Capitolo venti
(Flurin)
Era la serata del ballo di Natale e io mi stavo preparando per uscire. Trafficai a lungo con la cravatta senza riuscire a fare un nodo che mi convincesse, alla fine sbuffai e decisi di darmi un'ultima sistemata ai capelli, uno spruzzo di profumo, presi la cravatta in mano e scesi in salotto.
"Mamma, mi puoi aiutare tu?" le chiesi porgendole la cravatta.
"Ma come tesoro, non lo sai ancora fare?" rise e mi prese di mano l'indumento.
"Lo so fare, è che non lo faccio mai e quindi mi esce male" mia madre roteò gli occhi e mi fece uno splendido nodo.
"Sei pronto ora?" mi chiese lei ammirandomi fieramente, so che stesse pensando a quanto fosse bello il suo bambino in completo. Feci solo un cenno con il capo per dirle che ero pronto, presi lo stretto indispensabile per la serata e m'infilai tutto nelle tasche. Mia madre prese l'auto e andammo a prendere Nina sotto casa. Arrivati scesi dal veicolo e andai a chiamarla.
"Sei molto bella" le dissi, effettivamente pensai che fosse una frase fatta che avrebbero detto tutti però quel vestito argentato e attillato le stava proprio bene. Si era truccata leggermente e sicuramente i tacchi alti la risaltavano ancora di più.
"Grazie, anche tu sei un figurino" mi sentii sollevato nel sapere che era la Nina ironica, scherzosa e divertente di sempre.
La accompagnai all'auto e le aprii la portiera.
"Flurin, ma che diavolo stai facendo? Siamo nel ventunesimo secolo, svegliati" mi riprese lei ridendo forte.
Scossi le spalle, volevo essere gentile, ma mi aveva fatto subito capire che non c'era bisogno d'impressionarla e che ci saremmo divertiti come fanno due amici.
"Bene, siamo arrivati" disse mia mamma "Buona serata, tesoro, quando finite chiamatemi" annuii e uscimmo dall'auto. "Flurin, vieni ancora un attimo qui" mi richiamò mia madre.
Mi affacciai dal finestrino per vedere cosa volesse.
"Tieni prendi questo" mi disse.
"No, mamma proprio no, ma sei pazza? Non lo voglio" risposi visibilmente scioccato.
"Dai, su, non fare tante storie, non si sa mai" continuò lei.
"No, ma davvero mamma, io e Nina proprio no" lei continuò a guardarmi finché disperato non lo presi e me ne andai.
"Cosa voleva tua madre?" mi chiese Nina educatamente.
Così le mostrai il preservativo che mi aveva dato e le feci notare tutto il mio imbarazzo. Lei scoppiò in una fragorosa risata, mi diede una pacca sulla spalla e mi disse di metterlo via. Poi mi tirò per un polso e mi trascinò dritto all'entrata della palestra. Prima di entrare mi promisi una cosa, per quanto fossi triste di non essere andato con Rachel non mi sarei fatto rovinare la festa da niente e nessuno e avrei trattato la mia dama come meglio credevo, così da poter passare un bel ballo con una cara amica.
(Ryan)
Non c'era niente di meglio che una lunga doccia calda, sentire l'acqua scivolarmi sul corpo e appiattirmi i capelli sul viso. Adoravo quel momento di tranquillità e calore. Mi piaceva prendermi cura di me stesso, rilassarmi, prendermi il tempo per riflettere. Potevo stare in doccia per ore, ma visto che non volevo sentirmi in colpa per aver sprecato eccessiva acqua decisi di uscire. Appoggiai i piedi sul morbido tappeto del bagno e presi un asciugamano per avvolgermelo in vita. Presi una piccola spazzola per mettere a posto i capelli e districare quei pochi nodi che mi venivano. Poi mi lavai i denti, mi misi il deodorante e il profumo e uscii dal bagno per vestirmi. Il mio completo stava sul letto, iniziai a infilarmelo lentamente e mi osservano allo specchio mentre abbottonavo la camicia, presi una cintura e dei calzini da alcuni cassetti del mobile e indossai pure quelli. Ero pronto per uscire, scrissi un messaggio a Rachel per avvisarla che sarei partito a breve. Scesi di sotto dove trovai mio nonno.
"Ma che bello il mio figliolo" mi disse con un sorriso davvero sincero.
Lo ringraziai, gli dissi che stavo uscendo e che se avesse avuto bisogno sarei sempre stato raggiungibile. Salutai anche il mio cane e gli dissi di tenere d'occhio il nonno. Poi presi la giacca pesante, due caschi e sfrecciai a casa di Rachel per andare a prenderla.
(Rachel)
Mi arrivò un messaggio da Ryan, c'era scritto che sarebbe stato da me fra quindici minuti. Io ero pronta da poco, stavo finendo di mettere tutte le cose che mi servivano nella pochette. Sentii Will bussare ed entrare.
"Vado a prendere Jenn, ci vediamo in giro alla festa" mi disse.
"D'accordo, ciao" risposi semplicemente.
"Senti, fai attenzione va bene?" mi chiese preoccupato e in imbarazzo allo stesso tempo. Non voleva essere così protettivo nei miei confronti, non voleva vietarmi di fare nulla lo sapeva che non era giusto nei miei confronti, aveva solo paura che soffrissi.
"Stai tranquillo, è un bravo ragazzo, ora vai che se no farai tardi" lui annuì e uscì di casa. Io tornai a occuparmi delle mie faccende. Chiusi la mia borsetta oro e mi infilai i tacchi dello stesso colore intinta con il trucco dei miei occhi. Inoltre, pensai a quale giacca potessi mettere per uscire. Scelsi un cappotto peloso nero, lo misi e lo chiusi fino all'ultimo bottone, non ci tenevo a prendere freddo. Già stavo pensando al gelo di dover andare in moto al posto. Per fortuna non abitavo lontano dal centro sportivo in dieci minuti al massimo saremmo arrivati. Era tempo di andar quindi salutai i miei genitori e andai fuori. Ryan era appoggiato alla moto e mi mangiava con gli occhi. L'unica cosa che riuscì a spiccicare era un "Wow, sei stupenda". Sorrisi e gli presi un casco dalla mano, salii sulla moto mi strinsi a lui e gli dissi che era proprio un pazzo per farmi andare in moto con questo freddo. Lui rise, appoggiò una mano sulla mia gamba e mi strofinò per scaldarmi. Per colpa del vestito dovevo alzarlo fino alle ginocchia, altrimenti non sarei riuscita a sedermi e quindi rimanevo con la metà gamba inferiore scoperta. Avevo un paio di ghette leggere color pelle, ma ovviamente sentii lo stesso il freddo tagliarmi quasi la pelle.
Appena arrivati lasciamo le giacche al guardaroba ed entrammo. Subito dopo c'erano i fotografi per la foto d'entrata, ci mettemmo in posa e lasciammo farci lo scatto. All'interno era ancora tranquillo e passai a salutare i miei amici. Erano lì tutti riuniti: tre bellissime coppie e Milo. Capii subito che Nina e Flurin erano venuti assieme per il fatto che lei gli stesse tenendo il braccio, un po' per i tacchi alti e un po' per far capire che avesse un accompagnatore. Sentii una morsa allo stomaco. C'era qualcosa in quella scena che m'infastidiva. Pensai che non dovessi comportarmi come una bambina capricciosa e cercai di scacciare all'istante il pensiero. Poi dopo i saluti e i complimenti in generale il gruppo si divise. Ryan mi portò a prendere qualcosa da bere per ammazzare il tempo prima che iniziasse a suonare la prima band e poter iniziare a ballare come si deve. Ora ci stava solo un DJ che metteva musica natalizia per creare un po' ambiente, chiacchierare con gli amici, fare nuove conoscenze.
Ryan non riusciva a togliermi letteralmente gli occhi di dosso, cercava di non farsi notare, ma era piuttosto evidente. Era anche vero che il mio vestito rosso e lungo fino ai piedi faceva un certo effetto. Seguiva perfettamente le forme del mio corpo e la parte inferiore ricadeva morbidamente sulle gambe. Inoltre, aveva le spalline ricoperte di perline e una scollatura abbastanza ampia. Diciamo per fortuna, si abbassarono le luci e la prima band iniziò a suonare. Mi prese per mano e mi portò sulla pista da ballo, iniziò a farmi roteare, ad allontanarmi e a riportarmi verso di lui. A un certo punto entrambe le sue braccia mi avvolsero. Una delle sue mani dalla schiena salì dietro la mia testa.
"Scusa" mi disse, non potei chiedere per quel motivo si stesse scusando perché un'istante dopo lui si avvicinò a me e le sue labbra si posarono sulle mie. Si schiusero entrambe in un bacio. Un bacio che non riuscii a rifiutare, mi lasciai prendere dalle emozioni e mi lasciai trasportare. Non fu un bacio lungo, lui si staccò dolcemente. Era tanto che non baciavo un ragazzo, era una sensazione piacevole, o almeno con lui lo era. Dovevo ammettere che apprezzavo la cosa ed ero quasi un po' eccitata dall'idea di essere stata baciata da Ryan. Non ci pensai due volte e questa volta fui io a protrarmi verso di lui per accarezzare le sue labbra con le mie. Si lasciò fare ci scambiammo un altro dolce e delicato bacio.
"Te l'avevo detto che non avrei resistito" mi disse in un misto tra orgoglio e imbarazzo.
"Ti assicuro che non sarei riuscita a dirti di no" e quel poco d'imbarazzo che provava svanì in un colpo. Ricominciammo a ballare e a sorridere, scambiare due parole, qualche sguardo ammiccante. Durante scapparono altri baci, non troppi, non volevamo essere una di quelle coppiette appiccicose non fanno altro che baciarsi con beatamente, ma con un po' troppa foga. Non era il nostro stile. Però qualche volte ci stava e poi non eravamo gli unici, anzi circondati da coppie sognati e pazzamente innamorati. Noi ovviamente non eravamo una coppia. Erano state chiare le sue intenzioni e da me approvate. Un'amicizia sincera, composta da due persone che si piacciono senza mettere tutto in una relazione, una possibilità di avere dei momenti intimi con qualcuno che ti apprezza e poter assaporare la vita da giovani adulti anche attraverso delle esperienze di condivisione a livello sessuale.
La serata era stata stupenda, tutte era andato bene e quando intravvedevo i miei amici in lontananza sembravano tutti felici e spensierati, godersi la festa e soprattutto divertirsi. Tamara e Christian si erano scambiati molti più baci rispetto a me e Ryan, immaginai che la loro relazione fosse diventata qualcosa di serio, che i due in un qualche modo si fossero messi assieme come una vera coppia. Elias e Pam li vidi quasi sempre con Nina e Flurin e mi stupii di quanto si fossero divertiti assieme, quasi da esserne un po' gelosa. Dovevo smetterla di pensare a lui, qualcosa in me mi faceva sentire in colpa, invece qualcos'altro mi faceva capire quanto stessi bene con Ryan e quanto mi piaceva avere questo tipo di attenzioni da parte sua. Finita la festa ci radunammo velocemente tra amici per augurarci buone feste e buon Natale. Perché sarebbero incominciate le vacanze e non sapevamo se ci saremmo visti prossimamente. Ryan rimase un po' in disparte per non essere invadente, Tami passò comunque a salutarlo alla fine del giro di abbracci, baci e saluti generale.
Prima di salutare Flurin mi sentii un po' tesa, poiché non avevamo parlato molto questa serata, non avevo idea se avesse visto quanto accaduto con Ryan e volevo risparmiarmi scenate o quant'altro. Nina spinse Flurin verso di me.
"Buone feste" mi disse Flurin aprendo le braccia per abbracciarmi.
"Anche a te" risposi fiondandomi verso di lui. Il suo abbraccio mi fece sentire a casa a tuti gli effetti. So che non c'entrava nulla, ma in un certo senso volevo quasi ringraziarlo per avermi fatto passare una serata da sola con Ryan, non che non volessi passare del tempo con Flurin, ma visto che le coppie infine si erano formate in questo modo, era giusto il fatto di non intromettersi nelle faccende altrui, così come io mi ero tenuta fuori dalla serata tra Nina e lui. Milo venne verso di me, mi strinse forte e mi lasciò un bacio sulla guancia. Mi augurò buone vacante poi abbassò la voce e aggiunse: "Dovrei raccontare tutto a tuo fratello, mi aveva chiesto di tenerti d'occhio, ma penso che chiuderò occhio" mi fece l'occhiolino e io gli tirai un pugnetto scherzoso sulla spalla.
Dopodiché il mio accompagnatore mi riportò a casa come un vero gentiluomo. Ci salutammo, ma prima di lasciarmi andare mi baciò un'ultima volta molto appassionatamente, sentii una delle due mani scendere dalla mia schiena e posarsi, senza stringere né nulla sul mio, fondoschiena. Mi avvicinai di più a lui per fargli capire che la cosa non mi dispiaceva. Così diede al mio sedere quelle piccole attenzioni che si meritava. Qualche dolce carezza e una piccola stretta. Era giunta davvero l'ora di lasciarsi e soprattutto si gelava fuori. Mi strinsi nelle braccia e mi avviai per entrare in casa ancora sognante e presa dall'adrenalina nel corpo per la situazione appena passata.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro