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Capitolo 27

Hermione pian piano sentì le ruote del treno iniziare a stridere contro la superficie metallica delle rotaie, segno che si stavano fermando. Il cuore le balzò nuovamente in gola e in fretta, cercò di aguzzare lo sguardo fuori dal finestrino per riconoscere la stazione di Hogsmeade, ma il buio era troppo fitto per permetterle di vedere qualcosa. Per questo si sentì leggermente delusa ma la delusione, fu quasi immediatamente sostituita da una nuova ondata di agitazione mista ad eccitazione, che le scaldò il petto. Era arrivata... Era veramente arrivata ad Hogwarts, ce l'aveva fatta. Quello non era un sogno... Era veramente tornata, non aveva sbagliato niente, la sua avventura, pur quanto spaventosa fosse, stava per iniziare.

Gli studenti iniziarono ad uscire dagli scompartimenti, vociando allegramente tra di loro, mentre il treno lanciava gli ultimi scossoni prima di fermarsi del tutto. In lontananza sentì alcuni gufi e civette tubare e alcune valige, probabilmente fermate male sopra le reticelle, cadere a terra con tonfi sordi. Quei rumori non le erano estranei e anche se per assurdo, un sorriso sincero le si aprì sul volto. Certo, sentiva un'ansia pazzesca divorarla dal dentro, perché la paura di commettere qualcosa di sbagliato non voleva saperne di andarsene però, era a casa. Si sentiva di nuovo bene con sé stessa, si sentiva al sicuro, perché a breve sarebbe tornata dentro le mura di Hogwarts, dentro la sua seconda casa e improvvisamente, un po' della sua ansia se ne andò.

Era sempre stata una ragazza razionale e composta, in grado di mantenere la calma in ogni situazione per riuscire a trovare a tutto una soluzione, come per esempio quella volta durante il primo anno dove aveva dovuto affrontare il tranello del diavolo insieme ad Harry e Ron per riuscire ad uscirne vivi oppure, come al secondo anno, quando era rimasta pietrificata ma era riuscita a scoprire cosa c'era all'interno della camera dei segreti oppure, quando al terzo anno aveva usato la giratempo per permettere ad Harry di salvare Fierobecco e aiutare Sirius a scappare e via dicendo. Ne aveva affrontate tante e in qualche modo, le aveva superate tutte. Non era mai stata sola, era vero, però aveva sempre avuto il giusto ingegno per riuscire a districarsi dalle situazioni spinose e di conseguenza, ce l'avrebbe fatta anche quella sera. Certo, al momento la sua razionalità era venuta un po' meno, Era in ansia e preoccupata perché non solo doveva sottoporsi allo smistamento...Avrebbe dovuto anche parlare con Silente e spiegargli tutto fin dal principio e quelle, sarebbero state un par di maniche in più.

Ma era certa che il preside le avrebbe creduto. Gli sarebbe bastato guardarla negli occhi per avere accesso ad ogni suo ricordo, per constatare con i suoi occhi la verità dei fatti e delle sue parole. Gli avrebbe dato libero accesso a tutto, qualsiasi cosa le avrebbe chiesto, pur di fargli capire la situazione e il perché era lì, vent'anni nel passato. Non vedeva l'ora di poter parlare con lui, ma al tempo stesso aveva paura delle risposte che avrebbe potuto darle. Un uomo saggio come lui, era certa che ne sapesse qualcosa a riguardo di situazioni come le sue, pur quanto rare fossero e in quel momento si pentì di non aver chiesto consiglio al Silente del futuro perché era certa che le avrebbe saputo dare un consiglio, era certa che non le avrebbe proibito di partire però...Come di consueto, aveva voluto fare tutto di testa sua, senza chiedere aiuto a nessuno, partendo alla cieca e adesso, se ne stava pentendo. L'eccitazione per la buona riuscita dell'inizio della missione e per essere arrivata ad Hogwarts, si incrinò leggermente per quei nuovi pensieri. doveva sicuramente saperne qualcosa riguardo simili eventi, seppur sicuramente rari. Magari le avrebbe detto che con la sua intromissione aveva creato un disastro irreparabile e a quel punto, cosa avrebbe potuto fare?

In quel momento si sentì soltanto una ragazzina irresponsabile. Avrebbe dovuto chiedere informazioni al Silente del futuro prima di agire d'impulso. Magari le avrebbe detto di non partire, dandole valide spiegazioni e motivazioni per seguire il suo consiglio. Magari invece l'avrebbe assecondata ma dandole prima delle importanti avvertenze ed informazioni. Lei era andata a tentoni. Lei e il suo stupido orgoglio di voler fare tutto di sua iniziativa,con la convinzione di non aver bisogno dell'aiuto di nessuno per riuscire nelle sue imprese ma forse, quella volta, aveva toppato alla grande. Aveva trovato solamente, nascosta tra antichissimi volumi,nelle parte più remota della biblioteca, il libro che conteneva la ricetta della pozione che aveva riprodotto per tornare indietro nel tempo e tutte le spiegazioni a riguardo ma per il resto, non aveva trovato altro.

In tutta la biblioteca non aveva trovato un singolo libro che parlasse di viaggi temporali nello specifico, che testimoniassero di viaggi come il suo e per ciò, non aveva niente di niente in mano. Forse si trovavano nella sezione proibita, non se ne sarebbe meravigliata. Oppure Silente li aveva personalmente tolti per impedire, per l'appunto, che qualche studente incosciente combinasse qualche disastro.

Un barlume di speranza però le riscaldò il cuore. Forse poteva davvero trovare qualcosa nella sezione proibita. Avrebbe dovuto infrangere ancora una volta le regole, ma per una questione così importante non se ne sarebbe fatta una colpa. Ovviamente non poteva chiedere il permesso a un insegnante, perché non sapeva che libro cercare, sempre che ne esistesse uno, e dubitava che le avrebbero dato il permesso di fare un tour turistico all'interno della sezione proibita.

Magari avrebbe potuto chiederlo a Silente, ma ogni cosa a suo tempo. Prima doveva vedere cosa poteva sapere il preside e poi valutare. Magari lui avrebbe avuto tutte le risposte e lei non avrebbe dovuto fare niente di extra.

"Hermione sbrigati! O farai tardi!" Gridò una voce familiare, riscuotendo definitivamente la riccia. Quest'ultima si voltò di scatto in direzione della porta dello scompartimento e con sgomento, vide Emmeline scutare dentro lo scompartimento quasi con compassione, visto che la riccia non era ancora pronta ed era quasi tutto come l'aveva lasciato all'inizio ed era il momento di scendere.

"Oddio, sono rimasta imbambolata a pensare a vecchi ricordi e mi sono letteralmente dimenticata di dovermi preparare. Grazie 'Lene, se non ci fossi tu!" Gridò Hermione in preda al panico. Aveva ancora la divisa in mano e gli studenti stavano già scendendo dal treno ammassati l'uno contro l'altro.

"Tranquilla Herm' ti aiuto io con il baule, tu metti la divisa. I prefetti stanno aspettando i ragazzi del primo anno." Le spiegò la ragazza, appellando il baule di Hermione con un movimento deciso della bacchetta. Questo si sfilò dalla rastrelliera e planò a terra con delicatezza.

Nel frattempo Hermione si era vestita in fretta e furia e stava aggiustando gli ultimi dettagli.
"E se perdo la barca?" Chiese preoccupata. Avrebbe preso la carrozza, ma lei doveva affrontare lo smistamento e, nonostante sapesse dove sarebbe dovuta andare, in quel caso non poteva farsi vedere esperta e sicura di sé. Lei doveva fingere di non conoscere il castello e non poteva pretendere che Emmeline la scortasse ovunque.

"Non accadrà, tranquilla. E se dovesse succedere prenderesti la carrozza con noi e poi ti accompagnerei io nella sala dove dovete aspettare che la vicepreside vi chiami." La rassicurò Emmeline. Hermione annuì rapidamente e si sbrigò ad uscire dallo scompartimento, apprestandosi a far levitare il baule per non essere costretta a trascinarselo dietro.

La grifondoro dietro di lei la guardò ammirata. Non era un incantesimo difficile, certo, ma sapendo che lei aveva studiato a casa non aveva idea di quale fosse la sua preparazione e la sua sicurezza nel fare magie la sorprendeva.

Hermione sgusciò fuori dal vagone con Emmeline alle calcagna e un'orda di studenti che si spintonavano per uscire per primi. La riccia non riconobbe nessuno, erano tutte tante facce estranee.
"Ci siamo quasi Herm', cerca di sgusciare tra quei ragazzi del terzo anno." Gridò la bionda, indicando un gruppo di studenti poco più avanti. La ragazza annuì agitata e si infiltrò tra alcuni ragazzi che protestarono infastiditi.
"Fate spazio! Deve raggiungere Hagrid per prendere la barca!" Sbottò Emmeline spazientita.

A quell'affermazione i ragazzi in fila si calmarono e si voltarono ad osservare Hermione tra il curioso e il sospettoso.
"Ma è grande per essere del primo anno." Disse una ragazzina che ad occhio e Croce poteva essere del terzo.
"È nuova e deve essere smistata. Adesso non vi impicciate e fate passare." Rispose asciutta. Emmeline e la riccia, gliene fu immensamente grata. Non aveva alcuna voglia di dare spiegazioni.

Dopo altri borbottii fecero spazio e finalmente la riccia riuscì a scendere dal treno insieme al suo baule e all'amica alle sue spalle...

- Nuovo capitolooo! Fatevi sentire con qualche commentino, che sono sempre ben graditi ❤❤❤. Spero che la storia vi piaccia. A presto e un bacione grandeee.-

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