L'ultima cosa che sentii erano le parole di Charlotte che gridavano il mio nome... Andai direttamente in camera mia, senza badare a mia madre che mi chiamava. Presi floppy, mi buttai sul letto, rannicchiandomi e cominciai a stringerlo forte, mentre centinai di lacrime mi inondarono il viso. Dentro di me provavo rabbia ma non per lui, bensì per me; mi ero illuso di aver trovato una persona che teneva a me. Il telefono suonava a vuoto; era sicuramente Charlotte. Sentii la porta aprirsi lentamente. "Hey Mirko... che succede, perchè piangi?"disse mia madre preoccupata, sedendosi sul bordo del letto. Io non fiatai, le lacrime sono più facili da versare che da spiegare. "Tesoro se c'è qualcosa che non va, a me puoi dirlo."Forse dovevo dirglielo, dopotutto anche lei sapeva di me. "Ho conosciuto un ragazzo e... mi piaceva. Mi ha baciato, mi ha detto anche ti amo e poi oggi... l'ho visto baciarsi con una ragazza e..." mi si strozzò la voce. "Oh Mirko, mi dispiace tanto." mi abbracciò, uno di quegli abbracci che solo una madre poteva dare. "Nessuna persona merita le tue lacrime, e chi le merita sicuramente non ti farà piangere. Ne troverai tanti altri tesoro, sei ancora all'inizio della tua vita. Non devi starci male." aggiunse. All'improvviso il campanello di casa suonò; mia madre mi diede un bacio sulla guancia e scese a vedere chi era. Dopo un po sentii la porta aprirsi e sentire chiamare il mio nome. Sul bordo della porta c'era Maxxie che mi squadrava con quegli occhi verde smeraldo. Si fiondò subito ad abbracciarmi... e sentire uscire dalla sua bocca uno "scusa". "Scusa? Scusa per cosa? Per aver limonato con una?!" Dissi con tono sarcastico mentre mi torturavo le mani. "Mirko lei non è una, ma..."si fermò per fare un respiro e continuò dicendo: "la mia ragazza" ed ecco che alle sue parole, le mie lacrime cominciarono a scendere."Quindi ti scopi prima me, per due volte, e poi ti fai anche la tua ragazza?" In quel momento volevo andargli addosso e tirargli tantissimi pugni."Non è proprio così... c'eravamo lasciati una settimana fa però poi... cazzo mi sono accorto che l'amavo ancora e quindi-" non lo lasciai finire di parlare che lo interruppi. "Quindi hai pensato di farti due persone contemporaneamente... bravo!" Ero davvero incazzato."Non ho mai pensato di farlo ma... non so, quello che provo per te è completamente differente. Forse dovremmo prenderci una pausa." A quelle parole gli tirai un cazzotto in pieno viso, presi in cellulare e uscii di casa senza una meta ben precisa. Per ora mi bastava solo allontanarmi il più possibile da lui. Non so come avevo fatto ma corsi fino al mare; ero stanchissimo così mi sedetti sulla sabbia e proprio in quel momento mi accorsi che ero dove l'ho conosciuto. Si stava bene lì, il tramonto che si vedeva all'orizzonte e la brezza marina che mi scompigliava i capelli. Ad un tratto cominciai a ripensare a lui ed ecco, di nuovo le lacrime. "Hey, stai bene?" all'improvviso un ragazzo mi si avvicinò. Era alto,capelli biondi ramati, occhi nocciola e un piercing al labbro inferiore. "Mi sono appena lasciato con il mio ragazzo-volevo dire con la mia ragazza." stavo cominciando a sudare. " ah ah ah tranquillo, non devi allarmarti così. Anche io sono gay, piacere Nikolas." si sedette vicino a me." Piacere Mirko." mi fece un sorriso, proprio un bel sorriso."Quanti anni hai?" chiese. "16 tu?" "idem." e così cominciammo a parlare. Mi disse che faceva il secondo anno del liceo artistico, che non era dichiarato se non con la sua migliore amica e che sfortunatamente non aveva mai avuto un ragazzo. Ormai si era fatto buio e si propose per accompagnarmi a casa. Quando arrivammo ci scambiammo i numeri e poi mi salutò dandomi un bacio sulla guancia. Entrai a casa e, subito mia madre mi tempestò di domande su dove ero stato. Le dissi che ero andato da Charlotte e lei annui. Dopo aver mangiato mi diressi in camera, mi buttai sul letto e dormii.