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Capitolo 63

"Ramoso sei strano. Più del solito." Era passato un giorno, più di ventiquattro ore da quando James aveva parlato con Piton e da quella conversazione, era in combutta con sé stesso. Quando era tornato in dormitorio aveva trovato Sirius che dormiva come un tasso, Peter che mangiava una quantità esagerata di caramelle e Remus, che leggeva placidamente un libro babbano. Quest'ultimo nel vederlo arrivare aveva tirato un sospiro di sollievo, felice che fosse ancora tutto intero come aveva promesso. James aveva osservato la scena con un sorriso mesto, ridacchiando divertito di fronte a un'improvvisa faccia disgustata di Peter che aveva trovato una caramella schifosa e aveva rivolto un sorriso grato ma colpevole a Remus, dispiaciuto di averlo costretto a mentire. Aveva guardato Sirius, suo fratello, sentendosi in colpa per non essere stato sincero, consapevole anche di non trovarsi in una bella situazione, che coinvolgeva tutti, ma dopo un sospiro stanco lo aveva lasciato riposare, sotto lo sguardo vigile di Remus che, saggiamente, non gli aveva rivolto domande. Quella notte James si era rigirato nel letto più e più volte, senza riuscire ad addormentarsi tranquillamente a causa della conversazione avuta con il suo acerrimo nemico che, quella volta, l'aveva messo per la prima volta con le spalle al muro. Era riuscito ad addormentarsi molto tardi, sempre con i volti di Remus, Piton, Sirius e soprattutto Lily che gli vorticavano in testa. Cosa doveva fare? Forse era stato veramente uno stupido ad andare da Piton, oltre tutto senza dirlo a nessuno, seppur quella volta ci fosse andato con buone intenzione. Se avesse fatto finta di niente, forse il serpeverde non avrebbe minacciato di dire tutto a Lily e di far scoppiare un putiferio. Oppure, aveva fatto bene perché così aveva scoperto cosa aveva in mente Piton e forse, era arrivato in tempo per fermarlo. Ma come? 

Era quel come, a lui ancora sconosciuto, che gli aveva arrovellato il cervello ininterrottamente, facendolo svegliare con delle profonde occhiaie scure dopo poche ore di sonno, che avevano fatto squittire Sirius, fresco come un fiorellino, per lo stupore. Sembrava uno straccio e Remus, lo aveva guardato più intensamente che mai ma dopo una breve borbottata stanca, era filato a farsi una doccia rigenerante, pur quanto per le occhiaie avesse fatto ben poco. Per tutto il giorno era stato distratto e pensieroso, suscitando stupore sia nei compagni che nei professori ma soprattutto in Sirius che lo aveva scrutato sospettoso e scocciato per tutta la giornata.

A parlare era stato infatti Sirius e James, non se ne meravigliò. Stancamente si passò una mano tra i capelli, scombinandoli ancora di più, senza curarsene. Sapeva che aveva ragione, perché quel giorno si era comportato in modo veramente insolito, non da James Potter e lo confermava il fatto che pure lily gli aveva rivolto parola di sua spontanea volontà, piuttosto che cercare di evitarlo come la peste, pur quanto non fosse stata esattamente dolce e premurosa.

"Potter questa mattina fai più schifo del solito. Sei sicuro di star bene? Guarda che se sei malato e rischi di infettarci tutti quanti, puoi esentarti da lezione, questa volta per un valido motivo." Gli aveva detto scettica, scrutandolo da testa a piedi con gli occhi verdi ridotti a due fessure e i lunghi capelli rossi raccolti in una coda alta e ordinata, che lo aveva lasciato leggermente stordito, più di quanto già non lo fosse. Come al solito, l'aveva trovata bellissima nella sua straordinaria semplicità. Le aveva rivolto un sorrisetto divertito, abituato alle sue battute pungenti che ormai erano diventate la sua quotidianità, alle quali si era praticamente affezionato.Per un momento aveva ripensato alle parole di Piton...A quando gli aveva detto che Lily lo odiava ma poi, aveva guardato le labbra rosee della ragazza, i suoi occhi verdi e penetranti e la loro conversazione di qualche sera prima e improvvisamente, aveva scacciato quel malessere causatogli da Piton. Quel verme viscido non sapeva quello che era successo con Lily, e mai glielo avrebbe rivelato, nemmeno sotto tortura. Però sapeva che per vendicarsi di lui avrebbe sfruttato il suo tasto dolente...Lily. Ma non gli avrebbe dato corda, non si sarebbe lasciato intaccare dal dubbio perché ormai l'aveva capito...Lily non lo odiava seriamente. Certo, nemmeno lo adorava anzi, sicuramente non lo sopportava per certi suoi comportamenti e ce l'aveva con lui per tante cose che aveva fatto negli anni passati, ma era ancora in tempo per farle cambiare idea, per dimostrarle che non era solamente un ragazzino che oltre a fare scherzi non era in grado di fare altro. 

Ma al momento, pur quanto quella fosse una cosa che gli stava estremamente a cuore, aveva qualcosa di ancora più importante e soprattutto più urgente alla quale doveva pensare che in fine dei conti, girava proprio intorno a lei. 

"Sir', abbiamo un problema." Mormorò James rivolto al suo migliore amico, che lo stava scrutando con sguardo clinico, come se fosse un dottore che sta analizzando un paziente grave affetto da qualche rara malattia. Avevano già cenato e mancava un'ora al coprifuoco. Remus era a letto, mancavano due giorni alla luna piena e aveva bisogno di riposare, in quanto era sempre più spossato e di malumore. Peter si era unito a un gruppo di scambio di figurine, nel suo caso di cioccorane, perché era fermamente intenzionato a completare la sua collezione e di conseguenza, loro due erano rimasti soli e, essendo ancora presto per andare a letto, avevano deciso di scendere in sala comune per non disturbare Remus e per poter passare il tempo. A quelle parole Sirius diventò immediatamente serio, scrutandolo ancora più attentamente.

"Cosa succede ramoso? E' per questo che sei così strano?" Gli chiese velocemente, con lo sguardo velato di preoccupazione. Sirius aveva affrontato già fin troppe situazioni dolorose e fin troppi problemi nella sua giovane vita. Si era trovato con le spalle al muro, senza una casa, senza una famiglia, coloro che lo avrebbero dovuto amare e che invece lo avevano rinnegato. Aveva sofferto, ma si era fatto forza, rialzandosi da solo, aveva trovato degli amici, dei fratelli, una nuova famiglia. Delle persone che amava e che voleva proteggere anche a costo della sua vita e vedere James, il suo migliore amico, colui che considerava veramente suo fratello, così serio e preoccupato, lo metteva in allerta. Non voleva che ci fosse il rischio che una delle persone più importanti della sua vita si trovasse in pericolo, perché non lo avrebbe sopportato.

"E' una lunga storia Sir', forse è colpa mia che ho fatto una cavolata, agendo d'impulso senza dire niente a nessuno, nemmeno a te, perché non volevo metterti in mezzo. Ma siamo tutti coinvolti, e devo trovare una soluzione urgentemente. Ma non posso parlartene qua...Manca ancora un'ora al coprifuoco, che ne dici se vado a prendere il mantello e la mappa e andiamo nella stanza delle necessità?" Gli chiese in fretta, stando attento a non farsi sentire da nessuno. Sirius aggrottò le sopracciglia, chiedendosi cosa fosse successo di così grave da mettere James così in allerta ma soprattutto, come facessero ad esserci tutti quanti coinvolti. E come mai non lo aveva voluto coinvolgere? Quel dettaglio lo rabbuiò leggermente, ma se James aveva fatto quella scelta, pur quanto non gli piacesse, doveva aver avuto le sue buone ragioni. L'unico modo per scoprirlo, era andare nella stanza delle necessità e sentire cosa aveva da dirgli James.

"Quanto devo preoccuparmi da uno a dieci? nel mentre che vai a prendere mappa e mantello, vorrei prepararmi psicologicamente." Brontolò il bel Black.

"Purtroppo credo dieci Sir'." Sospirò James stancamente, alzandosi dalla poltroncina per correre in dormitorio a prendere l'occorrente. Sirius lo guardò stupito, ancora più preoccupato su ciò che poteva essere accaduto di tanto grave. Fuori dalle mura del castello c'era Voldemort insieme ai suoi mangiamorte, pronti a seminare panico, morte e distruzione.Non era stupido. Il fatto che tra le mura di Hogwarts fossero al sicuro non significava che il pericolo che incombeva sulle loro teste fosse a loro immune e le parole di James, lo avevano messo in allerta. Possibile che avesse scoperto qualcosa che aveva a che fare con Voldemort?

"Eccomi, per me possiamo andare." Mormorò James arrivando all'improvviso, facendo sobbalzare Sirius.

"Accidenti a te, cornuto. Sono troppo giovane e troppo bello per poter morire. Avverti prima di sbucarmi all'improvviso alle spalle." Sibilò il ragazzo, facendo sogghignare James.

"Certo, zuccherino dolce. La prossima volta ti farò avvertire da Miriam, quella ragazzina del terzo anno che anno scorso ha cercato di rifilarti un filtro d'amore e che scrive il tuo nome ovunque." Lo punzecchiò l'amico, facendolo impallidire. Aveva ben presente chi fosse quella piccola pazza e sinceramente, sperava di dover avere a che fare con lei il meno possibile. Tra tutte, quella ragazzina bassa e tarchiata e anche abbastanza matta, non rientrava tra le persone che voleva nella sua vita.

"Molto simpatico ramoso, davvero molto simpatico. Tu potresti tornare con la Silver, per far ingelosire la Evans. Da quella volta non ha più smesso di raccontare di quando a sua volta le avresti detto di amarla giurandole amore eterno." Lo rimbeccò Sirius vittorioso, facendolo arrossire. James tossicchiò, fulminando Sirius. Colpito e affondato...Di nuovo.

"Muovi quelle tue brutte chiappe felpato, abbiamo cose più serie alle quali pensare." Brontolò James, ancora indispettito. Non si sarebbe mai scordato quella storia avvenuta lo scorso anno e tutt'ora, continuava a pentirsene amaramente. Sapeva che la Silver, una Corvonero al tempo del quarto anno, aveva una cotta per lui ed essendo comunque carina, dopo un'ennesima litigata con Lily, aveva pensato di vendicarsi andando con la Silver proprio sotto gli occhi della rossa che, furiosa, dopo avergli dato del porco schifoso, aveva tolto cinquanta punti a testa a Grifondoro e Corvonero, facendo scoppiare in lacrime la ragazza. Quest'ultima però, da quel giorno, nonostante James le avesse spiegato che non voleva una relazione con lei, si era ostinata a spargere la voce che in realtà loro due stavano insieme e che lui le aveva confessato di amarla e di volerla sposare dopo il diploma. Sirius aveva ululato per le risate per una settimana, e tutt'ora ce lo prendeva in giro, mentre lui si era affrettato a mettere a tacere più voci possibili. Pur quanto fosse un ricordo in parte divertente,sorrise amaramente, ripensando alla conversazione che aveva origliato tra Lily ed Hermione. Era proprio un emerito idiota...

"Non pestarmi i piedi con quegli zoccolacci che ti ritrovi, non posso rischiare di rimanere zoppo. Cosa ne sarebbe del mio fascino?" Si lagnò Sirius, nascosto sotto il mantello di James. Dopo essere usciti di soppiatto dalla sala comune, si erano prontamente nascosti sotto il mantello per evitare di essere visti.

"Tanto accanto a me nessuno noterebbe la differenza e in ogni caso, non offendere i miei meravigliosi zoccoli o giuro, che alla prossima trasformazione te ne sbatto uno in testa." Lo ammonì James, dandogli una spintarella amichevole.

"Certo certo, ti piacerebbe...Bambie." Sogghignò Sirius, facendo alzare gli occhi al cielo al suo migliore amico. Nonostante la tensione palpabile, i due amici non avevano affatto perso il loro umorismo ma entrambi, tacquero quando si resero conto di essere arrivati davanti alla parete di pietra che celava la stanza delle necessità.

"Siamo arrivati Sir'." Mormorò James, tornando improvvisamente con i piedi per terra.

"Ci pensi tu? Io faccio la guardia, ma non c'è nessuno. La mappa indica che Il gobbaccio e la sua malefica gatta sono ben lontani da qua e di studenti fuori dai dormitori sembra non esserci nessuno." Mormorò in risposta, facendosi improvvisamente più serio. Lo scherzo era sempre bello e ci stava sempre bene, ma non si era di certo dimenticato del perché si trovavano lì. James annuì, togliendosi il mantello per ripiegarlo e riporlo nella tasca della divisa.

Si concentrò bene su ciò che desiderava e per tre volte camminò davanti alla parete ad occhi chiusi, desiderando che apparisse la stanza dei malandrini, alla quale lavoravano fin dal terzo anno, da quando avevano scoperto la stanza delle necessità. La stanza che racchiudeva tutti i loro ricordi migliori, la stanza dove avevano progettato gli scherzi più elaborati e geniali, la stanza dove avevano creato la mappa stessa e si erano esercitati per diventare animagus. La loro stanza segreta, dove nessuno poteva trovarli, che sarebbe rimasta segreta per sempre. Sorrise lievemente, aprendo gli occhi e allargando maggiormente il suo sorriso quando nel muro, vide la conosciuta porta in legno con la targhetta incisa che recitava "I malandrini".

"Mi è mancata questa stanza, dobbiamo tornarci tutti insieme. Non abbiamo ancora escogitato qualche scherzo degno di essere chiamato tale quest'anno." Disse Sirius, sorridendo a sua volta con affetto.

"Vedremo di rimediare, ma adesso entriamo." Si affrettò a rispondergli James, osservandosi attentamente intorno. Non potevano babbaloccare, avevano già fatto fin troppi guai, il tempo scarseggiava e doveva applicarsi, possibilmente insieme a Sirius, nella ricerca di una soluzione. Sirius si limitò ad alzare le spalle e a seguirlo, entrando con gioia nella spaziosa stanza che, con impegno, pazienza e dedizione, avevano abbellito e decorato. Ogni parete rappresentava qualcosa di uno dei quattro malandrini, foto di ogni genere tappezzavano le pareti e un grosso camino scoppiettante faceva da sfondo, riscaldando l'ambiente. I colori rosso ed oro erano ovunque, così come lo stendardo di grifondoro e, al centro della stanza, un grosso tavolo era circondato da quattro comode poltrone. Una per ogni malandrino.

"Bene ramoso, adesso siamo soli e lo scherzo è sempre bello ma al momento, tu mi sembri poco in vena di scherzare. Non sei il solito James e la cosa, non mi piace affatto. Quindi voglio sapere cosa ti è successo e perché non mi hai permesso di affiancarti. Ce lo siamo promessi. Nel bene e nel male, ci saremo sempre l'uno per l'altro." James si lasciò cadere sulla sua poltrona ed incrociò le braccia al petto, aspettando che James parlasse. Quest'ultimo prese un respiro profondo, sentendosi maledettamente in colpa. Sirius aveva ragione. Si erano fatti quella promessa reciproca al primo anno e da allora, non l'avevano mai infranta. Fino al giorno precedente, quando lui aveva tagliato fuori Sirius perché non si era fidato di lui. Che razza di amico era stato? Inoltre, adesso, per colpa sua erano tutti coinvolti in un bel guaio.

"Mi dispiace Sir', sono stato un pessimo amico. Se ti arrabbierai lo capirò, ma per una volta volevo agire da solo, perché volevo parlare faccia a faccia con una persona...Solamente parlare, nient'altro. Ma se mi avesse visto in tua compagnia, avrebbe immediatamente pensato che ci fosse altro sotto e sicuramente, tu non saresti stato d'accordo. Ne ho approfittato per agire quando tu e Peter siete stati costretti a seguire la lezione supplementare con la McGranitt, in modo tale da essere solo. Non ho detto a nessuno ciò che ho fatto, e mi dispiace avervi tagliati fuori ma la cosa, che pensavo fosse semplice, si è complicata e probabilmente mi sono tirato la zappa sui piedi da solo e purtroppo adesso siamo tutti coinvolti." Iniziò a spiegare James, vedendo Sirius assottigliare lo sguardo.

"James, perché sento che quando continuerai, la cosa non mi piacerà per niente? Perché ho la brutta sensazione che di mezzo, dopo quello che hai detto, ci sia quella viscida serpe di mocciosus?" James chiuse gli occhi, sospirando.

"Perché hai ragione Sir'. Sono andato a cercare Piton di mia spontanea volontà e ho combinato un casino." Confessò colpevole, sotto lo sguardo indignato di Sirius.

"E da quando tu vuoi parlare con quella viscida serpe? E cosa diavolo ha combinato? Giuro che questa volta lo affatturo e lo faccio mangiare dalla piovra gigante. È per colpa sua che sei così strano?" Sibilò Sirius furioso, iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza. Un po' si sentiva tradito da James e voleva capire per quale motivo fosse andato da Piton senza di lui. Però aveva ragione, lui indubbiamente l'avrebbe appeso a testa in giù non appena avesse visto la sua brutta faccia. Ma era più forte di lui, era un istinto naturale. Cosa ci poteva fare?. Lo odiava, nel vero senso della parola. Odiava lui e la sua schifosa combriccola di futuri mangiamorte e spesso si chiedeva cosa aspettasse Silente ad espellerli dal castello. Quei futuri criminali avrebbero potuto tradire Hogwarts in qualsiasi momento, facendo compiere una strage. Possibile che il preside, il mago più potente dell'intero mondo magico, non lo prendesse seriamente in considerazione?

"Sirius cerca di calmarti, la situazione è critica e dobbiamo cercare una soluzione al più presto." Lo fermò James, passandosi le mani tra i capelli. Cosa diavolo doveva fare? Sirius si fermò, sbuffando dal naso con rabbia.

"Mi vuoi dire di cosa si tratta? maledetto Salazar, ramoso! Perché devi essere così cocciuto, te e tutte le tue corna." Sibilò il moro, scoccando un'occhiata in tralice al suo migliore amico. Non voleva litigare con lui, ma quella volta era veramente arrabbiato.

"Senti Sirius mi dispiace, dico sul serio! Ma questo non è il momento di litigare. Sono andato a cercare Piton perché durante la festa di Lumacorno ha parlato con Lily e quando...Quando siamo tornati in sala comune e abbiamo parlato..." Sirius tossicchiò a disagio. James aveva ragione, non dovevano litigare. Ma soprattutto lui non si era ancora scusato per aver interrotto qualunque cosa sarebbe accaduta con la Evans di lì a breve se solo non fosse entrato in sala comune proprio nel momento cruciale. Non che lo avesse fatto apposta, ma era certo che quella James se la fosse legata al dito.

"Hai ragione Jamie e a proposito di quella cosa...Non volevo interrompere niente ecco...Se solo avessi saputo sarei stato alla larga. Sì insomma, aspetti quel momento da anni e quando c'eri quasi riuscito, ho interrotto tutto." Borbottò a disagio. James scosse la testa, sospirando.

"Tranquillo Sir', non è colpa tua e  forse, è meglio così. Se deve accadere, voglio che lo faccia di sua spontanea volontà e non perché confusa.Troverò il modo per parlarle e mettere in chiaro la situazione, senza forzarla. È già tanto se non mi ha ammazzato.  Comunque adesso abbiamo cose più importanti a cui pensare...Visto che in mezzo, a sua insaputa, c'è proprio lei." Spiegò James velocemente, ottenendo nuovamente l'attenzione di Sirius.

"Continua ramoso, ti seguo." Lo incitò, provando di nuovo una spiacevole sensazione alla bocca dello stomaco.

"Sì, stavo dicendo che quando io e Lily siamo tornati in sala comune e abbiamo iniziato a parlare, lei mi ha fatto delle domande piuttosto insistenti sui nostri soprannomi, in particolar modo su...Remus. Sono stato costretto ad inventarle storie assurde e personalmente non so se ci ha creduto del tutto ma il problema, resta che Piton le ha messo la pulce nell'orecchio su Remus. Per questo sono andato a cercarlo, perché volevo sapere cosa le ha detto. Ma quando gli ho fatto questa domanda, chiedendogli se pur di vendicarsi di me sarebbe pure disposto a metterla in pericolo, mi ha tipo minacciato di dirle, se opportuno, cos'è Remus. Ik guaio è questo! Lui sa tutto Sir'! Pensa se dicesse a Lily di Remus e soprattutto, come ha fatto a scoprirlo. Pensa se dicesse che sa che durante la luna piena facciamo lo facciamo uscire dalla stamberga strillante. Questa volta ha il coltello dalla parte del manico, felpato. E non ho la più pallida idea di cosa fare! Mancano due giorni alla luna piena, due. E io nonostante mi sia fritto il cervello per trovare una soluzione, non so proprio cosa fare. Non posso e non voglio tradire Remus dicendo tutto a Lily, così come non voglio forzare Remus a farlo di sua spontanea volontà. Ma se non facciamo qualcosa, potrebbe finire male. Gli ho detto che se parlasse, Silente lo espellerebbe perché gli ha fatto giurare di non dire a nessuno di Remus, ma lui mi ha risposto che viste le circostanze, se Silente sapesse ciò che facciamo, non crede che quello a finire nei guai sarebbe lui. Questa volta purtroppo ha ragione Sir'. Mi ha messo con le spalle al muro." Si sfogò James disperato, iniziando a camminare avanti e indietro con le mani tra i capelli. Sirius impallidì, sentendo una rabbia cieca invaderlo da testa a piedi.

Quella disgustosa serpe

Quel maledetto bastardo

James aveva ragione, erano nei guai, guai seri. Piton era veramente l'essere più disgustoso che avesse mai incontrato sulla faccia della terra, secondo solamente alla sua famiglia. Ma una terribile sensazione di sensi di colpa gli strinse lo stomaco. Se solo lo scorso anno non avesse fatto quello che aveva fatto, Piton non avrebbe mai scoperto di Remus. Era quindi tutta colpa sua se sapeva tutto e adesso, ne stavano pagando le conseguenze.

"Quella maledetta schifosa serpe! Dannazione, dannazione ramoso! Perché non me l'hai detto subito? Mancano due giorni alla luna piena, ne sei consapevole? Perché Silente non l'ha obliviato? Quell'idiota non si sarebbe ricordato niente e saremmo stati tutti quanti felici e contenti." Sbraitò Sirius, tirando un calcio alla poltrona per la rabbia. Quella era veramente una brutta situazione, veramente brutta. Rischiavano grosso tutti quanti e purtroppo James aveva ragione. Piton quella volta aveva il coltello dalla parte del manico.

"Non so perché non l'abbia fatto, ma resta il fatto che ormai lui sa e c'è il rischio che parli. Se viene fuori la verità siamo rovinati. La vita di Remus potrebbe cambiare per sempre, Lily questa volta mi odierebbe nel vero senso della parola e tutti noi, si finirebbe in guai seri.  Oppure, potrebbe non parlare esplicitamente ma potrebbe dare delle informazioni a Lily in modo da metterle ulteriormente la pulce nell'orecchio. Lei potrebbe indagare e mettersi in serio pericolo. Se uscisse dal castello la notte della luna piena e si imbattesse in Remus, lui potrebbe ucciderla o infettarla con la sua stessa maledizione e io, non me lo perdonerei mai, tanto meno Remus." Disse James nel panico, scombiandosi ancora di più i capelli. Solo il pensiero lo terrorizzava...Non poteva immaginare una vita senza Lily. Non osava nemmeno immaginare il suo corpo freddo e privo di vita disteso a terra in un lago di sangue. I suoi occhi così verdi e luminosi vuoti e inespressivi. Scacciò quel pensiero con un groppo in gola. Per lei avrebbe fatto qualsiasi cosa, anche dare ma sua stessa vita...

Averne parlato con Sirius lo aveva in parte liberato da quel peso ma al tempo stesso, vedendo la preoccupazione dell'amico, si era reso ulteriormente conto di quanto grave fosse la situazione.

"James, cerchiamo di ragionare lucidamente. Deve esserci una soluzione che ci permetta di limitare i danni. Manca poco tempo e siamo in una situazione schifosa, ma un rimedio deve esserci per forza." Sibilò Sirius, cercando di ragionare febbrilmente.

"Sì, ma quale?" Sbottò James, sentendosi maledettamente impotente ed inutile. In parte era lui l'artefice del problema ed era furioso con sé stesso per non riuscire a trovare una soluzione a ciò che aveva provocato. Ma soprattutto era furioso con Piton. Odiava a morte lui, giusto? Che lo affrontasse, piuttosto che mettere in mezzo altre persone. Ma con amarezza si rese conto che per ferire maggiormente una persona, bastava far del male alle persone che quest'ultima ama, senza guardare in faccia niente e nessuno. E Piton era una serpe, un viscido, un futuro mangiamorte che aveva tutte quelle qualità.

"CI SONO!" Gridò Sirius con una luce negli occhi che lo fece sobbalzare.

"Ci sei? Per cosa?" Chiese James stupidamente.

"Ramoso sei proprio stupido, te l'ho mai detto? Ho la soluzione, no? Mi sembra ovvio." Esclamò Sirius con un ghigno dipinto sul bel volto.

"D-davvero?" Farfugliò James stravolto, chiedendosi come diavolo avesse fatto Sirius a trovare una soluzione in così poco tempo. Non ci restò nemmeno male per il fatto che gli avesse dato dello stupido. Spesso le idee di Sirius erano folli e totalmente sconsiderate...Ma già il fatto che avesse qualcosa da proporre lo rincuorava. Anche se non sapeva ancora di cosa si trattasse.

"Certo Jamie! È semplice...Lo oblivieremo noi. Sì dimenticherà di tutto e nessuno lo verrà mai a sapere. Il segreto di Remus sarà al sicuro per sempre e Piton non avrà più niente con cui poterci ricattare." Sorrise trionfante. James invece impallidì, guardandolo sconvolto.

"COSA? sei forse impazzito felpato? Nessuno di noi due è in grado di fare un incantesimo del genere. Se qualcosa andasse storto gli andrebbe in pappa il cervello. È un'idea folle." Sbottò James incredulo. Avevano già abbastanza problemi, non potevano rischiare di friggere il cervello di mocciosus, pur quanto l'idea fosse allettante...

"Proprio perché è un'idea folle è la soluzione migliore." Sì impuntò Sirius.

"È veramente troppo pericoloso Sirius. Non me la sento di fare un incantesimo del genere. Se qualcosa andasse storto ci beccheremmo  l'espulsione, minimo,e ci andrebbe già bene." Mormorò James, passandosi una mano tra i capelli. Forse Sirius era ubriaco, oppure lo avevano drogato, perché non poteva aver proposto seriamenteuna cosa del genere.

"Ma è l'unica soluzione che abbiamo, che risolverebbe il problema alla radice. Ti ricordo che il tempo scorre velocemente e Piton, potrebbe agire in qualsiasi momento." Lo fece ragionare Sirius, incrociando le braccia al petto, serio. James tentennò, guardandolo dubbioso. Aveva ragione e la sola idea era molto allettante...Ma era veramente troppo pericoloso. Come potevano fare una cosa del genere? Un incantesimo di memoria poteva sembrare una sciocchezza, ma in realtà era magia veramente complessa ed avanzata che a scuola, nemmeno veniva insegnata. Se qualcosa fosse andato storto, la persona sottoposta all'incantesimo, avrebbe potuto subire gravi danni cerebrali.

"Lo so Sirius, hai maledettamente ragione! Ma ti ripeto, sei consapevole dei rischi che comporta fare un incantesimo del genere? Non possiamo prenderla così alla leggera. Se nemmeno Silente ha voluto obliviarlo, come possiamo farlo noi? Io non sono in grado Sir'. Possibile che non ci sia un'altra soluzione, possibilmente meno folle?!" Mormorò James, tornando a camminare avanti e indietro. Possibile che non gli venisse in mente altro? Quella non poteva essere l'unica soluzione.

"Nemmeno io sono in grado, ed è per questo che ci faremo aiutare." Esclamò Sirius convinto, ignorando totalmente le proteste dell'amico che a quell'affermazione, quasi si strozzò con la sua stessa saliva.

"Cosa? Sirius tu sei completamente impazzito! A parte che non ho detto che lo faremo e poi...Non mi sembra il caso di coinvolgere altre persone." Sbottò sconvolto.

"Senti ramoso, è questione di vita o di morte. Fai poche storie e dai retta a me. Andrà tutto bene, c'è una persona della quale so che possiamo fidarci ciecamente." Tentò di convincerlo nuovamente.

"Santo Godric...Che ho fatto di male nella mia breve vita. Sentiamo... Chi sarebbe questa persona?" Mormorò James stancamente, lasciandosi cadere di peso sulla sua poltrona. Sirius sorrise soddisfatto.

"Hermione." Disse tranquillamente. James sobbalzò, aprendo nuovamente gli occhi sconvolto. Ok, Sirius aveva completamente perso il lume della ragione.

"Ti prego felpato, dimmi che è uno scherzo." Sibilò incredulo.

"No, perché? Quella ragazza è una grande, sono certo che saprebbe farlo." Gli rispose sempre tranquillo, come se niente fosse e stesse parlando del meteo.

"Questo non lo metto in dubbio Sir'. Ma perché mai dovrebbe aiutarci facendo una cosa illegale, prendendosi una responsabilità simile? Appena la conosciamo, non possiamo chiederle una cosa del genere, non sarebbe giusto nei suoi confronti. Dobbiamo sbrigarcela da soli." Gli disse James, cercando di farlo ragionare.

"Sento che di lei possiamo fidarci. Non sbaglierebbe, ne sono certo. Inoltre è per un motivo veramente importante. Non la metterei in mezzo se non fosse per una questione così seria. Dobbiamo agire ramoso, abbiamo più due giorni a disposizione." Rispose seriamente Sirius, guardando James negli occhi. Quest'ultimo sospirò, chiudendo gli occhi per ragionare. Sirius aveva ragione, ma era combattuto. Quella era una vera e propria follia. Non era sicuro che fosse il caso di farlo e in più, l'idea di mettere in mezzo Hermione non gli piaceva affatto. Non era giusto che si prendesse lei la responsabilità dei loro errori. Era appena arrivata, a mala pena li conosceva, perché li avrebbe dovuti aiutare?

"Felpato non possiamo assolutamente dirle di Remus, lo sai vero? Come facciamo a chiederle di obliviare Piton per noi, senza nemmeno spiegarle il perché? Ci passerebbe giustamente per pazzi. Perché dovrebbe accettare una cosa del genere? Inoltre non sono ancora convinto di farlo." Sirius ci ragionò un po' su.

"Senti ramoso, non so spiegartelo, ma sento che in lei c'è qualcosa di speciale. Sono certo che capirà la situazione e ci aiuterà. Le spiegheremo il giusto indispensabile. Non le diremo che Remus durante la luna piena si trasforma in un adorabile lupacchiotto a tratti potenzialmente letale." James sospirò sconfitto. Era una pessima idea, se lo sentiva. Non si spiegava come facesse Sirius a scherzare anche in situazioni simili. Ma se quella era realmente l'unica soluzione...Tanto valeva provare ad andare fino in fondo.

"So che dopo avertelo detto me ne pentirò...Ma voglio fidarmi della tua follia, pur quanto non sappia quanto possa essere una buona idea." Mormorò, firmando la sua condanna a morte. Se qualcosa fosse andato storto, sarebbe stata la fine. In cuor suo sperò che Hermione si rifiutasse categoricamente di aiutarli.

"Saggia scelta fratello, non fare il tragico. Andrà tutto a meraviglia, fidati di me." Esultò il moro, fiero di aver trovato la soluzione perfetta.

"Certo...Torniamo in dormitorio, sono distrutto." Sospirò James, come previsto, già pentito di aver accettato di partecipare a quella follia...

-Ciao a tutti ragazzuoliiii! Eccomi qua con il nuovo capitolo e insomma, vi sareste aspettati una cosa del genere? Secondo voi come andrà a finire? 😅. Il mio cervellino a volte partorisce delle idee veramente folli, delle quali però vado fiera 😂😂😂! Comunque sono felicissima per tutti i commenti e le stelline che mi avete lasciato al capitolo precedente, siete dei lettori meravigliosi 😍😍😍! Fatevi sentire e ipotizzate, adoro leggere ciò che pensate 😎. Un bacione immenso, cerco di tornare prestissimo. Sono le 2:30 di mattina nel frattempo, mentre sto scrivendo lo spazio autrice 😂. Un bacione immenso ❤🔥😘.-

P.s: Il fatto che loro conoscano la stanza delle necessità e abbiano creato una stanza tutta loro nel corso degli anni è di mia invenzione. Ma mi piaceva come idea e inoltre mi è utile.

Nel frattempo, tra correggere e tutto, si sono fatte le 4:10 😅. Sono un tantino cotta ragazzi, vi auguro buona notte o buongiorno in base a quando leggerete 😂 nel frattempo io vado a letto 😁❤💕😘.-

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