Statua bizzarra
Capitolo 13
Statua bizzarra
Lucy avrebbe voluto uccidere Natsu. Da quando era tornata alla locanda, e aveva notato che lui e Happy erano svegli, aveva sperato che, da uomo, si facesse avanti per parlare della notte precedente e di quello che era accaduto. Invece, lui si era comportato esattamente come sempre.
Sembrava che non fosse successo niente di diverso dal solito... eppure... il loro rapporto doveva essere per forza cambiato, non si poteva rimanere amici dopo essere andati a letto insieme.
Guardandolo, non sembrava affatto il ragazzo con cui aveva passato la notte... Era stato così passionale, maturo...
Già, sembravano due persone diverse.
-Oi, Lu! Ci sei?- domandò Natsu.
Per poco non le andò addosso, siccome si era fermato davanti a lei. -Ma che cosa stai facendo?! Perché...- la sua voce scemò quando, accanto a Natsu, si andò ad affiancare una figura molto simile a quella del Dragon Slayer, ma femminile. -E tu chi sei?- sbottò fra lo sorpreso e l'irritato.
Aveva dei capelli rosa tagliati piuttosto corti, non le neanche sfioravano le spalle, ed erano tutti scombinati, gli occhi erano marroni con delle chiazze verdi. Doveva essere più bassa di almeno 10 centimetri e doveva avere 14/15 anni, all'incirca, anche se, dalle sue forme, sembrava più grande.
-Natsu! Lucy é davvero maleducata!- sussurrò Happy al Dragon Slayer. In verità, si sentirono benissimo le sue parole, tant'è Lucy colpì il gatto. -Naaatsu! Lucy fa paura!-
-Zitto gattaccio!- ribatté la bionda, nervosa.
-Ohi!- richiamò l'attenzione la rosa e appena i due ragazzi guardarono dalla sua parte lei gli regalò un gran sorriso e parlò. Se sembrava una semplice ragazzina allegra, carina, calma e quant'altro, le sue parole non non dimostravano la stessa cosa. -Avete visto una scimmia bionda alta così- alzò il braccio di almeno venti centimetri, all'incirca -di solito gira con un tipo strambo con gli occhiali da sole che fa il figo, ma non lo é, ricorda molto un koala rosa e arancione- spiegò.
-Voi ci avete capito qualcosa?- chiese Lucy, parecchio confusa. "Quanto dovrebbe essere spaventoso uno scimmione biondo e un tizio simile a un koala?" quello che si immaginò non era affatto bello... Meglio dimenticare...
-Ho capito!- urlò entusiasta Happy. Senza spiegare molto, cominciò a volare verso sud, precisamente li portò in un parco con al centro una grande statua di una scimmia con attaccata una parrucca afro bionda e abbracciato alla gamba sinistra c'era un koala con anch'esso una parrucca afro, ma arancione e rosa.
Gli altri tre rimasero basiti.
-Ohi Shaolin!- un ragazzo con una capigliatura bionda, accompagnato da un altro maschio dai capelli arancioni e rosa, corse verso di loro salutando con la mano. -Ecco dove ti eri cacciata- incrociò le mani al petto. -Sei ancora piccola per girare per una città che non conosci- si lamentò.
-Nash-nii, hanno fatto una statua su di te e Akio!- la ragazza ignorò il rimprovero e gli indicò con il dito la scultura in pietra, saltellando eccitata per la scoperta. -Uguali! Sembrate proprio voi! Vedete Nash-nii e Akio?-
Nash alzò la testa e appena vide la statua impallidì. "Io sarei un brutto e grosso scimmione con una parrucca afro?!" -Shaolin! Ma ci vedi bene?!-
-Eh? E io cosa sarei? Un koala?- Akio si aggiustò gli occhiali da sole che portava e se li pure pulì, credendo di vederci molto male. La rosa stava muovendo la testa con vigore, pensando che il suo amico avesse collegato la sua immagine a quella dell'animale, trovandola uguale. -Solo tu puoi paragonare una bellezza come la mia a un koala, per giunta brutto- decretò infine.
-Nash?- Lucy si avvicinò al trio, riconoscendo i ragazzi con cui aveva parlato a pranzo.
-Lucy- il biondo fece una faccia felice per poi sorridere. -pensavo che dovevi andare a trovare un'amica-
-Lu, chi sono questi?- domandò Natsu, seccato, avvicinandosi a lei.
-Sì, ci sono già stata. Ora torneremo nella nostra camera- spiegò all'altro mago stellare. -Lui é Nash ed é un mago degli spiriti stellari- indicò il biondo. -Invece lui é Leo Minoris, uno degli spiriti di Nash- spiegò riferendosi ad Akio. -Loro sono Natsu e Happy- presentò i suoi due compagni di gilda agli altri tre.
-Io sono Shaolin e sono la sorella di Nash- si presentò la rosa. -Sembrate forti. Volete combattere?- sembrava carica di energie e pronta a usarle.
-Shaolin!- suo fratello la prese per la maglietta e la piazzò esattamente accanto a lui. -Non puoi pensare solo a sfidare le persone!-
-Non fateci caso, é solo una bambina- parlò Akio passando una mano sulla testa della rosa e sorridendo leggermente. A quel contatto alcune ragazze che passavano da quelle parti gli lanciarono degli sguardi furtivi carichi di gelosia.
-Non é giusto! Voglio combattere!- si lamentava la ragazzina.
-Anch'io voglio combattere! Sono tutto un fuoco!- esclamò Natsu.
-Aye!- Happy lo appoggiò.
-Razza di idioti! Volete combattere contro una ragazzina- li colpì entrambi in testa.
-Lu- si lamentò Natsu passandosi una mano sulla testa: non era stata affatto delicata.
-Natsu, Lucy é cattiva- mormorò Happy, ricevendo subito un'occhiataccia dalla bionda.
-Anche lei é una maga degli spiriti stellari?- domandò speranzosa.
-Eh? No. A me piace prendere a pugni la gente con le mie forze!- Shaolin si mise in posizione, mostrando bene i pugni. -Sono una Dragon Slayer del fuoco-
Riuscì a zittire tutti.
-Già, ha una magia ben diversa dalla mia- annuì il fratello.
-Eh... sei stata allevata da un drago?- domandò Lucy. Era la prima volta che incontravano un altro Dragon Slayer del fuoco.
-Hm... Mio padre é piuttosto particolare, ma non credo si possa definire un drago, neh Nash?-
-Nostro padre non é per nulla un drago- confermò, leggermente spiazzato da quell'assurda domanda.
-E dove l'hai imparata la magia del Dragon Slayer?- fu il turno di Natsu chiedere. L'odore di quei tre era strano... ma non sembravano pericolosi.
-Il mio papà mi ha insegnato la magia del Dragon Slayer!- la rosa sorrise, fiera.
Natsu sorrise ampiamente. -Combattiamo! Ho sempre voluto sfidare un altro Dragon Slayer del fuoco!- eclamò, carico. -Sono tutto un fuoco!-
-Anch'io sono tutta un fuoco!- la ragazza non sembrava volersi tirare indietro, anzi.
Furono fermati rispettivamente da Lucy e Nash. -Datevi una calmata- dissero all'unisono.
-Nash, dobbiamo andare. Reed si incazzerà siccome siamo già in ritardo- disse Leo Minoris, intimorito.
-Hai ragione...- il biondo sbiancò per la paura. -Shaolin, andiamo- richiamò la sorella che stava provando a sfuggire dalla sua presa.
-Ma Nash...-
-Reed si arrabbierà se non ci sbrighiamo- le provò a far capire la situazione in cui erano messi.
-Magari accetterà la mia sfida, da arrabbiato- la piccola Dragon Slayer si infuocò, già pronta a combattere. Cominciò ad avviarsi verso ovest, seguita a ruota da Akio, che stava provando a non perderla di vista, di nuovo, quel giorno.
-Ciao Lucy- la salutò per poi fare lo stesso con gli altri due.
-Ciao Nash- ricambiò il saluto Lucy.
-Quel tipo non mi convince molto- mormorò Natsu, leggermente irritato.
La bionda si voltò a guardarlo, incuriosita da quelle sue parole. -Perché?-
-Non faceva altro che guardare solo te, Lu- rispose semplicemente il rosato spiazzando la sua compagna.
Voleva chiedergli altro, però, lui si voltò verso Happy e gli disse che aveva fame. -Andiamo a cercare qualcosa da mangiare- rispose l'exeed.
-Lucy, non vieni?- domandò Natsy dopo alcuni passi, voltandosi verso di lei.
Non si era mossa per quanto era sorpresa dalle sue parole precedenti. -Oh... Eh? Ora arrivo. Aspettatemi!- si mise a correre per raggiungerli subito.
"Forse non mi ama, ma ci tiene a me".
***
Wendy era andata a fare due passi dopo l'incontro con Natsu e Lucy. Le mancava molto la sua vecchia gilda... ma voleva anche bene a Chelia e agli altri membri di Lamia Scale. Erano stati così gentili ad accogliere lei e Charle...
Si sedette su un'altalena e cominciò a dondolarsi distrattamente. C'erano solo alcuni bambini, ma la maggior parte dovevano mancare perché erano andati a pranzare. -Che cosa dovrei fare...- mormorò fra sé e sé.
-Non dovresti star mangiando?- domandò qualcuno alle sue spalle. -Saltare i pasti non é una cosa salutare.-
La blu voltò lo sguardo dietro di sé e vide un ragazzo bruno con dei penetranti occhi turchini che la guardava piuttosto serio, anche se riusciva a intravedere un sorriso appena accennato. Poteva avere circa 18 anni, forse qualcosa in meno. Le pareva di conoscerlo, e anche molto bene, ma non sapeva dove l'aveva già visto... -Salve... Ehm... non ho molta fame...- sussurrò. Non si sentiva a disagio, eppure... C'era qualcosa di strano in quella situazione e non riusciva spiegare cosa.
Lui fece un sorriso quasi malinconico misto a serenità. -Io sono Mest- si presentò sedendosi accanto a lei, sull'altra altalena.
-Io sono Wendy, piacere!- sorrise. Era, in qualche modo, rassicurante la sua voce. -Non dovresti pranzare anche tu, Mest-san?- domandò.
-Già fatto- portò lo sguardo sulle persone che li circondavano. Era divertente osservare i bambini giocare sotto gli occhi vigili delle madri. Erano davvero adorabili.
-Oh...- cadde il silenzio. -Che fai qui, Mest-san?- domandò ancora, curiosa. Notò solo allora la divisa del Concilio: gli andava larga e sembrava quasi sbagliata sulla giovane figura del ragazzo.
-Sono appena tornato da una missione parecchio... stravagante e ora sto affrontando un nuovo incarico. Mi hanno assegnato di vegliare sul ricevimento indetto da Lamia Scale- spiegò lanciandole un'occhiata quasi divertita.
-Hai visto la mia esibizione?- si coprì il viso con le mani, arrossendo. Era stato troppo imbarazzante... Chelia l'aveva convinta a fare ciò cercando di suscitarle un bel po' di pena, sapendo che Wendy, grazie ai sensi di colpa, avrebbe accettato.
-Sei stata brava- si complimentò il bruno. -Non credevo che i maghi fossero anche dei bravi ballerini e cantanti- aggiunse trattenendo un accenno di risata. Si era immaginato molti dei più temuti maghi di Fiore che ballavano e cantavano la stessa canzone fatta dalle Sky Sister: quella non era proprio la composizione giusta per dei spaventosi maghi.
-Grazie...- sussurrò, imbarazzata. Si mise a fissarlo appena calò un strano silenzio fra di loro.
Sembrava...
Non poteva essere...
Era una cosa innaturale.
Abbassò lo sguardo sui suoi piedi, trovandoli interessanti e di aiuto nel suo provare a ricordare chi sembrava essere quel ragazzo.
Non credeva ai suoi occhi.
"Doranbolt!" si girò di scatto verso di lui, ma non c'era più nessuno. L'altalena continuava a muoversi, doveva essersene appena andato. -Non può essere... Doranbolt-san ha quasi trent'anni...- farfugliò guardandosi intorno. Ma nulla: lui era già lontano.
"Deve essere successo qualcosa a Doranbolt-san... Quello era lui... Ma aveva diversi anni in meno."
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro