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Capitolo diciotto

(Rachel)

Avevo appena finito le lezioni e mi stavo avviando al campo, non potevo ancora allenarmi, ma dovevo scambiare due parole con l'allenatore per fargli sapere cosa mi avesse detto il medio all'appuntamento di questa mattina. Potevo finalmente iniziare a camminare appoggiando il piede con il tutore continuando però a tenere la maggior parte del peso sulle stampelle. Appena le avrei tolte, avrei dovuto iniziare con la fisioterapia e in base ai progressi delle sedute il fisioterapista mi avrebbe dato l'okay per ricominciare lentamente con gli allenamenti.

Dopo aver parlato con l'allenatore iniziai ad allontanarmi tristemente, mi mancava poter sfrecciare ad alta velocità sul campo, provare quella sensazione di pieno controllo sulla pallina durante i dribbling, la soddisfazione di aver segnato in porta. A pochi metri dal campo incontrai Milo, Flurin ed Elias. Anche loro avevano finito le lezioni e dovevano aspettare la fine dell'allenamento della femminile prima che potessero iniziare con il loro di allenamento. Stavano giusto andando al baretto che si affaccia sul campo per fare merenda e per ammazzare il tempo. Mi invitarono con loro e io non potei rifiutare.

Ci sedemmo a un tavolo all'interno che guardava verso il campo così da poter seguire l'allenamento delle ragazze. Ordinammo sia da bere che da mangiare e iniziammo a chiacchierare allegramente. Nelle ultime settimane mi ero isolata molto, non l'avevo presa per nulla bene la storia dell'infortunio, ma in questo istante stare al tavolo con gli amici in una stanza calda con davanti un tè e un cornetto ripieno di mandorle mi faceva stare bene.

Volevo quasi poter fermare il tempo, mi estraniai dalla conversazione e mi soffermai a guardare i miei amici. Davanti a me stava Elias. Una persona molto simile a me, con una grande passione e una dedizione ammirevole per il suo sport. Sempre così sicuro di sé, senza paure. Non è una persona con cui ho un legame così stretto, ma è comunque un mio amico. Un punto di riferimento forte con cui posso confrontarmi in certi ambiti. È sempre positivo e se vede un ostacolo lo affronta con il doppio dell'energia. È davvero il ragazzo ideale per Pamela, trovo che i due stiano così bene insieme. Riescono perfettamente a far risaltare le qualità dell'altro. Devo dire che si sono proprio trovati quei due.

Spostai il mio sguardo sul mio migliore amico che stava di fianco a Elias. Non potei fare altro che sorridere. Milo sprizza felicità da tutti i pori, sempre. È come un bambino, non è mai davvero triste. Vede il mondo da tutta un'altra prospettiva. Affronta la vita come arriva, senza lamentarsi e approfitta di tutte le situazioni che gli si pongono davanti. Non spreca mai nessuna occasione, non ha mai rimpianti. È davvero una persona eccezionale e sono onorata di poter godere della sua fantastica amicizia. Infine, spostai il mio sguardo su Flurin, che stava seduto sulla panca vicino a me. A guardarlo mi sembrò che il tempo stesse rallentando davvero, il mio cuore perse un battito. Lui notò che lo stavo osservando, si girò e mi sorrise calorosamente, i suoi occhi s'illuminarono, si voltò di nuovo verso i suoi amici per aggiungere un fatto alla conversazione e nel momento che si girò verso gli altri alzò un braccio per distenderlo sullo schienale della panca. Automaticamente mi venne da avvicinarmi di qualche centimetro a lui. Flurin era speciale, non sapevo mai cosa pensare di lui. Era un ragazzo timido, ma ai miei occhi non lo era più, era cambiato. Ci eravamo affiatati, ci tenevamo tanto all'altro. Qualcosa nel profondo ci attirava, qualcosa di ineffabile. Lo testimoniavano le occhiate che ci continuammo a dare per il resto del pomeriggio e a ogni sguardo il tempo mi sembrava rallentare e il mio cuore sembrava battere più forte.

*

Erano i primi di dicembre e con l'inizio di questo mese incominciavano anche tutti i preparativi per il ballo scolastico di Natale. Si sentiva solo vociferare di questo evento. Era come se tutti gli studenti avessero dimenticato che esistevano più argomenti di discussione. Era un evento molto bello, un po' all'antica, ma comunque sempre una serata speciale. Il mio migliore amico non faceva altro che assillare me e Tamara parlandoci solo dei provini per essere scelti a suonare. Il comitato studentesco, che organizzava la festa, ogni anno cercava band o DJ locali che intrattenessero il pubblico durante la serata. Bastava andare un pomeriggio a suonare qualche pezzo e poi loro avrebbero scelto i migliori. Milo per ora non era mai riuscito a entrare, era migliorato molto quindi forse ce l'avrebbe fatta quest'anno. In fondo era un suo grande sogno. Se non bastasse anche a casa Will non faceva altro che parlare delle audizioni perché anche lui e la sua band volevano guadagnarsi un posto nella serata. In totale avrebbero scelto solo le migliori quattro audizioni.

Io e miei migliori amici eravamo in aula a svolgere la lezione di italiano, continuava a esserci un brusio fastidioso e alcuni sghignazzi di certe ragazze. Ovviamente tutti parlavano del ballo e le ragazze sognavano a occhi aperti il ragazzo dei loro sogni che le avrebbe invitate. La docente era alquanto scossa per la così poca attenzione e richiamò più e più volte la classe. Anche se non disturbavo non ero molto attenta. Mi stavo chiedendo se fossi andata come gli scorsi anni con Tamara e Milo. Quindi decisi semplicemente di chiederglielo.

"Ehi ragazzi, mi stavo chiedendo... Noi andiamo al ballo assieme come gli scorsi anni?"

"Non so Rachel, io mi aspetto che Christian mi inviti visto che ultimamente usciamo assieme" al ballo ovviamente potevano anche venire accompagnatori esterni bastava prendere le prevendite.

"Milo mi accompagni tu quindi?" chiesi speranzosa.

"Nulla contro di te Rachel, ma quest'anno sono sicuro di vincere i provini, quindi se mi prendono non penso di avere il tempo per farti da cavaliere".

Abbassai lo sguardo, non volevo andarci da sola, ma avevano ragione, molto probabilmente sarebbero entrambi stati impegnati con altro.

"Ehi, sicuramente qualcuno t'inviterà" mi disse Milo tirandomi una leggera gomitata. Non ero per nulla convinta delle sue parole, non avrei mai pensato che qualcuno mi avrebbe potuta invitare. Ci pensai su un attimo, mi venne in mente che Pamela sarebbe stata sicuramente con il suo ragazzo, Elias, quindi Nina sarebbe stata da sola molto probabilmente, pensai quindi che sarebbe stata una buona idea chiedere a lei. Oggi non avevo allenamento quindi gliel'avrei chiesto non appena ci saremmo viste.

Dopo la lezione io e Tamara tornammo a casa insieme, avrebbe trascorso da me il pomeriggio per due motivi. Il primo era per vedere Christian nella speranza che la invitasse al ballo. Il secondo era per sfogliare le riviste di moda assieme e fantasticare sui bellissimi abiti che avremmo potuto indossare al ballo di Natale. A breve saremmo dovute andare a fare shopping e quindi avevamo bisogno di un'idea di base su cosa avremmo voluto comprare. Ovviamente i vestiti che vendevano in città non erano come quelli degli Oscar, ma comunque eravamo certe di trovare degli abiti stupendi.

Arrivate a casa sentimmo subito litigare la band su un certo passaggio, Tami era inizialmente spaventata, io ero abituata. In realtà litigavano spesso soprattutto prima di un evento importante. Decisi che una buona soluzione per placare gli animi e fargli fare una pausa, perché ero certa che si stessero allenando da ore era offrire a tutti una sana, succosa e vitaminica spremuta d'arancia. Così io e la mia migliore amica iniziammo a preparare i bicchieri e a spremere le arance. Uscimmo fuori e ci avviamo al garage. I ragazzi di videro con un vassoio pieno di spremute e apprezzarono molto il nostro pensiero. Passammo con loro la pausa, anche se per mio fratello non lo era comunque. Infatti, mi chiese un consiglio su un passaggio che non lo convinceva e cercai di aiutarlo. Vidi che con la coda dell'occhio che Christian aveva portato di qualche metro Tami in disparte. Sapevo che le voleva chiedere di essere il suo accompagnatore poiché lei fece quasi cadere il bicchiere e dopo essersi scambiati quelle poche parole che bastavano lui la baciò. Sembravano proprio una coppia, anche se ufficialmente non lo erano ancora. Mi chiedo quanto ci avrebbero messo a renderlo pubblico. Lo stesso dubbio ce l'avevo con Will e Jenn. Ultimamente lei era spesso da noi anche dopo che la band provasse e oltretutto si chiudevano in camera assieme certe volte. Non volevo farmi troppo gli affari di mio fratello e quindi non gli chiedevo mai quanto fosse seria la loro storia. Non mi piaceva molto Jenn, la conoscevo orami da tanto perché lei e Will erano amici da diversi anni. Avevo sempre pensato che la cosa non si sarebbe mai evoluta più di quel tanto, ma forse mi sbagliavo. O semplicemente per loro era un passatempo come un altro. In realtà mi andava bene così la situazione, perché se avessero dovuto annunciare di stare assieme avrei dovuto fingere di essere contenta per loro e la cosa non mi andava molto.

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