"Sarà un po' difficile, ma ce la possiamo fare, se collaboreremo tutti assieme." Disse Aaron senza alcuna voglia di fare tutto ciò che stava preannunciando.

"Sbrighiamoci, dunque." Replicai senza esitazione.

Il mago si accovacciò di fronte a Malcolm per prendere in mano il suo volto e guardarlo al chiarore della luna.

"Il morso del vampiro fatto su un licantropo è mortale, ma lui è un alpha, quindi abbiamo qualche possibilità in più di salvarlo. Di solito gli alpha sono più resistenti."

"Quindi?" Incalzai, impaziente.

"Quindi siamo fortunati che siamo a giugno e possiamo avere tutti gli ingredienti che ci servono per fare una cura. Bisogna raccogliere fiori di biancospino, aconito e aglio, poi c'è anche bisogno di un ramo di frassino."

"Che cosa aspettiamo allora? Qualcuno vada a procurarli." 

"Vado io." Si offerse Malik, tramutandosi in un ghepardo.

Otto grugnì come a dire che sarebbe andato con lui e si trasformò in un orso.

"Ci servono anche delle prede fresche, una coppia di lepri potrebbe andare bene. Sarà necessario soprattutto il loro sangue." Continuò a elencare Aaron.

"A quelle ci penso io." Sogghignò Salvatore e con un balzo in avanti divenne un magnifico lupo e sparì nel buio del sottobosco.

"Siamo rimasti solo noi due." Constatò il mago.

Lo guardai con indifferenza. "E allora?"

"Niente. Ci servono dei rami secchi per accendere un fuoco. Inoltre farebbero comodo una ciotola o un pentolino e anche dell'acqua."

"E che cos'altro?" Mi alterai. Stava facendo un po' troppe richieste.

"Lo so, lo so. Non è facile. Dovremmo arrangiarci."

Si mise a frugare nei resti della sua roba, di quella di Otto e anche in quella di Nadia. 

Nel frattempo io cercai della legna secca e ne feci un mucchietto a un paio di metri da Malcolm. Attorno, vi costruii un cerchio di pietre per evitare che le fiamme causassero un incendio nel bosco. Me lo aveva insegnato mio padre quando ero piccola, in una delle tante occasioni in cui avevamo campeggiato in montagna.

Aaron sferzò la sua bacchetta nell'aria e il fuoco si accese. Al chiarore dorato delle fiammelle, vidi scintillare fiocamente qualcosa in mano al mago: aveva trovato un bicchiere d'acciaio in una delle borse in cui aveva cercato.

"Il buon vecchio Otto ha sempre molti accessori nel suo zaino. Lui è un tipo pratico." Mi disse sorridendo soddisfatto.

"Che problemi ha Otto? Perché non l'ho ancora sentito dire una sola parola?" 

"Lui è sopravvissuto a diverse battaglie e ha molte cicatrici che lo provano. La peggiore di tutte è nella gola. Ha completamente perso le corde vocali. Comunque, dove lo trovo un ruscello?"

Mi intristii per il racconto che mi aveva appena fatto e gli indicai la direzione per il ruscello più vicino, senza aggiungere altro. Povero Otto. Se io non potessi più parlare, forse impazzirei dalla rabbia e dalla disperazione.

Invece lui si comportava come se nulla fosse.

Forse era solo questione di abitudine.

Ero rimasta da sola e mi sedetti accanto a Malcolm. Il suo volto era livido, malato, emaciato. Aveva le labbra quasi blu e la pelle di tutto il corpo era impallidita. Gli passai le dita tra i capelli e non potei trattenermi nel versare ancora qualche lacrima per lui.

Poco più tardi, Aaron ritornò assieme a Salvatore. Il mago mise il bicchiere pieno d'acqua nel fuoco, affinché si scaldasse; il lupo posò due lepri appena uccise accanto a me e poi andò ad annusare i resti del corpo di Nadia.

"Penso sia meglio seppellirli da qualche parte, altrimenti, se li trova qualcuno, avviseranno la polizia e saremo di nuovo nei guai." Dissi.

"Sarebbe meglio se ogni pezzo venisse seppellito in posti differenti, altrimenti potrebbe succedere che il corpo si ricomponga e fra qualche tempo avremo di nuovo Nadia in mezzo ai piedi." Spiegò Aaron.

Lo guardai con curiosità. "Mi sembra strano che parli così di una tua alleata."

Lui fece spallucce. "I colleghi sono come i parenti: non te li puoi scegliere, ma ci devi stare assieme."

"Non andavate d'accordo?"

"Aveva il vizio di comandare un po' troppo. Non potevo contestarla più di tanto perché, in quanto vampiro, avrebbe potuto farmi di tutto. Forse solo adesso, che sono un mostro anche io, avrei il coraggio e la forza per cercare di prevalere su di lei."

"A proposito. Non pensavo di avere il potere di trasformare le persone. Mi dispiace averti causato problemi."

"Questo é il vostro vero problema, non sapete niente, non sapete cosa fare, andate a tentativi completamente alla cieca. Dovete fissarvi degli obiettivi come branco, dovete crearvi una organizzazione, dovete sperimentare meglio i vostri poteri finché non li padroneggiate tutti completamente. Non potete andare avanti così."

"Ma adesso ci sei tu e puoi darci un aiuto in questo senso."

"Non me lo ricordare. Mi sono sempre vantato di non essere mai diventato un mostro, poi arrivi tu e mi sconvolgi i piani di 300 anni."

Non feci in tempo a rispondere che Malik e Otto tornarono con i fiori delle tre piante richieste. Il mago le buttò nell'acqua bollente e ne fece una tisana dall'odore molto intenso.

"Dalla puzza che fa, risveglierebbe persino i morti." Dissi con disgusto.

"Sei sicuro che funzioni?" Chiese Malik, scettico.

"Dipende dalla reazione del corpo di Malcom. Per farla più potente servirebbe sangue umano, ma visto che nessuno di noi lo è più, le lepri faranno al caso nostro. Loro hanno molta energia vitale e fertile, cosa che dovrebbe contrastare la forza mortale del veleno di un vampiro."

Tagliò verticalmente il corpo di una lepre e fece colare il sangue in un pentolino, sempre reperito dallo zaino di Otto. Insieme, mescolò la tisana, la stemperò mescolandola energicamente con un pezzo di ramo di frassino, quindi spalmò un poco del composto sui buchi sul collo di Malcolm. Si sviluppò una schiuma biancastra e le ferite cominciarono a richiudersi.

"Sembra essere efficace. Possiamo procedere col rituale."

Ciao 😊 cosa pensate che accada a Malcolm? Si salverà o sarà tutto inutile?
Fatemelo sapere nei commenti.