Steve Roger pov

"Be' speriamo che non faccia troppi progressi sinceramente: ho un brutto presentimento." Disse Clint in quel momento. Stavo per rispondere quando sentì un urlo e uno scoppio.
'Tony!' Pensai. Presi lentamente lo scudo appoggiato vicino a me ma qualcosa mi colpì alle spalle.
Caddi a terra con la testa che mi pulsava in modo atroce e sentì un qualcosa di caldo entrarmi nel collo. Capì subito che non sarei durato molto."Clint...ascoltami" le forze iniziavano ad abbandonarmi.
"Devi assolutamente andare da Valeria...era un diversivo...era una trappola!"
Qualcuno dietro di me rise in modo agghiacciante, quasi in modo inumano. Sentì la creatura che rompeva il telefono, facendo cadere la linea. Il mondo iniziò a farsi nero e il mio respiro diventò irregolare. La figura mi sussurrò nell' orecchio
:"Nessuno ti può più aiutare, capitano" e in quel momento sprofondai nelle tenebre.

Quando ripresi i sensi, la mia testa pulsava dal dolore. Cercai di muovermi ma notai che le.mie mani erano legate. La mia mente si schiarì e feci il punto della situazione: ero legato ad una sedia probabilmente al centro di una stanza; la ferita sulla tempia faceva male ma qualcuno mi aveva medicato, quindi le persone che mi avevano rapito mi volevano vivo. Una buona certezza. Cercai di vedere se ero l'unico presente nella stanza, ma sentì la porta dietro di me aprirsi per poi chiudersi subito. Feci di nuovo finta di essere svenuto.

Valeria pov

Il mio telefono mi fece notare che si stava scaricando,così dovetti attaccarlo ad una spina. Mi sedetti sul letto e fissai i miei piedi: mi stavo annoiando e in quella casa non c'era mai niente di divertente da fare. Osservai il mio zaino buttato su una sedia lì vicino: era di un verde acqua fantastico pieno di greche in nero. Quello zaino era stato il regalo del mio decimo compleanno da parte di...di nessuno. Naturalmente non lo avevo rubato, ma ogni membro della famiglia che mi era rimasta disse che il regalo non era il suo. Era semplicemente comparso sul letto dopo che io sono tornata da scuola. Non lo avrei mai scambiato con qualsiasi cosa al mondo; ma perché? Non lo so. C'era (e c'è ancora) un legami profondo che non so spiegare. Ma questo lo scoprirete più avanti. Comunque, in quel momento mi ricordai cosa conteneva quello zaino. Mi avvicinai lentamente e sfilai il cilindro di ferro. Lo preso in mano e ,con un veloce movimento dell braccio, lo aprii. L'arco si dispiegò in tutta la sua lunghezza (e bellezza). Iniziai a percorrere con il dito tutta la sua forma con delicatezza per paura di romperlo. Quello era la cosa che mi staccò dal mondo normale. Lo stavo ancora osservando con ammirazione quando il mio telefono in carica suonò. Lo presi per vedere di chi fosse il messaggio, ma il numero non era salvato nella mia memoria...anzi, il numero si telefono non c'era proprio, ma il messaggio diceva
"Non aprire la porta di casa tua a nessuno.
H"
Capì subito chi lo aveva mandato. Appoggiati il telefono sul letto e controllati nello zaino se  ci fosse qualche freccia, quando qualcuno suonò alla porta. Urlai :"Non aprite la porta!!" Ma sentii la maniglia abbassarsi e mia zia che diceva :"Mi scusi Signore ma lei chi..." e un tonfo. Finalmente trovai una freccia e la incoccai. Qualcuno stava salendo le scale con passi pesanti. Non sapevo che fare: potevo colpirlo con una freccia ma se era ermato di una pistola non sarebbe servito a niente. Proprio quando l'essere si avvicinava alla porta mi venne un'idea geniale.

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Ehi, semidei!
Come promesso, una nuova parte è uscita
Stavo pensando di fare ogni capitolo di circa questa lunghezza...ditemi voi.
Vi mando un bacine e alla prossima.

Chiomadifuoco