Capitolo 58 - Nello studio di Ramsay (II parte)
Capitolo 58 - Nello studio di Ramsay (II parte)
Pov's Liam
Bonnie si avvicina a me e Katherine e le due inziano subito a confabulare senza rendermi partecipe della loro conversazione.
Le telecamere si sono soffermate su Harry, Hanna e Jeremy. Dovrebbero dire qualcosa come abbiamo fatto noi. Per esempio, cosa abbiamo intenzione di cucinare.
Io e la mia squadra abbia optato per una crostata di albicocche. Tutti amano i dolci, credo. A me basta che li amino i giudici.
Non mi interessa di vincere, sinceramente. Basta che quello che cucineremo sarà gradevole e non finiremo per mandare qualcuno in ospedale.
-Mmm.. Inziamo?- mi chiede Katherine notando che sono con la testa fra le nuvole.
-Uhm... Certamente- dico sorridendo alle due ragazze.
Bonnie va subito a prendere la farina, da uno dei mobiletti che si trovano dietro di noi, e versa il contenuto in recipiente trasparente.
-Gli ingredienti?- chiedo. Bonnie ha detto di conoscere la ricetta a memoria, mentre Katherine l'ha cucinata qualche volta e sa bene quali sono i passaggi da eseguire.
Io, credo, che mi limiterò ad aiutare, perché quelle due si sono appropriate della postazione.
Bonnie alza la testa e mi fissa. Si era concentrata a pesare la farina su una piccola bilancia - Gli ingredienti sono:
150 gr di burro, 300 gr di farina, scorza di un limone, 130 gr di zucchero, due tuorli e 800 gr di confettura di albicocche- mi elenca contando sulle dita se sta dicendo tutti gli ingredienti.
-Oh bene... Wow! Te li ricordi tutti..- mormoro.
Katherine ridacchia leggermente portandosi una mano davanti la bocca, per educazione; con quel gesto mi ricorda qualcuno che conosco.
Chissà chi...
-Bonnie adora aiutare sua nonna in cucina-
- Ah davvero? Beh di sicuro é utile come ricettario umano- scherzo, anche se veramente é una pessima battuta.
Bonnie ride e poco dopo ridiamo anche io e Katherine. La rossa ha la stessa risata contagiosa del padre e devo sire che anche fisicamente assomiglia a Niall, per alcuni tratti.
Pov's Tyler
-Oh poveri noi...!- quasi urlo.
Sto cercando di rifare, per la seconda volta, quello che dovrebbe essere l'impasto per fare delle pizze piegate a metà e farcine in diverso modo.
Ma mio padre e mia sorella non fanno altro che "provare ad aiutarmi", finendo per infilare troppo sale(come nel primo impasto) o fin troppa farina (come Jessica stava per fare poco prima).
-Che succede?- chiede mio padre, che ho messo a lavare l'insalata incappucciata che servirà dopo che avrò cotto su una pentola, con dell'olio, l'impasto steso il più sottile possibile.
-Niente, falso allarme- dico sollevato dal fatto che la farina in eccesso non si sia completamente unita al resto degli ingredienti e che io sia riuscito a toglierla.
Meno male, non me ne tiene di rifare, di nuovo, tutto daccapo.
Mentre sono intento a impastare con le mani, che ho lavato poco prima, si avvicina a me Alexandra sorridendomi.
-Wow, sembra andare tutto bene- dice portandosi in grembo la piccola cartellina che ha in mano. Forse deve controllare come stiamo andando, penso.
-C'è la caviamo- mormoro osservandola bene.
Non sembra molto diversa da come é nella nostra epoca, forse ha qualche ruga in più, ma sicuramente é la stessa persona.
Sorrido istintivamente a questo pensiero.
Alexandra Ramsay.
Mia madre.
Pov's Hanna
-Uhm.. Sicuri che le bistecche dovrebbero essere così chiare?- chiedo ai due ragazzi che stanno vicino a me.
-Sono crude?- domandano all'unisono Jeremy e Harry.
A guardarli con precisione e attenzione, si capisce subito che sono imparentati.
Stesso colore di capelli.
Stessi occhi verdi che in alcune occasioni vanno a sfumare sul verde-acqua.
Stesso modo di farmi sentire una nana, grazie alla loro grande altezza.
Stessi tratti del viso.
Si assomigliano un casino.
Devo ammettere che questo mi rende un pochino gelosa. Io non ho molto in comune con mio padre. Tranne gli occhi e i riccioli delle stesso colore.
Per il resto ho preso quasi tutto da mia mamma, come l'essere una nana.
Odio essere così bassa!
-Non so come i giudici amano mangiare le bistecche, ma non sono sicura che gli piacciono al sangue- rispondo ai due che sbuffano in contemporanea.
Io rido per le loro facce così buffe e simili.
-Prendo altre bistecche e cerco di cuocerle più allungo- dice mio padre avviandosi verso un frigo non molto grande che si trova a circa due metri di distanza da dietro di noi.
-Ti stai divertendo?- mi chiede mio fratello mentre lava alcune verdure da accompagnare alle bistecche.
Io lo aiuto asciugando ciò che lava con uno straccio pulito che ho trovato in uno dei vari mobiletti che ci sono stati dati.
-Oh si- gli dico sforzando un sorriso.
Mi sto divertendo seriamente, ma il solo pensiero di quello che potrebbero fare Claire e Theo con quasi nessuno a casa, mi rende nervosa e mi fa venir voglia di piangere.
Sono nauseata.
Il pensare a Theo mentre accarezza Claire, sussurrandole dolci parole, mi rende così... Gelosa.
Molto di più di quanto non lo sono di mio fratello perché assomiglia di più a nostro padre, di me.
Questo tipo di gelosia é diverso.
Non so come spiegarlo...
Vedendo mio fratello così simile a Harry, mi infastidisce per qualche secondo, ma poi smette di importarmi.
Mentre, quando penso a Theo e Claire, mi sento morire lentamente. Nel modo più doloroso possibile.
Vorrei tanto poter prendere una scatola e chiuderci tutto il mio dolore. In modo da non dover più soffrire.
Ma é impossibile.
Purtroppo.
Mi volto verso mio fratello giusto in tempo per sentire cosa dice -Sei strana ultimamente, sicura che vada tutto bene?- ecco mio fratello preoccupato, un classico.
É così iperprotettivo!
E io lo adoro per questo, ogni volta che starò male lui ci sarà sempre per me. Proprio come mi promise quando avevo 5 anni e dei bambini, di nascosto dagli occhi attenti di mia mamma, mi presero di mira. Jeremy li fece scappare via e disse che qualunque cosa sarebbe successa, si sarebbe sempre preso cura di me.
-Tutto bene- gli rispondo rivolgendogli un altro sorriso che non raggiunge gli occhi.
Vorrei tanto dirgli -No, niente va bene. Amo uno dei tuoi migliori amici, quello che spesso tratti come un fratello! Lo stesso che anni fa mi baciò e mi spezzò il cuore. Dovrei odiarlo, o almeno trattarlo come un cugino, come quando era piccolina, ma non ci riesco. Continuo a sentire sempre gli elefanti danzare la rumba nel mio povero stomaco.-
Però, se gli dicessi così, so già che dovrei andare al funerale prematuro di Theo e non ci tengo proprio.
-Invece di parlare di me, parliamo di te e Katherine- cambio discorso -Sai già che fare? Ti dichiarerai?-
Le guance di mio fratello si fanno leggermente più rosee del solito -Non é troppo presto per dichiararsi?- si lascia sfuggire.
Sorrido lanciando uno sguardo verso Katherine che prede qualcosa dal frigo della sua squadra -Hai appena confessato che ti piace- gli faccio notare.
Il rossore in viso si fa più accentuato fino a farlo diventare un pomodoro vivente.
-Ehm... Okay, lo ammetto: mi piace- dice guardandosi intorno per vedere se le telecamere si fossero concentrate su di noi.
Nessuna, stanno tutte riprendendo, in contemporanea, Alexandra che parla della nascita del gruppo degli One direction.
-Finalmente lo dici fratellone! Finalmente avrò la possibilità di avere una cognata simpatica, al contrario delle tue ex-
-Cogn.. Cognata?- mio fratello sta cominciando a sclerare.
-Oh si, adoro Kat!-
-Questo é il nostro primo appuntamento! É preso per pensare al matrimonio!- mi rimprovera, o almeno ci prova perché é così imbarazzato che invece di spaventare, fa ridere.
-Oh... Okay...- borbotto delusa -Vuol dire che non posso neanche consigliarle qualche nome per il mio primo nipotino?-
-Assolutamente no!!!-
-Uffi! Non é giusto- metto il broncio, cercando di non scoppiare a ridere per quanto é rosso mio fratello.
Non credo di averlo mai visto così.
Katherine lo ha stregato.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro