Avvertivo l'aria tesa per la tensione che si era creata a causa delle condizioni di salute di Malcolm. Mio padre sospirò strofinandosi la faccia, pensai che probabilmente non sapeva come cominciare il discorso che voleva farmi. Mia madre teneva le mani incrociate sul tavolo e aveva il volto adombrato da una lugubre maschera di preoccupazione. Non avevo idea di cosa volevano dirmi, ma non erano buone notizie di sicuro.
Con la mente cercai Malik, seduto accanto a me, per sapere che cosa era accaduto in cucina mentre io ero nella stanza di Malcolm.
In pochi secondi vidi tutta la disperazione di Teresa per suo figlio, i miei genitori che la comprendevano e le davano tutta la loro disponibilità, Malik che cercava di rassicurarla sul fatto che si può avere una vita normale e soddisfacente anche se si è un mutaforma e Jamila che le prometteva che sua madre avrebbe fatto di tutto per salvare il ragazzo.
La voce di papà mi destó dai miei pensieri: "Malia, la situazione è pericolosamente sfuggita di mano a tutti quanti. Malcolm è quasi morto, Aaron sembra essere pericoloso e malintenzionato, tu torni a casa sempre più tardi dopo aver rischiato la vita per tutta la notte. Io e tua madre vogliamo che da ora in poi le regole cambino radicalmente."
Dilatai gli occhi dallo stupore. Non mi aspettavo un ultimatum del genere.
"Che volete fare?" Mi affrettai a chiedere.
"Punto primo: non possiamo impedirti di uscire di notte, ma vogliamo che resti nella zona boschiva più vicina alla città e che torni a casa dopo tre ore."
"Che cosa? Sono troppo poche!" Protestai.
"Ascolta tuo padre." Mi ammonì mamma.
Feci il broncio e li guardai torva.
"Punto secondo: non dovrai mai più saltare un giorno di scuola per mancanza di sonno."
Sbuffai, scontenta.
"Punto terzo: voglio che vi diate tutti quanti una regolata. Non è possibile che ogni volta qualcuno venga morso o ammazzato o avvelenato. Malik è l'unico che sembra tenere il controllo. Anche tu ci riuscivi, prima che Malcolm si trasformasse, ma a quanto pare ora non ne sei più tanto capace."
Colpita e affondata.
Aveva ragione. Da quando Malcolm era diventato un lupo, la situazione era progressivamente precipitata.
Da quando mi ero innamorata, ero diventata facilmente più aggressiva, mi sentivo gelosa e possessiva nei confronti di Malcolm e tutto questo mi rendeva l'umore instabile. Se fossi stata più attenta, non avrei permesso ad Aaron di trasformarsi. O lo avrei ucciso o non lo avrei morso affatto.
Ma non ero capace di uccidere qualcuno.
... a parte la vampira ....
Malik prese la parola: "Come dicevo prima ai tuoi genitori e a Teresa, voi non avete una guida. Io sono stato seguito dalla sciamana, da un uomo ghepardo e dal mio popolo che mi ha consigliato, sostenuto e mi ha insegnato tutte le leggende riguardanti i miei predecessori. Voi no. Non avete nessuno. Ogni tanto avete chiesto aiuto a Falala, ma non è mai stato niente di continuativo."
"Hai ragione. Ci siamo fatti prendere troppo dagli eventi e siamo stati sciocchi a non chiedere più aiuto a lei." Ammisi. Mi pesava doverlo ammettere e mi sentii stupida.
Mia madre rincarò la dose: "Siete solo dei ragazzini, non potete pensare di fare tutto da soli."
Mi arrabbiai, punta nell'orgoglio.
"Siamo ragazzini ma abbiamo dei poteri che nessun altro ha e questo cambia le regole a nostro favore!" Ringhiai.
Mia madre non si scompose e mi guardò dritta negli occhi.
"Finché sarai minorenne saremo io e tuo padre a decidere per te."
Malik cercò di calmarmi, ricordandomi: "La scuola finirà tra poco più di una settimana, poi ci saranno tre mesi di vacanze estive. Ne potremmo approfittare per stare di più con Falala, aiutare Aaron a controllare i suoi nuovi istinti e cercare la cura migliore per Malcolm."
"A patto che fai tutti i compiti delle vacanze e ci fai sempre sapere dove sei e con chi sei." Aggiunse repentino mio padre.
Feci un verso gutturale pieno di frustrazione. Mi dava fastidio avere delle regole così strette da parte dei miei genitori. Sapevo che lo facevano perché mi volevano bene, avevano delle responsabilità su di me e non sapere dove fossi e cosa facessi li rendeva preoccupati e ansiosi, ma a me dava un gran tedio.
Che cosa potevo fare? Mi avevano messa all'angolo. Vivevo con loro e dovevo stare alle loro regole. Erano i miei genitori e provavo affetto e rispetto per loro. Se anche me ne fossi andata di casa, non avevo un altro posto dove andare. Inoltre ero minorenne.
"Oh, va bene. Però stanotte dobbiamo aiutare Aaron a controllarsi, o sarà il disastro più totale."
Alla fine avevo ceduto al compromesso. Non mi avevano limitato troppo la libertà e anche loro capivano la gravità della situazione a riguardo del Cacciatore Arcano.
Rimasi ancora un poco al capezzale di Malcolm, lo salutai con un bacio e alla fine tornai a casa.
Dovevo farr i compiti e dopo cena andai subito a dormire.
Mi svegliò la sveglia alle due di notte. Ci misi un poco a riprendermi, ma mezz'ora dopo ero già in volo verso il luogo dell'appuntamento con i miei fratelli.
Mamma e papà mi avevano detto che potevo stare fuori tre ore, ma non avevano messo nessun limite sull'orario di uscita.
Vidi Malik, Salvatore, Otto, Aaron e Falala seduti nell'erba e intenti a parlare.
Planai per unirmi alla loro conversazione.