Capitolo ventidue
(Flurin)
Continuai a camminare sorreggendo Rachel fino a casa. Cercai velocemente le sue chiavi e cercando di essere il più silenzioso possibile la portai in camera. Rachel sbiascicò delle parole per dire che eravamo a casa da soli, i suoi erano in montagna e Will probabilmente avrebbe fatto più tardi di noi. La adagiai sul letto, vidi sulla scrivania la sua borraccia, che andai subito a riempire in bagno per poi porgergliela e farla bere. Mi ringraziò, e poi si fece ricadere sul letto.
"Rachel, meglio che ti cambi. Dove sono i tuoi vestiti per dormire" chiesi titubante. Lei non fu di grande aiuto e indicò semplicemente il suo grande armadio. Mi affrettai ad aprirlo e c'erano abiti appesi e dei cassetti. In realtà sapevo che sicuramente non avrei trovato nulla nei cassetti, ma li aprì lo stesso. Riuscii anche a sorprendermi nel trovare solo calze, calze a maglia, reggiseni e mutande. Cavoli che begli intimi che aveva, anche se forse non era il momento migliore per curiosare e commentare, aprii la seconda anta, cerano dei ripiani e trovai quello che cercavo, o almeno qualcosa che mi sembrasse adatto, cioè una maglia larga e dei pantaloncini. Li porsi a Rachel e mi voltai.
"Mi aiuti? Sono stanca" disse, ma dove mi ero cacciato? Presi coraggio mi rigirai verso di lei e iniziai a sfilarle gli stivali e le calze. Lei si sbottonò i pantaloni, non potei non notare le sue mutande rosse, allora era vero che le ragazze a Capodanno mettono un intimo di questo colore, l'aiutai a uscire dai pantaloni attillati tirandoli dal fondo. Poi cercò di uscire dalla magliettina senza troppi successi quindi le diedi una mano anche in quello. Inconsciamente voleva proprio provocarmi, aveva un reggiseno in tinta e incominciai a guardarle i seni. Stava diventando troppo. Era bellissima, avrei potuto farle qualunque cosa. Però ero un bravo ragazzo e non l'avrei toccata nemmeno con un dito, non sarebbe stato per nulla giusto nei suoi confronti e sarebbe stato inutile se se lo fosse scordata il giorno dopo. Presi in mano i vestiti da metterle, ma lei non smise di spogliarsi di tolse pure il reggiseno. Volevo girarmi, ma dovevo aiutarla con la maglietta e quindi la guardai, non potevo fare altro. Il mio io interiore mi ringraziò e pure il mio amico là sotto ne fu grato, visto che lo feci risvegliare. Non proprio io, ma il fatto che continuavo a guardarla a la mia testa non smetteva di pensare e immaginare. Finalmente rivestita le riporsi l'acqua per continuare a bere. Tirai insieme le mie cose per uscire e spegnerle la luce.
"Dove stai andando?" mi chiese improvvisamente.
"A casa mia" risposi non capendo.
"Ma sei matto? Non vorrai mica tornare fino a casa tua a piedi ora! No, abiti troppo lontano. Rimani pure qui a dormire".
"Qui?" ero senza parole, felice, ma senza parole.
"Sì, qui con me. Spegni la luce e vieni" disse infilandosi sotto le coperte.
"Nel tuo letto?" pensai se ne fosse davvero sicura.
"Dove se no, meglio in camera mia che sul divano, così Will ti vedrà solo domani mattina e non andrà a letto preoccupato e preso male".
Spensi la luce riappoggiai la giacca a terra, mi svestii lentamente fino a rimanere solo in mutande e maglietta, poi mi avvicinai al letto e m'infilai sempre lentamente sotto alle coperte.
"Dormi con la maglietta a casa?" mi chiese. Non mi spiegavo il perché mi volesse chiedere una cosa simile.
"No, a casa no, ma qui non sono a casa mia quindi".
"Dai, levatela. A me non disturba" mi sfilai la maglia, faceva paura sembrava quasi un ordine.
"Grazie, Flurin" mi disse e si voltò più verso di me per appoggiarsi al mio petto. Ero al settimo cielo. La ragazza che mi piaceva stava dormendo con me, io ero in mutande e lei era appoggiata al mio petto.
"Va tutto bene" le dissi accarezzandole la testa e facendole due grattini. Mugolò, doveva piacerle.
"Rachel, posso chiederti una cosa?" non avevo idea del perché avessi detto queste parole. Si sollevò da me e guardandomi mi chiese cosa volessi sapere. Che soggezione, mi passai una mano tra i capelli, feci un profondo respiro e posi la mia domanda.
"Perché mi hai baciato prima? C'è perché hai baciato me?"
"Perché è bello poter baciare qualcuno a Capodanno, l'emozione, l'anno nuovo, lo scorso anno potevo ancora farlo con il mio ragazzo, ma questa volta non avevo nessuno e non lo so! Scusami".
"Tranquilla, non era un vero bacio tanto" purtroppo.
"Perché vuoi un vero bacio?" era lei o stava parlando la sua parte ancora ubriaca e molesta?
"No, sono a posto così, grazie" che menzogna, certo che volevo un suo bacio. Quest'atmosfera, quest'intimità, era forse il momento giusto per dichiararsi? Forse no, in fondo era ancora poco lucida, si stava riprendendo, ma era comunque meglio rimandare.
"Senti Flurin, posso chiederti anch'io qualcosa?" il mio cuore perse letteralmente un battito, non avevo la più pallida idea di cosa volesse chiedermi.
"Ti è piaciuta la serata?"
"Sì, a te no?"
"Anche se hai dovuto farmi da babysitter?" ecco che stavano riaffiorando i suoi sensi di colpa.
"Non c'entra nulla questo, io volevo stare con te. Tutto qui" era l'unica cosa che volevo, stare con lei poterla sfiorare e fare tanto altro che non potevo.
"A me è piaciuto molto stare con te, passare tutta la serata con te. Io ti voglio bene Flurin" non sapevo se prenderlo come un essere appena stato friendzonato o come un ti voglio bene quasi come un mi piaci. "Flurin, che bello il tuo nome" e rise compiaciuta, era un segno che aveva ancora tanto alcol da smaltire "Anche tu mi vuoi bene, vero?"
"Certo, non te l'ho dimostrato abbastanza? Rachel... Io... Voglio dire... Non farei tutto questo con tutte, tutte le mie amiche intendo" mi sa che la mia dose di alcol stava abbastanza perdendo l'effetto, soprattutto per via della rinfrescante camminata fino a caso. Me ne stavo quasi dispiacendo, una botta di coraggio di quel genere mi avrebbe fatto bene in questa situazione.
"Penso che potresti essere più esplicito" rise forte. Questa ragazza era proprio incredibile. D'altronde aveva solo risposto alla mia domanda.
"Flurin, scusa potresti riempirmi di nuovo l'acqua? Mi gira abbastanza la testa" mi alzai subito eseguire la sua richiesta le porsi la borraccia e la lascai bere. Tornai a letto con lei, cavolo ero davvero stanco, era tardi, l'alcol stava perdendo d'effetto e pure l'euforia e l'eccitazione di prima erano svaniti.
"Fluirn?" non voleva proprio dormire pensai. Non mi dispiaceva, ma avevo paura di fare la figuraccia e addormentarmi mentre parla.
"Sì?"
"Posso dormire appoggiata a te? È una cosa che non faccio da tanto".
"Certamente, vieni qua" lei si riappoggiò su di me, io cominciai ad accarezzarle la schiena, la sua maglietta era fine, sentivo i suoi seni appoggiati al mio petto. Volevo solo mettermi le mani fra i capelli e tirarli, oppure schiaffeggiarmi. Dovevo smetterla con questi pensieri o se ne sarebbe accorta se avesse spostato più in basso il braccio, o peggio la testa. Le mie mani continuarono automaticamente ad accarezzarla facendo movimenti sempre più ampi andando dalla nuca fino alla parte bassa della schiena.
"Flurin, dove stai mettendo le mani?" mugolò.
"Scusa" risposi fermandomi.
"No, continua, è bello" ricominciai a muovere la mano restando prettamente sulla schiena. Quando mi decisi a scendere di più mi accorsi che non ebbe nessuna reazione. Si era beatamente addormentata tra le mie braccia. Così smisi di accarezzarla, le appoggiai dolcemente la testa sul materasso spostandola dal mio corpo, mi girai sul fianco verso il suo lato, le diedi un'ultima occhiata e mi addormentai.
(Rachel)
Aprii lentamente un occhio e poi l'altro. Mi sentivo un po' smarrita, non capivo, avevo un gran mal di testa. Mi rigirai nel a destra e a sinistra. Improvvisamente mi tornò in mente che doveva esserci Flurin al mio fianco, mi alzai di scatto, ma di lui nessuna traccia. Guardai l'ora era mezzogiorno passato. Mi alzai barcollante, vidi la borraccia e bevendo scesi di sotto. Will stava in salotto, devo dire che nemmeno lui era troppo in bello stato.
"Se cerchi il ragazzo che ti sei portata a letto è uscito poco fa" mi disse, era stanco e in post sbornia, non era in grado di farmi altre domande e fortunatamente non era nemmeno riuscito a fare il terzo grado a Flurin.
Mi sedetti accanto a lui per rispondere alla sua affermazione incorretta.
"Non me lo sono portata a letto, è un amico. Mi ha solo aiutata, non volevo che tornasse a casa perché era lontano da qui. Non è successo niente" ma effettivamente cos'era successo quella serata? Non ricordavo quasi nulla. Decisi di mangiare qualcosa sperando di sentirmi meglio a breve. Poi tornai a svaccarmi sul letto.
Cominciarono a riaffiorarmi dei ricordi. Tutti i momenti che ricordo ero vicino a Flurin, fra le sue braccia, seduta su di lui. Poi mi ricordai del bacio. Scattai seduta, appoggiando una mano in fronte. Il bacio, la discoteca, Flurin è venuto a casa mia, mi ha svestita, mi sono pure tolta il reggiseno davanti a lui, mi ha visto le tette! Dopo non volevo dormire abbiamo parlato, era strano erano come delle confessioni, non ricordo bene cosa ci dicemmo. Purtroppo, in vino veritas, qualunque cosa gli avessi detto era vero, lo pensavo, anche se non sapevo a cosa avessi pensato.
Presi il mio cellulare per vedere se qualcuno mi avesse scritto, definitivamente in troppi. C'erano messaggi di Tami, Milo, Ryan?! È vero che c'era anche Ryan, ha visto pure il bacio! Entrai nella chat. Cerano diversi messaggi, chiedeva se fossi rientrata bene a casa, chiedeva se fossi sveglia e come stavo e altri messaggi che esprimevano preoccupazione. Risposi immediatamente tranquillizzandolo. Cercai anche di scusarmi per tutta la situazione a caso allo scoccare della mezzanotte. Rispose subito, disse che non era un problema, che tanto erano i patti, potevo fare quello che volevo con altri. La nostra era un'amicizia libera, niente gelosie e niente problemi. La cosa da un lato mi rincuorava dall'altro mi lasciava un ceto amarognolo in bocca. Davvero non c'erano sentimenti in gioco in tutta questa storia?
Entrai nella chat di Flurin, diceva che stava tornando a casa, di scrivergli quando mi sarei svegliata e che Will l'aveva beccato e di dirgli se ci fossero stati problemi. Risposi di essere sveglia e di non aver avuto problemi con Will, o almeno non ancora. Gli chiesi ancora scusa per la serata, che ricordavo qualcosa, ma non tutto e che mi dispiaceva tanto di non ricordare i dettagli. Gli dissi anche che ero stata bene e cercai in tutti i modi di non ferire i suoi sentimenti, non sapevo come aveva preso la serata lui.
Rimisi il telefono sul comodino, sicuramente questa giornata non sarebbe stata per nulla produttiva. Quindi non potei fare altro che rimettermi a dormire per riprendermi da quel forte mal di testa, bere, fare una doccia fredda e magiare, anche se il mio stomaco era alquanto serrato.
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