Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Paura

Stavo in piedi davanti al lupo che, con aria sconvolta, mi guardava tenendo le orecchie basse. Protetti dalla vista delle altre persone, siccome stavamo riparati tra alcune carrozze del treno parcheggiate su un capolinea ormai inutilizzato, ci guardavamo negli occhi a vicenda. Io lo fissavo con intensità, intimandogli a voce: "Pensa alla tua forma umana e torna a essere come prima. Tra poco potrebbero arrivare i carabinieri e saremo entrambi in seri guai".

Non so se lui mi stesse guardando in quel modo perché non riusciva a trasformarsi, oppure perché ero completamente nuda, però dopo un po', con un grande sforzo e molta fatica, il suo corpo cominciò a perdere il pelo, il quale si ritirò all'interno della pelle bianca, il suo viso ricomparve e le zampe si tramutarono in mani e braccia. Malcolm fece un grande sospiro di stanchezza e si sedette per terra a gambe incrociate, nel mentre con le mani si arruffò i corti capelli castano scuro, non tanto per il fastidio di essersi trasformato e poi essere ritornato normale, ma probabilmente perché in testa gli prudevano tante idee che non riusciva a mettere a posto.

"Malcolm, allora sei proprio tu. L'odore della tua pelle è completamente cambiato e mi ha fatto dubitare sulla tua identità. Questa è la prima volta che ti trasformi?"
Era una domanda retorica, perché avevo già capito che per lui era la prima volta e, infatti, il ragazzo mormorò un leggero "Sì" e poi espirò l'aria soffiandola fuori dalla bocca con energia, nel tentativo di scacciare l'agitazione che aveva dentro. Nei suoi occhi vedevo lo smarrimento e mi accucciai accanto a lui, sorridendogli e cercando di confortarlo, ma non sapevo bene come comportarmi, siccome anche per me era la prima volta che vedevo qualcuno diventare un lupo sotto i miei occhi. Con Malik era stato diverso, lui era abituato alla sua doppia vita e ne andava persino orgoglioso, ma con Malcolm come mi dovevo comportare? Non sapevo come il ragazzo poteva prendere questa cosa e, di sicuro, da quel momento in poi la sua vita sarebbe radicalmente cambiata.

Dopo aver superato il primo stadio della sua confusione, lui mi guardò da capo a piedi e cominciò a diventare rosso.
"Cosa c'è, che mi guardi così?"
Il ragazzo mi indicò il petto con un dito e mi rispose: "Sei tutta nuda".
Sorrisi guardandomi e ricordandomi che i vestiti li avevo lasciati sotto la scala di sicurezza della scuola. Per me era normale restare nuda, ma per lui non lo era affatto. Gli risposi di rimando: "Guarda che anche tu sei tutto nudo".

Malcolm si passò una mano sull'addome e divenne ancora più rosso in volto. Riuscì soltanto domandare: "E adesso come facciamo? Non possiamo mica andare in giro così".

Nella mia mente sentii un richiamo: era Malik che mi cercava. La mia volontà fece sì che lui sentisse la mia disposizione ad ascoltarlo.

"Cosa è successo?"

"Un mio compagno di scuola, Malcolm, si è all'improvviso trasformato in un lupo" e gli inviai le immagini dei miei ricordi da quando ero nel corridoio a quando avevo fatto fuggire la bestia, fino all'idea di rifugiarci sui binari inutilizzati.

Malik esitò, trasmettendomi il suo stupore e la sua consapevolezza sul fatto che era successo proprio un grosso guaio. Infine mi aggiornò sugli ultimi aventi: "Gli studenti della tua scuola sono tutti fuori dall'edificio, un po' nella strada e un po' nel cortile. Sono arrivati i carabinieri e anche l'ambulanza. C'è molto scompiglio. Devi cercare di recuperare i vestiti e tutti e due dovete tornare a casa".

"Adesso trovo una soluzione", promisi.

Pensai velocemente sul da farsi ed elaborai una strategia, ma dovetti spiegarla a Malcolm prima di metterla in atto.
"Oggi abbiamo ginnastica, quindi nella cartella hai dei vestiti".
"Sì, ma è rimasto tutto a scuola".
"Io so trasformarmi in altri animali: oltre che al falco, posso essere un lupo e anche una vipera. Perciò adesso prenderò le sembianze di un serpente, in maniera tale da arrivare a scuola inosservata. Una volta giunta lì, mi rivestirò e prenderò le nostre cartelle, per poi tornare subito da te. Tu però non devi assolutamente farti vedere da nessuno".
Malcolm mi guardò ancora un poco sconvolto, ma alla fine annuì, così io unii le gambe e misi le braccia distese lungo i fianchi, successivamente la mia pelle divenne squamosa e di un colore scuro, i miei occhi da verdi divennero rossi e la mia lingua sì allungo e si divise in due.
Il ragazzo guardò la mia forma nuova ed esclamò: "Accidenti! ma la fai sempre questa cosa?"
Io con la mente gli sibilai un "Ssssì" e poi strisciai via, scavalcando il muretto che divideva la ferrovia dal parco giochi. Attraversai l'area verde  facendo attenzione a non farmi vedere dalle persone che stavano in quel luogo, passai sulle strisce pedonali e strisciai sul cemento ruvido e fastidioso del marciapiede. Davanti alla scuola si vedevano le luci dell'ambulanza e delle macchine dei carabinieri, gli studenti erano quasi tutti riversati in strada, mentre i ragazzi che frequentavano le scuole adiacenti erano affacciati alla finestra per capire che cosa stava accadendo. Approfittando di questo il momento di confusione, serpeggiai sul muro di recinzione della scuola e lo scavalcai, cadendo sul morbido terreno erboso. Mi avvicinai velocemente alla scala di sicurezza e tornai a essere una ragazza, prima di poter vestirmi con i miei abiti. In tasca avevo il cellulare che stava impazzendo, perché tutti i miei compagni di scuola mi stavano mandando messaggi, siccome non sapevano che fine avevamo fatto io e Malcolm ed erano preoccupati per noi. Corsi velocemente all'ingresso della scuola per ricongiungermi con la mia classe.

"Ehi ragazzi, sono qui. Io e Malcolm stiamo bene".

Tutti quanti mi guardarono sollevati ed esclamarono diverse parole in contemporanea, non lasciandomi capire niente, ma in sostanza erano contenti che finalmente mi ero fatta viva.La professoressa era lì vicino e, appena notò la mia presenza, mi domandò subito: "Dove siete stati tu e Giraudo?"

Lì per lì dovetti inventare una scusa: "Abbiamo visto la bestia che stava per mangiare il bidello e allora della siamo scappati via. Adesso è venuta a prenderci mia nonna, Malcolm è in macchina con lei. Devo solo riprendere le cartelle, così andiamo dritti a casa".

La Bianciotto mi scrutò sospettosa e accanto a lei si mise Jamila, altrettanto sospettosa (ma per motivi diversi, supposi). 

"Tieni, Malia. Ho io la tua cartella", disse la ragazza porgendomi lo zaino della Seven azzurro e viola con dentro tutta la mia roba.

"Io ho quello di Malcolm", mi disse un altro nostro compagno, consegnandomelo.

"Grazie. Allora... io vado".

Volsi uno sguardo alla Bianciotto, che alla fine cedette e mi congedò con un secco: "Vai pure, non fare aspettare tua nonna".

Contenta di essermela cavata in questo modo, corsi via, mantenendo la velocità di una ragazza normale. Mi feci largo tra gli studenti assiepati nella strada in attesa dei loro famigliari o dell'autobus di linea che li avrebbe ricondotti a casa, volsi uno sguardo all'ambulanza vedendo che il bidello stava venendo caricato sulla vettura dopo essere stato sistemato su una barella, poi girai l'angolo e mi diressi verso il parco giochi.

Alcuni anziani, con al guinzaglio i loro cagnolini, stavano raccontando ai carabinieri quanto si erano spaventati nel vedere un lupo e un falco sfrecciare davanti a loro prima di inoltrarsi sui binari. Mi venne il batticuore e mi sentii arrossare la faccia. Era questione di tempo, a breve sarebbero venuti a controllare. Bastava una telefonata dei carabinieri al capostazione e Malcolm avrebbe corso il rischio di venire scoperto nudo in mezzo ai binari e alle carrozze. Appena mi allontanai da loro, mi rimisi a correre e, questa volta, usando la mia velocità animalesca, sfrecciai tra gli alberi fino a fermarmi davanti al muretto oltre il quale c'erano i binari.

"Malcolm, Malcom sei lì?"

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro