"Suoh Mikoto, nemmeno da morto posso avere requie?"

Quando hai aperto gli occhi in questa abitazione sapevi per certo di star sognando. I contorni erano sfumanti, non vi era un paesaggio particolare fuori dalla finestra, solo luce.

E lui.

Lui che ti sorride con le braccia incrociate sul petto; la testa piegata di poco di lato e le sopracciglia corrucciate, come se la frase di prima dovesse essere un reale rimprovero. Ma il suo sorriso lo tradisce.
È un meraviglioso sorriso, di quelli che ti piacciono tanto.

Devi averlo guardato imbambolato per un lungo periodo visto che lui scuote la testa, bonariamente, prima di avvicinarsi a te.
Le braccia, un tempo incrociate, gli scivolano prima lungo i fianchi, poi sulle tue spalle, infine una pallida mano ti accarezza la guancia.

Non puoi fare a meno di appoggiarti al suo tocco, incapace di parlare o di contenere le lacrime che minacciano di correrti lungo le guance di lì a poco.

"Reisi"

È questo tutto ciò che riesci a dire, la voce non si spezza, ma il suo suono non è più forte di un sussurro.

"Mikoto"

E lui ti risponde con il medesimo tono, ma sul suo viso non ci sono lacrime, bensì un piccolo sorriso.

Non puoi fare a meno di baciarlo.

È solo uno sfiorarsi di labbra, leggero come lo sono i petali di ciliegio, ma basta a farlo indietreggiare di un passo, sorpreso dall'azione, prima che le sue mani passino fra i tuoi capelli mentre le tue gli scivolano sui fianchi.
È un sogno, deve esserlo per forza, pensi.

Non svegliatemi, vi prego.

I tuoi pensieri si interrompono quando si interrompe il bacio. Tutto ciò che vedi è lui.

Questa vista ti distrugge e ti ritrovi a nascondere il viso nell'incavo del suo collo, non mostrandogli le tue lacrime.

Lui non commenta, semplicemente ti stringe a sè con delicatezza, ma la sua stretta è ferma.

Indietreggia lentamente portandoti con sè, fino a quando non senti il rumore delle sue gambe che urtano qualcosa. Realizzi che è un letto quando Reisi ci si lascia cadere, trascinandosi con sè.

Ti ritrovi seduto sulle sue cosce, ma non c'è nulla di erotico in quel gesto.

"Potrò rivederti?"

Glielo dici mentre lui ti invita più vicino. Reisi semplicemente sorride.

"Se tu lo vorrai."

Lo voglio!, vorresti urlarglielo, scuoterlo per le spalle se decidesse di non crederti. Ma Reisi è intelligente, capisce ciò che tu non dici, annuisce e ti sorride.

Allora gli sorridi anche tu, prima di chinarti in avanti per baciarlo.

Un bacio, un altro, un altro ancora.

Da lì il sogno si sfuma, lasciando come ultimo ricordo il tocco delle mani di Reisi sulle tue spalle, fra i tuoi capelli.