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Sguardo di puro odio

Capitolo 38

Sguardo di puro odio

Dopo la sconvolgente novità della gravidanza di Mirajane, tutto tornò alla normalità. Laxus fu portato in una delle stanze superiori, l'unica pronta ad ospitare qualcuno, e ci vollero almeno cinque persone per trasportarlo, vista la sua stazza.

A quanto pareva, non era ancora rinvenuto.

-Come ha fatto Mira-san a dimenticarsi di dirlo a Laxus-san?- chiese Lluvia seduta al bancone a bere un succo al pompelmo.

Bleah, ce la stava mettendo tutta, ma era sicura che l'avrebbe vomitato a causa del sapore, altro che nausea. Mira ridacchiò, leggermente imbarazzata. -Ara ara, non l'ho visto per oltre un mese. Ha preso una missione a Blue Pegasus e non si é fatto sentire fino a quando non ha saputo del messaggio di Natsu- spiegò tagliando delle verdure.

La turchina annuì, pensosa. Gray era proprio a pochi passi da lei e non sapeva bene che fare. -Mira-san ha mai degli sbalzi d'umore?- chiese, riferendosi a quello che aveva letto nei libri dati da Levy. La maga della pioggia non credeva di averne, ma, ripensando al suo comportamento, si era resa conto di quanto strano e sbagliato fosse, certe volte.

L'albina annuì. -Spesso- disse solamente, sorridente.

-Mira-san, abbiamo finito il pollo- Storm si avvicinò.

La Strauss si voltò in un attimo verso di lui, con il coltello minacciosamente in vista, e gli sorrise in modo demoniaco. -Come?- domandò, come se avesse sentito male e lo provocasse per vedere se aveva il coraggio di aggiungere altro o no.

Lui, apparentemente, non se ne spaventò. Sorrise e se ne andò chissà dove -Vado a prenderlo- disse solamente.

-Mira-san tratta in modo strano Storm-san- si rese conto la turchina.

L'altra futura mamma ridacchiò portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. -Ara ara, lo sto solo educando.-

-Perché?- chiese perplessa l'Ameonna.

Mira sorrise ampiamente. -Perché é il mio dovere- le disse solamente, rendendo solo più confusa la compagna.

Prima che la Lockser potesse parlare, la Strauss puntò qualcuno e le fece cenno di guardarla. Era una ragazza dai capelli corvini e l'aria glaciale che si stava dirigendo verso un tavolo dove sedeva una bizzarra ragazza dai capelli di diverse ciocche colorate. -Che ne pensi?- le domandò Mira, sembrando analizzare ogni mossa e parola della turchina.

Lluvia guardò la sconosciuta. -Chi é?- domandò. -Lluvia la trova molto triste... E... Perché sta guardando Lluvia come se volesse ucciderla?- chiese, sussultando appena per lo sguardo di puro odio che le aveva rivolto la sconosciuta.

Mira strabuzzò gli occhi, lasciando ancora più confusa la maga della pioggia. -Sguardo di... odio?- sussurrò, incredula. Si voltò verso la turchina e si congedò. -Mi sono ricordata di una cosa, a dopo Lluvia.-

L'Ameonna rimase sbigottita dallo strano comportamento della compagna e rivolse di nuovo uno guardo alla fredda sconosciuta. Non la stava più fissando, teneva una mano sotto il mento e guardava fuori dalla finestra con sguardo vitreo.
"È così..." a interrompere i suoi pensieri furono Lucy e Cana. La seconda teneva un braccio sulle spalle della bionda e sorrideva maliziosa, mentre la prima era rossa e a disagio. -Che succede?- inarcò un sopracciglio, incerta.

-Hich... Ho beccato Lucy e Natsu che... hich... ci davano dentro nello sgabuzzino!- disse a gran voce Cana, grazie alla pioggia incessante furono in pochi a sentirla, ma abbastanza da dar vita a uno nuovo scoop interessante di cui parlare per ore e ore.

Lluvia strabuzzò gli occhi, sconvolta. -Lucy-san e Natsu-san...- sussurrò piano, quasi stesse dicendo un segreto di importanza mondiale.

Lucy si passò una mano tra i capelli. -Ci siamo messi insieme proprio prima... circa- mormorò, non smettendo di sorridere come una scema.

La castana le assestò una forte pacca sula schiena. -Spara i dettagli rossi! Hich...-

A sentire quelle parole, la turchina per poco non andò in ebollizione. Neanche la Heartphilia fu da meno. -R...rossi...?- balbettò.

Cana rise di gusto, ubriaca. -He he! Chi lo avrebbe detto che Natsu fosse focoso a letto!-

Altro imbarazzo.

A salvare Lluvia e Lucy fu Nash che diede alla maga delle carte un barile gigante di ottimo sakè, distrandola quel tanto che bastava per far scappare le due. -Che situazione...!- la maga stellare sembrava innervosita, ma, sotto sotto, stava provando a non sembrare completamente andata per l'essere stata ricambiata.

Cavoli, Natsu l'aveva proprio sorpresa quando l'aveva chiamata "la mia ragazza", probabilmente sarebbe caduta a terra se lui non l'avesse presa per il braccio e portata lontano da Nash.

Era geloso.

Di lei.

La definiva la sua ragazza.

Eppure, Lucy credeva che non la ricambiasse... ma, si sbagliava. Non ne sapeva nulla che stessero insieme... Come una sciocca non se ne era resa conto. Beh, in effetti, non era stata una cosa ufficiale. Lo aveva deciso lui. Ma andava bene così, stavano insieme ed era quello che contava.

Lluvia la guardò e pensò che, dopotutto, voleva anche lei essere così felice con Gray.

Tuttavia...

Non lo avrebbe perdonato troppo facilmente?

-Cana é impazzita- dichiarò sorridente la bionda.

La turchina accennò un sorriso. -Lucy-san ha ragione-

Sentendo delle chiacchiere provenire da una stanza che riconobbero come quella del Master, si misero in ascolto, curiose. -Forse dovremmo andare...- provò a dire Lluvia, zittita subito dalla bionda.

-Stanno parlando dei nuovi arrivati- le disse. La maga della pioggia non replicò, ripensando, invece, alla strana conversazione con Mira.

Che Erza e Mirajane sapessero qualcosa sui quattro nuovi arrivati?

-Sembra proprio odiarla- quella era chiaramente la voce di Mira e sembrava pure un po' preoccupata.

-Odiarla...?- Erza sembrava scandalizzata. -Non può essere...-

-É così. É lo stesso modo in cui si guarda il proprio peggior nemico- aggiunse l'albina, seria. -Che ti abbiano mentito...?- azzardò.

-No, tutto quello che hanno detto si é realizzato... Hanno completamente ragione- la smientì la Scarlett.

-Ma che stanno dicendo?- borbottò inquieta Lucy.

-Lluvia crede che parlino della ragazza nuova, quella corvina- sussurrò piano la turchina.

-Ah, Llover- capì la maga stellare.

-Che credi dovremmo fare, Erza?- domandò la Strauss.

-Per ora nulla. Dobbiamo capire che sta succedendo, prima. Sono qui per un motivo- concluse, solamente, la Scarlett.

Che stavano nascondendo?

***

Intanto, nell'Impero Alvarez, Zeref stava ammirando il cielo sereno e privo di nuvole nere dalla finestra della sua residenza. -Signore- Invel, uno dei suoi più fidati consiglieri nonché membro degli Spriggan dodici, entrò nella sua stanza, portò una mano sul petto e accennò un inchino.

-Qualcosa non va?- domandò il corvino, osservando il suo vecchio pendolo con l'immagine di lui e Natsu da piccoli. Che bei ricordi...

-No, vostra altezza. C'é una ragazza che chiede di voi. Dice di chiamarsi Lilith Dragillion.-

Zeref accennò una smorfia. -E che vuole?- chiese, un po' brusco per essere stato interrotto.

-Vuole parlarvi, ma non so di cosa.-

-Falla entrare- gli ordinò, chiudendo il pendolo e rimettendolo in una tasca del suo vestito.

Dopo pochissimo tempo la porta si riaprì mostrando una gracile figura dai capelli fin troppo lunghi e corvini e due magnetici occhi verde prato. -Scusi, Vostra Maestà- Lilith si chinò, posando una mano sul cuore e tenendo la testa abbassata.

-Cosa vuoi?- la sua voce era dura, eppure la ragazza non ebbe alcuna reazione.

-Sono qui per entrare negli Spriggan- fu chiara, alzando li sguardo e fissandolo con i suoi smeraldi magnetici.

Quegli occhi... sembravano leggergli l'anima. -Sono al completo. E poi... in cosa vorresti essere utile?-

Era solo una ragazzina di appena 15 anni. Era giovanissima e, sicuramente, inesperta. Lei si alzò, anche se lui non glielo aveva ordinato, e tenne i suoi occhi incatenati a quelli del moro. -So del piano di attaccare tutto il continente di Fiore tra un anno. Sono un'ottima stratega, posso essere utile. Soprattutto se hanno Mavis dalla loro.-

Zeref rimase composto e apparentemente calmo. -E perché dovresti aiutarci?- chiese, fiutando un qualcosa di sospetto.

In un primo momento credette che la mora sarebbe stata zitta, tuttavia sembrava brava con le parole. -Ho sempre vissuto a Ishgar, voglio aiutare il mio continente e la mia gente come mi é meglio possibile- gli disse, seria e con una forza che lo disarmarono.

Dopo alcuni secondi, il Dragneel parlò. -Va bene, stratega. Ci aiuterai a conquistare Fiore.-

Lilith sorrise, fiera. Si congedò e uscì dalla stanza. -Evviva!- saltellò, felice come una bambina.

La strategia stava funzionando.

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