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Conversazioni


La gente gremiva il locale e il vocio era abbastanza elevato. Nell'aria tanti odori mi confondevano un poco i sensi: pizza, pasta, carne, pesce, dolci. Mi concentrai sulla mia pizza ai quattro formaggi, tagliandola e mangiandola energeticamente. Il sapore era perfetto e la pasta era sottile e croccante, come piaceva a me. 

"Ti piace, eh? Mi domando come fai a non aver problemi di linea. Io non posso permettermi tutte quelle calorie", mi disse Luisa, mentre davanti a sé aveva una tristissima pizza margherita senza mozzarella.

"Costituzione", tagliai corto io.

Michela si astenne da commentare a sua volta e cambiò discorso: "Fino all'altro giorno eravate quasi estranei e adesso state assieme. Come avete fatto?" Mi domandò, riferendosi a me e Malcolm.

Cercai di fare la disinteressata e con un'alzata di spalle spiegai: "Niente di particolare. Quando c'è stato quell'incidente a scuola con il lupo, io e lui siamo scappati via assieme. Mi ha ospitata a casa sua quel giorno, poi ci siamo rivisti un paio di volte fuori casa, ma come amici. Infine lui ha saputo che stasera uscivo con voi e mi ha chiesto di venire anche lui, in una sorta appuntamento. In verità al momento non c'è nulla fra noi e non so se mai ci si sarà".

"Ma smettila. Vi si legge in faccia che vi piacete e anche molto", mi interruppe Gianna.

"Non abbiamo ancora definito la cosa",  risposi asciutta.

Le mie amiche erano entusiaste della novità e fecero il tifo per me, auspicando che quella sera, sulla via del ritorno verso casa, io e Malcolm avremmo approfondito il nostro rapporto. Lui origliò l'argomento e si girò a guardarmi, con un sorriso bonario in faccia. Lo fulminai all'istante con lo sguardo.

"Attento a cosa fai, non farmi fare figuracce!" Lo minacciai telepaticamente.

Malcolm mi accarezzò un braccio con tenerezza, usando il palmo della mano e facendomi provare dei piccolissimi brividi di piacere lungo la schiena. Non potendo frenare il tremore del mio corpo, mi ritrassi dal suo tocco.

"In verità, sono compagno di classe di Malia da tre anni e la osservavo da un poco di tempo. Il primo anno di scuola non l'ho considerata niente di speciale, però a maggio e giugno, che fa caldo, ha cominciato a indossare delle canotte. Anche le altre nostre compagne lo hanno fatto, però a Malia stavano meglio", raccontò, facendomi arrossire e sprofondare per l'imbarazzo. Non osavo indagare nei suoi pensieri per sapere se stava dicendo la verità o era una bugia inventata lì per lì. Lui proseguì: "Da allora l'ho sempre osservata di nascosto. Non riuscivo a parlarle, ma alla fine ce l'ho fatta e adesso.. chissà... forse mi andrà bene".

Quella che non riusciva più a parlare ero io. lo guardai con sorpresa negli occhi e rimasi immobile, dimenticando perfino di respirare. Pochi istanti dopo arrivò il cameriere a chiederci se volevamo il dolce. Ordinammo e poi noi ragazze andammo insieme al bagno.

Michela si rinchiuse nella toilette, mentre io e le altre due aspettavamo nel disimpegno. 

"Mia cara, è ora che il tuo bel faccino all'acqua e sapone si faccia un po' curare", disse Gianna, tirando fuori dalla borsetta dell'ombretto e un rossetto. 

"No, no, no, io sono bella così. Non voglio mettermi quella roba in faccia", mi rifiutai io, alzando le mani e mostrando i palmi alle mie amiche.

"Avanti, lo hai sentito prima. Vuole mettersi con te, è chiaro! Però devi farti più bella se non vuoi che cambi idea e vada a innamorarsi di un'altra", insistette la mia amica.

"Hai comunque messo proprio un bell'abito", si intromise Luisa, "però va aggiustato un poco", aggiunse, mettendosi a tirarmelo un po' da una parte e un po' da un'altra, facendo in modo che la scollatura rimanesse più profonda.

"Ma sei sicura? Non è che mi salta fuori tutto il seno così?" Domandai.

"No, tranquilla, così è perfetto", mi assicurò lei.

Gianna aprì il rossetto, "Ti metto un poco di questo. Almeno le labbra le devi risaltare".

Michela uscì dal bagno, ridendo e aggiungendo: "I maschi a volte sono un poco confusi e non sanno dove prendere la mira. Con il rossetto lanci loro un segnale sul punto su cui vuoi essere baciata".

Mi misi a ridere anche io e lasciai che Gianna mi tingesse di rosso le labbra. Mi guardai nello specchio, non sapendo bene se quella bocca rosso fuoco fosse davvero la mia o no. 

Tutte e quanto pronte per tornare al tavolo, uscimmo dal bagno e andammo a sederci. I dolci erano stati serviti e noi non ci pensammo due volte a mangiarli. Malcolm alzò un sopracciglio nel vedermi con il rossetto e la scollatura più generosa, ma non disse nulla. Mi fece piacere il suo silenzio. 

La serata trascorse tranquilla e piacevole e alla fine salutai le mie amiche e i loro fidanzati prima che salissero sulle automobili dei loro genitori, per tornare a casa. Io rimasi con Malcolm, che assicurò agli altri che sua madre sarebbe da lì a poco arrivata a prenderci entrambi. Rimasti soli, sospirai e cercai di scaricare la tensione che avevo accumulato. Malcolm mi prese la mano con tenerezza, cosa che mi fece palpitare il cuore, poi se la portò alle labbra per baciarla delicatamente. Infine mi fece una confessione.

"Devo dirti una cosa: mia madre non verrà. Era una bugia per depistare tutti loro".

"Ti dirò una cosa: lo avevo intuito. Cosa facciamo?"

"Stasera è l'ultima notte di luna piena e voglia restare con te nei boschi a baciarti".

"Frena l'entusiasmo. Nei boschi ci andiamo, poi vediamo se mi lascerò baciare da te".

"Farò di tutto per conquistati".

"Per prima cosa, se ci pensi, devi trovare il modo di andare fino al fiume senza farti scoprire dalle pattuglie di polizia che si aggirano per la città", lo interruppi, parlando con risolutezza.

"Posso farcela. Non è la prima volta".

Decisi di credergli: "Va bene, allora vengo con te. Fammi vedere come fai".

Lui sorrise, raccogliendo la sfida, poi strinse la mia mano nella sua e mi fece attraversare la strada di corsa.

Ciao ragazzi e ragazze. Non smetterò mai di ringraziarvi per il vostro sostegno. 

Cosa ne pensate di Malcolm e Malia? La lupa metterà da parte il suo orgoglio e si farà baciare, oppure no?

Fatemelo sapere nei commenti.

E... votate, votate, votate. Quando giungeremo a 500 stelline, avrete i nuovi sviluppi sulla loro relazione.

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