Bölüm 1
"Dedicato a te
Che sei un po' pazza un po' ribelle
Che mangi troppe caramelle
Che dici tutto senza dire niente
[...]
Chi l'ha detto non si può
Stare male, e amare, amare veramente
Mentre ti guardo non è semplice
Dire cosa sei per me"
-Dedicato a te, Irama
-Derek ce l'ho sotto tiro mi basta una parola e sparo.
È la voce di Allison che gli arriva alle orecchie come se la avesse affianco, in realtà è su un albero a diversi metri di distanza e sta tenendo sotto tiro il capo dei cacciatori che hanno provato a ferire il suo branco e ha appena sussurrato quelle parole; è l'unica che usa liberamente i loro poteri soprannaturali, come piace tanto definirli a Stiles, durante le lotte, sa che contro i cacciatori è utile che il branco sappia sempre dove si trova e lei semplicemente li tiene al corrente della situazione, ma è Scott il primo a ringhiare, subito dopo Lydia urla e Stiles crea una lieve discrepanza atmosferica, quanto basta per permettere ad Allison di premere il grilletto e ucciderlo. Tanto rapidamente cambia la propria posizione e si porta alle spalle di Isaac, protetta ma in grado di aiutarli, Victoria nascosta dagli alberi della foresta e posta in modo strategico dietro i cacciatori fa segno ai suoi di spostarsi più avanti, qualcuno fischia mentre Erika e Boyd puntano gli artigli alla gola di altri due cacciatori; quello che sicuramente non si aspettano i cacciatori sono gli occhi che si accendo di giallo o di blu tutto intorno a loro, si rendono conto di essere circondati troppo tardi e in seguito alla volontà di non fare patti con dei cani, come loro sentono il bisogno di ribadire sprezzanti davanti la proposta degli Alpha, muoiono, uno dopo l'altro.
-Odio quando non vogliono scendere a patti, mi scoppia la testa tutta la notte.
-Pensa io che devo bruciarli uno ad uno.
Lydia e Parrish si lamentano mentre Cora al loro fianco li guarda annoiata, come se gli altri non avessero fatto altro fino ad ora, forse glielo dice anche; Derek smette di prestare attenzione e inizia a contare i battiti del suo branco e li sente tutti, forti, precisi e al sicuro; non potrebbe essere più soddisfatto di così.
A volte era difficile realizzare dove iniziava Stiles e finiva Derek o viceversa, era difficile anche per lei che era la metà esatta di uno e la migliore amica, insieme a Lydia Martin, le ricordava spesso il suo cervello esasperato, dell'altro. Erano diversi, caratterialmente soprattutto, anche se su alcune cose erano identici, il valore della famiglia, la conoscenza del sentimento di perdita, il non essere egoisti, altre cose invece si scontravano a viso aperto e non lasciavano spazio a dubbi; eppure guardandoli ora seduti uno affianco all'altro, con Stiles che gesticolava e Derek che non smetteva di guardarlo con mezzo sorriso si chiedeva se fossero le stesse due persone che 10 minuti prima si erano messi a litigare per una cosa stupida come dove andare per la prossima uscita. A volte capitava anche e Victoria rabbrividiva ogni volta, che facessero le stesse cose nello stesso istante, era un qualcosa di invisibile se li guardavi separatamente, ma a volte bastava uno sguardo in un determinato contesto, un sopracciglio, un broncio, il modo di arricciare il naso, Derek aveva anche iniziato a gesticolare allo stesso modo del compagno; tutte cose che rendevano Stiles e Derek, Stiles&Derek, perché erano uniti ormai, erano una cosa sola, formavano un intero, come due colori che mischiati insieme ne formano uno nuovo e ancora più bello, era quello che era successo a Derek, che dopo una vita, era riuscito ad essere totalmente rosso e a Stiles che dopo tutti i dubbi e le incertezze e i problemi e i drammi era diventato totalmente verde; erano finiti da soli, e perfettamente amalgamati insieme, come una reazione chimiche omogenea, non riusciva a distinguere nemmeno uno dei reagenti, neppur volendo; non erano nemmeno legati ancora ma si comportavano come se lo fossero e facevano paura a volte, soprattutto quando Stiles veniva ferito e Derek radeva al suolo la qualunque per vendetta.
Derek è molto più aperto sul fronte contatto fisico, Stiles non sa come mai non se ne sia accorto prima, avrebbe dovuto rendersi conto che una persona che odia essere toccato da chiunque avesse iniziato a cercare il contatto con gli altri; certo non con persone esterne al branco ma Scott gli aveva spiegato che a volte gli odori degli estranei erano fastidiosi per i loro nasi lupeschi e a Stiles andava anche bene, avrebbe odiato vedere altra gente toccare Derek, ma era proprio Derek ad avvicinarsi spontaneamente, ad aprirsi con tutti. Aveva sempre abbracciato le sue sorelle, ogni mattina, Stiles li aveva spiati una mattina che il branco era rimasto a dormire lì e aveva avuto gli occhi lucidi per minuti interi, ma l'aveva notato, per caso, è come quando succede qualcosa di strano ma nell'immediato non realizzi, come dal nulla Derek avesse iniziato ad arruffare i capelli già arruffati di Isaac, a dare delle pacche sulla schiena a Scott, a semi sorridere quando parlava con le ragazze del branco e a sbuffare una risata ogni volta che faceva una battuta divertente; non crede che scorderà mai la prima vera volta che Derek Hale aveva riso davanti a lui, aveva detto una cosa stupida che nemmeno ricorda ma Derek l'aveva guardato ed era scoppiato a ridere, aveva tirato la testa indietro e rideva come un pazzo; il branco era rimasto sconvolto e fermo per minuti interi, Victoria aveva gli occhi lucidi e Cora rideva dello sconvolgimento generale; solo dopo quando tutti si erano ripresi, tranne Stiles, credeva fermamente che non si sarebbe mai ripreso da una cosa del genere, Victoria spiegò loro che non vedeva Derek sorridere così da ancor prima di Paige e Derek le aveva sorriso, mostrandole tutti i denti, con uno sguardo che solo un fratello maggiore poteva avere e l'aveva abbracciata davanti a tutti. Era diventato un vizio, un vizio che Stiles odiava da morire perché tutti avevano un contatto con Derek, durante gli allenamenti, quando uscivano per pub e lo trascinavano fuori, quando rimanevano al loft; e molto più spesso era Derek stesso ad avvicinarsi a loro, ma con Stiles non succedeva mai, e odiava da morire questa sensazione, aveva fatto teorie su teorie, non aveva chiesto spiegazioni per evitare di passare per lo stupido umano cotto e poi aveva realizzato che forse al lupo il suo odore faceva schifo. Aveva lasciato perdere, farsi toccare da Derek non era così importante, affatto, non gliene importava una cippa lippa dell'Alpha, poi era accaduto; era ubriaco marcio, non perdonerà mai il se stesso del passato per questo, aveva deciso che se Derek sono-uno-schizzinoso-e-odio-gli-umani Hale non voleva toccarlo avrebbe trovato qualcuno disposto a toccarlo e magari avrebbe anche scopato per una sera, Stiles si era maledetto in tremila lingue diverse quando si era trovato tutto il branco nel jungle, aveva avvisato solo Scott ma suo fratello era un traditore e li aveva chiamato tutti. Aveva deciso di ubriacarsi quindi, sarebbe stato più facile, da ubriaco, buttarsi tra le braccia di qualcuno senza pensare che Derek potesse fare la stessa cosa, o che lo stesse guardando, si era ubriacato alla fine e si era buttato tra le braccia di Derek Hale, non voleva nemmeno arrivarci a dove era seduto, in quell'angolo appartato ma stava ballando e il ragazzo affianco a lui l'aveva spinto contro il muro, Stiles aveva perso l'equilibrio e il ragazzo, ubriaco anche lui, era stato troppo lento per afferrarlo prima di Derek o prima che si sfracellasse al suolo. Era bastato un mezzo ringhio per far si che il ragazzo alzasse le mani in segno di resa e si dissolvesse tra la folla, poi Derek aveva girato Stiles tra le sue braccia e l'aveva fissato negli occhi con un mezzo sorriso divertito ed esasperato, aveva sussurrato un "ragazzino" sulla sua faccia, alzando gli occhi al cielo e poi gli aveva accarezzato la guancia; la leggenda narra che era svenuto subito dopo, Stiles ritiene che il branco è pieno di stronzi e che non era svenuto, si era semplicemente addormentato, aveva ignorato il più grande come la peste e quando non riusciva più a stare senza di lui era andato al loft, di mercoledì, insieme a tutti gli altri e Derek aprendo la porta aveva sorriso a tutti, guardato Stiles negli occhi e -stai meglio, ne sono felice- non si era azzardato a toccarlo però e Stiles era rimasto frustato per tutta la sera, fino a quando poco prima di lasciare il loft Derek l'aveva richiamato e Stiles si era fermato e girato, non avrebbe potuto fare altro, Derek l'aveva richiamato e si era avvicinato e senza che Stiles nemmeno se ne rendesse conto gli aveva accarezzato una guancia e gli aveva augurato la buona notte; il suo cuore aveva saltato un battito e la sua faccia era totalmente rossa ma almeno non era svenuto questa volta.
Aveva sempre provato una certa invidia per chiunque riuscisse ad ammettere i propri sentimenti facilmente, qualsiasi tipo di sentimento; amore, fiducia, amicizia, affetto. Aveva sempre provato invidia perché non era bravo nel farlo, non riusciva a guardare qualcuno in faccia e così dal nulla dirgli "hey ci tengo a te" oppure "sono innamorato di te" perché non era nella sua indole. Le volte in cui aveva detto "ti voglio bene" si potevano contare sulle dita di una mano, le volte in cui avrebbe voluto farlo erano infinite, ma non l'aveva mai fatto. Non esprimeva mai quello che provava a parole, o se ne rendevano conto dai suoi gesti e espressioni, o le persone non avrebbero mai saputo quanto effettivamente teneva loro; questo comportamento schivo nei confronti dei sentimenti lo portava ad avere un comportamento schivo anche con le persone, anche con persone che potenzialmente potevano ricambiarlo. Ma comunque, non aveva mai guardato qualcuno dritto in faccia e gli aveva detto "sono innamorato di te" oppure "voglio stare con te" pensare che avrebbe potuto farlo era follia pura, e aveva sempre avuto paura di non essere abbastanza, soprattutto in quei momenti, in quei discorsi, quindi ingoiava i propri sentimenti e anche stando male faceva finta di niente. Non era facile esprimerli, parlarne ancora meno, dire a qualcuno come lo faceva sentire era irreale, anche se ad un tratto diventava necessario, anche se serviva per non perdere quel qualcuno che ti aspetta, ti rispetta e che nonostante la sua incapacità nei dire quanto tieni a quella persona, resta con te. Se i suoi amici dovessero descriverlo con una parola userebbero logorroico, perché parlava tanto, tantissimo, forse troppo a detta di qualcuno ma non diceva mai cose davvero importanti, certo i piani per salvare i loro culi pelosi sono importantissimi ma oltre questo dalla sua bocca uscivano discorsi inutili, menzogne e frasi dette per riempire silenzi che il più delle volte erano snervanti. Non parlava mai dei suoi sentimenti, delle sue emozioni o di come qualcosa in particolare o qualcuno lo faceva sentire, non se quella persona era importante, così importante da star male e da avere paura di perderla, perché amava in modo totalizzante, un modo che spaventa forse, spaventava soprattutto se stesso, che non era bravo a dire addio alle persone, che aveva già dovuto dire addio a troppa gente per avere solo 21 anni, che aveva perso abbastanza. Eppure quel mercoledì, Dio quel mercoledì avrebbe dovuto tacere invece di perdesi in discorsi senza capo né coda che si era concluso con il suo coming out, davanti a tutto il branco, che certamente non era sorpreso, e davanti a lui, l'unica persona che non avrebbe mai, mai per nessun motivo al mondo, dovuto sapere troppo di se stesso, non perché odiasse Derek, non più, i tempi in cui lo odiava, o fingeva di odiarlo perché Stiles aveva il sospetto di non averlo mai odiato davvero, erano passati da un pezzo, la sua reazione lo preoccupava, non perché Derek fosse omofobo, non credeva almeno, ma perché Stiles sapeva di puzzare sempre di eccitazione con Derek intorno, che puntualmente o finiva senza maglietta o a sorridere con i suoi stupidi denti perfetti, Stiles sapeva quale messaggio mandava il suo corpo quando Derek Hale era in giro, e non voleva che un semplice odore potesse rovinare la quasi amicizia che avevano iniziato ad avere o che minasse il rispetto che provavano a vicenda l'uno per l'altro.
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