Friendzone
Capitolo 59
Friendzone
Dopo il combattimento di Strawberry contro Nash e Akio, se così si poteva chiamare per quanto corto fosse stato, non furono molte le cose che successero, ma qualcosa accadde lo stesso.
Rain andò dai suoi genitori per trascorrere il resto della giornata con loro, questo, però, solo alla fine degli allenamenti. Non aveva chiesto alcun parere alla gemella. Lo aveva fatto e basta perché era quello che voleva. Credeva che Strawberry avesse ragione: non poteva perdere delle occasioni importanti solo perché sua sorella era troppo orgogliosa e ottusa per accettare che la loro mamma non fosse la cattiva persona che lei credeva.
Nel mentre, vedendolo sorridere mentre aveva gli occhi di un tenue azzurro, Strawberry non poté non essere fiera di lui. "Forse non mi chiamerai mai Strawberry-sama, ma, se sei felice, va tutto bene", pensò mascherando bene la sua improvvisa espressione triste con un sorriso.
Doveva proprio prendere dai genitori la tendenza al rendere più drammatica una relazione di quanto fosse? Doveva decidere di cambiare le cose, o ci sarebbero voluti anni prima che loro due facessero un passo in avanti verso un futuro insieme. Soprattutto, non si doveva dimenticare che Rain era il figlio di Gray Fullbuster, una persona che ci aveva messo anni prima di dichiararsi a Lluvia.
Dovevano prendere poco d'esempio i loro genitori... o sarebbero rimasti single ancora a lungo.
La seconda cosa importante che accadde dopo?
Reed si avvicinò a Llover. La mora stava osservando i suoi genitori e Rain parlare insieme. La sua espressione era abbastanza fredda, non sembrava mostrare niente di quello che realmente provava.
-Che ne pensi?- domandò semplicemente il rosso sedendosi su un muretto non molto alto.
Era chiaro che si riferisse alla famiglia di Llover riunita senza di lei. Lo aveva capito.
-Non so di cosa tu sti...- La fermò, non volendo sentire una bugia, non da lei, almeno.
-Non mi mentire.- La sua voce era seria, autoritaria, però mostrava anche un pizzico di asprezza. Chiaramente non aveva gradito che lei avesse provato a mentirgli.
Continuò a non guardarlo e parlargli per qualche minuto. Lui non disse nulla e non le mise fretta. Aspettò in silenzio mentre Llover vedeva i suoi genitori e Rain andare da qualche parte, probabilmente per mangiare qualcosa insieme: come una vera famiglia.
-Potresti essere anche tu con loro- disse a un certo punto il Fernandez, guardando anche lui nello stesso punto di lei.
-Impossibile.-
-Per nulla.- Fu schietto. Era ciò che pensava.
Lei alzò la testa di lato, osservandolo. -Come?- domandò, un po' stupita.
-Non è impossibile. Tua madre è qui, anche tuo padre. Ancora non è successo nulla di irreparabile, puoi ancora evitare che tua madre se ne vada. Lei è qui, non è quella che hai conosciuto, è diversa. Penso che possa ancora decidere diversamente se ti apri e le dici come hai vissunto senza di lei- parlò con calma, mantenendo una voce pacata. Non aveva la minima voglia di metterle pressione o altro. Voleva solo aiutarla.
Llover deglutì, fissando un attimo gli occhi marroni dell'altro. Si sentiva affogare. No, non perché stava fissando gli occhi marroni di Reed. Non era il tipo da vedere il mare in due occhi castani e altre cose del genere. Non era così profonda e sdolcinata.
Si sentiva affogare tra i vari sentimenti contrastanti che provava. Lui sapeva scombussolarla come nessun altro al mondo.
Non era stato il primo a rivolgerle parole simili, ma fu l'unico a farle seriamente prendere in considerazione l'idea di instaurare un rapporto con la madre.
Lluvia meritava una possibilità... almeno in quel momento.
-Lo farò, Reed.- Continuò a fissarlo finché un calore nel petto non si fece sentire. Era così strano... eppure lo provava da anni, così tanti che era quasi normale, almeno nei momenti come quello. Distolse lo sguardo. Sentiva caldo.
Fu così che si ritrovò in costume da bagno in qualche attimo. Reed non ebbe neanche il tempo di sbattere le ciglia e i vestiti di Llover erano già sparsi in giro. -Llover, i tuoi vestiti- l'avvertì fissando la faccia della mora. Per quanto avesse un ottimo autocontrollo, non era completamente indifferente a un bel corpo seminudo.
Infatti, per dire che non aveva più i vestiti addosso, l'aveva chiaramente vista in costume da bagno.
Non era la prima volta... ma Llover era molto maturata. Il suo corpo, ormai, era quello di una donna.
Llover era una bellissima donna.
La maga abbassò lo sguardo e sbatté le palpebre. -Cosa?!- esclamò, chiaramente un po' sorpresa. Si sentiva strana, anche se non era la prima volta in quella situazione. Però lei non era più una ragazzina all'inizio dell'adolescenza, o una bambina, ormai era un'adulta. Era diverso...
Perché le importava tanto in quel momento lo stare in intimo, quando, più di una volta, era finita col girare Magnolia in quel modo?
Reed scese dal muretto e raccolse il vestito delle ragazza e glielo passò, mentre, intanto, cercava il giacchettino che la ragazza indossava quel giorno per coprire le spalle nude e pallide. -Mh...- Llover lo guardò. Non sentiva freddo, poteva far a meno di quell'indumento, eppure non parlò, sofformandosi sulle spalle larghe e forti del ragazzo. S'era anche fatto anche così alto...
Sorrise appena.
Erano cresciuti entrambi...
***
La vita era davvero triste.
Leo Minoris lo sapeva fin troppo bene.
Aveva perso, ancora.
Si sentiva un pessimo spirito stellare, sicuramente era il peggiore, a parer suo.
Ecco perché stava mangiando dei cereali, senza latte, mentre guardava dei film fin troppo drammatici e romantici. Mugolò contrariato quando i due protagonisti si baciarono. Non era giusto.
Perché nei film tutto andava bene?
Lui era nella friendzone da anni e non aveva fatto progressi, anzi... Lei lo considerava come un fratello, ancora peggio. A meno che non avesse qualche interesse nell'incesto...
Fece una smorfia di disgusto.
No, di certo Shaolin non pensava a quel tipo di cose. Lei non pensava proprio, ad essere sinceri.
Sbuffò. -N... non... baciutevi...- disse mentre aveva ancora i cereali in bocca.
Magari Shaolin lo avesse mai baciato... anche sulla guancia, fronte o quant'altro gli sarebbe bastato. Perfino un bacio piccolo piccolo... Non gli importava dove, davvero. Ciò sarebbe valso anni di friendzone dopo friendzone.
Guardò la foto dei suoi genitori che aveva lasciato incostudita sul divano della casa affittata dagli altri. Mh...
Dubitava che suo padre avesse mai avuto problemi di friendzone, o fratellozone da parte di Aries.
Non lo vedeva proprio lo spirito stellare dell'Ariete dire: -Mi dispiace, fratello-, compreso di inchini e l'agitazione mista a dispiacere. No... calcolando solo la frase sarebbe probabilmente parsa come una rapper nel nostro mondo, in quello di Fairy Tail... sarebbe stata un'altra donna dagli eccentrici modi di parlare.
Non che Aries fosse normale...
Voleva che le tattiche di seduzione imparate dal padre finalmente servissero a qualcosa, ma non c'era speranza. Probabilmente, se solo avesse detto a Shaolin -Sai, ho perso la mia verginità, mi daresti la tua?-, lei gli avrebbe portato Virgo.
Ugh...
Proprio in quel momento, la porta si aprì. Leo non fece in tempo a girarsi che si ritrovò addosso qualcosa di morbido, ma non esattamente leggerissimo. Mugolò di dolore e sorpresa. -Akio!- esclamò Shaolin, contenta.
-S...Shaolin- mormorò guardandola. Erano così vicini che stava perdendo il respiro.
Lei lo abbracciò, lasciandolo basito. Gli sembrava un sogno. Stava dormendo?
-C... che fai?- mormorò lui, incredulo.
-Uh? Stellina ha detto che ti sei fatto la bua e abbracciandoti saresti stato meglio.- Shaolin sorrideva, non sapendo quanto quel gesto stesse realmente rendendo felice lo spirito stellare.
"Dovrò ringraziarlo" pensò il ragazzo, sorridendo. -Grazia, Shaolin.- Ricambiò l'abbraccio, allegro come poche volte era mai stato.
-Stai meglio?- domandò la rosa, curiosa. -Mamma mi dà sempre un bacio sulla bua. Vuoi un bacio?- domandò ingenuamente. Probabilmente lo voleva in piedi e sano per combattere con lei... o forse non era così intelligente da pensare fino a quel punto.
Non sapeva il fine, o se ci fosse, ma si stava sentendo davvero bene tenendola tra le braccia. Le accarezzò la testa, sorrideva come un ebete e non gli importava il poter sembrare un imbecille. -Sarebbe carino- disse posando l'indice della mano destra sulla propria guancia, volendo un bacino lì.
La Dragneel lo guardò accigliata e gli alzò la maglia, banciandolo sulla pancia prima che lui se ne rendesse conto, intontito com'era. -La bua la pazza te l'ha fatta qui- gli fece notare, tranquilla, tenendo ancora una mano sull'addome del ragazzo.
-Io... Sì, è vero...- sussurrò Leo passandosi una mano tra i capelli, a disagio. Stava per implodere.
Shaolin si alzò di scatto. -Stai meglio?- domandò, speranzosa. Ovviamente voleva allenarsi con lui. Seppur fosse molto debole, era divertente stare con lui ed esercitarsi nel combattimento come quando erano bambini.
-Sì.- Akio si mise in piedi. -Grazie a te sto meglio.-
Credeva di averla delusa... ma non era così, era quella di sempre con lui.
Non era ferito, solo con poche forze. Era uno spirito stellare, un po' di tempo nel suo mondo e sarebbe stato come nuovo. Era la preoccupazione di aver deluso la rosa che lo aveva davvero distrutto.
Lei era così forte...
La maga lo prese per il polso, trascinandolo fuori. -Andiamo a combattere insieme! Sei forte, non arrenderti!-
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Salve!
Sì, ancora non sono morta, per vostra fortuna o sfortuna. Sono solo invasa da blocchi e cose da fare. Per finire questo capitolo ho dovuto scrivere un paio di righi al giorno perciò c'ho messo tanto. Comunque, dal prossimo capitolo ci sarà un salto temporale di circa un mese, magari qualcosa in più. Ditemi voi quello che volete vedere prima delle guerra
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