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1 - Hormonal teenagers

Dedico il capitolo a jallacadino, perché mi ha dato un'idea importante per la storia. Ti voglio bene, Linda! (e se non ci fossi tu credo che questa storia sarebbe stata cestinata insieme a tutte le altre)



***




A teenage vow in a parking lot


'Till tonight do us part



Ashton's pov

Michael continuò a sfogliare l'album di fotografie, mentre io facevo del mio meglio per ignorarlo. Stava commentando ogni foto con fare da critico e devo essere sincero, mi irritava tantissimo. Odio quando la gente commenta le mie foto, mi fa sentire come se mi stessero insultando - forse perché le mie foto sono parte di me, quindi non posso far altro che prenderla sul personale.

«Hey, Ash? Starei parlando con te».

Alzai la testa dal mio cellulare, fissando il mio migliore amico con fare annoiato. «Che vuoi? Sono impegnato».

Michael alzò gli occhi al cielo. «Dai, lascia stare la tua ragazza per un attimo e rispondi alla mia domanda».

«Quale domanda?».

Un vago sorriso aleggiò sulle labbra di Michael, sorriso che non prometteva niente di buono. «Scusa se sono impiccione, ma tanto siamo migliori amici quindi certe cose puoi - anzi, devi - dirmele. Hai mai avuto esperienze con un ragazzo?».

Quasi mi cadde il cellulare da mano, mentre fissavo Michael scioccato. Non poteva avermelo chiesto sul serio, insomma, no!

«Fai sul serio?», chiesi, incredulo. Doveva essere uno scherzo per forza!

Michael annuì, senza smettere di sorridere. «Serissimo. Dai, devi per forza essere stato con un ragazzo. So che sei etero ma... Prima o poi tocca a tutti».

Deglutii. Aveva ragione, prima o poi tocca a tutti... Ed era toccato anche a me. Solo che non potevo dire a Michael che era successo e specialmente con chi era successo. Ero vincolato al segreto da quella notte di otto anni fa. Ad essere sinceri, non ero vincolato al segreto da nessuno, solo da me stesso. È che Michael lo odia, come si sentirebbe a scoprire che il suo migliore amico ha fatto sesso con Calum Hood?

Io e Calum ci siamo avvicinati otto anni fa, ovviamente in quella famigerata gita a Los Angeles. Ma ad essere sinceri, Calum mi era sempre stato simpatico, anche se facevo finta che non mi piacesse per non offendere Michael - in mia difesa, avevo paura che litigassimo e non volevo perdere il mio migliore amico. In più, credevo che il nostro litigio avrebbe potuto innescare qualcosa in Michael... Ma questo non è pertinente alla storia.

Sì, allora, Calum mi era simpatico. E, stranamente, anche io stavo simpatico a Calum. L'ho scoperto nel peggiore dei modi... ma fa niente.

L'ho scoperto durante la nostra prigionia nell'albergo a Santa Cruz, quando decisi di evadere ed andare a fare un giro. La notte che Michael e Luke hanno fatto sesso sulla spiaggia. Beh, non solo Michael e Luke hanno concluso qualcosa, quella notte...


***




- Otto anni prima -



Non faceva freddo, il mare era caldo e non tirava neanche un filo di vento. L'atmosfera perfetta per fare il bagno di notte.

Mi sbottonai la camicia velocemente, mentre i tre si voltavano verso di me fissandomi confusi.

«Che vuoi fare?», mi chiese Calum, fissandomi mentre lasciavo scivolare la camicia ai miei piedi e passavo a sbottonarmi i pantaloni. Lo notai concentrare lo sguardo sul mio petto, feci finta di ignorarlo.

«Il bagno», risposi, facendo spallucce, «Non fa freddo e sono secoli che voglio fare il bagno di notte. Chi mi ama mi segua».

Dopo essermi liberato dei pantaloni, corsi verso l'acqua scura, tuffandomici dentro. Poco dopo, sentii un'altra persona tuffarsi; riemergendo, notai Calum nuotare verso di me. Scorsi sulla spiaggia Michael che sfilava i pantaloni a Luke, seduto sulla sabbia, ed alzai un sopracciglio quando notai il biondo baciare il collo del mio migliore amico non appena entrambi si furono alzati. La situazione era piuttosto bizzarra; mi feci l'appunto di chiedere a Michael cosa fosse successo mentre il ragazzo correva verso l'acqua, tuffandosi. Mi avvicinai a lui cauto, aspettando che riemergesse dall'acqua.

«Che è successo? Vi ho visti», chiesi, curioso.

Michael alzò le spalle, nuotando come per allontanarsi il più che poteva dalla riva. «Te lo spiego dopo, non ci ho capito niente neanche io».

Non ero per niente contento della risposta di Michael, ma lasciai perdere, immergendomi nuovamente. Nuotai finché non vidi Luke avvicinare Michael, spingendolo sott'acqua con lui. Restai a guardare la scena in lontananza confuso, senza accorgermi della presenza di Calum accanto a me.

«Quei due ci nascondono qualcosa».

Sobbalzai, quasi strillando mentre Calum scoppiava a ridere. «Dio santo, Hood, mi hai spaventato», mugolai, portandomi una mano al petto.

Calum si leccò le labbra. «Scusa», disse, ridacchiando, «Però non credi anche tu che Michael e Luke ci nascondano qualcosa?».

Alzai le spalle. «Michael non mi nasconde niente, mi ha già parlato della situazione con-», mi interruppi, notando Michael e Luke baciarsi appassionatamente ed avanzare verso la riva, «Oh cazzo. Si stanno baciando!», esclamai, facendo ridere Calum.

«Lo vedo», esclamò il moro, «Non ti senti un po' strano a guardarli?».

«Lo conosco da una vita, quindi mi sembra ovvio che mi senta strano», risposi, mentre guardavo Luke e Michael cadere sulla sabbia non lontano dalla riva, le loro labbra ancora incollate le une alle altre. I due rotolarono sulla sabbia, guardandosi brevemente prima di riprendere a baciarsi con sempre più foga.

«Quei due scoperanno di sicuro», notò Calum, concentrando il suo sguardo su di me, «Ehm... Direi che sia meglio lasciarli da soli, che dici?».

Luke e Michael ormai erano persi nel loro mondo, tra gemiti sommessi e baci dati con foga. Diedi un'occhiata veloce ai due prima di riprendere a guardare Calum. «Direi che hai ragione».

Ritornammo a riva, cercammo di asciugarci meglio che potevamo e rabbrividendo al vento freddo che aveva cominciato a spirare. Nel frattempo i gemiti di Luke e Michael erano diventati più forti e mi sembrava di star ascoltando un porno. Mi faceva sentire troppo strano ascoltare i miei due migliori amici fare sesso e non pensavo sarebbe mai potuto accadere, che i miei due migliori amici si piacessero l'un l'altro - nonostante mi fossi accorto che Michael sia interessato a Luke da un bel po', tipo una vita.

«Se non fossero persone che conosco credo che mi masturberei, adesso», sbottò Calum, facendomi voltare verso di lui, «Quei due sono... Parecchio concentrati, si deve ammettere».

Feci un'espressione disgustata. «Fai schifo».

Calum fece spallucce. «Sono solo un adolescente con gli ormoni a palla. Non dirmi che tu non ti stai eccitando, a sentirli».

Arrossii veemente. «S-sono i miei migliori amici, non posso eccitarmi ascoltandoli scopare».

Calum si era avvicinato pericolosamente a me, intanto. Non mi ero accorto quanto vicino fosse finché non me lo trovai praticamente spalmato sulla schiena, le sue labbra sul mio orecchio. «Tutto può eccitarti, specialmente se sei vergine e non sai controllarti», sussurrò caldamente, baciando la zona sotto il lobo del mio orecchio.

Mi irrigidii, cercando di restare calmo mentre Calum mi baciava il collo; decidendo che andarmene fosse la cosa migliore da fare, mi alzai, vestendomi di fretta e correndo nella direzione da dove eravamo venuti con le scarpe in mano. Solo quando fui vicino al parcheggio del retro dell'albergo - su cui, per puro caso fortunato, affacciava la camera mia e di Michael - mi accorsi che Calum mi aveva seguito. Prima che potessi scappare via, mi afferrò la mano, costringendomi a voltarmi.

«Che vuoi?», gli chiesi accusatorio, cercando di strattonare la mia mano dalla sua presa.

«Perché sei scappato così? Non stavo dicendo niente di male», mi chiese lui di rimando, imbronciato. Dalla luce dei suoi occhi, dedussi che non si sentiva per niente dispiaciuto per le sue azioni come voleva farmi credere. No, Calum Hood si stava divertendo troppo a rendermi a disagio.

«Non mi piaceva la situazione, non voglio sentire i miei due migliori amici scopare e tu mi stavi mettendo ancora più a disagio invadendo il mio spazio e fottendomi il cervello con le tue supposizioni sulla mia verginità - e poi, a te che importa se io sia vergine o no? È così un crimine essere vergini a diciassette anni?», sbottai nevoso, parlando troppo velocemente. Dubitai che Calum avesse capito almeno mezza parola.

Sfortunatamente per me, Calum aveva capito tutto. «Parli di me come se ti fossi saltato addosso e ti avessi stuprato- Aspetta. Hai appena detto che sei vergine oppure ho capito male?», mi chiese, l'espressione fintamente imbronciata del suo viso lasciava il posto ad una divertita mentre mi guardava, mordendosi il labbro inferiore.

Scossi la testa. «N-non ho detto niente».

«L'hai detto», ribatté Calum, avanzando mentre io indietreggiavo fino a finire con la schiena contro la portiera di un'auto, «Anche se non l'avessi fatto, sei così trasparente che l'ho capito subito».

Pensai di scappare, ma ero incastrato tra Calum e l'enorme SUV nero sul quale avevo deciso di andare a sbattere nel tentativo di sfuggire a Calum. «Non è vero», sbottai, cercando di scostare Calum poggiando le mani sul suo petto. Scoprii che era inutile con mio rammarico; Calum era più forte di me nonostante il mio fisico fosse approssimativamente uguale al suo.

Calum rise, avvicinando le labbra al mio orecchio. «Smettila di negare ciò che sappiamo tutti, Ashton. Sei così innocente, arrossisci per qualsiasi cosa... Com'è che ti chiama Luke? Ah, principessina», sussurrò maligno, facendomi rabbrividire, «Ti irrigidisci al minimo tocco di qualcuno con cui non sei confidente, senza menzionare che suddetto tocco ti eccita da morire... O forse ti ecciti solo quando ti tocco io, dolcezza?».

Ansimai mentre Calum stringeva la mia camicia ormai bagnata in un pugno, strattonandola. «C-calum smettila, ti prego», implorai, sentendo il sangue colorare le mie guance - ed una strana sensazione che montava nel mio stomaco. Serrai gli occhi.

«Ho soltanto cominciato, principessa», Calum mi regalò un sorriso malizioso mentre sbottonava la mia camicia, passando le mani sul mio petto, «Devi ancora rispondere alla mia domanda. Ti ecciti solo se ti tocco io?».

Mi morsi le labbra, tenendo gli occhi serrati meglio che potevo. Sta zitto, sta zitto, sta zitto...

«S-solo tu», sputai, maledicendomi. Era la prima volta che mi trovavo in una situazione del genere e non avevo la minima idea di come avrei fatto a sopravvivere al momento, né se volessi continuare o respingere Calum, allontanandolo da me e correndo in camera mia. Ma sono decisamente troppo debole per la seconda opzione, troppo desideroso di contatto umano per rifiutare le attenzioni di Calum. Attenzioni che diventavano sempre più invasive; non me ne ero accorto ma avevo già i jeans sbottonati.

«Risposta esatta, meriti un premio», ridacchiò Calum, facendo per inginocchiarsi sull'asfalto. Lo bloccai prima che potessi andare oltre, spinto da quelle briciole di dignità, buon senso e pudore che mi erano rimaste.

«I-io non sono gay», sputacchiai, ansimando.

Calum mi guardò scettico, tuttavia non proferì parola al riguardo. «Non ti sto chiedendo di essere il mio ragazzo, tutto ciò che ti chiedo è una notte. Dimentica tutto quello che credi di sapere e le tue convinzioni e lasciati andare, solo per questa notte», spiegò, afferrando la mia mano e conducendomi verso la finestra lasciata aperta della mia camera d'albergo. Lo fissai perplesso mentre si arrampicava per salire.

Non sapevo cosa fare. Certo, ormai c'ero troppo dentro per fermarmi, ma avevo troppa paura per continuare. Avevo sempre pensato che, se avessi cominciato ad essere più intimo con una persona, questa persona sarebbe stata qualcuno di cui mi fidavo ciecamente, per cui avevo sentimenti sicuri. Non Calum Hood, questo sconosciuto (perché lo era, eccome se lo era) con cui le uniche interazioni che avevo avuto erano state piccole conversazioni tra una classe all'altra e la provocazione di una sera, e per cui non sapevo se provare indifferenza o astio.

«Hey? Non sali?», mi chiamò Calum, affacciandosi alla finestra. Notai che si era sfilato la maglietta ed arrossii.

«N-non sono sicuro di volerlo fare», balbettai, mordendomi il labbro inferiore, «Andrebbe contro ogni mio principio».

Calum alzò gli occhi al cielo. «Te l'ho detto, devi dimenticare tutto stanotte. Poi domani puoi tornare ad essere la persona moralmente integra che sei, puoi anche fare finta che questa notte non sia mai esistita. Ok?».

«O-ok, credo», cedetti, avanzando verso la finestra. Non avevo la minima idea di come fare a salire, ma ci avrei provato.

Calum sorrise. «Perfetto. Adesso porta il tuo bel culetto qui, principessa».

Arrossii di nuovo al soprannome, mentre mi arrampicavo sul muro ed entravo per miracolo nella stanza. Appena mi sollevai in piedi mi ritrovai contro il muro, il corpo sovraeccitato - e mezzo nudo - di Calum premuto contro il mio.

«Ce ne hai messo di tempo, principessa», sbottò, baciandomi il collo, «Stavo cominciando a pensare che avrei dovuto scendere di nuovo, caricarti sulle spalle e portarti qui di peso. Mi avresti fatto sentire come un rapitore così, però».

Ansimai sotto il tocco di Calum, spingendo i fianchi in avanti in cerca di sollievo. Non avevo mai avuto un'erezione provocata volontariamente da qualcun altro, la sensazione era così strana e mi faceva sentire disperato al punto che avrei implorato Calum in ginocchio per avere un po' di sollievo. Mi accorsi che era proprio ciò che Calum voleva, che lo implorassi, e per quanto non volessi farlo sapevo che avrei ceduto.

«Ora che ci penso, devi ancora ricevere il tuo premio. Non me ne sono dimenticato», la voce di Calum mi riportò alla realtà; abbassai lo sguardo giusto in tempo per vedere Calum inginocchiato davanti a me, le sue dita giocavano con l'elastico dei miei boxer. Quando finalmente li abbassò dovetti trattenermi dall'arrossire. Calum aveva lo sguardo fisso sulle mie parti intime, e la cosa mi faceva sentire talmente a disagio, ma anche sollevato per certi versi.

Dio, non ce la faccio più, provo troppe cose diverse riguardo alla stessa situazione. La prossima volta che mi viene un'idea sto zitto.

«Mh, sei più grosso di quanto pensassi», commentò Calum, facendomi un occhiolino, «Spero di fare un buon lavoro».

Mi morsi il labbro inferiore mentre mi preparavo mentalmente a ciò che sarebbe successo. Non appena le labbra di Calum si poggiarono su di me fu come se avessi toccato una presa di corrente a mani nude; un gemito lasciò la mia bocca inesorabilmente. Calum rise, guardandomi con i suoi occhioni fintamente innocenti, le ciglia che sbattevano. «Ti piace, Ash?».

«Oh mio Dio», sputai, arrossendo.

«Lo prenderò come un sì. Non smettere di guardarmi, va bene? Voglio che mi guardi, principessa», ridacchiò Calum, prima di tornare ad occuparsi di me. Il modo in cui mi aveva parlato fece in modo che non staccassi gli occhi da lui, dalle sue labbra meravigliose e- oh mio Dio, sarei venuto troppo presto. Non volevo durasse così poco, ma ovviamente il mio corpo agii senza dare retta ai miei pensieri, come al solito.

Calum si staccò da me, pulendosi la bocca con il dorso della mano. L'immagine mi eccitò ancora di più nonostante avessi avuto un orgasmo due secondi prima. «È un peccato che tu sia durato così poco», commentò, sorridendomi malizioso mentre mi aiutava ad uscire dalla mia camicia, già sbottonata in precedenza, «Ma ho intenzione di divertirmi ancora molto con te, principessa. Abbiamo tutta la notte».

Sbuffai mentre Calum mi spingeva verso il letto di Michael. Pensare al fatto che stessimo per fare qualsiasi cosa Calum avesse in mente sul letto di Michael mi faceva ridere, ma cercai di mantenermi serio. «Non mi piace che mi chiami principessa, già ho Luke e Michael che lo fanno abbastanza», mi lamentai, mordendomi il labbro mentre osservavo Calum sfilarsi i pantaloni e i boxer. Distolsi lo sguardo quando fu completamente nudo, però.

«Beh, guardami e non fare tanto lo schizzinoso. Non puoi lamentarti se qualcuno ti chiama principessa quando poi lo sei davvero», borbottò Calum, sedendosi sul letto. Tenevo lo sguardo fisso sul soffitto mentre lui allargava le mie gambe, piazzandosi nel mezzo. Arrossii veemente all'azione.

«Su, guardami, principessa. È solo un corpo nudo, non ti farà niente», mi incoraggiò Calum, piazzando le sue mani sulle mie cosce.

Mi costrinsi ad abbassare lo sguardo, sgranando gli occhi alla vista del corpo di Calum. Non potei negare che fosse perfetto; sembrava una scultura greca. Istintivamente, mi leccai le labbra.

«Ti piace ciò che vedi?».

Feci vagare i miei occhi, incontrando quelli accesi di desiderio di Calum. Annuii veemente. «S-sei bellissimo, Cal», sputai senza pensare, facendo arrossire brevemente il ragazzo inginocchiato sul letto. Alzai un sopracciglio. Avevo davvero fatto arrossire Calum Hood?

«Già, me lo dicono tutti», disse lui con sufficienza, avanzando verso di me e chinandosi per premere le sue labbra sulle mie. Sentii il suo pene contro il mio ed emisi un gemito sulle sue labbra, cosa che lo fece ridacchiare. Quando ci staccammo, Calum afferrò la mia mano destra, conducendola al punto in mezzo alle sue gambe. Mi morsi il labbro nervosamente, sapendo cosa volesse, e cercai di farmi coraggio mentre afferravo il pene di Calum, muovendo la mia mano lentamente e facendo gemere il ragazzo, che in risposta ai miei movimenti si spinse in avanti, in cerca di maggior contatto con la mia mano. Sentire i gemiti di Calum riecheggiare nella stanza e sapere che erano causa mia faceva quasi gemere anche me. Accelerai i movimenti della mia mano, gemendo per davvero quando sentii le dita di Calum scorrere sulla mia erezione, stringendola poco dopo. Poggiai la testa sul cuscino.

«A-ashton», sbottò Calum, «V-voglio scoparti».

Deglutii nervoso, le parole di Calum mi entrarono nel cervello inesorabilmente. «N-non sono sicuro di volerlo fare», gemetti, arrossendo.

Calum annuì comprensivo, allontanando la mia mano da lui. «Non fa niente, principessa. Posso provare a fare una cosa, però?».

«Va bene».

Calum sorrise, prima di chinarsi di nuovo per baciarmi. Si portò due dita in bocca, succhiandole. Lo fissai attento mentre estraeva le due dita, ormai bagnate a sufficienza, dalla sua bocca e le conduceva al mio sedere. Un piccolo sussulto lasciò le mie labbra quando sentii il polpastrello dell'indice di Calum sulla mia entrata.

«Se senti dolore dimmelo, ok?», si premurò di farmi sapere Calum, mentre infilava il suo dito indice dentro. Annuii, stringendo i denti all'improvvisa intrusione. Calum mosse il suo dito attentamente dentro di me, studiando la mia espressione di tanto in tanto. Io chiusi i miei occhi proprio quando il bruciore divenne più sopportabile, implorando per avere di più. Calum mi accontentò subito, infilando un secondo dito e muovendolo insieme all'altro più velocemente, facendomi perdere completamente la testa. Ormai ero impazzito sotto Calum, gemevo e ansimavo il suo nome ogni volta che le sue dita uscivano ed entravano in me sempre più forte, colpendo all'improvviso un punto che mi fece urlare dal piacere.

«Toccati, Ash», mi ordinò Calum, «Voglio vederti venire sotto di me».

Obbedii subito, afferrando il mio pene e muovendo la mia mano velocemente, cercando di provare più piacere possibile. Strizzai gli occhi mentre venivo, sporcandomi la mano e gemendo il nome di Calum, a cui lui rispondeva sussurrando il mio.

Calum si accasciò su di me, estraendo le sue dita da me. Restammo distesi l'uno sull'altro, ansimando mentre aspettavamo che i nostri respiri si regolarizzassero.

«La prossima volta ti scoperò, puoi starne certo».

Abbassai lo sguardo, trovando il viso di Calum a qualche centimetro dal mio. Ridacchiai esausto. «Chi ti dice che ci sarà una prossima volta?».


***

«Allora, vuoi rispondermi o no?».

La voce di Michael mi riportò alla realtà; scossi la testa, rispondendo «Non ho mai avuto esperienze con un ragazzo, davvero».

Michael rise. «Guarda che ti cresce il naso, eh. Dai, lo sai che non ti giudicherò né che ti sfotterò - al massimo posso chiederti chi era il passivo dei due?».

Sospirai, arrendendomi. Non me lo sarei mai scollato di dosso se non gli avessi detto la verità. «E va bene. Sì, ho avuto esperienze con un ragazzo».

Michael sembrò illuminarsi. «Lo sapevo! Quando è successo? Con chi? È stato con qualcuno che conosco? Voglio i dettagli, eh!».

Scossi la testa. «Non posso dirtelo».

«Daaaaai, siamo migliori amici, lo sai che puoi dirmi tutto», mi implorò il ragazzo dai capelli biondi e blu. Aveva cambiato tinta due giorni fa perché a Luke piaceva come stava con i capelli biondi. Tipico di Michael, fare tutto ciò che vuole Luke.

«Non voglio dirtelo, mi uccideresti», ammisi, imbarazzato.

«Nah. Dai, dimmi chi era».

Sospirai, prima di lanciare la granata. «Calum. Calum Hood».


***

[A/N] Sono nervosa af, come ogni volta che posto una storia per la prima volta. Innanzitutto, buongiorno! Alcune di voi penso avranno letto le due storie da cui deriva questo spin-off, Wrapped Around Your Finger e Just Saying, quindi bentornate! Se invece non avete mai letto queste due storie, benvenute nel mio disagiato cervello sforna-idee (?!).

Allora, come penso abbiate capito, questa storia è uno spin-off riguardante i Cashton. l'idea è nata mentre, scrivendo l'ultimo capitolo di Just Saying (che posterò appena postato questo, *sospira drammaticamente*), ho cominciato a pensare ai cashton e alla loro amicizia sviluppatasi mentre Michael era via. Poi mi è passato per la testa il capitolo 5 di Wrapped Around Your Finger e ho pensato "ma i cashton che facevano nel frattempo?"... e quindi, è nato il capitolo che avete appena letto - che in origine era una one-shot - e successivamente il resto della storia. Come le due precedenti anche essa è una song-fic, composta di tredici capitoli di cui tre (incluso questo) dal punto di vista di Ashton. E' ambientata due anni prima di JS, escludendo questo capitolo che racconta della gita a Los Angeles di WAYF (è un casino lo so), e Michael non è presente. Luke farà la sua comparsa in alcuni capitoli, però - grazie alla magnifica idea che mi ha dato la mia amica Linda (non ti ringrazierò mai abbastanza per tutte le volte che mi lasci parlare a vanvera delle mie fanfiction ahaha) e niente, comincerò a postarla dal 6 giugno perché voglio arrivare massimo a 5 capitoli e sto ancora a metà del terzo.

Spero che questa storia vi piaccia, e che abbiate fiducia in me! Ahaha



Detto questo, ci vediamo sabato 6 con il secondo capitolo! ♥

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