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La ribelle

Capitolo 15

La ribelle

Levy e Gajeel erano arrivati da poco a Camelia, quando la ragazza decise di fermarsi a comprare alcune cose che, a detta di lei, sarebbero servite sicuramente a Lluvia. -Fa' subito, gamberetto- disse seccato Gajeel sedendosi su una panchina vicino alla bottega dove era appena entrata la turchina.

Sentendosi uno sciocco, dopo che erano passati alcuni minuti, in cui la sua compagna non era ancora uscita da lì, decise di alzarsi e fare un giro. Al massimo, se non lo avrebbe trovato, lo avrebbe chiamato con una lacrima.

-Ehi vecchiaccio! Non osare chiamarmi "poco di buono" solo perché ho i capelli tinti e dei piercing!- una ragazza sui diciassette anni aveva preso per il colletto un signore sui quarant'anni e lo aveva costretto a piegarsi in avanti per potergli gridare diversi insulti tutt'altro che femminili.

Quasi subito un ragazzo molto simile al signore, probabilmente un parente vista la somiglianza, fece mollare la presa della ragazza e si mise di fronte a lei. -Lascia stare mio padre, nanerottola!- le ordinò.

Sarebbe stato meglio per lui non commentare la statura della giovane...

-Brutto idiota!- la fanciulla gli mollò un cazzotto che fece cadere a terra il ragazzo, tramortito.

-Hai ucciso mio figlio!- urlò una donna grassottella mettendosi di fianco al figlio.

Ben presto una cerchia di persone si mise intorno a loro, alcuni per vedere le condizioni del ragazzo, o per spettegolare e altre per noia, forse. Gajeel si unì a loro, annoiato e incuriosito contemporaneamente. Doveva pur impiegare il suo tempo in qualche modo...

-Gajeel! Che sta succedendo?- Levy si mise alla sua destra, provando a farsi strada, con lo sguardo, per riuscire a vedere qualcosa, ma era difficile vista l'orda di persone davanti a loro. -Si é fatto male qualcuno?- domandò un po' preoccupata.

-Hai già finito?- guardò la busta di media misura che la turchina aveva in mano. Ci aveva messo molto meno del previsto...

-Oh? Sì!- strinse al petto la busta, felice.

-Una tipa ne sta dando di santa ragione a un idiota- spiegò, non molto chiaramente, creando diversi dubbi alla giovane.

-Il motivo?- chiese la scripter.

Prima che il moro potesse parlare, alcuni soldati si fecero spazio tra la folla ed intervenirono. -Sei in arresto!- decretò un uomo del governo ordinando, in seguito, a uno dei suoi sottoposti, di immobilizzare la giovane.

-Fermatevi babbei- udendo la voce potente di Gajeel molti lo lasciarono passare e presto lui fu accanto alla giovane che si era preparata a malmenare i nuovi arrivati.

-Gajeel Redfox- sussurrarono alcuni soldati fra di loro, riconoscendolo, aggiungendo anche qualche commento sulla sua fama di "combinaguiai", "pericoloso" e "scansafatiche". Intimoriti, molti si fecero indietro o se la diedero a gambe levate.

-Ghihi- Gajeel sfoggiò un sorriso soddisfatto, piuttosto spaventoso.

-Ehi vecchiaccio! Me la so cavare da sola! Lasciami stare!- la fanciulla piantò le gambe a terra, mise le mani sui fianchi e provò a fare una faccia arrabbiata e intimidatoria, sembrando però buffa. Aveva i capelli con colorate delle ciocche viola, turchese, verde acqua e di altri colori scombinate, diversi piercing, fra cui uno vicino al sopracciglio e un altro sull'ombelico, ovviamente scoperto. I suoi vestiti erano stracciati, come i suoi jeans fino a sopra le ginocchia che sembravano essere stati rosicati da un qualche animale, non che la maglia fosse messa meglio, era a mezze maniche e strappata verso la fine, lasciando buona parte della pancia scoperta.

Non ci vedeva niente di strano nel suo abbigliamento, o nel suo aspetto, perciò non capì gli insulti ricevuti dal vecchio e suo figlio. -Zitta mocciosa- le rifilò, prendendola sulla spalla come un sacco di patate.

-Non sono un cazzo di oggetto! Mollami! Baka che non sei altro!- urlava assiduamente, senza demordere.

-Ma stai un po' zitta, nana e piatta- brontolò seccato Gajeel. Poi si rivolse all'altro tipo del governo. -Me la vedo io con lei- chiarì, facendo capire che non ammetteva alcuna obiezione. Notando che l'uomo stava tentennano, ghignò, facendogli comprendere subito che era costretto a stare sotto le sue scelte, o sarebbe finito male visto che era molto più debole del Dragon Slayer del ferro.

-Andiamo, uomini- ordinò girandosi, con la schiena dritta e la testa alzata, fieramente. Scoprì con imbarazzo e meraviglia che era rimasto solo un soldato, che stava tremando come un bambino in fasce. -E gli altri...?- guardò sia a destra che a sinistra ma dei suoi uomini non c'era alcuna traccia.

-S... sono scappati...- mormorò timoroso il sottoposto. Guardò, subito dopo, Gajeel negli occhi. Quel gesto fu troppo per il suo "coraggio" che cedette e si ritrovò a correre lasciando dietro di sé solo la sua spada e il ridicolo cappello da Cowboy che indossava.

-Ghihih ti hanno mollato, idiota- lo schernì il Dragon Slayer del ferro.

Pure la ragazza dai capelli blu e dalle varie ciocche colorate si mise a ridere a quella vista e smise di agitarsi.

-Me la pagherete voi due!- urlò indignato l'uomo della legge per poi darsela anche lui a gambe levate. Gli spettatori fecero lo stesso, lasciando solo Gajeel, Levy e la ragazzina. -Mocciosa- disse mettendola con i piedi per terra.

-Stai bene?- domandò Levy dandole uno sguardo veloce. Grazie al cielo non aveva neanche un graffio recente, o qualche altro tipo di ferita che poteva essersi da poco fatta.

Incrociò le mani al petto quasi piatto. -Tsk... sto benissimo-

-Meno male...- sospirò sollevata la turchina. Tirò un giornale arrotolato e, di punto in bianco, colpì in testa la ragazza.

-Levy... cosa cazz...?- Gajeel era basito: Levy non era affatto il tipo che colpiva gli sconosciuti.

-Non hai detto che ce la saremmo vista noi con lei?- domandò perplessa la scripter, notando che il moro non la stava appoggiando.

-Era per toglierli dai piedi- spiegò Gajeel facendo imbarazzare la sua compagna. "Ho appena colpito una sconosciuta con un giornale senza alcun motivo..." pensò cominciando a sbiancare per poi, inseguito, arrossire.

-Stupido! Stupido! Dirmelo prima... Era troppo?- cominciò a colpirlo sul petto, non facendogli un bel niente.

-Ghihihi- ghignava Gajeel, divertito.

-Smettete di flirtare, vecchi?- sbuffò la blu interrompendoli.

A quelle parole i due smisero all'istante, Levy era diventata simile ai capelli di Erza, mentre Gajeel sorrideva beffardo verso la sua nanetta.

-Come ti chiami?- chiese Levy dopo un po'.

-Gajevy.-

-Io sono Levy, piacere- le porse una mano.

Gajevy osservò il gesto con un cipiglio. -Lui é Gajeel- Levy presentò il moro, notando che lui non lo aveva ancora fatto.

***

Natsu, Happy, Lucy, Charle e Wendy scoprirono con grande sorpresa che Sabertooth non era poi tanto lontana dalla città di Margareth, anzi, distava solo mezza giornata di cammino.

-Siamo quasi arrivati- spiegò Lucy consultando una cartina del regno di Fiore. -Natsu... ma sei sicuro che Sabertooth abbia infomazioni su Gray?- domandò a un certo punto, quando la sua curiosità stava ormai vincendo su di lei.

-Non proprio...- il suo sguardo era stranamente serio e più combattivo del solito. Non aveva neppure scherzato con Happy o parlato di voler combattere.

Era ben chiaro che ci fosse qualcosa che non andava.

Lucy lanciò uno sguardo a Charle, Wendy e Happy che, a qualche metro avanti di loro, stavano conversando sull'anno in cui non si erano visti.

La maga stellare ne approfittò per continuare quel discorso fin troppo importante. -Che vuoi dire?-

Natsu si bloccò di colpo e si girò per guardarla dritto negli occhi. -Ascoltami Lucy...- essere così serio non era proprio da lui e rendeva quella situazione non normale.

Gli altri tre continuarono a camminare e volare senza rendersi conto che i loro amici si erano fermati. -Perché ti sei fermato? Fra poco perderemo di vista Wendy e gli altri!-

Natsu ignorò le parole della maga senza alcun problema. -Io credo in Gray- iniziò, zittendola.

Che stava succedendo?
Che le nascondeva?

E, soprattutto, che cosa sta dicendo?!

-Ma questa volta dovrò smettere di credere in lui per sapere dove si trovi- continuò lui.

-Non so cosa stai dicendo, ma... I nostri amici sono già lontani, finiremo col rimanere troppo indietro!- sbraitò lei, nervosa, anche se in verità si stava preoccupando per il rosato.

Il Dragon Slayer parlò ancora.-Voglio dire che smetterò di fidarmi di lui fin quando non lo ritroveremo-

-Continuo a non capire!-

-Lucy...- sussurrò il suo nome con un tono così dolce, solette e carico di tutti i sentimenti che provava. -Riporterò indietro Gray a tutti i costi. Te lo prometto.-

Lei spalancò gli occhi. Era così vicino al suo volto... se solo avrebbe fatto un passo avanti lo avrebbe potuto baciare ancora...

-Non chiedermi nulla a riguardo fino ad allora- concluse lui.

Dovette distogliere lo sguardo da quei occhi verdi, conscia che avrebbe rischiato di piangere. Le era mancato troppo...

-Girati e cammina!- gli gridò voltandolo con violenza in avanti.

"Grazie Natsu." pensò andando ad unire le loro mani insieme. Poteva essere un immaturo e tante altre cose, ma Lucy non avrebbe mai potuto dire che non ci teneva a lei e che non la proteggeva.

Lui lo faceva sempre.

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