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CAPITOLO 1

Kol Mikaelson disprezzava essere a Mystic Falls.
Aveva sperato che eliminare il pugnale dal proprio petto, per gentile concessione di Elijah, avrebbe significato per lui poter lasciare quella famiglia in rovina una volta per tutte.
Invece, l'arrivo di sua madre che a quanto pareva era stata uccisa da niente meno che Klaus stesso, aveva comportato il suo dover restare ancora una volta insieme alla famiglia che odiava con tutto se stesso.
Non avevano più nulla da spartire, eppure per qualche ragione tutti i loro fratelli sembravano convinti che passare del tempo insieme avrebbe cancellato quello che Klaus aveva fatto e quello che i suoi fratelli non avevano fatto.
Non aveva ancora perdonato Rebekah per aver spifferato tutto a Klaus, qualche decennio prima, costringendolo a restare in una bara.
Aveva perso più che qualche anno di vita.
Era un vampiro, poteva recuperare il tempo perso.
Non poteva riallacciare davvero i rapporti se non sapeva nemmeno dove cercare, però.
E se non poteva nemmeno lasciare la città in cui suo fratello voleva stare e cercare per conto suo.
Alzò un sopracciglio davanti alla sorella, entrata nella stanza dove lui, Elijah e Klaus erano stati costretti dalla madre a stare insieme, con Finn che l'aveva seguita come suo solito.
"Andiamo al Grill? Voglio divertirmi un po', e questo non è la mia idea di divertimento."
Kol ringhiò, sapendo che non era nemmeno la sua, ma era comunque stato costretto a restare con i suoi due aguzzini peggiori di sempre.
"Non vedo il motivo per noi di seguirti ovunque tu voglia divertirti, sorella." Le disse Elijah, non alzando lo sguardo dal suo libro. "Tuttavia, sono certo che troverai in autonomia qualcosa da fare. Basta che ti ricordi le regole che nostra madre ci ha dato."
Rebekah e Klaus sbuffarono.
Kol si chiese quanto tempo ci avrebbe messo Klaus prima di cercare di uccidere di nuovo la madre e chiudere  tutti loro in delle bare, di nuovo.
"Voglio divertirmi con i miei fratelli! Da quanto non siamo tutti insieme?"
Kol guardò Klaus. "Quando mi hai pugnalato esattamente?"
Klaus lo guardò brevemente, prima di dire. "Certo, possiamo uscire tutti insieme. Elijah? Kol? Venite anche voi?"
Kol non aveva alcuna intenzione di seguirli, ma pensò che almeno avrebbe potuto capire se ci fossero delle streghe in città con cui interagire per trovare la persona che stava cercando.
"Certo, magari le specialità del posto hanno un sapore gustoso." Scrollò le spalle, alzandosi.
"Non uccidere le persone del posto, Kol." Lo rimproverò Elijah.
"Sono perfettamente in grado di trattenermi, Elijah."
"Non sembra, a giudicare dalle tue abitudini alimentari."
"Mi diverto di più come faccio io, grazie per la considerazione. Va bene, non ucciderò le ragazze del posto. Non vogliamo una caccia al vampiro in una città formata da vampiri, lupi e innocenti umani. Come non si siano resi conto di quanti vampiri ci siano è un mistero."

Al Grill, Kol si guardò intorno, prima di fermarsi vedendo un ragazzo al bancone, sul lato opposto rispetto al suo.
Damon Salvatore.
Lo poteva chiaramente riconoscere senza averlo mai visto prima.
Ne aveva sentito parlare abbastanza spesso.
"Kol?"
Elijah intervenne, parlando a bassa voce, guardando il fratello minore con qualcosa simile alla preoccupazione.
Kol sbattè le palpebre, non riconoscendo l'emozione.
Non era stata rivolta a lui da molto tempo.
In qualche modo, persino Klaus e Rebekah lo guardavano preoccupati.
"Hai qualche problema con Damon Salvatore?" Gli chiese Rebekah, che aveva conosciuto in prima persona come potessero essere entrambi i fratelli Salvatore.
"No, non ho mai nemmeno visto il tizio."
Damon, dal suo posto, si girò e fece un sorrisetto superiore al vampiro, che fece uno sforzo enorme per non staccargli la testa dal collo.
Dopo quello che aveva fatto, non aveva diritto di guardarlo cosí.
"Sei sicuro, Kol? Sembri intenzionato a uccidere il tizio."
"Da l'aria dell'idiota."
Kol non parlò oltre, sedendosi il più possibile lontano dal maggiore dei Salvatore.
Non era migliore del fratello, ma, nonostante i pensieri di molti, nemmeno peggiore.
Nessuno dei due aveva avuto un diverso comportamento nei confronti di una loro comune conoscenza.
O si doveva essere un doppelganger o non si valeva niente, supponeva Kol.
Sorrise alla barista, flirtando con lei e ottenendo in meno di due minuti il suo numero e la richiesta di un appuntamento.
"Non hai perso il tocco, eh, Kol?" Gli chiese Rebekah e Kol scrollò le spalle. "Ci vorrà più di un misero secolo in una bara per togliermi il fascino, Rebekah, non lo sai?"
I tre risero, e Kol li ignorò per guardarsi in giro.
Poi, una voce che non sentiva da secoli.
"Se non è Kol Mikaelson!"
Kol si fermò.
Non poteva essere lei.
Aveva pensato a lei da quando si era svegliato dalla bara e aveva scoperto che era passato un secolo.
E che non aveva idea se fosse ancora viva, come minimo, o dove fosse. Cosa stesse facendo con il suo tempo senza fine.
Non poteva essere a Mystic Falls, non dopo quello che le era successo in quella città.
Eppure...
"Cosa è successo? Un secolo in una bara e ti dimentichi come si parla?"
Una ragazza lo fece girare e il suo sorriso lo attendeva dalla parte opposta.
"Come...?" Iniziò a chiedere Kol e la ragazza sorrise, alzando un braccio, dove un braccialetto faceva la sua brillante apparizione.
"Dei, mi sei mancata!"
Kol strinse la ragazza in un forte abbraccio, dimenticando di essere in un posto dove non voleva con persone che non avevano fatto altro che rinnegarlo in tutti i modi tranne che in quello, l'unico, che lo avrebbe finalmente liberato.
La risata della ragazza fu come un balsamo per le sue orecchie.
Ma, ovviamente, i suoi fratelli avrebbero dovuto rovinare il momento.
"Scusa, ma chi sei?" Chiese Rebekah, fissando la ragazza irritata.
"Sai, pensavo fossi mora." le rispose la ragazza, scrollando le spalle.
"Perché?"
"Non lo so, solo... Kol è moro, pensavo lo fossi anche tu. Sei Rebekah, vero?"
"Si, e tu?"
"Michelle, piacere!"
La ragazza, Michelle, tese una mano verso Rebekah, che la strinse.
Michelle guardò di nuovo Kol. "A proposito, sai quanto ti ho aspettato sotto la dannata pioggia?"
"Ero stato pugnalato, razza di.."
"Ti sembra il modo di comportarti? Far aspettare una signora sotto la pioggia? Dico, dove erano le tue maniere?"
"In una bara. Con me e un pugnale nel petto."
"Una nota sarebbe stata apprezzata, dico solo questo."
"Sei fastidiosa."
"Eppure, ti sono mancata. A proposito, ho fatto un po' di casino senza di te, spero non sia un problema."
"No, non lo hai fatto."
"Senti, non sapevo quando saresti uscito da quella bara e non volevo davvero perdere l'occasione."
Kol socchiuse gli occhi. "Quanto hai aspettato?"
Michelle sorrise.
"Nemmeno un giorno, vero?"
"Ho aspettato un giorno."
Kol alzò un sopracciglio.
"Okay, non l'ho davvero fatto, ma ti ho fatto avere dei video e li ho trasferiti su un cd non appena sono stati inventati. E, ho trovato dei grimori molto rari per te. Sono stata produttiva."
Kol sospirò. "Potevi aspettare."
"Uh, no, ha preso fuoco il teatro, e sai quanto amassi quel teatro."
"Sei andata via? Dove?"
"Cina, Europa, Australia per un po'. Non sono rimasta, troppi ragni, ma..."
"Sei un vampiro, non puoi avere paura dei ragni."
"Non mi piacciono, ecco tutto. Andiamo, succhiano il sangue delle loro vittime."
Kol la fissò. Michelle annuì. "Si, okay, hai ragione."
Elijah tossicchiò, guardando il fratello con uno sguardo strano. "Vuoi unirti a noi, Michelle? Sono sicuro che Kol apprezza la tua compagnia."
"Elijah, vero?"
Elijah annuí.
"Quindi, Klaus?"
Klaus annuì. "Non ti ho mai visto prima."
"Strano, so che hai passato del tempo con mio fratello, negli anni 20."
"Non ti ho vista."
Michelle annuì. "Ho lasciato la città quando mi sono resa conto che gli unici due buoni bar erano i loro territori di caccia. Ho cambiato città. O stato."
"Chi è tuo fratello?" Chiese Rebekah, che stava cercando di ricordare chi fossero gli amici di Nik in quegli anni.
"Oh, bene..."
"Michelle, chi ci fai con lui?"
Michelle sospirò, girandosi per vedere Damon e Stefan davanti al gruppo, degli sguardi assassini puntati verso Kol, che non aveva mai smesso di toccare la sua amica.
"Non penso siano affari vostri."
"Michelle, sai chi sono?" Chiese Stefan e lei rispose. "Non lo so, squartatore, dimmelo tu."
Damon scosse la testa e si allungò per afferrare Michelle che gli ringhiò contro.
"Non provarci, Damon. A differenza di Stefan, non vado a base di coniglietti. Non mettermi alla prova, se tieni alla tua mano."
Damon ringhiò di frustrazione, guardando il bar perlopiù vuoto.
"Non ho tempo da perdere, andiamo. Adesso. Non lo ripeto una seconda volta."
Kol iniziò a ringhiare e Michelle rise, prendendo poi una mano del vampiro per calmarlo.
Elijah e Klaus osservarono stupefatti mentre Kol si fermava dal suo ringhiare.
Il loro incontrollabile fratello si stava controllando per una vampira qualunque.
Rebekah, invece, si sentiva arrabbiata per conto di Michelle.
Non aveva una grande opinione dei Salvatore in quel particolare momento, e loro stavano mettendo a disagio un'altra ragazza.
Sostegno femminile o qualcosa del genere.
"Da quando voi due fate coppia? O è solo fino a quando il nuovo doppelganger non vi usa per se stessa? Davvero, encomiabili fratelli, se basta una psicopatica stronza per mettervi uno contro l'altro."
Stefan sussultò e Damon ringhiò. "Non parlare di Elena in questo modo, Michelle, o..?"
"O cosa? Mi lasci a morire? Di nuovo, forse. Cerchi di usarmi come scambio con qualche congrega? Alla fine non era nemmeno in quella cripta ed eri solo il suo giocattolo compiacente. Ed Elena? Preferisce Stefan anche lei?"
Damon si fece avanti ma Klaus lo spinse indietro.
"Non penso di apprezzare il tuo comportamento nei confronti di Michelle, Salvatore. Fai un passo indietro adesso."
"Stanne fuori, non sono affari tuoi!" Disse Stefan e Damon annuì. "Sono questioni di famiglia."
"Questioni di famiglia?" Chiese Rebekah, confusa.
"Si. Sono i miei fratelli."
Elijah, Rebekah e Klaus fissarono sconvolti il trio, prima di vedere Kol che stringeva forte la mano di Michelle.
Lí c'era molta storia da raccontare.

Angolo autrice
Ciao a tutti!
Ecco una nuova storia.
Alternerò diversi pov, ma alcune note per i capitoli seguenti.
Allora, principalmente i protagonisti saranno Kol Mikaelson e Michelle Salvatore, e a loro si aggiungerà a un certo punto un terzo insospettabile protagonista.
Quindi, andremo indietro con dei flashback per vedere come si sono incontrati i due e quando sono diventati così vicini.
Non sono sicura di come far evolvere la relazione di Michelle con i suoi due fratelli, ma penso che alla fine ci sarà un chiarimento per lo meno.
Accetto suggerimenti in questo senso.
Quindi, vi lascio con il primo capitolo e un piccolo spoiler per il secondo.

"Quindi, non posso ucciderti?"
Michelle guardava poco impressionata il ragazzo davanti a lei.
"Sai, un minimo di gratitudine sarebbe anche apprezzata. Avrei potuto lasciarti lì dentro."
Michelle lo fissò, irritata. "Perché non riesco a ucciderti?"
"Tesoro, non puoi farlo. Semplice così. I novellini non uccidono i più vecchi e nessuno uccide noi. È come vanno le cose."
Michelle ringhiò, affamata.
Quel vampiro le piaceva sempre meno.

Alla prossima
By rowhiteblack

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