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Controllo

Rimasi a bocca aperta perciò che Malcolm mi aveva appena chiesto e lo guardai non capendo se stavo dicendo sul serio oppure se era solo una stupida battuta da maschio. Lui però pareva serio e mi osservava con intensità, umettandosi un pochino le labbra, così mi schiarii la voce e gli dissi: "Adesso stiamo parlando di cose molto più importanti, cerca di concentrarti su ciò che ti sto spiegando".
"Il fatto è che non riesco a togliermi dalla mente la scena di quando ti ho vista tutta nuda in mezzo alle carrozze del treno". 
"Sì, ma è normale una cosa del genere, Siccome quando ti trasformi un animale i vestiti non possono trasformarsi insieme a te". 
"Quindi tutte le volte che tu cambierai aspetto, poi dopo rimarrai sempre nuda". 
"Certo. E anche tu. Dovrai abituarti a questa idea". 
"Oh, ma io mi sono già abituato benissimo. Sai, vedendoti sempre in classe con quei vestiti ordinari, non avrei mai immaginato che tu avessi un fisico così bello. Dai, fammelo vedere di nuovo". 
Sospirai mettendomi le mani in faccia, cercando di contenere la mia disperazione per il fatto di non riuscire a fare un discorso serio con Malcom e, poco dopo, gli risposi: "No, adesso devo parlarti di cose veramente importanti". 
"Però dopo mi farai vedere come sei fatta senza vestiti?"
"Ti ho già spiegato che mi vedrai molte volte nuda e io vedrò nudo te".
"Non vedo l'ora". 
Lo guardai in tralice per qualche secondo e poi tentai di riprendere il discorso che gli stavo facendo: "Malcolm, tu hai quasi ucciso una persona. Se non era per me, a quest'ora tu eri diventato un assassino. So benissimo che non lo hai fatto apposta, perché non avevo il controllo di te stesso, però da questo momento in poi dovrai concentrarti il più possibile sul tenere la bestia che c'è in te dentro a un piccolo angolino della tua anima e lasciarla sfogare soltanto in luoghi sicuri. Come luoghi sicuri intendo i boschi, sulle nostre montagne, lontano dalle persone. Non ti puoi permettere di trasformarti ancora, perché se qualcuno perderà la vita a causa tua oppure semplicemente saprà che puoi trasformarti in un lupo, tu non potrai mai più vivere normalmente".
Lui annuì, però dopo un momento di riflessione commentò: "Io non voglio diventare un assassino, ma  non capisco perché non posso trasformarmi in un lupo davanti a qualche amico. Che male ci sarebbe?"

Mi si accapponò la pelle nel sentirlo pronunciare quelle parole e, presa dalla paura, spalancai gli occhi esclamando: "Non ci pensare nemmeno! Ma sai in che guai ti metteresti? Anche se sono tuoi amici, si prenderebbero una paura gigantesca e, appena la polizia e le autorità verrebbero a saperlo, tu verresti preso e rinchiuso in qualche laboratorio per essere usato come cavia o, peggio ancora, ti fucilerebbero a vista come una bestia qualunque".

Lui si mise a ridere, però credo che piano piano le parole che gli avevo appena detto gli si insinuarono nel cervello e lui cambiò espressione, facendosi preoccupato: "Va bene, forse è meglio che per il momento non dico niente a nessuno".

"Bravo".
"Però devo dire che, da quando mi sono trasformato in lupo, mi sento più forte e pieno di energie. Mi sento davvero vivo".
"Davvero?"
"Sì. Hai visto come ho saltato il muretto? Era bello alto, però con una sola spinta sono riuscito ad andare sulla sua sommità".

"Sì ho visto, sei stato proprio bravo".

"E poi sento tutta una serie di odori che prima sentivo poco oppure non sentivo affatto", continuò a raccontarmi il ragazzo. 
"Lo so, gli esseri umani molte cose non le sentono, né con il naso, né con le orecchie e nemmeno con l'intuito".
"Anche noi siamo esseri umani". 
"Non più. Noi siamo delle persone, però siamo diverse dal genere umano, perché abbiamo dei poteri. Io mi sono sempre definita una mutaforma".
"Da quanto tempo ti trasformi in quegli animali?" mi domandò curioso.
"In verità sin da quando sono nata". 
Lui dilatò gli occhi dallo stupore e, rimanendoci molto di stucco, commentò: "Ecco perché sei così brava e sai quello che bisogna fare per uscire dalle situazioni un po' particolari".
"Sì, probabilmente è per questo, però tu, che fino a poco fa eri un essere umano, conosci la differenza tra il prima e il dopo, mentre io, che sono diversa sin dalla nascita, non potrò mai sapere come si sta nelle condizioni umane".
"Beh, non ti sei preso niente. Si sta proprio da schifo". 
Mi misi a ridere: "Allora sono stata fortunata".

Anche lui si mise a ridere insieme a me, facendo decine di affermazione con la testa, ma poi all'improvviso cambiò di nuovo e suoi occhi brillarono di fiamme rosse. Si mise a quattro zampe sul letto e gattonò fin da me, annusandomi. Io ebbi brividi, un po' per la cosa inconsueta che mi metteva paura addosso, e un po' perché non sapevo esattamente che cosa voleva fare. Però alla fine rimasi ferma e lasciai che il suo naso scivolasse sul mio collo.

"È un buonissimo odore il tuo e sono fortunato di poterlo sentire", mi sussurrò nell'orecchio con una voce un po' più bassa del solito.
Sentii le sue mani che mi toccavano la schiena e le gambe, mentre il respiro si faceva leggermente più affannoso.

"Malcolm, devi avere il controllo di te, non farti dominare dalla bestia che vuole controllare il tuo corpo", gli dissi mettendogli le mani ai lati del viso. Notai che gli stavano crescendo i peli attorno alle orecchie e sul collo. "Devi ricordarti che prima di tutto sei una persona. Una persona. L'animale che sta dentro di te deve ubbidirti e non prendere il sopravvento", gli dissi chiaramente guardandolo negli occhi ormai completamente rossi.

Purtroppo era troppo tardi e aveva perso totalmente il controllo, infatti, invece di rispondermi, aprì la bocca piena di lunghe zanne tipiche di un lupo e mi leccò il collo. La cosa mi fece molto piacere, mi diede dei brividi davvero speciali, però una parte del mio cervello rimase vigile e attento e mi segnalò il fatto che, se non avessi domato il ragazzo e il lupo che era in lui, la situazione sarebbe diventata troppo pericolosa.

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