Capitolo 17
Sono due giorni che rimurgino sulle stesse parole. Se non sono io a rispettarmi come pretendo che sia Jordan a farlo? Lo sento rimbombare nella testa. Cazzo! Basta! Vorrei tanto che in questi momenti ci fosse Rebecca a confortarmi e a darmi consigli, ma non c'è. Ora c'è Frank, si è un po' scordata della mia esistenza...quando ne avevo più bisogno. L'avevo anche chiamata prima di uscire con Tom quella sera, ma non mi ha neanche richiamata. E' troppo presa dal ragazzo, tanto da mettermi da parte. Posso capire che sia innamorata, conosco bene questo sentimento, però non puoi eclissarti e scordarti del resto del mondo. Mi fa un pò rabbia. Mi sento sola, anche lei mi ha messo da parte per qualcun altro... ma ho deciso di cambiare e non mi abbatterò, anche se sono sola.
Dopo questa grande riflessione sulla mia vita decido di uscire dalla mia stanza per dare il buongiorno a mia madre, anche se sono le tre del pomeriggio. Salterò il pranzo, tanto capirai la differenza. Sento di scordare qualcosa, ma non capisco cosa. Lavo la faccia con acqua fresca per schiarirmi le idee. Cazzo! Mi paralizzo con l'asciugamano sul viso. Come ho potuto dimenticare? Ma che razza di figlia sono? Devo farmi schifo.
Esco dal bagno e noto mamma che mi guarda delusa. Sto perdendo il valore delle cose davvero importanti.
<<Mamma...mi..mi dispia...>> Non faccio neanche in tempo a finire di parlare. Me lo sono meritata. Ha le lacrime agli occhi e si sta coprendo la bocca con la mano per quello che ha appena fatto. Fa più male l'anima che lo schiaffo. <<Come hai potuto? Come hai potuto scordarti che oggi erano tre mesi? Che cosa ti passa per la testa?>> Sento una lacrima rigarmi il viso. Ogni parola è una coltellata al cuore. La sua voce è supplicante, non è arrabbiata, ma delusa. Delusa da me. La sua unica figlia, l'unica cosa rimasta. Mi faccio così schifo. Il mostro non mi dovrebbe far solo vomitare, ma suicidare. Che cosa sto dicendo... non devo farmi sfiorare da questi pensieri.
<<Sono andata da sola al cimitero, sai quanto avevo bisogno di te. Perché io non sono forte, sono debole, tu invece sei fuoco, sei ghiaccio, sei come tuo padre! Tu sai vivere anche da sola, sai rialzarti e sbattere contro i muri, sai andare avanti senza l' aiuto di nessuno già a quattordici anni, ma io no, io a quarantacinque anni, ho bisogno di te, l'unica cosa che mi rimane, la più cara!>> Sento un brivido passarmi su per la schiena. Ho la pelle d' oca e le lacrime le sto bevendo. Tu sei come tuo padre. Fuoco e ghiaccio. Vorrei esserlo, davvero, vorrei essere la persona bellissima che era mio padre. E invece no. Sono solo una figlia ingrata che non si ricorda nemmeno della morte del padre perché è troppo presa a pensare ai suoi problemi amorosi con Jordan. Sono una superficiale del cazzo! E mamma invece di rimproverarmi per la figlia di merda che sono, mi paragona a papà, all' uomo che ama e amerà per sempre, all'uomo migliore del mondo. Non ho più parole, forse non ne ho mai avute. Mamma mi guarda, sta aspettando una mia qualsiasi reazione, ma non so cosa dire, riesco solo a piangere, mi sento tremendamente in colpa per averla abbandonata e il solo pensiero che abbia scordato che giorno fosse oggi mi fa rabbrividire. Come potrei mai scordare mio padre?
Corro in bagno. Non ne posso più! <<MARTINA! MARTINA!>> Mamma mi segue in bagno disperata. Mi libero, sento piano piano lo stomaco svuotarsi, come se le colpe potessero evaporare via. Ha gli occhi spalancati. Si lascia cadere a sedere a terra vicino alla porta. Sono abbracciata al cesso e per lei è una cosa nuova...
<<Ho fallito... ho fallito tutto... come madre... come moglie...>>
Ha lo sguardo perso, per colpa mia, di nuovo. Ecco che il senso di colpa bussa di nuovo alla mia porta, e io lo faccio entrare, caricando il peso su di me.
<<Cosa ho sbagliato?!>> E' distrutta. Striscio a terra vicino a lei. Mi mancano le forze.
<<Non è colpa tua... tu non c' entri nulla... ho solo bisogno di sfogarmi..>>
<<Così non va bene, una depressa dipendente dai farmaci e una che vomita per liberarsi? Dobbiamo partire!>> <<Si, dobbiamo partire!>>
Ci abbracciamo forte per lunghi minuti, i nostri cuori battono ad unisono, le nostre lacrime sono mischiate.
<<Dai mamma ora basta,
ottimismo!>> Si, sono alquanto patetica. Ci alziamo entrambe da terra e ci andiamo a sedere sul divano in salotto. <<Ho sempre sognato di andare a Londra mamma, magari potremmo andarci un paio di settimane e poi passare un mese in un villaggio o in una villetta sul mare. Che ne pensi?>>
La guardo con un sorriso amichevole. Sorride, finalmente.
<<Va bene. Domani prenoterò i biglietti aereo per Londra, l'albergo in centro e cercherò un villaggio in Sicilia o Sardegna!>> Che bello! Ho sempre adorato il sud e la Sicilia. I cannoli, gli arancini le cassate, il sole , il mare.
Tutto questo mi mette di buon umore, ma poi un pensiero si fa strada nella mia mente. Boccheggio.
Entro in camera mia e chiudo la porta. Apro il balcone e mi affaccio a guardare per strada con quel briciolo di speranza di riconoscere un volto familiare tra la gente che passeggia. Nulla. mi siedo sul pavimento e appoggio la schiena al muro. Prendo il pacchetto. Cazzo, l' ultima sigaretta. Dovrò uscire per forza a comprarle dopo. Accendo la sigaretta e mi lascio trasportare dal fumo, spegnendo la mente per un po'.
"Oh papà, mi dispiace molto di non essere venuta al cimitero oggi, ma quel luogo non mi piace affatto, e forse è per questo che lo ho rimosso dalla mente, ma non ho rimosso te, non lo farò mai!"
<<Mà sto uscendo a comprare le sigarette, ti serve qualcosa?>>
<<Nulla, mi raccomando,
stai attenta!>> Mi stampa un bacio in fronte ed esco di casa. Scendo le scale saltellando e ricordo quando papà mi teneva per mano con mamma per farmele saltare....
Ah, finalmente aria fresca! Arrivo al tabacchino di fronte casa, ormai il proprietario mi conosce, Marlboro Gold da venti. Prendo le sigarette e mi giro. Sbatto sull' ultima persona da incontrare!
<< Ma ciao verginella!>> Dio come la sbatterei al muro! Luky la mia ex migliore amica, la mia nuova nemica, ma non è neanche all'altezza di essermi nemica, i nemici sono intelligenti, lei è un oca stupida! Non la rispondo neanche e passo avanti per uscire.
<< Ehi ma dove scappi? Non mi saluti più? E il cagnolino dove lo hai lasciato? Ahahah!>>
Come sarebbe bello strapparle la chioma dei capelli, ma io sono più intelligente di lei e non mi abbasso ai suoi giochetti.
Esco fuori dal tabacchino e me ne vado verso casa accellerando il passo, sperando di non fare altri brutti incontri... altri quattro giorni e partirò, solo quattro giorni.
Rientro a casa. Mamma ha ordinato le pizze, mi conosce troppo bene! Ceniamo con molta tranquillità, l' aria si è stemperata. Torno in camera mia, ho bisogno di stare un pò da sola.
Mi corico sul letto e sblocco il telefono. Wow Rebecca si è ricordata di me. Messaggi stupidi, e non ne ho proprio voglia. Apro instagram per passare il tempo. Guardo una storia, poi un'altra, poi un'altra ancora, poi quella di Jordan, poi quella... no aspe... torno in dietro.. quella frase.
Sento che nel mio cuore spento scavi, per ogni volta che ho pensato che tornavi. E' una frase di una canzone? Apro google, scrivo la frase e aspetto i risultati. Dai cazzo internet muoviti. Gemitaiz. Mai sentito, è un Rapper. Faccio partire una canzone a caso, una canzone che mi accompagnerà per sempre.
Stiamo insieme, quando vuoi,
finché non ci mangiano gli avvoltoi.
Stiamo insieme, quando vuoi, tutto il mondo cambia tranne noi. Che stare insieme è meglio di essere divisi, tra le lacrime e i sorrisi. ************************************
Ciao ragazzi, sono arrivata al 17esimo capitolo, fatemi sapere se vi sta piacendo, se avete qualche consiglio o qualunque cosa da dirmi.😘 Se vi va lasciate una stellina.🎉 Grazie a tutti e al prossimo capitolo! 😏❤
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