesse iniziato subito Hogwarts, oltre ad averla conosciuta prima, probabilmente l'avrebbero immediatamente notata. Intelligente, coraggiosa, caparbia e anche bella. Si meravigliò dei suoi stessi pensieri, così carini rivolti ad una ragazza, ma era la verità. Nemmeno la Evans, che da sempre la considerava un mostro per la sua innegabile intelligenza, riusciva ad eguagliarla e questo, era impossibile negarlo. Pur quanto Lily fosse sempre preparata in tutto, Hermione aveva sempre qualcosa in più da aggiungere. Incredibile ma vero. Ma piuttosto che ragionare da solo, doveva agire.
"Ciao fanciulle!" Urlò,sbucando all'improvviso da dietro lo scaffale, con tutta la sua eleganza e un gran sorriso dipinto sul volto, in modo molto teatrale. Mary trasalì, Emmeline lanciò un urlo tappandosi la bocca quasi subito, Hermione sobbalzò sulla sedia e Lily invece impallidì, guardandolo come se fosse un mostro a tre teste.
"Black cosa hai in mente! Sei pazzo?Esci immediatamente da qui." Sibilò Lily, rossa in faccia quanto i suoi capelli, con un semi infarto ancora in corso, così come gli altri presenti, ancora troppo sorpresi dall'apparizione repentina del compagno.
"È sempre un piacere vederti, Evans." Le rispose Sirius, inarcando un sopracciglio.
"Non scherzare Black, hai qualcosa in mente! Tu non entri MAI in biblioteca. Anno scorso, quando sei stato messo in punizione dalla McGranitt per aver fatto esplodere l'ufficio di Gazza, sei stato spedito in biblioteca e pur di non passare qualche ora qua dentro, hai finto di svenire per un attacco di panico." Gli ricordò, assottigliando ulteriormente lo sguardo.
"Hai ragione Evans, la biblioteca mi fa schifo, ma cercavo Hermione." Le rispose noncurante, scrollando le spalle come se niente fosse, optando per la sincerità. Non aveva voglia di perdere troppo tempo lì dentro, nemmeno se la prospettiva di infastidire un po' la Evans era piuttosto divertente. Ma fare chiasso in quel posto infernale equivale a richiamare l'attenzione della stregaccia suprema e lui, quello lo voleva decisamente evitare. Cercò quindi il volto della riccia, individuandolo immediatamente e in pochi secondi, incrociò i suoi occhi color caramello che lo guardavano con sorpresa. Le rivolse un sorriso malandrino scrutando a fondo, anche se da lontano, quelle pagliuzze dorate ipnotiche presenti nei suoi occhi che fin dal primo giorno, avevano catturato il suo interesse. Più la guardava, più sentiva che lei era diversa da ogni ragazza che aveva incontrato fino ad allora. In lei sentiva che c'era veramente qualcosa di speciale...E poteva sembrare assurdo, folle, privo di intelletto...Ma per qualche assurda ragione, era certo di potersi fidare di lei.
"Cercavi...Me?" Chiese infatti sorpresa, arrossendo leggermente sotto lo sguardo mozzafiato di Sirius. Emmeline e Mary le rivolsero delle occhiate interrogative e al tempo stesso dei sorrisini furbi, che la fecero arrossire ulteriormente. Lily invece spostò lo sguardo dall'uno all'altra, accigliata.
"Proprio te. Volevo chiederti, se per favore, potresti aiutarmi con la pratica di trasfigurazione. Saresti la mia salvezza e ti ricambierei con qualsiasi favore." Si sentì meschino a mentirle, perché non se lo meritava, ma almeno finché si trovava in presenza delle amiche era costretto a farlo.
"Anche affogarti nel lago nero?" Gli chiese Lily speranzosa.
"Molto spiritosa Evans." La rimbeccò il bel Black.
"Oh ehm...Certo Sirius, oggi pomeriggio ti andrebbe bene?" Si affrettò a rispondergli Hermione, troncando il battibecco sul nascere. Non voleva che Madama Pince si accorgesse che degli studenti stavano facendo rumore nella sua preziosa biblioteca. Non ci teneva ad essere bandita, considerando che la biblioteca era il suo posto preferito dove passare del tempo per rilassarsi. Al tempo stesso si sentì lusingata dalla richiesta di Sirius, ma cercò di scacciare eventuali fantasie fuori luogo. Le aveva semplicemente chiesto aiuto per i compiti, cosa che avevano sempre fatto anche Ron ed Harry. Pensare a loro gli fece provare una fitta di nostalgia tremenda e per questo cercò di scacciare i loro volti dalla sua mente prima che la tristezza prendesse il sopravvento. Ogni sera, prima di addormentarsi, nascosta dalle tende del suo letto a baldacchino guardava l'album con tutte le loro fotografie e dopo un sorriso nostalgico, lasciava un lieve bacio della buona notte a tutti loro. Gli mancavano come l'aria, nonostante si fosse ormai quasi del tutto ambientata nel passato. Ma si stava sacrificando proprio per loro e non poteva fallire, doveva sopportare e farsi forza. Alla fine, anche se effettivamente di concreto non aveva ancora fatto niente, non stava andando per niente male. Seppur la sua vita fosse basata su una grande bugia, aveva l'appoggio del preside, che per lei era fondamentale, aveva addirittura trovato una specie di famiglia adottiva temporanea, persone oltretutto deliziose, e si stava facendo degli amici. Di cosa poteva lamentarsi in fin dei conti? Certo, era lì per una missione ben precisa, tutt'altro che facile e sicura, ma ragionando razionalmente come era solita lei fare, le stava decisamente andando bene. Si sarebbe potuta trovare a dover vivere di stenti e da accattona per intraprendere quella missione, costretta a stare esposta ai pericoli ventiquattr'ore su ventiquattro. Sola, lontana da tutti, senza l'aiuto di nessuno se non di sé stessa. E invece era ad Hogwarts, al caldo e al sicuro, con l'aiuto del mago più potente del mondo...Albus Silente. Aveva il conforto e il calore di altre persone, di amici, pasti assicurati ogni giorno e un letto caldo e comodo in cui dormire. Stava continuando i suoi studi e al tempo stesso, piano piano, stava portando avanti la sua missione. Non aveva diritto di piangersi addosso, perché c'erano migliaia di persone molto più sfortunate di lei e non per loro scelta. Alla fine quella era la vita che si era scelta con le sue stesse mani. Aveva deciso di sua spontanea volontà di tornare indietro quindi, doveva smetterla di frignare come una bambinetta di sette anni che ha appena scoperto che babbo natale non esiste.
"Cosa, oggi?! Ehm no, oggi non posso!che ne dici di adesso?" Si affrettò a chiederle preoccupato. Non potevano aspettare tutto quel tempo, perché di tempo non ne avevano più a disposizione. Hermione lo guardò leggermente perplessa, infine annuendo ancora un po' dubbiosa. Sirius non si smentiva proprio mai...Ma non voleva sapere cosa avesse da fare quel pomeriggio di così urgente da chiederle di farsi aiutare immediatamente. Ma gli andava bene, perché per sua fortuna aveva già finito di ripassare ed era libera.
"Adesso? Oh beh... Se è così urgente,Io ho finito di studiare, stavo solamente ripassando. Per me va bene allora, ti aiuto volentieri." Gli rivolse un sorriso dolce, facendolo sentire un attimo disorientato. Nessuna ragazza era mai stata così dolce, sincera e premurosa nei suoi confronti. Si stava seriamente sentendo uno schifo nel mentirle, ma non poteva fare diversamente in quel momento. Purtroppo davanti alle ragazze non poteva parlare e in qualche modo doveva allontanarla da loro e la scusa delle ripetizioni, era la più credibile ed innocente.
"Allora è fatta! Evadiamo da questa trappola soffocante per favore. Inizia a mancarmi il respiro." Si lamentò in modo drammatico, facendo ridacchiare le tre ragazze tranne Lily, che alzò gli occhi al soffitto con scetticismo. Sdrammatizzare era il suo forte, le battute stupide e gli scherzi idem...Ma si rese conto che anche mentire gli riusciva piuttosto bene.
"Idiota." Mormorò la rossa.
"Sei sempre così dolce Evans..." Mormorò il ragazzo, chiedendosi nuovamente come diavolo fosse possibile che suo fratello volesse a tutti i costi proprio lei. Evans la furia psicopatica. Forse era masochista...
"Sparisci Black! E vedi di trattare bene Herm', o giuro che ti stacco i gioielli di famiglia." Lo minacciò in tutta risposta, fulminandolo con lo sguardo. Sirius impallidì, guardandola scandalizzato. Quella donna era assatanata, quella era l'ennesima conferma. Forse avrebbe dovuto fare un discorsetto serio a James, per avvertirlo a cosa andava in contro.
"Divertitevi" ridacchiò Mary, facendo un occhiolino a Hermione che raggiunse una tonalità fucsia nel cogliere il suo doppio senso. Emmeline aggiunse pepe alla situazione facendo il gesto di due persone che si baciano mentre Sirius era momentaneamente distratto.
"Bene, si certo, voglio dire no...Insomma, Sirius sei pronto? Io si, per me possiamo andare." Balbettò rossa come un tizzone ardente, raccogliendo in fretta e furia le sue cose e lanciando un'occhiataccia alle ragazze, che ridacchiarono maggiormente. Lily invece arricciò il naso, guardando Blakc schifata.
"Certo signorina, sono sempre pronto." Sorrise Sirius divertito.
"Schifoso maiale." Bofonchiò Lily dalla parte opposta.
"Ehm...Bene." mormorò Hermione, sperando che quella situazione imbarazzante finisse presto, in quanto stava seriamente degenerando.
"Me l'hai già detto Evans! Cambia repertorio." Sirius le rivolse un occhiolino divertito e salutò le ragazze, incamminandosi elegantemente verso l'uscita seguito da Hermione, imbarazzata come non mai. Cielo, non era certa di voler conoscere il passato del ragazzo. Le era bastato e avanzato vederlo con quella gallina corvonero seduta sulle sue gambe.
"Ce ne hai messo di tempo felpato! Ti davo per sperso." Hermione lanciò un gridolino spaventato, facendo alcuni passi indietro per la sorpresa nel veder apparire James da dietro una delle colonne che stavano all'entrata della biblioteca.
"Tranquillo ramoso, eccomi qua in tutto il mio splendore." Si pavoneggiò Sirius, tranquillissimo. La riccia, ancora con una mano sul petto per lo scossone precedente, li guardò come se fossero due alieni. Sembrava che i due avessero appuntamento anzi, pareva proprio che James fosse stato per tutto quel tempo lì fuori ad aspettare Sirius. Aggrottò le sopracciglia, confusa. Sirius le aveva detto di aver bisogno di ripetizioni in trasfigurazioni...Allora cosa ci faceva lì anche James?
"James anche tu hai bisogno di ripetizioni in trasfigurazione? Per me non è un problema, ma Sirius non mi ha accennato niente di te." I due ragazzi si guardarono un po' a disagio e la riccia, fiutò il sospetto nell'aria. C'era qualcosa che non le tornava, ma non riusciva a capire cosa. Perché quei due davano la chiara impressione di nascondere qualcosa?
"Mmh ecco...Riguardo a questo Hermione...Non sono stato del tutto sincero." Le spiegò Sirius cauto, osservando la sua espressione improvvisamente sospettosa. Hermione assottigliò lo sguardo, spostando gli occhi dall'uno all'altro per niente tranquilla. Quindi Sirius le aveva mentito? Un moto di delusione si espanse in lei, facendola sentire incredibilmente sciocca. Odiava quando le persone le mentivano...Anche se lei a riguardo doveva stare zitta, considerando che stava basando la sua attuale vita su un'immensa bugia. Ma almeno lei lo stava facendo per una giusta causa...
"Quindi mi hai detto una bugia?" Lo accusò, forse fin troppo acidamente.
"Hermione...Ci serve veramente il tuo aiuto, ma non per trasfigurazione. Possiamo parlarne in un posto più tranquillo e soprattutto lontani da orecchie indiscrete?" Intervenne James, zittendo la riccia. James aveva quel potere su di lei...Ogni volta che lo guardava, gli veniva in mente Harry e il desiderio di corrergli incontro per abbracciarlo e dirgli che andava tutto bene era sempre più forte. Ma doveva ricordarsi che quello non era il suo migliore amico ma bensì, pur quanto fosse assurdo, il suo futuro padre. E restava il fatto che quei due mascalzoni le avevano mentito o, per lo meno, Sirius l'aveva fatto. Quindi c'era una questione aperta irrisolta...Se non avevano bisogno di essere aiutati in trasfigurazione, in quale altro modo poteva aiutarli?
"E va bene...Ma voi due non me la cantate giusta." Borbottò indignata, seguendo i due ragazzi verso quella che si rivelò essere un'aula vuota che prontamente, James sigillò ed insonorizzò. Fantastico, adesso era anche in trappola con quei due scervellati. Sperò solamente che non volessero coinvolgerla in qualche loro scherzo folle!
"L'idea è stata di Sirius, ci tengo a precisarlo. Io non ero e non sono tutt'ora pienamente convinto." Iniziò a parlare James, lanciando un'occhiata significativa al suo migliore amico che in tutta risposta, lo guardò male.
"Stupida testa cornuta, non sei affatto d'aiuto! Questo è l'unico piano che abbiamo e tu dovresti appoggiarmi, piuttosto che cercare di boicottarlo. Sei tu che ti sei messo nei guai!" Lo apostrofò Sirius, sotto lo sguardo confuso della riccia.
"Ah, adesso sarebbe colpa mia? Ti ricordo che se tu non avessi fatto quello che hai fatto, il problema non sarebbe mai esistito." Sbottò James arrabbiato, con le tempie che gli scoppiavano. Si rese conto di quello che aveva detto solamente quando vide l'espressione mortificata di Sirius.
"Hai ragione, la colpa è sempre mia! Sono io il più ragazzino ed immaturo tra tutti voi, quello che combina sempre i guai peggiori. Mi dispiace di non essere alla vostra altezza." Mormorò il moro, cupo in viso. Quell'affermazione gli aveva fatto male, perché sapeva che James aveva ragione. Ma sentirselo dire dal suo migliore amico, faceva più male di una maledizione cruciatus. Era veramente colpa sua...Aveva quasi ammazzato Piton, facendogli incontrare Remus trasformato e rischiato di far diventare quest'ultimo, seppur involontariamente, un assassino e tutto questo per la sua stupidità. Quella volta aveva seriamente oltrepassato ogni limite e poteva essere solamente grato ai suoi amici, se poteva ancora chiamarli tali, soprattutto Remus, che per colpa sua si trovava esposto a simili situazioni.
"Ragazzi basta! Vorrei ricordarvi che io sono presente, che mi avete prelevata dalla biblioteca con una bugia e che adesso, invece di spiegarmi cosa sta succedendo, state litigando come due bambini. Pretendo una spiegazione, subito!" Sbottò Hermione duramente, spostando lo sguardo dall'uno all'altro. In parte gli stavano ricordando lei e Ron quando bisticciavano per ogni sciocchezza ma dall'altra, la stavano terribilmente infastidendo. Odiava non sapere le cose e in quel preciso istante, c'era qualcosa che forse la riguardava ma che loro non si decidevano a dirle perché invece che darle una spiegazione, si limitavano a litigare come bambini di cinque anni.
"Scusa Hermione...E scusa Sir'...Non volevo ferirti, ma sono stanco di questa situazione." Mormorò James, passandosi una mano tra i capelli e andandosi a sedere su un banco.
"Ma il fatto è che hai ragione Jamie e sentirselo dire...Fa schifo, ma è la verità. La colpa è mia, non tua. E mi dispiace Hermione per averti messa in mezzo...Ma abbiamo bisogno dell'aiuto di qualcuno di molto più in gamba di noi e quella persona, sei tu. Se non sarai disposta ad accettare, capiremmo. Ma non saremmo qua, se non fosse per una questione di vitale importanza. Non so spiegarti il perché, ma sento di potermi fidare ciecamente di te." Iniziò a spiegarle Sirius, lasciando la riccia più confusa che mai ma, al tempo stesso, anche felice per ciò che aveva detto. Seriamente Sirius si fidava di lei fino a quel punto? Possibile che facesse parte della magia? Forse, inconsciamente, Sirius si sentiva legato a lei per il fatto che nel futuro si erano conosciuti. Però continuava a non capire.
"Ragazzi mi state facendo preoccupare, dico seriamente. Cosa sta succedendo?" Chiese accigliata.
"Siamo nei guai Herm', principalmente per colpa mia." Sospirò Sirius, capendo la sua confusione e decidendo di andare dritto al sodo. La riccia sgranò gli occhi, guardandoli preoccupata.
"C-che tipo di guai?" Sussurrò, dimenticando di botto le varie bugie e tutto quello che era accaduto pochi minuti prima. Aver sentito che erano in pericolo l'aveva messa in massima allerta.
"Purtroppo non sono coinvolto solamente io in prima persona anzi, io centro solamente perché ho combinato il guaio iniziale. Non ne vado per niente fiero e se potessi tornare indietro, è una cosa che non rifarei. Ma ormai il guaio è fatto e devo trovare un rimedio...Perché quello che ho fatto, ha avuto delle conseguenze. Non posso dirti nello specifico di cosa si tratta...Ma siamo coinvolti tutti, soprattutto Remus...E centrano anche Lily e Piton." Spiegò Sirius, distogliendo lo sguardo. La riccia sgranò gli occhi, facendo lavorare freneticamente il cervello alla ricerca di una risposta.
Remus
Sirius
Lily
Piton
Un guaio che aveva combinato Sirius e c'erano di mezzo Piton e Remus. Ma anche Lily. Una terribile verità iniziò a balenarle in mente. Ma cosa centrava lei? E perché erano nei guai?
"Puoi spiegarti meglio? Se non mi date altri indizi non posso aiutarvi in nessun modo." Rispose cauta, cercando di capire se la sua mente stava andando nella giusta direzione.
"Piton ci sta ricattando Herm'. Vuole dire a Lily una cosa che non potrebbe assolutamente dire a nessuno, per vendicarsi principalmente di me. Ma se lo facesse, finiremmo tutti in guai seri ma al tempo stesso, se non glielo dicesse esplicitamente, potrebbe metterla in pericolo. Hermione non possiamo dirti tutta la verità, ma credici se ti diciamo che la situazione è più grave di quello che può sembrare. Abbiamo più due giorni a disposizione per rimediare al danno." Mormorò James desolato. La riccia sussultò, facendo finalmente due più due. Come al solito aveva ragionato nella direzione giusta...Non potevano che riferirsi a quando Sirius aveva fatto scoprire a Piton la vera natura di Remus. Ma con cosa li stava ricattando Piton? Cosa voleva fare a Lily? E lei, esattamente, cosa poteva fare per aiutarli?
"Cosa? Ragazzi ma se è una cosa così grave perché non lo denunciate ai professori? Non ha diritto di ricattarvi." Cercò di ragionare febbrilmente e logicamente, andando per gradi. Tutto quadrava...Mancavano due giorni alla luna piena. Avevano più due giorni per agire...Ma cosa volevano fare?
"Non è così semplice Herm'! Lui sa cose che non dovrebbe sapere e denunciarlo, ci metterebbe ancora di più nei guai." Le spiegò Sirius, iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza, nervosamente. Si stava sentendo uno schifo...Aveva captato la delusione nella voce di Hermione per la sua bugia e in quel preciso istante, si era sentito una specie di insetto da calpestare.
"Va bene ragazzi, cerchiamo di analizzare la cosa punto per punto. Per prima cosa,Piton sa qualcosa che non dovrebbe sapere. Per seconda cosa, voi non volete o non potete dirmi di preciso di cosa si tratta perché non riguarda in prima persona uno di voi due. per terza cosa, la più grave, resta il fatto che lui vi sta ricattando con questa storia e non sapete come fare a uscirne illesi perché avete più poco tempo a disposizione e non sapete come potrebbe agire, giusto?Al tempo stesso sembra che Lily, sicuramente a sua insaputa, ci sia in mezzo e se Piton agisse, lei potrebbe o trovarsi in pericolo oppure potrebbe succedere una specie di catastrofe.Quindi voi volete trovare una soluzione per impedire che ciò avvenga, giusto? E immagino che abbiate in mente qualcosa. Però, non capisco come io possa esservi d'aiuto, soprattutto se non mi dite cosa avete in mente." Ragionò la riccia, guardando seriamente i due ragazzi. James sospirò pesantemente, annuendo nella sua direzione.
"Ovviamente hai capito tutto al primo colpo, tanto di cappello, davvero. Glielo dici tu Sirius? Io non credo di farcela." Mormorò il moro, accrescendo la preoccupazione di Hermione. Cosa avevano in mente, per Godric?
"L'idea è stata mia, lo ammetto...James non è molto d'accordo, perché può rivelarsi pericoloso...Ma io credo che l'unica soluzione sia obliviarlo." Le spiegò Sirius cauto, mentre Hermione si sentì sbiancare come un cencio. Cielo...Erano pazzi. Nel vero senso della parola.
"COSA!? Ragazzi è illegale! Non si può utilizzare un incantesimo del genere su un altro studente, soprattutto se non si ha la giusta preparazione pratica. Ho approfondito parecchio l'argomento e ho letto che sono successe cose orribili a maghi e streghe che hanno utilizzato imprudentemente questo incantesimo. Se lo si utilizza senza prestare attenzione, si potrebbero causare danni irreversibili al cervello di chi lo subisce." Squittì spaventata. Due esempi perfetti, anche se loro non potevano saperlo, erano in primis il professor Allock, che era finito ricoverato al San mugo in condizioni a dir poco pietose dopo che il suo stesso incantesimo non andato a buon fine gli si era rivoltato contro e il secondo esempio, era quello della povera Bertha Jorkins...Obliviata dal Signor Crouch e in seguito uccisa da Voldemort dopo averla torturata per spezzare l'incantesimo e ricavare da lei le informazioni che cercava, dopo che Peter si era riunito a lui. Solamente ripensarci le metteva i brividi e le faceva salire una terribile sensazione di nausea. I due ragazzi si guardarono cupamente, scuri in volto.
"Lo sappiamo...Ma non sarei arrivato a simile conclusione se non ne andasse del bene delle persone più importanti della mia vita. Piton ha giurato a Silente di non farne parola a nessuno, nemmeno a Lily. Ma a quanto pare...Non sembra più intenzionato a rispettare la parola data e io, non posso permettere che lui rovini le nostre vite per la sua stupida invidia, gelosia e vendetta. Non ti avrei mai voluta mettere in mezzo...Ma sento di potermi ciecamente fidare di te. E vorrei che tu mi insegnassi a praticare l'incantesimo entro domani. Non sappiamo quando potrebbe agire Piton e ogni minuto che passa, ci avvicina sempre di più al pericolo. Sono pronto a prendermi questa responsabilità. Spetta a me occuparmene, visto che la colpa principale è mia. Tu dovresti solamente spiegarmi l'incantesimo...Se qualcosa andasse storto, mi assumerei ogni colpa." Sirius non era mai stato tanto deciso in vita sua e nemmeno le proteste di James lo dissuasero. Era giusto così...Spettava a lui compiere l'incantesimo e prendersene la responsabilità.
"Sirius no, ti prego! È troppo pericoloso. Non posso acconsentire a fare una cosa del genere. Possiamo trovare un altro rimedio. Deve esserci! La stai prendendo troppo alla leggera. Se a Piton succedesse qualcosa, risalirebbero a te e a quel punto, verresti espulso da Hogwarts e condannato dal wizengamot al tribunale dei minori. Essendo minorenne non finiresti ad Azkaban, ma ti verrebbe ugualmente assegnata una pena da scontare, che andrebbe ad intaccare il resto della tua vita. Vuoi veramente rischiare tanto?" Gli spiegò Hermione, seriamente terrorizzata.
"Dannazione Sir', Hermione ha ragione! Non ti lascerò fare tutto da solo. Non puoi rischiare di rovinarti la vita con le tue stesse mani per colpa di Piton. Non lo permetterò." Ringhiò James, tirando un calcio al banco per la frustrazione.
"Ma è l'unica vera soluzione che abbiano James! Se non estirpiamo il problema alla radice, non saremo mai tranquilli! Magari riusciremo a farlo stare zitto questa volta. Ma le prossime? Non abbiamo niente contro di lui, per ricattarlo a nostra volta, se non il fatto che è un viscido invertebrato che desidera ardentemente diventare uno sporco mangiamorte. Ma questo non basta e inoltre, a dirla tutta, non voglio abbassarmi al suo stesso livello. Piuttosto sono pronto a rischiare." Sbottò Sirius furioso. Davvero pensavano che non fosse consapevole del pericolo a cui stava andando incontro? Seriamente erano convinti che lui non avesse paura? Per Godric se ne aveva! Era a dir poco terrorizzato...Ma il suo spirito Grifondoro gli intimava di farsi coraggio. Doveva farlo per i suoi migliori amici. Era Sirius Black dannazione! E se lui diceva di fare una cosa, non si tirava indietro. Avrebbe dato la vita per i suoi migliori amici. Lo doveva soprattutto a Remus perché se Piton sapeva di lui, era tutta colpa sua.
"Non te lo permetterò Sirius! Piuttosto lo farò io!" Ringhiò James, fronteggiando il suo migliore amico.
"Scordatelo ramoso! Piuttosto ti schianto." Sibilò in risposta Sirius.
"Ragazzi basta! Lo farò io." Sbottò Hermione con il cuore che le esplodeva nel petto. Era una follia, la peggiore probabilmente che potesse fare in tutta la sua vita. Ma in confronto a loro, lei non aveva niente da perdere. Se qualcosa fosse andato storto una soluzione l'avrebbe trovata. Dopo tutto lei non apparteneva a quell'epoca e anche se era essenziale che lei riuscisse nella sua missione, aveva parecchi mezzi a disposizione per cavarsela. Non le piaceva affatto quell'idea. Era illegale e pericolosa, ma da una parte capiva Sirius. Piton poteva diventare una pedina pericolosa e il fatto che sapesse di Remus, era un grosso svantaggio per loro.
"COSA? NO!" Gridarono in coro i due ragazzi, sconvolti.
"Hermione scordatelo! Non ti faremo fare una cosa del genere. Tu non centri niente, basta solamente che ci spieghi l'incantesimo. Abbiamo chiesto a te perché sappiamo che ne hai le capacità, ma non perché vogliamo che sia tu a compiere questo atto." Si infervorò James, shockato. Perché Hermione era disposta a tanto? Forse era ancora più coraggiosa e impavida di quello che immaginavano. Ma non potevano permetterle di fare quella follia per loro.
"Sono d'accordo con James! Non te lo permetterò. Non puoi rischiare tu per noi, per me. La colpa è solo mia." Si aggiunse Sirius, incredulo. Aveva bisogno del suo aiuto, ma per imparare l'incantesimo. Non pretendeva di certo che fosse lei a mettersi in pericolo per riparare i suoi errori.
"Ragazzi scusate, scusate davvero! Ma non è un incantesimo che si può insegnare nell'arco di un'ora con il quale si può fare pratica tranquillamente. Ci vuole già una buona dose di praticità alla base e io, non per presunzione, credo di essere parecchio più capace di voi in questo." Li zittì la riccia, sfidandoli a ribattere.
"È vero sei indubbiamente più capace di noi, ma questo non cambia le cose. Il rischio è ugualmente alto e non è giusto che sia tu a correrlo per noi. Perché dovresti farci un favore del genere?" Le chiese James. Hermione abbassò lo sguardo, improvvisamente nostalgica.
"Perché io non ho niente da perdere ormai mentre voi...Per voi è diverso. Io in qualche modo me la caverei. Con voi sarebbe diverso." Si giustificò, evitando i loro sguardi.
"Ma tu adesso hai noi...E noi ti vogliamo bene. Siamo tuoi amici." Mormorò Sirius, più dolcemente di quanto avesse mai fatto. Hermione sussultò, alzando gli occhi lucidi con stupore. Davvero Sirius le aveva detto quelle cose? La conferma le arrivò quando vide anche James annuire con convinzione.
"Anch'io vi voglio bene...Più di quello che possiate immaginare. Ma io ho molto meno da perdere, rispetto a voi. Dovete credermi...Lasciatemi fare. Piton ne uscirà illeso e il segreto di Remus, sarà al sicuro." L'occhiata penetrante che lanciò ai due ragazzi li fece trasalire.
"Cosa tu...Come?" Balbettò James sconvolto.
"Come lo sai?" Biascicò Sirius, pallido come un cencio.
"Cosa dovrei sapere?" Gli chiese, alzando un sopracciglio, divertita per le facce ebeti dei due ragazzi.
"Io...Noi...Tu...Insomma non so se sai però nel caso tu sapessi insomma...Hai capito no?" Blaterò Sirius, ancora sotto shock. La riccia alzò gli occhi al cielo, emettendo un risolino quasi divertita.
"Non ho idea di cosa stiate parlando. In ogni caso, quando avete intenzione di agire?" Si affrettò a chiedere, tornando nuovamente seria.
"O ehm...Beh ecco...Se proprio sei decisa a farlo...Io direi stanotte. I serpeverde hanno la ronda notturna con i corvonero. Agiremo quando starà tornando in dormitorio." Propose James, ancora scosso.
"Lo pedineremo." Confermò Sirius, a sua volta ancora scombussolato. Quella ragazza lo stava sconvolgendo sempre di più. Possibile che sapesse di Remus?
La riccia li guardò accigliata, sentendo il cuore batterle all'impazzata. Seriamente stava per fare una cosa del genere? Tornare indietro nel tempo l'aveva decisamente fatta impazzire, ormai iniziava a non avere più dubbi. Con Harry e Ron ne aveva combinate di belle, ma mai fino a quel punto.
"Sai mantenere un segreto?" Chiese James cauto, facendo inarcare alla riccia entrambe le sopracciglia.
"Secondo te?" Gli chiese ironica, mentre Sirius guardava il suo migliore amico alzando gli occhi al soffitto.
"Sei proprio un idiota, cornuto." Lo riprese il moro.
"E tu uno scervellato, brutto sacco di pulci." Lo rimbeccò James, facendo alzare gli occhi al soffitto questa volta alla riccia.
"Fatela finita, sembrate una vecchia coppia di sposi litiganti." Sorrise la riccia divertita, osservando i due ragazzi bisticciare come bambini. Nonostante il momento difficile, riusciva a vedere la luce negli occhi di Sirius, quella luce di gioia che nel suo tempo non aveva mai visto. Quella luce che si era spenta nel giorno esatto in cui James aveva chiuso gli occhi per sempre e lui, aveva perso tutto, finché non era riuscito a ritrovare Harry e a confessare la sua innocenza, pur quanto non fosse riuscito a godersela. Ma con lei che era tornata nel passato, sarebbe andato tutto diversamente e per l'ennesima volta, lo promise a sé stessa e anche se non lo sapevano, anche a loro. Un giorno James e Lily sarebbero stati felici, in compagnia di Harry, che sarebbe cresciuto senza cicatrice e con entrambi i genitori al suo fianco e Sirius...Beh, Sirius forse si sarebbe fatto una famiglia. Peter sarebbe stato innocente e Remus a sua volta non sarebbe rimasto solo ad affrontare quella battaglia. Lei si sarebbe riunita ai suoi migliori amici e avrebbero vissuto tutti felici e contenti, senza guerre, senza Voldemort e senza paura di morte e distruzione ogni giorno della loro vita.
"Non hai tutti i torti Herm'. Comunque questa sera preparati a scoprire il trucco del nostro successo. Ma acqua in bocca, e reputati onorata. Sarai la prima persona al di fuori di noi malandrini a venirne a conoscenza." Le disse solennemente James, mentre Sirius al suo fianco annuiva con convinzione. Hermione sorrise divertita, preparandosi a fingersi sorpresa e meravigliata. Di certo, non poteva dirgli che sapeva benissimo che si stavano riferendo alla mappa del malandrino e che quella mappa, la conosceva più che bene e che probabilmente, avrebbe tirato fuori pure il mantello dell'invisibilità.
Tornarono in sala comune quasi due ore dopo, un po' tesi ma bene organizzati per quella notte e la riccia, non si meravigliò di trovare tutte le ragazze al completo sedute comodamente su poltrone e divanetti davanti al camino. Era quasi ora di pranzo e sicuramente avevano finito di studiare.
"Herm' finalmente! Ti si dava per dispersa...Ce ne hai messo di tempo per far fare pratica a Sirius." Sogghignò Marlene sotto i baffi, facendola arrossire. Se solo avessero saputo...
"'Lene, sei incorreggibile." La riprese Emmeline divertita, finendo di legare i suoi lunghi capelli biondi in una coda alta e ordinata.
"Però vogliamo i dettagli." Si intromise Mary, punzecchiandola ulteriormente. Tra le ragazze mancava solamente Alice, che sicuramente era da qualche parte a sbaciucchiarsi con Frank.
"Non c'è proprio un bel niente da raccontare, ragazze. Se non che l'ho fatto faticare parecchio con gli incantesimi di trasfigurazione e che era presente come testimone oculare anche James." Le rimbeccò divertita, posando la borsa con i libri di quella mattina vicino a una poltroncina. Ormai mentire le risultava più facile che mai.
"O per Godric, non ti invidio." Bofonchiò Lily, guardandola quasi spaventata. La prospettiva di passare due ore da sola, con quei due scellerati, era una prospettiva che la traumatizzava. Forse Potter da solo non era poi così male...Ma dopo essersi resa conto del pensiero che aveva formulato, quasi si soffocò con la sua stessa saliva. Doveva essere impazzita...Non poteva farsi condizionare da Potter, soprattutto dopo quello che era successo. E soprattutto, doveva cercare di evitarlo come la peste finché non fosse riuscita a fare chiarezza con il cervello. Fortunatamente durante le ultime ronde, Potter non si era potuto presentare sotto permesso firmato della McGranitt per condurre gli allenamenti di quidditch e il suo posto, era stato preso da uno dei prefetti di corvonero, un ragazzotto simpatico e alla mano. Ma quella situazione non sarebbe durata in eterno, purtroppo.
"Ah Herm', prima che me lo scordi. Prima un ragazzino del secondo anno mi ha consegnato un bigliettino per te, dicendo che è da parte di Silente." Saltò su all'improvviso Marlene, estraendo dalla tasca del mantello un biglietto ripiegato con cura. Hermione scattò in piedi come una molla, ringraziando l'amica con un sorriso stampato in faccia e con il cuore che le batteva forte nel petto. Il preside le aveva detto che l'avrebbe avvertita non appena avrebbe avuto delle novità su Voldemort possibile quindi che...Un brivido di adrenalina le percorse la spina dorsale. Per scoprirlo, le bastava aprire il biglietto.
"Grazie Marl', dopo leggo cosa vuole. Nel frattempo vado in dormitorio a posare la borsa e poi se siete pronte, per me possiamo scendere in sala grande." Annunciò, sentendo le amiche concordare con lei. Come una furia si catapultò nel dormitorio e dopo aver chiuso la porta, con un fremito eccitato, dispiegò il messaggio di Silente.
Cara Hermione,
Ti aspetto domani mattina alle nove in punto nel mio ufficio. Come promesso, ci sono delle novità. Fai attenzione a non metterti nei guai. Ti auguro buona giornata e soprattutto, una buona serata.
Albus Silente
Lesse il biglietto diverse volte, ragionando febbrilmente. Poco prima si era arrovellata il cervello con James e Sirius per trovare una scusa per uscire dal dormitorio e dare una spiegazione alle ragazze nel caso avessero scoperto la sua assenza e improvvisamente, aveva fatto scacco matto. Il messaggio del preside l'aveva però al tempo stesso insospettita. Quell'uomo sapeva sempre tutto. Come faceva a sapere sempre tutto? Ma soprattutto, se avesse realmente saputo del loro piano, in qualche assurdo modo, seriamente l'avrebbe lasciata fare? C'erano troppe domande alle quali non sapeva darsi una risposta. Ma in fin dei conti poco le importava...Se tutto andava per il verso giusto, ciò bastava e avanzava e in quel caso, tutto doveva andare bene.
-Eccomi quaaaaaa! Sono finalmente tornata e mi scuso se mi sono fatta un po' aspettare, ma sono molto incasinata, ho un esame da preparare e come al solito scrivo dei papiri e quindi mi serve tempo 😂😂😂! Vi ringrazio tantissimo per tutti i commenti che ultimamente mi state lasciando, non potete immaginare quanto io ne sia felice 😍❤. Continuate a farmi sapere cosa ne pensate e soprattutto, vi aspettavate che Hermione avrebbe preso questa decisione? Come continuerà? Andrà tutto bene? E silente cosa avrà di così importante da dire alla nostra riccia preferita? Vi aspetto giù nei commenti, fatemi sapere! Bacioni immensi a tutti 😙😘❤. A presto ❤.-
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