Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Il segreto di Lluvia

Capitolo 60

Il segreto di Lluvia


Erano passate circa quattro settimane da quegli allenamenti, giorno più giorno meno. Mancavano cinque mesi all'inizio della guerra. Il tempo stava passando davvero in fretta...

Ad Alvarez la situazione non era mutata. Kin continuava il suo lavoro di spia con pochi problemi e Lilith aveva ideato una strategia fantastica, ma con delle pecche volute. Non voleva fosse perfetta, doveva essere aggirabile dai maghi dell'altro continente: non voleva morti. Però, sarebbero stati inevitabili.

Una guerra senza morti? Un mero sogno di una persona ancora molto ingenua.

Però, la giovane Dragneel, non poteva essere criticata per la sua ingenuità. Fino a pochi mesi prima viveva in una campana di vetro dove era tutto rosa e fiori. Era come una bambina che vedeva, finalmente, il mondo senza filtri. Dunque, doveva ancora abituarsi all'orrore.

Non aveva ancora capito bene perché Lluvia Fullbuster fosse lì. Perché uno Spriggan del futuro aveva deciso di tornare nel passato? E, poi, come c'era riuscita?

Lilith aveva scoperto il piano di Llover e gli altri e aveva preso la decisione di unirsi a loro, senza renderli partecipi di questa sua iniziativa.

Il modo che aveva trovato per unirsi al loro "Teletrasporto"?

Aveva usato un antico incantesimo trascritto nei libri più antichi di suo padre. Peccato che esso avesse anche un lato negativo: le permetteva di andare in qualunque epoca avesse voluto, ma non di tornare indietro. Infatti, qualunque cosa sarebbe successa, lei sarebbe stata costretta a rimanere lì senza la possibilità di scappare e tornare a quella menzogna che era la sua vita.

Guardò, dalla finestra della propria stanza nel palazzo del Signore Oscuro, la signora Fullbuster uscire dalla struttura. Teorizzava che fosse stata mandata per controllare alcune cose relative alla guerra. Poco le importava in quel momento, voleva entrare nella stanza della turchina e scoprire cosa nascondesse. Passava la maggior parte del tempo lì, doveva esserci qualcosa fuori posto.

Un motivo.

Era stata mandata lì dal padre di Lilith?

Se le cose stavano così... ciò significava che Zeref, almeno quello del futuro, sapeva che cosa stava cercando di fare la figlia.

Scosse la testa.

Ma che pensava?

Se suo padre avesse sospettato qualcosa, l'avrebbe già fermata.

Fece per scassinare la porta, ma la trovò socchiusa.

Strano.

Molto strano.

Quando le persone nascondono qualcosa, in genere, non tengono il loro nascondiglio così accessibile.

Eppure, aveva imparato che dopo anni, decenni o secoli, ogni segreto viene a galla con dimenticanze come quella.

Entrò, facendo attenzione che nessuno la vedesse mentre lo faceva. Non poteva rischiare che qualcheduno andasse ad avvertire Lluvia o che la infomasse in seguito.

Massimo silenzio, inizialmente. Però, dopo qualche attimo, sentì una voce canticchiare qualcosa. -Mamma-san va a far la spesa, e lascia da sola Amaya, però Amaya non è triste...-

Lilith chiuse la porta alle proprie spalle senza far rumore, o, almeno, ci provò. In ogni caso, l'altra persona, che era lì, non se ne accorse.

Guardò bene in direzione dell'angolo della stanza da letto da dove proveniva la voce che canticchiava. Non credeva ai suoi occhi.

Davvero Lluvia aveva portato Amaya con sé?

Sendendo dei passi, la bambina si voltò e guardò la Dragneel, sorridendo dolcemente. -Mamma-san m'aveva detto che c'eri anche tu, Lilith-chan- mormorò con la sua solita tenera espressione. Amaya Lockser tendeva a sembrare più piccola di quanto non fosse in realtà, però aveva un grande cuore e questo non sarebbe mai potuto essere messo in discussione.

Lilith la conosceva da quando Lluvia era tornata, dopo una missione che aveva richiesto quasi un anno, con la piccola bimba appena nata. Praticamente, la figlia di Zeref, l'aveva vista crescere.

Sorrise avvicinandosi alla minore, abbracciandola. -Sono davvero felice di vederti, Amaya- mormorò la corvina, beandosi di quel momento tranquillo e sereno. Era da diverso tempo che non si sentiva bene stando a contatto con un'altra persona. Sorrise, Amaya aveva ancora lo stesso potere rilassante su di lei.

Rimasero così un bel po', finché la turchina non si staccò per posare il pupazzo della madre che aveva ancora in mano. -Cosa ci fa qui Lilith-chan?- La guardò con i suoi occhi neri, proprio come quelli di Gray e Llover. Chiaramente li aveva ereditati dal padre.

-Sono qui perché...- Lilith si morse il labbro inferiore e abbassò lo sguardo. Non aveva ancora raccontato a nessuno come fosse andata veramente col padre: come avesse scoperto la verità.

Erano già passati alcuni mesi da quel giorno?

Il ricordo, però, la feriva ancora...

A Lilith era sempre stato detto che Zeref combatteva contro i maghi di Ishgar che volevano eliminare tutti senza neanche una vera ragione. Probabilmente perché a una bambina basta saper che una persona, o un gruppo di persone, è cattiva e, perciò, va fermata in modo che non faccia più del male a nessuno.

Poi, se ti viene detto che tuo padre, l'Imperatore e capo degli Spriggan, è un eroe, non ti passa neanche per la mente che ciò che fa è sbagliato.

Praticamente il suo papà era un supereroe per lei...

Ironico, visto che era il signore Oscuro.

Eppure, sua madre le aveva sempre detto la verità... Ma come poteva credere a una donna che non l'aveva allevata e che era rinchiusa in una torre con l'accusa di aver passato informazioni ai nemici dell'Impero Alvarez?

La povera Mavis era stata catturata all'inizio della guerra, ma aveva visto l'inizio della sua vera prigionia solo anni dopo. Infatti, nei primi anni, seppur rinchiusa nel palazzo di Alvarez, aveva avuto la possibilità di vivere a contatto con Zeref, ristabilendo un contatto con lui. Un contatto che aveva permesso la nascita di Lilith.

La Vermillion, però, aveva fatto un grosso sbaglio: alle spalle del padre di sua figlia, dava informazioni confidenziali sui piani di Alvarez ai nemici, nonché amici della stessa Mavis.

Quando fu scoperta, Zeref non riuscì più a fidarsi di lei in nessun modo, soprattutto dopo averla trattata come un'ospite, invece che una prigioniera di guerra. Ne rimase davvero ferito.

La rinchiuse in una torre del palazzo, non permettendole di aver alcun contatto con la loro bambina che, quando Mavis fu punita, aveva appena qualche mese.

Raccontò a Lilith semplicemente la verità: il fatto che dava informazioni di vitale importanza per sconfiggere i nemici ad essi e questo aveva provocato un gran numero di morti tra i loro soldati. Assurdamente, a grandi linee, era la verità.

Solo qualche mese prima di intraprendere quel viaggio, però, Lilith venne a sapere la verità, dunque, il partire, era stata una conseguenza della scoperta.

Come ne venne a conoscenza?

Beh, vide suo padre uccidere dei maghi di Ishgar che s'erano intrufolati lì, disperati. L'unica loro colpa era stata quella di voler vivere in un posto sicuro e in pace. Volevano trovare una soluzione alle loro pene e al loro dolore vivendo nascosti nel regno di Zeref. Però, furono scoperti e Zeref li uccise con la propria maledizione, ordinando, subito dopo, ad Invel, che aveva assistito stando alla giusta distanza di sicurezza, di nascondere i cadaveri gettandoli da qualche parte.

I due abitanti di Ishgar erano stati scoperti proprio nel giorno sbagliato visto che quello era l'anniversario del tradimento di Mavis. Di certo il signore Oscuro non sarebbe mai riuscito a perdonare qualcuno in una giornata che gli ricordava quando era stato gentile con chi non doveva e ne era rimasto scottato.

In ogni caso, fu visto dalla figlia, sconvolgendo la sua vita costruita su un fondamento fatto di menzogne e illusioni.

A chi avrebbe potuto rivolgersi nel momento in cui il suo più grande punto di riferimento s'era rivelato un assassino?

Era stata così stupida...

Non aveva mai fatto caso alla vera indole dell'amato padre.

Abbassò il capo e posò la testa nell'incavo della turchina che, dopo un attimo di sorpresa, le accarezzò con una mano la schiena mentre con l'altra faceva lo stesso con la testa della corvina.

-Lilith-chan non deve dirmelo per forza.- La Fullbuster la staccò, con la massima dolcezza e cura, da sé e le prese le mani. Sorrise guardandola negli occhi. -Lilith-chan deve rilassarsi e non pensare alle cose cattive. Mh... Lilith-chan, ti andrebbe di vedere le mie bambole?-

La corvina non era lì per quello...

Però, d'altra parte, aveva scoperto cosa nascondeva la signora Fullbuster: Amaya. Poteva chiedere alla sua amica cosa ci facevano lei e la madre lì.

-Certo.- Annuì sedendosi per terra e portando le gambe contro il proprio petto.

Amaya si posò con le ginocchia sul tappeto e afferrò due pupazzi. Seppur avesse quasi undici anni, giocava ancora con le bambole di stoffa cucite da lei. Amava cucire pupazzi e vestiti, la rilassava. -Lilith-chan, ne ho fatto uno di te- mormorò facendole vedere una bambola di pezza dai lunghi capelli neri e gli occhi verdi. Indossava perfino un bel vestito a fiori molto simile al regalo che aveva cucito per il suo compleanno la stessa Amaya per lei. -Mi assomiglia davvero...- sussurrò tra sé e sé.

-Lo ha detto anche mamma-san.- La turchina sorrise mettendosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. -Però volevo sapere cosa ne pensassi tu... ci tengo al tuo giudizio.-

La Dragneel alzò lo sguardo dalla bambola di pezza e incrociò quei occhi color pece. -È stupenda, non poteva essere altrimenti. Hai un talento unico.-

Amaya arrossì lievemente, felice e compiaciuta. -Ne sono felice, Lilith-chan.-

La corvina si morse il labbro inferiore, stringendo l'oggetto morbido tra le mani. -Come mai siete qui? Tu e la tua mamma.-

La Fullbuster si sorprese per quella domanda. -Non lo so bene. Però mamma-chan ti ha vista venir qui e ha trovato un modo per seguirti, anche se ci ha messo quasi un mese. Ha scoperto il piano di...- la sua voce si affievolì -di Llover-san, Rain-san e i loro amici... vuole aiutare dall'interno per... sconfiggere il cattivo già nel passato.- Il suo sguardo era dispiaciuto. Prima di allora non aveva mai osato dire chi fosse il cattivo, non al palazzo di Zeref e non alla figlia di esso. Ma ora... anche se il luogo era lo stesso e anche la sua ascoltatrice, sentiva che qualcosa era cambiato. Ora poteva dire la verità perché sentiva che l'altra non l'avrebbe accolta negativamente, odiandola per le sue parole negative verso l'amato padre.

-Intendi mio padre.-

Amaya annuì. -Lo so che non credi a Mavis-san, ma è la verità ciò che ti dice sempre...- disse mentre pettinava distrattamente una bambola somigliate a Llover. Non aveva mai visto sua sorella, tranne che in foto e una volta di sfuggita durante un viaggio di lavoro con la madre. Aveva sempre pensato che fosse bellissima e con un comportamento elegante come la loro mamma. Voleva tanto essere come loro... le ammirava così tanto...

-Lo so...- Lilith abbassò lo sguardo. -Ho scoperto che mamma faceva bene a mettermi in guardia su di lui. È davvero il Signore Oscuro come lo ha chiamato qualche volta...-

Amaya era davvero sorpresa. -Il motivo per cui sei qui... È fermare Zeref-san?-

Lilith annuì. -Sono stata così ceca, Amaya... Ora voglio rimediare...- sussurrò, mortificata.

-Non è colpa tua ciò che ha fatto e farà Zeref-san.- La turchina posò il pupazzo somigliante a Llover e prese quello di Lilith dalle mani della Dragneel, sorridendole in modo confortante. -Zeref-san ha cattive intenzioni, non Lilith-chan. Lilith-chan vuole solo bene al suo papà e vuole che lui sia come lei pensava che fosse.-

Lilith accennò un sorriso. -Hai sempre ragione... come fai?-

Amaya ridacchiò. -Non ho sempre ragione, conosco solo troppo bene
Lilith-chan. Sei troppo buona per essere colpevole delle gesta terrificanti e orrende di Zeref-san.-

-Hai troppa fiducia in me...-

-Perché ti amo e quando si ama qualcuno, come dice mamma-san: "quando ami qualcuno, Amaya-chan, lo accetterai per com'è e cosa farà, dandogli consigli e aiutandolo, ma mai giudicandolo", si fa così.-

"Che dolce", pensò la Dragneel sapendo bene che, quando la Fullbuster ci teneva seriamente a qualcuno, non diceva semplicemente "ti voglio bene", ma "ti amo". Però, c'è da specificare che quel "ti amo" non era in senso romantico.

-È davvero saggia...- mormorò Lilith pensando a sua madre... L'unica immagine che le veniva in mente era quella della donna dai lunghi capelli biondi chiusa in una camera con la finestra della porta e le finestre stesse bloccate da delle sbarre di metallo.

Ogni cosa fatta e detta da Mavis non l'aveva mai calcolata. Neanche le sue belle parole...  A causa di suo padre, aveva perso fiducia in quella donna al punto di non voler creare un minimo rapporto con lei. In quel momento si sentiva orfana di padre e madre...

Il rapporto con loro era così inesistente che le sembrava di non aver genitori...

Però... se avesse cambiato le cose, magari... sarebbe andato tutto diversamente per lei

Amaya le accarezzò la testa, sorridendole dolcemente. -Non essere triste, Lilith-chan. Essere tristi non aiuta, gioca con me e divertiti- mormorò la bambina.

Lilith annuì, prendendo un pupazzo.

Amaya l'avrebbe aiutata a distrarsi, e in seguito si sarebbe occupata di parlare con Lluvia: poteva avere un'alleata potente.

----------------------
Hey!

Sì, non sono morta!

Scusate se non ho scritto nulla per mesi, ma avevo un blocco assurdo, davvero. Non riuscivo a mettere insieme delle frasi che avevano senso, o che erano adeguate. Ma, grazie al cielo, leggendo dei segreti su instagram, mi è salita un'ispirazione allucinante per scrivere una Os con dei personaggi inventati da me, e questa mi ha fatto passare il blocco. Non è un granché... ma almeno è qualcosa. La potete trovare sul mio profilo, se volete, si chiama "Tutte vogliono il rosso".
Non so se lo avete notando, ma ho fatto passare un mese dal capitolo precedente e continuerò a far passare un mese ad ogni capitolo. Manca poco per la guerra, finalmente!

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro