Polly
Nirvana- Polly
Ti guardi attorno: un prato, secco e giallo, nessun albero ed un cielo pesante e grigio. Nient'altro. Un'immensa, sconfinata, landa desolata. Desolata, come il cuore che ti hanno portato via. Che ti ha portato via, in realtà.
Da quando se n'è andata non vedi altro che dolore, non riesci a sentire altro al di fuori delle tue urla strazianti nel cuore della notte, quando ti rigiri nel letto, ricordando il calore delle sue braccia e dei suoi baci. Ricordando la dolcezza delle sue parole e bramandole -bramandola- ancora. Vuoi di nuovo sentire il suo respiro sul tuo collo, le sue dita intrecciarsi alle tue e il suo cuore battere all'unisono con quello che, un tempo, era tuo. Già, era. Se lo è portato via, lo sai e te lo ripeti come un mantra, come se, in un qualche modo a te sconosciuto, potesse tornare a battere secondo il ritmo da te deciso.
Chiudi gli occhi, cercando di ignorare tutto il niente che ti circonda, ma ciò che vedi dentro di te è addirittura peggio di quel senso di inappartenenza che ti circonda e avvolge, come una coperta che, però, non scalda.
Senti gli occhi pizzicare, mentre ti rendi conto che, in ogni caso, le cose non torneranno mai come erano prima. Eppure, non sai nemmeno tu come, le lacrime non escono. Forse hai perso la capacità di emozionarti, quando l'hai vista andare via. Probabile, non trovi? Forse. Forse lo è. Come è probabile il fatto che non riuscirai ad andare avanti da solo. Perché non la fai finita, allora? Ti risparmierebbe tutto il dolore che stai provando ora, lo sai. Ne sei tentato, anche: una pillola, una pistola, un coltello. Basta poco, ti sei ripetuto mille volte. Eppure, lo sai meglio di me, non troverai mai la forza di buttare giù quelle pasticche, premere il grilletto di una pistola o spingere la punta del coltello nel tuo petto, fino a toccare quel vuoto lasciato dal tuo cuore.
"Toccare il vuoto" un concetto ridicolo, te lo continui a ripetere, ma non smetti di pensare che queste parole siano le più adatte per descrivere quello che succederebbe: dopotutto, dentro hai solo vuoto, no? L'unica altra cosa che potrebbe rischiare di sfiorare, quella lama, sarebbe il tuo dolore.
Ora, però, smetti di pemsarci e torna a pensare a quanto sia ingiusta la tua sofferenza: non avrai mai l'occasione di mettere alla prova questa tua teoria, lo sai. Perché lo sai? Sei un codardo. Ecco perché: sei un codardo, lei te lo ripeteva sempre. Te lo ripeteva e tu ascoltavi, senza fare niente.
"Lo dice per farmi diventare più coraggioso" ti ripetevi, cercando di mostrarti fiero di fronte a lei. Lo ripetevi, ma non ne eri convinto fino in fondo. Anzi: non lo eri nemmeno un po'. Chi ti ama, se vede che hai paura, ti aiuta a superarla, non rimarca i tuoi difetti. Non ti spaventa ancora di più, prendendosi gioco di te. Non ti lascia nell'oblio, dicendodi poche ed inutili parole sul fatto che la colpa non sia tua, ma sua. Un contentino, insomma. Un modo per dirti che, comunque, non aveva intenzione di fare sul serio con te. Un modo per dirti che, accidenti a lei, il tuo cuore non le interessa. Eppure, sai cosa? Non te lo restituirà. Non ora che ti interessa. Piuttosto, continuerà a giocarci, a chiamarti, rendendo quest'immensa landa desolata ancora più grande. Infinita, quasi. Già, quasi. Un'uscita da questo posto, non ricordi chi te lo abbia detto, esiste. Devi solo trovarla...
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