Capitolo 3
Rimase forse per cinque minuti a rimurginare sul da farsi, ma la curiosità vinse e Chat raccolse il diario, ingoiando il senso di colpa ed iniziando a leggere.
Caro diario,
oggi sono stata alla festa a sorpresa che Alya ha organizzato per il mio compleanno. Io sapevo già da tempo che l'avrebbe fatto, ma non mi aspettavo che mi nonna venisse Akumizzata! Per fortuna, LadyBug e Chat Noir hanno aggiustato tutto in poco tempo, così abbiamo potuto continuare a festeggiare, e indovina un po'? È venuto anche Adrien! E mi ha regalato un braccialetto portafortuna, come quello che gli ho regalato io tempo fa. L'ha fatto lui per me, ma ci pensi? È senza dubbio il regalo più bello che potessi desiderare!
Caro diario,
oggi è accaduto un fatto che avrebbe potuto trasformarsi in una catastrofe: Adrien ha visto in TV la mia stanza tappezzata delle sue foto! Fortunatamente sono riuscita a mascherare la vera ragione della loro presenza usando la scusa della mia innata passione per la moda, spero che ci abbia creduto!
Intanto mi ha invitata ad un suo servizio fotografico...immagina se mi chiedessero di posare con lui! Naturalmente sarebbe un disastro: starnutirei nel momento meno opportuno, perderei l'equilibrio e ricadrei su Adrien che mi odierebbe per sempre! Ad ogni modo, dice che è felice di avermi come fan.
Chat Noir lasciò scorrere le pagine, fermandosi all'ultima pagina che recava la scritta di qualche giorno prima.
Caro diario,
ho deciso che spingerò Katami e Adrien a stare insieme. So che così facendo mi farò del male, ma l'unica cosa che conta davvero è la felicità di Adrien. Non lascerò che niente abbia la priorità e per quanto riguarda i miei sentimenti...non passerà poco tempo prima che scompaiano, ma almeno so che nel frattempo lui starà bene.
Il ragazzo accarezzò la pagina, macchiata di gocce d'acqua, rimise il diario al posto e, col cuore pesante, lasciò la stanza.
***
Il trillo della campanella segnalò la fine delle lezioni, e Marinette si affrettò a mettere tutto in cartella.
<<Dove corri?>> le chiese Alya, con sguardo furbo.
<<Lo sai.>> rispose Marinette.
<<Poi mi racconti, eh?>> Le fece l'occhiolino.
Marinette alzò gli occhi al cielo, ma sorrise, e salutando l'amica corse fuori dalla scuola.
Adrien la seguì con lo sguardo, poi, nascosto negli spogliatoi, fece uscire Plagg dalla maglietta.
<<Basta: pretendo un giorno di ferie!>> sbuffò il Kwami.
<<E lo avrai: coinciderà col giorno del digiuno.>> ribattè il ragazzo.
Plagg gemette. <<Mostro.>>
Marinette salutò Luka con un gesto della mano, e lo raggiunse.
<<Hey, Marinette!>> sorrise lui.
<<Ciao. Dove andiamo?>>
Il ragazzo si alzò. <<Vedrai.>>
<<WOW!>>
Marinette rimase a bocca aperta davanti alla Galerie Lafayette.
<<Ti piace?>> chiese Luka.
<<Vuoi scherzare?>> chiese invece lei, con un sorriso enorme.
<<Allora? Entriamo?>>
<<Che? Possiamo?>>
<<Certo che sì!>>
<<Andiamo!>>
All'interno, la Galerie era fantastica: le luci dei negozi si riflettevano sul pavimento esterno, da ognuno di essi proveniva una musica lieve e delicata e un profumo inebriante, ma niente poteva tenere il confronto con la bellezza abbagliante dell'enorme cupola che li sovrastava. Al centro faceva mostra di sé un gigantesco albero di Natale, che trasmetteva a tutti lo spirito natalizio.
Per circa tre ore, Marinette non fece altro che saltare da un negozio all'altro, comprando stoffa e filo per le sue creazioni, e Luka la seguì per tutto il tempo, sorridendo quando la vedeva entusiasmarsi anche per la più piccola sciocchezza e prendendole le buste di mano quando la vedeva affaticata.
Mentre andavano via, però, Marinette vide un vestitino in una vetrina, e si fermò a guardarlo.
<<Ti piace?>> chiese Luka.
La ragazza arrossì. <<Sì.>>
<<Compralo.>>
<<No, io...non importa. Andiamo, prima che faccia buio.>>
Uscirono dalla Galerie, e Marinette si sedette su una panchina.
<<Aspettami qui: torno subito.>>
Luka si allontanò, lasciando la ragazza all'esterno. Marinette si guardò intorno, respirando l'aria fresca, quando un guizzo attirò la sua attenzione, ma il ritorno di Luka la distrasse: aveva una busta tra le mani.
<<Buon Natale.>> disse, porgendola a Marinette.
<<Cosa? Ma... perché...?>>
<<Aprilo e basta.>>
Rossa come un pomodoro, lei aprì la busta, e ne tirò fuori il vestitino che aveva visto prima.
<<Luka... è magnifico... grazie...>> disse, sorridendo e buttandogli le braccia al collo.
Il ragazzo la strinse, ridacchiando, poi la lasciò andare e tirò la chitarra fuori dalla custodia.
<<Allora, vorrei la tua opinione su una cosa.>>
<<Vai.>>
Luka iniziò a suonare una dolce melodia, lasciando scorrere le dita sulla tastiera della chitarra come per una carezza e sfiorando le corde con l'altra mano delicatamente.
Marinette si perse, guardando il viso di lui assorto e spensierato, e sentendo il cuore stringersi. Si avvicinò a lui per sentire meglio, sfiorandogli la spalla con la sua. Al termine della sinfonia, Luka alzò gli occhi su Marinette per conoscere la sua reazione: per poco il cuore non gli balzò fuori dal petto quando si ritrovò il viso di lei a meno di due centimetri di distanza. Il suo sguardo si posò sulle sue labbra, arrossite dal freddo. Inconsciamente, si avvicinò appena.
In alto, tra i tetti, un'ombra digrignò i denti stringendo i pugni, si voltò e saltò via, la sua sagoma scura stagliata contro il cielo. La ragazza trattenne il respiro, vedendo lui avvicinarsi lentamente. Poi, una sensazione si fece spazio in lei, suggerendole quanto sbagliato fosse quello che stava per fare, quanto ingiusto fosse sfogare la sua tristezza su Luka, ma prima che potesse parlare il ragazzo si scostò.
<<Sarà meglio andare.>> disse, alzandosi.
<<Va bene...>> sussurrò lei, seguendolo.
Quando arrivarono a casa di lei, Luka la salutò frettoloso prima di sparire nel buio.
Marinette salì in camera sua, rispondendo in modo vago alle domande della madre. Per poco non gli venne un colpo quando trovò Chat Noir nella sua camera. Aveva il volto pallido e lo sguardo arrabbiato.
<<Buonasera, Vostra Altezza.>>
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