Ero completamente incantata da quel luogo. Dopo il ritorno da Emerald mi ero concentrata internamente sulla realizzazione del mio primo manga, basato su quello che avevo vissuto. Era un modo per mantenere vivo il ricordo di Nathan, di tutti gli abitanti di quel mondo parallelo e di far conoscere la loro storia a quante più persone possibili.

Quando "Tre chiavi per un cuore" era stato terminato, fui molto indecisa sul fatto di mostrarlo a qualche casa editrice ma su consiglio dei miei colleghi, stupiti del lavoro, mi ero fatta coraggio e mi ero recata a una delle principali case editrici in questo campo.

A colpirli era stata l'originalità della storia che seppur immaginaria, pareva avere un qualcosa di reale. Senza pensarci due volte mi fecero firmare un contratto e in breve tempo furono vendute moltissime copie. Finalmente il mio sogno si era realizzato e quando mi fu proposto di partecipare a una delle più grandi fiere del fumetto come ospite, non ci avevo messo molto ad accettare.

La fiera pullulava di gente. Ragazzi adulti, bambini e cosplayer. Io ero seduta al mio stand intenta a parlare con qualche fan.
Ero talmente assorta nella conversazione da non essermi resa conto dell'arrivo di un ragazzo, che sperava di ricevere un autografo.
Con un sorriso di scuse dedicai a lui la mia completa attenzione, risposi ad alcune sue domande per poi concentrarmi sulla dedica. Quando gli chiesi che nome dovevo scrivere lui si limitò a dire

<Christian.>

Sovrappensiero iniziai a comporre la frase, poi mi bloccai. Sgranai gli occhi, ripetei il nome un paio di volte nella mia testa e puntai il mio sguardo su di lui. Come potevo essere cosi cieca? Come avevo fatto a non riconoscerlo?!

Sul suo viso era stampato un sorriso a trentadue denti.

<Mi hai dipinto più eroico di quanto fossi realmente> disse serio.

Mi alzai dalla sedia e corsi ad abbracciarlo sotto lo sguardo incuriosito dei passanti.
Ora era tutto perfetto.