Al suono della campanella di fine pranzo andammo nelle rispettive camere per riposare.  La mia camera era formata da 3 persone:  Leonard, un ragazzo molto basso dai capelli rossi e gli occhi di un oro ormai spento. Il furbo. Louise ed Hanry. Quest' ultimo era un ragazzo meno vivace degli altri,  preferiva stare da solo e concentrarsi sugli studi per trovare lavoro e uscire al più presto da questo incubo.  Ha una capigliatura di solito spettinata e scura tendente al nero.  I suoi occhi sono di un azzurro anch'esso ormai spento... questi ultimi sono coperti da un paio di occhiali quasi rotondi che gli nascondono il suo volto sempre nervoso. L'educato.  Mi diressi in bagno e rimasi incantato davanti al  mio riflesso, rimasi a osservarlo per dei lunghi, intensi secondi. Mi squadrai dalla testa ai piedi e iniziai a curarmi le ferite procurate dalle botte della mattinata. Sentì dal corridoio un forte botto, un' assordante campana iniziò a suonare ripetutamente e, nella confusione,  i professori iniziarono a urlare e a chiamare i rispettivi alunni nelle camere. Buttai  giù la porta di legno del bagno e rimasi impietrito a vedere le fiamme espandersi nella camera.  Fiamme,  solo fiamme,  l'intera stanza stava bruciando,  scorsi Louise sul letto avvolto dalla paura e dalle lacrime che urlava aiuto.  Mi affrettai a raggiungerlo e prenderlo per mano per scappare. In camera era rimasto solo Henry intento a uscire,  mi spiegò che Leonard era andato al piano di sopra per trovarsi con degli amici.  Vidi correre verso di noi il vicepreside intento a portarci al giardino principale. Mi liberai dalla presa dell'ormai anziano signore e gli dissi di portare Louise al sicuro.  Iniziai a correre verso l'ultimo piano e ad aprire oggi singola porta in cerca del ragazzo.  Verso la metà del corridoio vidi una porta semiaperta,  corsi verso essa e la scostai.  All'interno mi si presentò un orrore.  C'erano dei ragazzini più piccoli aiutati da Leonard intenti a spostare un grosso armadio che stava schiacciando un ragazzino più piccolo.  La camera di legno ormai stava cedendo e quest' ultimo stava bruciando, rischiando di scottare uno dei ragazzi,  l'aria era ormai troppo pesante da poter respirare, l'unica cosa che iniziai a pensare era una,  scappare.