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Capitolo tre.

Dinah fece uno sguardo serio che fece preoccupare Lauren e Camila. "Cheechee, cosa succede?" Scrisse la cubana.
«Ah? No nulla, stavo pensando di chiedervi se potessero venire due ragazze con noi a mangiare.»

"Come si chiamano?" curiosa, scrisse di nuovo prima che le venisse nuovamente un attacco pesante di tosse.
«Ouch, Camila.» mormorò Lauren mettendosi vicino a lei, le accarezzò la schiena. Camila alzò la mano come per dire che andava tutto bene, intanto, abbassò la mano con cui si copriva la bocca, anche questa volta era sporca di alcune gocce di sangue causate della pesante tosse.

«Camila, da quando non ti veniva questa tosse?» chiese Dinah mentre prendeva il telefono.
"Da ieri" confessò la migliore amica scrivendo.

«Capisco, stai prendendo gli antidolorifici per alleviare il dolore ai polmoni?» chiese sempre la polinesiana.
"Dinah, li ho presi ieri, non posso riempirmi di pasticche o com-" Camila tossì nuovamente, fermandosi dallo scrivere.
«Li hai con te?» chiese Lauren preoccupandosi di Camila.
"No, stavo bene" riprese.

Camila, dopo un po' di massaggi alla schiena da parte delle due amiche, si ricompose. "Grazie" le ringraziò. Dinah, intanto, impugnava il telefono mentre la schermata del telefono mostrava il numero della madre di Camila. "Dinah, lascia stare. Non chiamarla" supplicò Camila.
«Pff, come vuoi. Ma alla prossima, la chiamo.« la informò Dinah.
«È la cosa migliore, Camila.» disse Lauren alla ragazza a cui stava massaggiando ancora la schiena.
«Una persona che finalmente mi da ragione.»

Lauren guardò Dinah per quella specie di battuta. «Grazie.» disse.
«Prego.» disse Dinah, Camila sbuffò per poi sorridere insieme alle due.

«Hai un sorriso dolce.» disse Lauren mentre camminava vicino a Camila e Dinah, Cabello arrossì e Lauren, con questo, poteva ammirare la cosa più dolce del mondo.
"Grazie" scrisse mentre camminavano.
«Prego.» disse Lauren sorridendo, lo sguardo di Dinah era fermo sulle due ragazze e sorrise pensando un po' tra sé e sé.

Dinah lasciò Lauren e Camila andando per la sua strada e le due andarono in classe, prendendosi una leggera sgridata dalla professoressa. Lauren si scusò. Camila scrisse delle semplici scuse sul foglio. Le ragazze andarono a sedersi al loro posto e fecero una piccola lezioncina di sola mezz'ora, visto che era il primo giorno di scuola.

Le ore trascorsero in modo lento e noioso, ma non per Lauren, che guardava ogni minuto, o meglio, ogni secondo il viso di Camila concentrato nel disegnare sul suo nuovo quaderno. Lauren si sporse un po' cercando di capire cosa stesse disegnando anche se non riusciva a capire bene per colpa della sua scarsa abilità artistica. «Carino questo... Cane.» ipotizzò Lauren e Camila incrociò lo sguardo col suo.

A fianco del disegno scrisse con velocità. "Non è un cane..." lo sguardo di Lauren divenne confuso cercando di capire cosa fosse.
«Allora?» Camila sorrise nel vederla così.
"È una persona, idiota"

Lauren alzò lo sguardo verso quello di Camila, facendo incrociare i propri occhi con la piccola, gli occhi della ragazza che aveva davanti, erano del colore del cioccolato e mostravano una ragazza così perfetta, quanto forte e con la voglia di lottare per andare avanti, anche se sapeva benissimo che questo "andare avanti" non sarebbe durato per chissà quanto tempo.

Gli occhi di Camila mostravano una ragazza semplice, Lauren ipotizzò anche che Camila fosse una ragazza dal cuore grande, con molta voglia di scoprire le cose.

Camila, invece, tenne con la mano robotica la matita e si tuffò dentro gli occhi di Lauren, che a lei ricordavano il mare, il prato, insomma, un miscuglio di cose. La ragazza decise di mettere addirittura un pizzico di galassia al loro interno.

Erano gli occhi che lei non avrebbe mai potuto vedere nella sua vita sfortunata.

Lei avrebbe fatto di tutto pur di rimanere in vita a lottare, solo per vedere gli occhi di Lauren brillare. Le mani di Lauren giocherellavano tra loro mentre il suo sguardo era fermo a soli cinque centimetri di distanza dal viso di Camila, così infantile ma anche dolce. «Che c'è?» chiese Lauren sentendosi a disagio. Camila la guardò in modo confuso, subito dopo Lauren capì e rispose. «Mi guardavi.» aggiunse mormorando.

"Anche tu però, insomma, non iniziare a fare la noiosa, ne abbiamo già parlato" scrisse Camila mentre riprese a guardare Lauren che si mordicchiava un po' il labbro inferiore.
«Non sono noiosa, abbiamo già parlato anche di questo.» Camila rimase a pensare ad una frase ovvia con cui rispondere per mettere a tacere a Lauren. Non le venne in mente nulla visto che, in effetti, non trovava Lauren per niente noiosa.

«Ho ragione?.» chiese.
"No" rispose Camila.
«Ugh...» sbuffò Lauren.

Arrivò finalmente l'ora di pranzo e Camila andò in direzione del suo armadietto per portare i suoi quaderni, che erano inutili in quel momento. Lauren, intanto, in quell'ondata di persone incontrò i suoi amici e si fermò a parlare un po' su come fossero andate queste cinque ore. «... Boh, non mi lamento, ci sono molti ragazzi carini nella mia classe.» disse Troye.
«Oddio, cerca di contenerti eh.» disse Lauren rispondendo al ragazzo che rise.

«Io invece come il solito.» disse Shaun abbastanza scocciato.
«Cioè?» Lauren poggiò una mano sulla spalla del suo migliore amico. «Il solito?» chiese sempre lei.
«Già, come ogni anno.» iniziò. «Sarà un anno lungo.» disse sempre.

«So che l'anno scorso non ero molto presente qui a scuola ma sappiamo anche che sono tua amica e che mi sono presa la briga di prendermi cura di te, di aiutarti in ogni momento.» Lauren prese una piccola pausa.
«Lo so, Laur. Ti devo molto per questo.» sussurrò Shaun all'orecchio della sua migliore amica.

«Dai, Ross, ci sono anch'io!» disse Sivan facendo sorridere il ragazzo albino.

«E tu quando rilascerai l'EP?» chiese Lauren a Sivan che sorrise.
«A breve, ma poi cosa lo chiedi a fare se, insomma, hai già sentito le canzoni...» mormorò.
«Sappiamo quanto pretendo "Trxye" vicino ai miei cd di Rihanna.» sorrise Lauren al suo amico.
«Oh, ma andiamo...» mormorò imbarazzato.

«Hai fatto bene secondo me a seguire una carriera da cantante, insomma, meriti.» disse sempre Lauren.
«Jauregui, smettila che mi fai arrossire.» Lauren rise nel vedere il suo amico così imbarazzato.

Finalmente decisero tutti di andare a pranzo nella grande sala. Lauren, Troye e Shaun si misero in un lungo tavolo quando poi si aggiunsero Camila, Dinah e altre due ragazze. Lauren corrugò le sopracciglia non appena vide la ragazza scura. «Normani?»

«Oh, Laur, ciao! Ciao Troye, Shaun.» sorrise la scura ai ragazzi. Camila si concentrò a scrivere sul quadernetto.
"Troye? Sei Troye Sivan?" rimase incredula a guardare il ragazzo che, accennava un sorriso.
«Sì, sono io.» rispose lui.

"Oddio, seguivo i tuoi video su Youtube, ti adoro" scrisse con entusiasmo Camila.
«Oh, grazie.» ringraziò il ragazzo e sorrise sempre alla ragazza, che non smetteva di scrivere.

"Perché hai smesso con i video?" domandò Camila sul foglio.
«Quante domande!» rise il ragazzo. «Ho deciso di cambiare aria, a breve pubblicherò il mio EP: Trxye.» la ragazza sorrise in modo dolce.
"Non ci credo, quindi seguirai la strada per fare il cantante?" la muta era davvero felice.
«Sì.» confessò.

«Tu invece chi sei?» chiese Lauren attirando l'attenzione della ragazza bassina, che parlava interrottamente con Dinah.
«Io?» chiese indicandosi.
«Sì, proprio tu. Insomma, non credo di vedere altra gente di bassa statura oltre a te.» disse Lauren prendendo in giro la ragazza che sbuffò.
«Mi chiamo Allyson Brooke Hernandez.» la informò. «Per gli amici Ally.» sorrise mentre giocherellava con il vassoio, che aveva sopra dei piattini con all'interno del "cibo".
«Piacere Ally, io sono Lauren Jauregui.»

La ragazza dai capelli corvini prese quella specie di cibo molliccio e dall'odore poco gradevole. «Mi chiedo come facciano a dire che questa roba sia commestibile.» Dinah rise per la battuta di Lauren.
«Provalo.» disse.

Lauren punse la roba molliccia con la forchetta di plastica, la portò alle labbra per poi mangiarla. La sua espressione mostrava quando fosse pietosa quella pietanza.

«Dai, ma come fa a farvi schifo questa roba, anzi, siamo anche fortunati che il buon Dio ci dia queste cose.» disse la bassina.
«Voglio sentire, anzi, leggere il parere che ci offre Camila, vai Chancho.» disse Dinah e Camila fece la stessa cosa che fece Lauren, portò la forchetta alla bocca e si imboccò, la sua espressione era indecifrabile, peggio di quella di Lauren, la piccola cubana ebbe sensazione di rigurgito.

Dinah rise e Normani, si schiaffò la mano sulla fronte. «Non ho parole.» disse.
«Beh, c'è qualcuna che qui proprio non le ha.» disse Dinah prendendo in giro Camila e quest'ultima guardò male l'amica.

Camila e Lauren allontanarono il piatto da loro in segno di disapprovazione. «Vergognatevi, voi non apprezzate quello che Dio ci offre.» disse Allyson delusa, ovviamente scherzava. «Vabbè, vorrà dire che mangerò io.»

«Cosa?» lo sguardo di Lauren si illuminò come per dire "ma ha problemi?", Camila battè le mani per poi scrivere
"Mi piace il tuo coraggio".

«Ally, non ti faccio mangiare questa delizia da sola, insomma, a me piace.» confessò Troye.
«Grande, così mi piaci.» disse Ally che iniziò a mangiare con lui pure il cibo di Lauren e Camila.

Il loro corpi erano lontani l'uno dall'altro, ma i loro sguardi erano vicini quanto intensi. Lauren guardava Camila mentre era distratta e viceversa, sembrava quasi un gioco, forse il gioco più bello che le due avessero mai giocato.

Troye notò lo sguardo di Lauren fisso su Camila e le diede una leggera gomitata, facendo gemere l'amica. «Che vuoi?» chiese Lauren.
«Ti sto osservando, vedo che...» la ragazza diede un pugnetto sulla spalla di Sivan facendolo ridere. «Okay, la smetto.» Camila guardava Lauren ridere insieme a Troye.

Le sue mani si giunsero e le dita iniziarono a muoversi con fare nervoso. Il suo stomaco ballava, come il suo cuore. Normani, Ally, Dinah, Troye e Shaun erano sbiaditi, i suoi occhi erano solo su di lei, su Lauren.

Per Jauregui era lo stesso, stessa e identica cosa, solo che Lauren non sapeva come si sentisse Camila, anche se per sé lo sapeva benissimo.

Lei era al settimo cielo.

Ma Camila?

Tutti si alzarono non appena la campanella suonò.

Lauren si alzò e vide di nuovo Edward ed il suo amichetto girare con il vassoio vuoto. «Ah, quello di prima... Mi è dispiaciuto per Camila.» disse Shaun.
«Ormai questo mondo non ha più rispetto per nessuno, è marcio, morto.» disse Troye. «Tra un po' le persone non avranno nemmeno rispetto per sé stessi.» sbuffò intanto che apoggiava il vassoio pulito sulla pila di vassoi.
«Oh, ciao Sivan.» disse Edward spingendo il ragazzo per mettere il suo vassoio insieme agli altri.

«Ouch, ma che vuoi?» disse il ragazzo sistemandosi la maglietta.
«Nulla di che, mi andava giusto di divertirmi un po'.» disse.
«Io fossi in voi mi vergognerei per il vostro comportamento insulso.» iniziò Lauren.
«Perché non torni tra le gambe di qualcuna invece di insinuare cose che non stanno né in cielo né in terra?» chiese il bullo.

«Lauren ha visto più vagine di te, Edward.» disse Shaun.
«Oh zitto tu, specie di mos-...» disse il ragazzo tutto muscoli e senza cervello anche se venne interrotto da Lauren.
«Non provare a prendere in giro Shaun, o ti ammazzo a suon di botte.»

Lauren andò via, tornando da Camila, che si alzava insieme alla sua Cheechee. «Beh, ci vediamo all'uscita?» chiese alle amiche e le altre annuirono.
«A dopo.» disse Lauren aspettando che Camila salutasse le altre dopo aver scritto.

Le due ragazze andarono a fare letteratura, era l'ultima ora ed era piuttosto stressante per le due. «Hai fame?» chiese Lauren.
"Sì e no" ammise Camila scrivendo.
«Devo avere qualcosa nello zaino.» disse sempre lei. «Così mangi qualcosa.» disse.
"Oh, no. Mangia tu" scrisse Camila sentendo un enorme imbarazzo.

«Io sto bene, ho un pacchetto di crackers.» accennò Lauren facendo sorridere Camila.
"Allora dividiamo, ci stai? Almeno mangi tu e mangio pure io" anche se male, Camila riuscì a scrivere e Lauren sorrise alla ragazza.
«Mi hai convinta.»

Camila riusciva a far battere il cuore a Lauren, che ormai aveva smesso di battere per colpa della relazione finita con Lucia Vives, il motivo era semplice, ovvero la distanza tra le due ragazze.

Quando Lauren partì per Miami, Lucia lasciò la ragazza per messaggio, dicendole che non voleva una relazione a distanza. Lucy riuscì a stare sul territorio anche dopo la guerra, fortunatamente, lei abitava in campagna, al sicuro da tutto e da tutti.

Il cuore di Lauren nel vedere quella ragazza così piccola e fragile, si aggiustò pezzo dopo pezzo.

E lei lo sentiva più di qualunque altra cosa.

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