Capitolo 13
Adeline's pov
<<Dove diavolo mi stai portando?>> chiedo per la millesima volta al castano, che si limita a stringere il volante e fissare la strada, divertito dal mio comportamento.
<<Cam, giuro che - se non parli - aprirò la portiera e mi butterò fuori dalla macchina>> affermo sicura di me, sfidandolo.
Lui mi lancia uno sguardo fulmineo e successivamente sorride.
<<Grazie per avermelo ricordato>> mormora prima di cliccare uno tra i tanti bottoncini posti sulla parte superiore della portiera, che permette di sigillare l'autovettura.
<<Disgraziato!!>> esclamo, alzando gl'occhi a cielo <<Non essere così melodrammatica, Lin... siamo quasi arrivati a destinazione>> mi zittisce Cameron, portando il palmo della sua mano sul mio viso, offuscandomi la vista per qualche secondo.
Di rimando, sporgo la lingua e bagno leggermente lo strato di pelle che mi trovo di fronte.
<<Ehw, disgustoso!>>
La sua frase risulta da incipit per la mia risata, tant'è che non riesco a smettere nemmeno con il passare dei minuti.
Come promesso, però, raggiungiamo la nostra meta.
Una casetta color panna ed un giardino enorme occupano la mia vista.
<<È tua?>> pronuncio con un filo di voce, incantata dal paesaggio <<Qui abitano i miei nonni materni>> commenta tutto fiero.
Annuisco e continuo a scrutare attentamente l'ambiente che mi circonda.
Improvvisamente sento un braccio circondare i miei fianchi <<Andiamo>> Cameron sfoggia un sorriso e mi guida verso la porta.
Suona il campanello e qualche secondo dopo sentiamo dei passi farsi sempre più vicini.
<<Oh, che bella sorpresa!! Charlie, è arrivato Cameron!!>> esordisce entusiasta la nonna, richiamando l'attenzione del marito <<Fatti abbracciare>> sussurra prima di avvinghiare le braccia al collo del nipote, che ricambia la stretta.
Una volta staccati, mi squadra dalla testa ai piedi e sorride <<Non mi hai detto di avere una fidanzata>> commenta leggermente delusa <<No nonna, non è come pensi, è una lunga storia... >>
Subito dopo arriva il nonno Charlie che abbraccia calorosamente il nipote.
Infine, com'è giusto che sia, rivolge uno sguardo a me e - proprio mentre cerca di parlare - la moglie prende in mano le redini della situazione.
<<No, non è la sua fidanzata.>>
Cameron sbatte la mano sulla sua stessa fronte, imbarazzato, mentre io mi limito a sorridere e porgere la mano ad entrambi, salutandoli educatamente.
<<Prego, entrate pure>> io ed il castano non ce lo facciamo ripetere due volte e ci accomodiamo all'interno della dimora <<Sarà una visita veloce, perché purtroppo dobbiamo tornare a casa presto... >> dichiara Cameron, ricevendo un cenno positivo con il capo da parte dei nonni.
...
<<Venite a trovarci presto, mi raccomando!!>> dicono a gran voce Charlie e Meredith, sventolando la mano verso la nostra direzione <<Sarà fatto>> rispondo, sorridendo.
<<Ah, guida piano signorino>> dice alla fine la donna anziana, puntando il dito contro il castano <<Non ti preoccupare, nonna.>>
Il ragazzo al mio fianco manda un bacio volante ad entrambi e, dopo qualche secondo, preme il pedale dell'acceleratore.
Appoggio il capo sullo schienale del sedile, dopo essermi abbassata leggermente, e cerco di prendere sonno, dato che la notte precedente ho dormito poco - anzi, quasi niente - .
<<Forza, fammi compagnia>> commenta Cameron, passando le dita sull'addome, costringendomi a mettere fine al mio piccolo momento di relax.
Accendo la radio e cerco una stazione decente, ma la mia attenzione viene catturata ancora una volta dal castano.
<<Hai fame?>> domanda <<A dir la verità sì, ma ho scordato il portafoglio a casa>> affermo.
<<Vuoi fare una pazzia insieme a me?>> chiede, fermando di colpo la macchina <<Assicurami che non sarà qualcosa di illegale.>>
Detto ciò, scoppia in una fragorosa risata e porta una mano sulla fronte.
<<Lo spero... >>
<<Cameron!!>>
<<Tranquilla, sto scherzando! Niente di illegale, promesso>>
Appena finisce di parlare, parcheggia l'auto ed indica a destra <<Guarda>> conclude.
Ruoto il volto e leggo l'insegna posta sopra all'edificio 'Oggi sposi!'.
<<Non vorrai farlo sul serio... >> pronuncio velocemente, portando lo sguardo su quello del castano <<Certo che lo farò, anzi... lo faremo>> mi fa l'occhiolino finale, strappandomi una risata - nonostante io stia facendo di tutto per rimanere seria - .
<<Prima che tu dica qualcosa, non abbiamo altra scelta: siamo entrambi senza soldi, dannazione>> valuta <<Sei fortunato perché sono affamata>> di rimando, Cameron sorride e gioisce vittorioso <<Ma dobbiamo essere veloci, altrimenti se ne accorgeranno>> metto in chiaro, evitando tragiche conseguenze.
Scendiamo entrambi dall'auto e ci dirigiamo verso l'entrata.
<<Stai serena... >> mi sussurra Cameron all'orecchio, prima di spalancare la porta.
Mi prende per mano, intrecciando le nostre dita tra loro, e scruta attentamente a destra a sinistra, sperando di non trovare il personale nei paraggi.
<<Corri.>>
Queste parole bastano per farmi scattare.
Raggiungiamo la fine dell'interminabile corridoio e, dopo aver aperto la porta, ci ritroviamo nel cuore della festa.
Una folla di gente balla in modo scatenato in mezzo alla pista, mentre una minoranza risiede al proprio posto e continua a mangiare.
<<Il buffet è libero, affrettati>> sussurro al ragazzo, tirando il suo polso.
Senza dare troppo nell'occhio, riempiamo i nostri piatti e prendiamo posto in uno dei tavoli che possiedono alcuni posti liberi.
Neanche il tempo di cominciare a mangiare, una bambina all'incirca di cinque anni si avvicina a noi.
<<Ciao>> balbetta con la sua vocina tenera <<Ciao a te>> rispondiamo contemporaneamente io ed il castano <<Come vi chiamate?>>
Oh.
<<Io sono Cameron, piacere>> i due si stringono la mano, mentre io mi limito a fissarlo senza parole <<Lei è Adeline, è una ragazza molto timida>> strabuzzo gl'occhi e tiro uno schiaffo sulla sua spalle <<Tu, invece, come ti chiami?>> domando infine.
<<Joseline>>
<<Che bel nome!!>>
<<Vuoi pranzare con noi?>> domando gentilmente <<Ho già mangiato. Torno a giocare con mio fratello e vi lascio pranzare in pace... più tardi verrò a salutarvi!>> io ed il castano annuiamo e la salutiamo.
<<Pensavo volessi cambiare identità, una volta entrato al matrimonio>> mormoro <<Staremo qui poco tempo, tanto vale rimanere noi stessi>> alza le spalle e successivamente continua a gustare il cibo selezionato in precedenza.
Mi limito a fare lo stesso, mentre mi guardo attorno, finché lo stomaco comincia a chiedere pietà e a quel punto smetto di mangiare.
<<Già che ci siamo, possiamo pure scatenarci in pista... >> propone Cameron <<Tu sei paz - >>
La suoneria del mio cellulare risuona nell'aria, perciò mi affretto a rispondere.
<<Pronto?>>
<<Adeline, sono papà>> nel sentire queste parole, un brivido percorre interamente il mio corpo <<Dimmi.>>
<<Marilyn mi ha chiamato, informandomi del fatto che tu e Cameron siete andati via prima del dovuto da scuola... che cosa è successo?>>
<<Sono grande e vaccinata, saltare qualche ora non mi farà mai del male>> affermo sincera, senza tanti giri di parole <<E ora dove siete? Perché ho saputo che non avete fatto tappa fino a casa... >>
Stacco il cellulare dall'orecchio e mi rivolgo a Cameron <<Fine dei giochi, dobbiamo andarcene.>>
Lui mi fissa sconvolto, ma fa come gli dico e ci dirigiamo verso l'uscita.
<<Stiamo tornando a casa, tranquillo>> rispondo <<D'accordo, ma sappi che al tuo ritorno mi troverai a casa dei Dallas, pronto a sentire il motivo della vostra fuga>> conclude <<Sì sì, va bene, a dopo.>>
Metto fine alla chiamata, senza aspettare nessun'altra frase da parte sua.
<<Che ti prende?>> chiede Cameron, bloccandomi dal polso <<Tua madre ha detto a mio padre che siamo usciti prima da scuola ed ora quest'ultimo vuole venire a farmi la ramanzina... ma con quale coraggio?>> il mio tono non è dei migliori, ma in questo momento sono parecchio scocciata.
<<Vedrai che ci penserò io a sistemare tutta la situazione, ora torniamo a casa>> il castano si avvicina velocemente a me, stringendomi ed avvolgendomi con le sue braccia chilometriche.
<<Grazie>> sussurro, inspirando profondamente il suo profumo.
Dopo esserci staccati, ci dirigiamo verso l'auto. Prendiamo posto e subito sistemo il sedile, in modo da stare comoda e prendere sonno.
<<Dormi tranquilla, sarà un lungo viaggio... >>
E mi addormento dolcemente cullata dal dolce tocco del palmo della sua mano sul mio viso.
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