Rosa color lavanda
Capitolo 31
Rosa color lavanda
Il viaggio fu abbastanza silenzioso e per Lluvia e Gray sembrò durare troppo. La turchina lesse distrattamente una rivista che aveva preso dalla sua valigia, mentre il moro spiccò solo qualche parola con le due ragazze davanti a lui e poi si mise a guardare il panorama fuori dal finestrino.
Finalmente erano a Magnolia.
-Non vedo l'ora di andare a casa e farmi un bel bagno!- esclamò Lucy stiracchiandosi. Nel frattempo Natsu si era ripreso, siccome erano scesi dal treno e stavano uscendo fuori dalla stazione, e aveva cominciato a battibeccare con Gajeel.
-Hai ragione, Lucy- asserì la Scarlett, lanciando poi un'occhiata ai due che aveva preso di mira, in senso buono, si intende.
Lluvia era alla sua destra, mentre Gray si trovava dall'altra parte vicino ai ragazzi, seppur, stranamente, non si era immischiato nella lite. Erano praticamente agli opposti. -Lluvia, ora andrai a casa?- le chiese, distraendola dai suoi pensieri.
Lei annuì, rendendosi successivamente conto che non stava andando a casa sua (che poi stava pensando a Fairy Hills, siccome non aveva una casa tutta sua...), ma a casa di Gray-sama. La maga della pioggia non c'era mai stata e si sentiva in profondo imbarazzo.
Erza sorrise, intuendo, dalla gote rosse dell'amica, il suo evidente disagio. -Gray- richiamò un po' duramente il Devil Slayer. Lui le lanciò un'occhiata, senza però avvicinarsi.
-Dovresti portare Lluvia a casa tua per farle sistemare le valige e riposare un po'. Non deve sforzarsi troppo- disse la rossa.
Lui si limitò a fare un cenno affermativo con la testa, celando il suo nervosismo. Cavoli, non aveva mai portato una ragazza a casa sua... Tranne una volta Erza, perché era venuta da sola per vedere il motivo per cui non si era fatto sentire per un certo periodo. Ma era successo anni fa, quando erano poco più che bambini.
"Stando da soli, potrò provare a parlare con Lluvia" pensò, conscio che a lei doveva più di una spiegazione sul suo comportamento. Le si avvicinò, scoprendo di avere gli occhi di tutti addosso, e cercò di essere il più naturale possibile. -Vieni- con un gesto della mano le indicò la strada a destra, mentre Erza stava andando dritto, Natsu, Happy e Lucy a sinistra e Levy e Gajeel si erano fermati per comprare qualcosa.
Lluvia abbassò lo sguardo, imbarazzata. "Perché ci hanno lasciati soli...?" pensò, agitata. Lo seguì in silenzio, stando attenta ad essere a qualche passo di distanza dal moro.
Che situazione...
Si sorprese di scoprire che la casa di Gray fosse un appartamento a meno di venti minuti dalla gilda. -Buondì Gray!- esclamò una donna anziana passandogli delle chiavi. Poteva avere circa settant'anni e, intuì la turchina, era anche la proprietaria del negozio di fiori sotto l'appartamento del ragazzo.
-Che bei fiori!- esclamò la maga dell'acqua fermandosi a vedere delle semplici margherite, per poi posare lo sguardo su delle rose color lavanda e su ancora molti altri tipi di piante.
-Che bella ragazza che hai! Dove l'hai nascosta per tutto questo tempo?- la donna diede un giocoso colpo col gomito al Devil Slayer, sorridendo allegra.
Gray si irrigidì, spiegando subito che era solo una compagna di gilda. Mossa sbagliata. Lluvia se ne offese un po'. Solo una compagna, lei, la madre di suo figlio era solo una semplice compagna di gilda?
"Gray-sama non sa..." ragionò, per poi salutare e presentarsi alla signora.
-É davvero adorabile- dichiarò la settantenne. -Se vuoi un fiore prendilo pure- disse subito, notando lo sguardo della ragazza mentre guardava la sua merce. -Fai finta che siano da parte di Gray- aggiunse, facendole l'occhiolino e dando un'altra gomitata al ragazzo che stava provando a ribattere.
"Un regalo da parte Gray-sama...", seppur arrabbiata non poté non emozionarsi. Guardò i vari fiori in vendita e indicò poi quello che l'aveva più colpita. -Lluvia...- divenne un bel po' rossa -Lluvia vorrebbe uno di questi, per favore-
Gray non poté non sorridere vedendo la maga che prendeva in mano il fiore color lavanda che la donna gli aveva dato subito. Aveva gli occhi luccicanti come quelli di una bimba a cui avevano appena dato quello che desiderava da tempo. -Sai qual é il significato che si cela dietro questo fiore?- le domandò la fioraia.
Lluvia scosse la testa, rapita dalla curiosità. -Lluvia non sa nulla sul significato dei fiori- spiegò finendo con l'osservare quello che teneva in mano, quasi stesse aspettando che parlasse e le raccontasse da sé il suo significato. -"Ti amo dal nostro primo incontro", significa questo la rosa color lavanda- spiegò la donna, allegra.
Gray sussultò, sorpreso. Lui non aveva fatto caso ai sentimenti di lei fin dall'inizio, ma Erza, durante quell'anno, gli aveva rivelato che ciò che la maga dell'acqua provava per lui era nato proprio al loro primo incontro sul quel tetto. Lei aveva scelto proprio il fiore che rappresentava meglio i suoi sentimenti...
La turchina strabuzzò gli occhi, fin troppo sorpresa e anche felice. Ebbe l'istinto di girarsi e dire qualcosa a Gray, ma si irrigidì, ripensando alle brutte parole che le aveva detto quasi un mese prima.
Notando il repentino cambiamento di umore della ragazza, Gray si affrettò a salutare la fioraia e attraversare il vicolo accanto al negozio su cui stava la porta che portava al suo appartamento. Era davvero strano quel silenzio e anche se in passato lui lo avrebbe preferito, si ritrovò a disagio. -Loretta mi tiene sempre le chiavi, o almeno quelle di scorta. Così, se le perdo come di solito capita, posso entrare lo stesso a casa- raccontò attirando lo sguardo di lei. Aprì la porta e si avviò verso la sua camera per posare le valige.
La maga si guardò intorno, confermando il fatto che il ragazzo fosse davvero disordinato. C'erano vestiti ovunque, proprio come altri oggetti. E mentre faceva un passo verso la camera per poter estrarre qualcosa dai suoi bagagli, per poco non rischiò di essere colpita da dell'intimo che era appeso al lampadario.
Forse, dopo essersi riposata, avrebbe potuto mettere un po' in ordine.
Vedendo lo sguardo della ragazza che si dilungava sul disordine della casa, Gray si passò una mano tra i capelli. Mettere a posto era una cosa insolita per lui e poi non ci passava molto tempo nel suo appartamento, solo per dormire. -Ehm... Non sistemo da un po'- mormorò, cercando una sua reazione.
Lluvia non sembrò colpita da quel caos. -Lluvia aveva già capito che Gray-sama é disordinato quando vivevano insieme- spiegò, cercando di non incontrare i suoi occhi.
-Eh...- il moro lanciò uno sguardo alla camera da letto. -Se vuoi, puoi dormire in camera mia- disse, attirando l'attenzione di lei.
-Nella camera di Gray-sama...?- sussultò la turchina, trattendosi, con un gran sforzo, per non piombare in una qualche fantasia a occhi aperti. -E Gray-sama dove dormirà?- chiese, intuendo che il Devil Slayer aveva a disposizione solo una stanza.
Il ragazzo lanciò uno sguardo sul divano, per poi stendersi su esso, ignorando alcuni vestiti e anche un libro. -Qui- fu breve.
-Ma... Lluvia può dormire sul divano!- obbiettò la turchina, poteva essere arrabbiata quanto voleva, ma non era giusto che lei si prendesse il letto di lui. Era troppo buona.
Il mago inarcò un sopracciglio. -Non ti faccio dormire sul divano- asserì, non aggiungendo che esso fosse molto scomodo. -Soprattutto nella tua situazione- aggiunse invece, serio.
Le gote della manipolatrice dell'acqua si fecero rosse. -Lluvia...- provò a dire qualcosa, ma subito un'idea le venne in mente. -Gray-sama può dormire nel sul letto- disse, seria anche lei.
Gray provò a contraddirla, ma fu bloccato. -Gray-sama e Lluvia dormiranno insieme- finì, non potendo nascondere il suo evidente imbarazzo.
-Vuoi dormire con me?- domandò, sorpreso, anche lui un po' rosso, ma non si notava quasi.
La ragazza guardò il divano. -Sembra molto scomodo- decretò. In verità, non aveva idea se l'oggetto fosse comodo o meno, ma il suo amore per il ragazzo era così forte da riuscire a sovrastare il suo intento di provare a odiarlo. -Lluvia... non ha problemi a... dormire con Gray-sama- concluse, abbassando lo sguardo e rigirandosi i pollici.
Anche se imbarazzato, Gray si alzò e annuì. Avrebbero solo dormito. Null'altro. Non c'era niente di male a dormire insieme. -Va bene- decretò passandosi una mano fra i capelli.
Lo sguardo di Lluvia, che ormai aveva imparato a conoscere, gli fece capire subito che aveva perso i suoi abiti. Non era una novità, certo. Si rivestì presto e scoprì che la ragazza si era messa a sistemare la camera da letto, anch'essa in disordine. -Io penso che schiaccerò un sonnellino- le disse aiutandola a raccogliere i vari abiti, mentre lei rifaceva il letto.
-Lluvia farà lo stesso- disse lei per poi domandargli se poteva prima farsi un bagno.
Lui annuì. -Certo. Tutto quello che ti serve é in un mobile lì, appena entri- le spiegò.
Quando ebbero finito quella stanza, la ragazza si diresse in bagno, lui invece si mise sul letto, non riuscendo però a prendere sonno. Si sentiva stanco dopo quella giornata e anche perché non aveva dormito molto, a causa dei sensi di colpa che provava nei confronti della turchina, il giorno prima.
La maga della pioggia uscì oltre mezz'ora dopo dal bagno con indosso uno dei grandi accappatoi del ragazzo. Le andava grande e lungo, tanto da renderla piuttosto buffa.
Quando lei se lo tolse, più che colpirlo il fatto che era in intimo, fu che si mise di lato davanti alle grandi vetrate dell'armadio, che fungevano pure da specchio, toccandosi la pancia ancora piatta. Lluvia guardò nella direzione di Gray, ma le sembrò che lui dormisse, siccome stava fingendo di farlo. -Salve Rain-kun- sorrise fra sé e sé.
Aveva deciso, che, se fosse stato un maschietto, le sarebbe piaciuto chiamarlo come suo zio. Era stato la persona che più le aveva voluto bene e le aveva dato attenzioni sin da quando era nata. Non era sicura che Gray avrebbe apprezzato quel nome, ma a lei piaceva.
E poi, era piuttosto adatto. Quando era stata quel giorno da Frida, ella le aveva detto che la pioggia che portava con sé non era completamente sua, ma anche del suo bambino. Infatti, oltre che essere un Devil Slayer del ghiaccio, aveva ereditato anche i poteri di lei e sembrava, proprio come il caso del ghiaccio, già li aveva manifestati. Era una cosa più che insolita quella e da allora Lluvia era un po' preoccupata. Un bimbo con già due poteri così forti? Era davvero pericoloso.
Frida sembrava volerle dire altro, ma alla fine era stata zitta. Forse le avrebbe detto altro alla successiva visita. -La mamma vuole tanto bene a Rain-kun, o a... Se sarai una femmina, la mamma deve ancora scegliere un bel nome per te- mormorò accarezzandosi il ventre.
Gray avrebbe davvero voluto andare li e abbracciarli, ma stette al suo posto. Doveva prima parlare con Lluvia e riprendersela, poi avrebbe stretto a sé la sua famiglia.
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