Station café
Sono immersa nel chiacchiericcio di un bar della stazione. Pagherei oro per poter avere una penna e, a quel punto, scriverei sul tovagliolo bianco al mio fianco che ho macchiato di rossetto. Sto soltanto aspettando che il telefono carichi un po' di più e, lasciatevele dire, usarlo mentre è in carica, non velocizzerà l'operazione. La rallenterà e basta ma, solo per adesso, mi va bene perché ho voglia di scrivere e, in qualche modo, dovevo sfogarmi. Sono nel chiacchiericcio di un bar della stanza con un retrogusto terribile del cappuccino altrettanto terribile che ho bevuto e mi va bene così. Fra poco vedo Mario e Giuseppe e questo è stato il mio primo vero viaggio da sola. Voglio dire, un conto è prendere un aereo, un treno, e poi andare in una casa che già conosci, accolta da persone che già conosci. Quello, è qualcosa che ho fatto davvero spesso. Un altro, invece, è quello di prendere un aereo da sola, prendere un autobus da sola e poi andare in un albergo, ancora da sola.
Credo che, viaggiare da soli, sia qualcosa che sottovalutano in troppi. Ti fa sentire forte. Ti fa sentire indipendente. Persino un po' libera anche se io sono estremamente paranoica ed ho sempre paura che qualcuno possa farmi del male. Sono riuscita a lasciando andare, però. Sono riuscita a camminare con un sorriso sul volto mentre il vento mi sfiorava le guance e, in realtà, non è che abbia avuto troppo tempo per stare da sola mentre ero a Bristol.
Sono immersa nel chiacchiericcio del bar di una stazione e scrivo e vorrei davvero aver avuto una penna blu dentro la borsa per poter buttare giù qualche parola solo raccoglilo macchiato di rossetto ma, immagino che le note del telefono vadano bene comunque. Sono meno poetiche, però. Fanno più ventunesimo secolo e non diciassettesimo, il che mi dispiace perché ho sempre creduto di essere una ragazza d'altri tempi.
Ho vent'anni ed ho scoperto che viaggiare da sola mi piace molto. Questa volta, il periodo era più lungo ed io mi sono sentita bene. Perché posso conoscere persone nuove. Perché io posso diventare una persona nuova.
Perché posso girare nuda per la mia stanza d'albergo senza alcun problema, tenere la TV accesa anche se non sto ascoltando. Svegliarmi all'ora che voglio, uscire all'ora che voglio, mangiare all'ora che voglio.
E sono nel chiacchiericcio di un bar della stazione Victoria di Londra ed il telefono è solo all'ottantuno percento il che è estremamente comprensibile considerato lo stia usando.
Credo che arriverò tardi da Giuseppe ma immagino se ne farà una ragione. Il telefono è salito all'ottantadue ed io non so come fare per smettere di scrivere. Dovrei trovare una buona conclusione ma riesco soltanto a pensare a quanto sia felice per aver rivisto Bristol dopo quasi due anni, per star per vedere Mario e Giuseppe che raggiungerò a piedi, attraversando Londra.
Mi sento bene, mi sento forte e sono ancora immersa nel chiacchiericcio del bar della stazione. Il telefono neanche è salito all'ottantatré.
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