Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

6


-Chi è Adam?- chiese Dom, facendomi trasalire.

Posai una mano sul petto, cercando di calmarmi.
Poi ripensai alla domanda e lo osservai torva.

-Hai messo una cimice nella mia auto?!- urlai in preda alla rabbia.

Ero pronta ad estrarre la mia arma, dietro la mia schiena.

-In tutte le auto veramente- disse voltandosi indicandole tutte, per poi ritornare a guardarmi.

-Allora? Chi è questo Adam?- ripeté, con voce più sicura e dura.

Lo guardai torva e scossi la testa.

-Nessuno di cui preoccuparti- dissi, velocemente, vedendolo serrare i pugni delle mani lungo i fianchi.

-Come la gang che vuole ammazzarti?- mi urlò più che furioso.

Di scatto estrassi la pistola: salda tra entrambe le mie mani, puntavo la canna dritta verso Dom, che non si scompose affatto alla vista della mia pistola contro di lui, anzi ciò scaturì ancora di più la sua rabbia.

-Sta' fuori dalla mia vita, Toretto- lo minacciai, sempre con lo sguardo dritto verso di lui, come le mie mani sulla mia pistola.

-Sei della famiglia adesso: la tua vita è anche la mia- disse aprendo le braccia, indicandosi intorno.

-Non ho mai firmato nessun foglio che dicesse che tu potevi ficcanasare nella mia vita.- dissi verso Dom per poi rimettere apposto la pistola, mi voltai verso Tej e indicai la mia macchina.

-Leva la cimice, devo partire- dissi velocemente, voltandomi a guardare Dom, che si era avvicinato a me.

-Discutiamone alla vecchia maniera- disse, sfregandosi le mani.

Vuole fare a pugni, davvero? Sorrisi, divertita, per poi scansare velocemente un pugno di Dom. Ho avuto due fratelli, secondo lui non ho mai fatto a pugni?

-Stai scherzando, vero?- gli chiesi divertita, ridendo.

-Per nulla- disse per poi ricomporsi e caricare verso di me, ritrovandomi come un sacco di patate.

-Cazzo...- imprecai, ritrovandomi a testa in giù.

-Hai sfidato il boss- disse ridendo Roman, più lontano da noi.

-Zitto, cretino!- gli urlai per poi riuscire a liberarmi, dandomi lo slancio con le gambe e finire a terra, con le mani sul pavimento e con i piedi a terra, saldi in quella posizione.

Dom si voltò di scatto, pronto a colpirmi ancora ma io scattai, evitando il suo colpo, ritrovandomi ancora bloccata, per la mia caviglia tra le mani di Dom.

Mi voltai a guardarlo, colpendolo in pieno volto con il piede libero.
Caddi di culo a terra, perché Dom portò entrambe le mani sul suo naso sanguinante, mugugnando per il colpo subito.

Mi sfregai le mani sporche, per poi vedere ancora Dom, cercare di fermare il sangue.

-Sei apposto, ora?- gli chiesi, con un accenno di affanno. Dom mi guardò di sottecchi, per poi alzarsi e prendere una pezza, tamponandosi ancora il naso.

Scossi la testa: è più testardo di un mulo, quell'uomo.

Mi alzai anch'io, vedendo Tej con la testa nel motore della mia Equus Bass.
Appena sentii il mio braccio essere toccato da qualcosa, istintivamente estrassi ancora la mia glock, puntandola contro il volto di Brian.

Subito alzò le braccia, in segno di resa, mentre abbassai la pistola, chiedendogli scusa con un cenno del capo.

-Eleonor, se hai dei problemi, puoi liberamente parlarne con noi. Siamo pur sempre una famiglia e tu ne fai parte- disse sorridendomi calorosamente, anche con i suoi occhi celestissimi.

Guardai Brian dispiaciuta, per poi voltarmi verso Dom, appoggiato con la spalla alla mia auto, osservarmi contrariato.

-Mi dispiace, ma non posso mettere in pericolo anche voi. Ho già perso qualcuno di importante per colpa mia- dissi guardando in basso, verso la pistola che avevo in mano.

Mi avviai verso la mia auto e posai la pistola nel vano porta oggetti, vedendo poi Tej farmi un 'ok' con la mano e chiudere il cofano. Uscii dalla macchina osservando tutti.

-Ci si vede ragazzi, è stato bello conoscervi- dissi sorridendo, sperando di riuscire ad andarmene via da lì tutta intera.

Tutti mi sorrisero, facendo cenni con la testa, mani o solo semplici sorrisi ricambiati.
Mi misi in macchina pronta ad andarmene ma una mano salda si posò sul volante.

-Posso aiutarti, Eleonor. Fatti aiutare- quasi mi implorò, sussurrando, Dom, vicino alla mia auto.

Mi voltai a guardarlo: aveva ancora un po' di sangue sul volto e altro sangue sulla maglia che indossava.

-Nessuno può aiutarmi- dissi con tono amareggiato.

Misi la prima e sgommai via da lì, appena Dom staccò la mano dal mio volante.

Erano forse cinque o sei giorni che guidavo senza sosta, e avevo questa continua sensazione che qualcuno mi seguisse, osservata ogni secondo e momento.

Mi fermai finalmente ad una stazione di servizio, per fare il pieno alla macchina.

Appena mi avviai verso i bagni, per sciacquarmi la faccia e risvegliarmi, venni scaraventata contro il muro al buio: una mano sulla mia bocca impedendomi di urlare, ma non avevo così tante forze per attaccare o dimenarmi.

-Qualcuno ti segue- quella voce, era Dom.

Si sporse quel poco verso la luce per farsi riconoscere: non ero sorpresa, vedendolo lì davanti a me. Tolse la mano dalla mia bocca, facendola scivolare sul suo fianco, guardandosi a destra e a manca.

-E tu non conti?- chiesi posando la testa contro il muro gelido dietro di me.
Si fermò a guardarmi intensamente, assottigliando lo sguardo.

-Non sei al sicuro, Nora...- disse abbreviando il mio nome.

Mi vennero i brividi: l'unico a chiamarmi così era Adam.
Dom notò il mio cambiamento e mi guardò dubbioso.

-Quando mai lo sono stata?- gli chiesi sorridendogli amaramente.

Lo sguardo di Dom si indurì, formando delle rughe sulla sua fronte.

-Andiamo- disse prendendomi per mano, diretti verso la sua barracuda.

Bruscamente tirai via la mia mano, sentendo i miei occhi già pieni di lacrime.

-Seguimi con la macchina...- dissi diretta a testa bassa verso la mia auto.

Staccai la pompa della benzina dalla mia auto, per poi entrare e accendere l'auto.
Rimasi qualche secondo con le mani sul volante, sentendo leggere e calde lacrime, rigare il mio volto.

Tirai su con il naso, schiacciando sull'acceleratore, sgommando via da quella stazione di servizio. L'auto di Dom era sempre dietro di me, a qualche metro di distanza.

Dopo qualche minuto, un'altra auto sbucò, proprio dietro quella di Dom, seguendoci.
Sterzai di colpo, ritrovandomi sullo sterrato, scansando alberi e piante.

Dom, mi seguì a ruota, standomi dietro senza problemi, mentre l'auto che ci seguiva faceva fatica a starci dietro.

Dopo una decina di minuti buoni e qualche deviazione qua e là tra lo sferrato e le strade, riuscimmo a seminarlo.

Ci fermammo in mezzo ad una foresta, penso, troppo stanca per darvi qualche dettaglio. Ero stesa sulla mia auto, guardando il cielo, senza curarmi di dove fosse Dom.

-Lo rivedo ancora il suo sorriso, sai? Lo formano le stelle, lo sogno la notte, lo vedo di giorno... lo ricordo sorridermi anche quando lo uccidevo...- dissi, osservando sempre le stelle.


Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro