Fairy Heart
N.A: la guerra contro l'Impero Alvarez non è la stessa del manga, perciò la divisione delle squadre, la geografia e i luoghi dove sono situati i nemici sono differenti. Però, il motivo della guerra resta lo stesso, anche se, leggendo i prossimi capitoli, capirete perché il piano di Zeref non è andato come voleva nel futuro che andasse nel manga.
Capitolo 63
Provava freddo, ancora.
Il freddo che sentiva Lluvia Lockser non era possibile eliminarlo, in nessun modo. Mentre guardava la propria figlia minore giocare, la Lluvia proveniente dal futuro avrebbe voluto piangere. Lanciò un altro sguardo verso il calendario strappato solo un'ora prima dopo aver letto la data di quel giorno.
In quell'anno, quel giorno, i suoi primi due figli erano nati.
Due Febbraio. Il loro compleanno...
Llover e Rain.
I suoi adorati gemellini.
Gli stessi che aveva dovuto abbandonare per la loro salvezza.
Si morse il labbro guardando le proprie mani. Di quanto sangue si era sporcata per proteggerli? Troppo... davvero troppo. Eppure avrebbe ucciso altre migliaia di vite innocenti per i suoi adorati figli.
Ricordava appena i loro volti. Triste da dire, ma le uniche cose che le davano la possibilità di veder i loro visi quando voleva erano i pupazzi che aveva creato con Amaya qualche anno prima in base a una foto che aveva. L'aveva dovuta bruciare per evitare che Zeref o qualcun'altro la trovasse e così fosse scoperta.
Strinse i pugni, alzandosi e puntando gli occhi verso la piccola dai mossi capelli turchesi. Ogni volta che la guardava non poteva che pensare al fratello e alla sorella maggore della bambina. Com'erano loro all'età della piccola Amaya? Lei non poteva saperlo. Li aveva abbandonati quando avevano solo qualche mese.
Immaginò una piccola bambina dai capelli corvini sempre imbronciata e un bambino dai mossi capelli, di un color tra il nero e il blu notte, che piagnucolava. Era così che Gray gliene aveva parlato una volta, durante uno dei loro pochissimi furtivi incontri.
Aveva visto una loro foto una volta, a tre anni, circa. Erano così carini...
Già lì aveva visto quanto forte fosse Llover mentre stringeva a sé un Rain piangente.
Eppure... anche lei aveva bisogno degli abbracci di sua madre, no?
Ma lei non c'era mai stata per loro. Li aveva solo potuti intravedere nella loro crescita.
Non era così che si immaginava la loro vita. Avrebbe voluto esserci per loro, che fossero tutti e cinque riuniti a tavola la sera a scherzare, parlare e gustare qualche piatto sempre diverso e cucinato con tanto amore da Lluvia.
Voleva dar a tutti i suoi figli una vera madre.
A suo marito una moglie.
Ad Amaya i fratelli e il padre che non aveva mai potuto incontrare.
Posò la testa contro il muro della piccola cucina di quella stanza del palazzo di Zeref. L'aveva richiesta espressamente lei volendo poter passare ogni momento libero con la sua bambina, compresi i pasti e il poter cucinare insieme. Era una piccola gioia che riusciva a raschiare via un po' del dolore che non la voleva abbandonare da quasi vent'anni.
-Mamma-san, ti senti bene?- La piccola Amaya aveva notato che Lluvia era più giù del normale, ma era rimasta in silenzio finché non l'aveva intravista con la testa contro il muro. Lì la sua preoccupazione iniziale era aumentata notevolmente.
La mamma si girò verso di lei lasciandosi sfuggire un leggero sorriso, intenerito. -Sì...- Si abbassò e la guardò negli occhi. -Amaya-chan... vorresti far un dolce con la mamma?-
Gli occhi della piccola si illuminarono e cominciò a muovere le mani, entusiasta. -Sì! Sì!-
Lluvia le passò una mano tra i capelli, accarezzandoli.
-Come mai questa scelta, mamma-san?- La bambina si fermò a guardarla, curiosa, con i suoi occhioni corvini.
Aveva gli stessi occhi di Gray.
Quanto le mancava il suo amato Gray-sama?
-Oggi è il compleanno di due persone davvero speciali- mormorò la donna.
-Chi, mamma-san?-
-Di Llover-chan e Rain-chan- le rispose, dolcemente. -Vogliamo far loro un dolce?-
La felicità della piccola si fece ancor maggiore e andò presto in cucina dicendo che voleva far una torta al cioccolato. Lluvia si alzò, guardandola, e portò una mano al proprio grembo. Voleva festeggire il compleanno dei priori figli insieme a loro... far loro un dolce, dei regali...
Sospirò e trattenne le lacrime.
Era un mero sogno.
***
Qualche settimana dopo la nascita dei due gemelli Fullbuster, fu indetta una riunione a cui avrebbero dovuto partecipare tutti i membri di Fairy Tail.
Mavis, o almeno la sua forma incorporea, era seduta sul bancone della gilda quel giorno. Sul volto aveva un'espressione piuttosto triste mentre dondolava i piedi nel vuoto e aveva la mente persa in ricordi lontani.
Perché?
Aveva parlato con alcuni dei ragazzi venuti dal futuro, precisamente Storm e Llover, e loro le avevano detto che era il momento di raccontare alla loro gilda perché Zeref stava per attaccarli. Avevano tutti diritto di sapere per cosa stavano per lottare e per cosa rischiavano di morire.
Cosa voleva il Mago Oscuro?
Mavis iniziò a parlare con gli occhi puntati verso il pavimento, anche se il suo sguardo era rivolto nel vuoto, a momenti che non avrebbe mai potuto rivivere o cambiare.
Al contrario di quello che si aspettavano in troppi, la storia di Mavis era legata all'amore. Da quello che provava per i suoi amici, la gilda appena creata, a quello per Zeref.
La prima Master di Fairy tail narrò con maliconia la sua storia fino al bacio che le tolse la vita. Anzi, si spinse più in là, a dopo la sua morte.
Iniziò raccontando dei tre cacciatori di tesori che la portarono fuori dall'isola Tenrou facendole scoprire il mondo. Del suo primo incontro con Zeref e, nel parlarne, qualcuno la vide sorridere malinconicamente. Il mago Oscuro aiutò lei e i suoi amici ad imparare la magia per sconfiggere la gilda Blue Skull e, dopo, salvando Yuri, il padre di Makarov, usò "Law" l'incantesimo che non le permise più di invecchiare, rendendola immortale.
Sorrise sinceramente quando disse di aver creato Fairy Tail, sentendosi fiera di quella gilda. Era meglio di quanto avesse mai immaginato che sarebbe cresciuta.
Da lì, però, la sua voce cominciò a tremolare. Parlò della morte della mamma di Makarov per mano della maledizione di Ankhselam. Il dolore si poteva leggere sul viso di lei, ancora. Di certo non si era mai perdonata di aver strappato via quella vita.
Pian piano si arrivò al momento più triste: il bacio con Zeref, nonché la sua "morte".
Molti sbarrarono gli occhi dalla sorpresa quando sentirono che Mavis non era morta in quel momento, ma che il suo corpo era dentro una lacryma di rianimazione nei sotterranei della gilda. Lì Purehito testò numerose magie sul corpo della giovane Master per resuscitarla, riuscendo solo a trasformare il corpo di lei in una nuova magia, ancora sconosciuta: la magia eterna, Fairy Heart.
Fu incredibile sentire la storia di quella donna. Era così minuta, apparentamente un'adolescente, eppure... aveva vissuto tanto dolore.
Alcuni si commossero, tra cui la giovane Lluvia con l'infante Rain tra le braccia. Perfino quel bambino che piangeva in continuazione era rimasto in silenzio dopo poco l'inizio del racconto.
-Come il nome suggerisce, è eterna, illimitata.- Sentendo molti versi di stupore e incredulità, Mavis fu più chiara, guardandoli. Il suo sguardo era serio. Sembrava di riuscire a leggere nei suoi occhi verdi quanto dolore avesse provato nella vita, ma probabilmente quasi nessuno lì sarebbe riuscito a reggere il peso di tanti sentimenti.
-Se tale magia divenisse nota...- mormorò la piccola Wendy, sconvolta e spaventata, con la voce leggermente tremante.
-... scuoterebbe le fondamenta del mondo della magia- finì per lei la frase Charle, ragionando sulle parole della prima Master.
Un anziano vecchietto ben noto a tutti entrò in quel momento nella gilda seguito da Mest, Gejevy, Nash e Llover. Infatti gli ultimi tre, sapendo esattamente quando sarebbe arrivato il primo e qual era il suo piano, lo avevano intercettato prima che entrasse nella gilda e, dopo che Llover e Storm avevano parlato con Mavis, Llover aveva radunato una piccola squadra per salvare il precedente Master di Fairy Tail.
Non era stato esattamente facile, benché sapessero esattamente cosa sarebbe successo. Perché? Qualcosa era cambiato, era come se i nemici fossero stati avvertiti che loro sarebbero arrivati. Li avevano fermati con scarse truppe senza magia facili da sconfiggere per poi farli scappare. Perché non era stato facile, anche se molte cose non erano andate come nel futuro da cui provenivano?
Quando avevano pensato di essere fuggiti ed essere in salvo, erano stati bloccati da uno dei quattordici Spriggan, Azir. Solo con tanta fortuna e sangue freddo erano riusciti a uscirne vivi.
-Era quello che voleva mio figlio Ivan- disse Makarov andando verso Mavis e mettendosi al suo fianco. Nessuno chiese nulla su cosa gli fosse successo, perché aveva sciolto la gilda, dov'era stato tutto quel tempo. Natsu ci provò, ma Nash gli tappò la bocca giusto in tempo. In quel momento, era più importante ciò di cui stavano parlando. -Non so come, ma la voce si è sparsa fino ad arrivare ad Alvarez.-
-Alvarez ci attaccarà per prendere Fairy Heart?!- Elfman era chiaramente nervoso. Da come gli erano stati descritti l'Impero Alvarez e gli Spriggan non c'era da sorprendersi che lo fosse. Poi, sapendo che nel passato avevano perso... non poteva non aver perso un po' di fiducia.
Fu colpito da un ventaglio e ciò lo costrinse a voltare lo sguardo verso il punto da cui gli sembrava provenisse il colpo. Evergreen era lì, bellissima. Era chiaramente arrabbiata. -Non osar arrenderti, idiota- gli disse prima di dargli altri colpi. Non gli faceva tanto male, eppure ebbero un altro risultato: lo scosserò. Ever gli stava dando un po' di grinta, anche se avrebbe preferito un altro metodo meno violento. Ma ehi, era Ever.
-Ma perché?- Aveva chiesto la sorellina minore di Elfman prima che Ever si avvicinasse a lui.
-Hanno già potere a sufficienza- mormorò Mira con lo sguardo pensoso, serio. Stava ragionando.
-Molto probabilmente, è per sconfiggere Acnologia...- spiegò Mavis.
Un certo gatto azzurro, durante la conversazione, propose di usare Fairy Heart per sconfiggere sia Acnologia che Alvarez, ma gli fu spiegato che, rilasciando un simile potere sulla terra, non sarebbero riusciti a controllarlo per quanto fosse forte.
Gajevy digrignò i denti e lanciò un'occhiata a Storm e Llover alla sua destra. Il primo era tranquillo, mentre l'espressione della seconda non dimostrava alcuna emozione. Aveva lo sguardo perso chissà dove.
Tutto ciò la infastidiva. -Noi non abbiamo un piano per questa guerra anche se siamo venuti qui - fece notare. Non ricevette nessuna reazione particolare, solo l'attenzione dei due.
-Ti sbagli, Gajevy- le rispose Llover sospirando e posando una mano sul fianco. -Il nostro piano è usar le informazioni raccolte negli anni sui Spriggan per eliminarli. Kin ci manderà le loro nuove strategie e unendo le informazioni in nostro possesso vinceremo questa guerra.-
La più bassa strinse i pugni e si trattenne dal fare una scenata. -Non puoi prendere tanto alla leggera una guerra. Non è così semplice.-
Llover le rivolse un'occhiata glaciale. -Lo so meglio di te, ricorda. Io combatto sin da quando ho cominciato a controllare i miei poteri. Tu per tutta la tua vita hai avuto i tuoi genitori a tenerti le spalle coperte. So meglio di te il peso di una guerra.-
Quelle parole fecero sussultare la Redfox, era abituata alla parole forti di Llover, ma... non le aveva mai rinfacciato davvero qualcosa di quel tipo.
Storm si intromise, mettendosi in mezzo alle due, prima che Gajevy saltasse addosso alla corvina per strapparle via ogni capello. -Non parlate più di queste cose e seguite la loro conversazione.-
Natsu era appena salito su un tavolino, sorridendo in modo soddisfatto ed eccitato. Sembrava già pronto alla guerra. -Lasciate far a me! Io posso sconfiggere Zeref! Ho pronto un piano segreto!-
Lucy si sbatté una mano sul viso mentre dondolava tra le sue braccia Nash, l'ultimo nato in quelle settimane. Un piano di Natsu non prometteva niente di buono, secondo lei.
Ben presto un clima di buon umore si espanse in tutta la gilda. Avevano fiducia nel Dragon Slayer del fuoco, anche se erano tutti curiosi di sapere di cosa si trattasse questo famoso piano. Natsu era più che felice di tener tutto segreto e non parlò.
-Gajevy, non devi essere negativa- disse improvvisamente Storm facendole girare lo sguardo verso di lui. -È importante non perdere la speranza.-
-Quella i nostri genitori l'avevano, eppure la guerra è stata persa lo stesso- la Redfox ribatté a tono, nervosa.
-Vero, ma questa volta abbiamo delle informazioni che loro non avevano.-
-Abbiamo anche due nemiche in più. Una delle quali non sappiamo neanche che potere abbia. La figlia del fottuto capo Spriggan è un mistero per noi.- A quelle parole di Gajevy, Llover si irrigidì lievemente. Vero, aveva anche sua madre dal futuro contro.
Storm si toccò una tempia, aveva un gran mal di testa. -Potrebbe non essere una maga, per quanto ne sappiamo ha sempre vissuto un vita da favola in un gran palazzo. Non credo che abbia mai dovuto far ricorso a qualche potere.-
-Dobbiamo aspettarci di tutto- mormorò Llover, seria.
Makarov riprese la conversazione parlando di alcuni Spriggan di cui sapeva qualcosa, sorpendendosi quando Storm intervenne dando ancora più informazioni su tutti gli Spriggan, meno Lluvia. Non volevano dire che ci fosse, avevano preferito dir che che il tredicesimo spriggan era a loro sconosciuto. Perché? Era stata una scelta di Llover, voleva combatterla lei.
Gli altri erano rimasti piuttosto sbalorditi da una simile iniziativa, qualcuno aveva replicato perfino dicendole che era assurdo. Eppure, stranamente, la voce fuori dal coro era stata quella di suo fratello.
Rain era rimasto in silenzio durante la riunione che avevano avuto fra di loro i ragazzi provenienti dal futuro, finché sua sorella non aveva detto che si sarebbe occupata lei della loro mamma. Lì, dopo aver sentito le varie repliche a sfavore dell'iniziativa di Llover, Rain era intervenuto dicendo che sua sorella sapeva cosa faceva e che se quello era il suo volere, loro non erano nessuno per decidere di impedirle di farlo. Nel profondo, il Fullbuster, non voleva aver nulla a che fare con quell'l'iniziativa. La guerra era una costellazione di sfide che si interrompevano con la sconfitta di uno, a volte le persone morivano. E se... Llover sfidando la madre si sarebbe ritrovata a ucciderla per non morire? Oppure... se la loro mamma sarebbe stata costretta a ucciderla?
Rain, benché temesse per le vite di entrambe, supportò la sorella pienamente. Avrebbe fatto del suo meglio per aiutarla.
Ore dopo, mentre il sole si alzava nel cielo, cominciando ad illuminare Magnolia, e, quello che apparentemente sembrava un terremoto, scuoteva il terreno, Rain ci credeva lo stesso, anche se il segnale che la guerra era iniziata era stato appena udito da ogni persona rimasta dopo l'evacuazione della città.
Il Fullbuster tracciò il percorso di una goccia che si muoveva insieme alle altre sul vetro della casa che condivideva con gli altri. Sospirò. Doveva iniziare a combattere e lui odiava altamente la violenza.
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Ehi! Dai, almeno questa volta non vi ci ho messo più di due mesi... anche se vi ho fatto aspettare molto lo stesso. Okay, la guerra non è esattamente iniziata in questo capitolo, però mi sono ritrovata con alcune spiegazioni mancanti, come quella di Fairy Heart che avevo proprio cancellato dalla mente. Ma come potevo non mettere il motivo della guerra? He he...
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