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Taehyung, che aveva visto e sentito tutto dal buco della serratura, iniziò a dare forti pugni contro la superficie della porta in metallo, richiamando la guarda e il ragazzo che questa aveva portato via.

Si fermò quando sentì un forte dolore pervadergli mani e polsi. "Perché lo sto facendo?" Chiese a sé stesso osservandosi le mani rosse e leggermente ferite. "A me non importa di lui" si sedette sulla brandina, confuso.

Jungkook non tornò quel giorno. Taehyung rimase per ore seduto sul piccolo letto ad osservare la porta; si era ritrovato a sperare che tornasse. Non sapeva nemmeno lui perché voleva così disperatamente rivedere e parlare con il minore. Forse semplicemente perché era l'unico che sembrava tenerci. L'unico che voleva aiutarlo. L'unico che, nonostante dovesse torturarlo, cercava di ritardare il più possibile quel momento. O forse sentiva semplicemente un forte senso di protezione verso quel ragazzo.

Jungkook non era cattivo, non lo era mai stato. Non gli piaceva fare "male" alle persone. L'unico motivo per cui aveva accettato questo lavoro illegale era il poter rivedere la luce del sole attraverso le finestre sbarrate anche solo per qualche minuto; il poter parlare con qualcuno. La speranza di riuscire a fuggire e di vivere.

E questi erano i suoi pensieri fissi mentre era lì, nello spogliatoio delle guardie, insieme a quattro di esse.

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Il giorno dopo, passata l'ora di pranzo, la porta della stanza di Taehyung si aprì con un sonoro scricchiolio.
Jungkook varcò la soglia e se la richiuse alle spalle con sguardo vuoto e profonde occhiaie.

"Ti fa male?" Gli chiese Taehyung, sdraiato sulla brandina.

"Sì, un po'" rispose appoggiandosi alla parete per poi guardare il soffitto.

Taehyung annuì distrattamente. "È sempre così il vero dolore. Si prova solo durante il ricordo" annuì nuovamente alla sua affermazione, come se stesse parlando con sé stesso.

"Suppongo" commentò Jungkook, inginocchiandosi a terra. "Non mi ricordo cosa devo fare. Cosa devo fare?"

"Farmi male"

"Sono stanco..." Continuò, ignorandolo. "Se dormo, per caso, mi strangoli nel sonno e scappi?"

"Forse" piegò la testa verso di lui per guardarlo.

"Non indugiare e fallo, allora" si sdraiò a terra. "Oppure non dirlo per nulla, mi fai sperare inutilmente che tutto questo finisca" sussurrò.

"Zitto. Se hai sonno dormi, io non farò nulla"

Jungkook annuì e chiuse gli occhi, rannicchiandosi su sé stesso per non sentire freddo. Si addormentò profondamente dopo pochi minuti, lasciando Taehyung da solo.

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Dato che questo è solo un capitolo di passaggio, aggiornerò di nuovo stasera

See ya~

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