Capitolo sei.
«Mike, cosa dobbiamo fare con Lauren?» chiese Clara. «Io voglio che mia figlia abbia un ragazzo e una famiglia.» disse la donna al marito.
«Innanzitutto è nostra figlia, non solo tua, poi che ti importa? Preferisci vedere Lauren che è una donna intelligente essere infelice perché tu le vieti chi amare? Lasciala vivere.» disse Mike seccato mettendo a tacere la moglie che non voleva saperne della sessualità a lei sbagliata.
I fratelli della ragazza dagli occhi verdi stavano al piano superiore, in camera della loro sorella maggiore. «Ho paura per Lauren.» disse Taylor mentre chiudeva la porta. Chris intanto guardava la bandiera LGBT appesa al muro.
«Ti ricordi quando Lauren aveva preso questa bandiera?» chiese il ragazzo mentre ridacchiava.
«Merda, sì! Mamma era subito con il dubbio e Lauren le aveva detto che quella bandiera le faceva pensare a mille unicorni.» rise Taylor.
«Già, almeno ora si è tolta un peso.» disse il fratello.
«Non so te, ma le cose con mamma non andranno bene, anzi, mi stupisce che papà sia rimasto dalla sua parte.» disse Taylor e Chris annuì.
«Beh, stima molto sua figlia, come ovviamente stima noi... Mamma è sempre stata per le sue.» aggiunse il ragazzo.
«Lo so.» acconsentì Taylor.
Intanto in casa Cabello c'era tranquillità, come al solito. Sinuhe entrò in bagno e vide gli antidolorifici di Camila e si preoccupò di questo. Decise di lasciare la scatola al suo posto e che avrebbe parlato con sua figlia non appena sarebbe tornata
I sette ragazzi si spostarono, accompagnando Ally al punto di incontro nella quale sarebbe uscita con il suo ragazzo, Troy. Il ragazzo era poggiato sulla sua Ford. «Hey.» disse Troy ad Ally che gli sorrise e lo salutò con la mano.
«Beh, ci sentiamo domani?» chiese la piccola.
«Certo.» disse Lauren facendo sì con la testa.
«Ovvio.» risposero gli altri seguendo la ragazza dagli occhi verdi, Camila annuì soltanto.
I due si allontanarono, Camila notò solo adesso che le mancava il suo quadernetto dove scriveva, era disperata e pensava che l'aveva lasciato lì, al parco. Lauren rise nel vedere lo sguardo così preoccupato di Camila quindi decise di lasciarle il quaderno. «Cercavi questo?» chiese.
Camila la guardo male e le diede una pacca sulla spalla. «Ogni volta che ti manca il quaderno fai una strage.» disse Jauregui ridendo.
«Certo! Perché non parla.» disse Dinah e Camila si morse il labbro.
Alcuni minuti dopo Lauren rimase a pensare. «Uhm, andiamo a prendere qualcosa al bar? Anche gelateria, dove volete. Offro io.» disse.
«Un gelato?» chiese Troye con occhi brillanti. «Sì, offrici il gelato!» disse quasi ordinando.
«Va bene.» rise Lauren e andarono alla gelateria per prendersi il gelato.
Camila quasi sbavò nel guardare tutti quei gusti freschi dal sapore che ti faceva sognare. «Chancho, tu prendi il solito?» chiese Dinah e Camila annuì. «Per Camila alla vaniglia.» la ragazza batté le mani, Lauren intanto si guardava intorno cercando un barman libero che potesse servire lei e i suoi amici.
La giovane cubana notò il portafoglio di Lauren sporgere, decise di prenderglielo dalla tasca posteriore e di tenerselo.
Dopo che il barman disse il conto, Lauren si toccò la tasca destra del pantalone che era vuota. «Merda, aspetti un po'.» disse alzando il dito in segno di attesa e si toccò da tutte le parti fino a quando non vide il portafoglio davanti al suo naso.
La mano che lo teneva era di Camila. «Dio, mi hai fatto prendere un colpo.» disse Lauren con sguardo minaccioso, Camila intanto gustava il suo gelato come una bambina.
Lauren pagò e prese il suo frullato e i ragazzi andarono a sedersi ai tavolini di fuori.
«Non farmi più una cosa del genere.» disse Lauren rimproverando Camila che, non smetteva di sorridere. Lauren non riusciva a stare arrabbiata con lei, ogni volta che vedeva Camila sorridere, pensò che si scioglieva come il gelato che mangiava.
Dinah osservava ogni sguardo fatto dalla ragazza dai capelli neri. Camila mentre mangiava il gelato, aprì il quadernino e disegnò qualcosa che agli occhi delle sue amiche sembrava qualcosa di incomprensibile.
«Che disegni?» chiese Lauren, intanto Dinah si mise a parlare con Normani.
Camila alzò lo sguardo e voltò il quaderno verso Lauren. «Un altro cane? Persona?» chiese.
"No" scrisse. "Non vedi che ci sono i petali?" scrisse Camila su un angolo del foglio.
«Ah, ho capito, è un cane-uomo con dei petali intorno alla testa?» chiese con serietà e Camila annuì con la testa, Lauren si limitò a spalancare la bocca sconvolta.
Troye attirò l'attenzione di Dinah e Normani che lo guardarono curiose. Il ragazzo mentre mangiava la cialda del suo cono gelato, si sporse. «Secondo me, Lauren sta cercando di attaccare bottone.» disse.
«Oh, ci scommetto pure io.» annuì Dinah.
«Sarebbero belline.» disse Shaun e Normani annuì.
«Speriamo bene, no?» sorrise la nera.
«Beh, si conoscono appena, quindi ci tocca aspettare.» disse Troye.
«Però sappiamo benissimo come andrà a finire.» aggiunse Dinah.
Lauren guardava Camila che sorrideva. Intanto la ragazza dagli occhi verdi beveva il suo frullato. «Ti stai divertendo?» chiese.
"Molto" rispose Camila scrivendo sul foglio.
«Dovresti farlo sempre.» rispose semplicemente Lauren.
I ragazzi andarono un po' in giro fino a quando non si fecero le 08:20 P.M.
I sei ragazzi andarono alle proprie case. Lauren e Dinah accompagnarono Camila a casa.
Non appena arrivarono, Cabello abbassò la maniglia del cancelletto ed entrò. Sorrise in segno di gratitudine.
«Allora Chancho, vorresti uscire di nuovo?» chiese la sua migliore amica. Camila annuì ripetutamente con la testa. Lauren rise.
«Sono contenta, Camila.» disse Lauren e Camila arrossì.
Dopo alcuni minuti la porta principale della casa Cabello si aprì, mostrando la stessa donna della cartoleria, Lauren sorrise dopo aver riconosciuto la donna.
«Salve.» disse Lauren facendo la mano a Sinuhe.
«Oh ciao, chi si rivede.» disse la donna.
«Già.» rispose Lauren.
Camila si avvicinò alla madre e le lasciò un dolce bacio sulla guancia. La cubana entrò dentro casa dopo aver fatto la mano alle due amiche.
Sinuhe seguì con lo sguardo la figlia per poi rivolgerlo alle due ragazze. «Si è divertita?» chiese.
«Sì, tantissimo Sinu.» rispose Dinah.
«Bene, sono molto contenta... Siete riuscite a farla parlare?» chiese speranzosa.
«No, nulla.» rispose Lauren abbattuta.
«Sarà questione di tempo, Sinu.» rispose Jane e la donna si passò una mano sulla fronte.
«Dubito, sono due anni che ormai non parla.» disse.
Il piccolo silenzio che si era formato venne interrotto dallo squillo di un telefono, era quello di Dinah. «Scusate, devo tornare, mia madre mi chiama.» disse Dinah ridendo. «Ciao Sinu.» salutò la donna.
«B-beh, io l'accompagno!» disse Lauren trovandosi sola. «Buonanotte, signora.» aggiunse. «Dinah aspettarmi!» disse Lauren correndo verso la polinesiana che parlava al telefono.
La donna sorrise a vedere le due amiche della figlia, decise di entrare dentro casa. Camila si era seduta a tavola dopo aver finito di apparecchiare.
La donna si sedette vicino a lei e le prese la mano sinistra. «Com'è andata?» chiese.
"Molto bene... Mi sono divertita un sacco. Lauren ci ha offerto pure il gelato" scrisse.
«Immagino il tuo solito gelato alla vaniglia, non è così?» rise la madre e Camila accennò un sorriso.
"Già, non ero mai andata in quella gelateria" scrisse con espressione sincera.
«Beh, esci anche poco, quindi è normale che alcuni negozi non li conosci.» disse dolcemente Sinuhe.
«Quindi Lauren è la ragazza dagli occhi verdi?» chiese e Camila annuì. «Capisco, è una bella ragazza, poi mi farai vedere le altre tue amiche.» fece un dolce sospiro.
Camila non rimase ad ascoltare la madre in quel momento. Stava guardando la televisione che parlava di voti e di altra roba politica che a lei annoiava tanto.
«Senti, Mija.» la chiamò e Camila girò il viso verso di lei. «Ho trovato gli antidolorifici in bagno.» disse seriamente.
"Quali?" chiese fingendosi ingenua.
«Quelli per alleviare i dolori al petto, Camila.» disse. «Ti sono tornati, vero?»
"Mamma, no, sto bene" mise resistenza Camila, scriveva molto velocemente.
«Mila, non stai bene.» rispose.
"Mi sta passando la fame" rispose scrivendo. La donna rimase in silenzio a leggere quelle parole.
«Quando avrai di nuovo dei dolori, dillo, okay? Mija, non nascondermi le cose.» disse e Camila annuì.
La famiglia Cabello mangiò, come al solito c'erano discorsi su Trump e dei suoi proposti per il futuro.
Ovviamente Camila non parlava, ascoltava attentamente i commenti del padre. La madre rimase in silenzio mentre mangiava un boccone di pasta.
Lauren percorse il tragitto da sola, fino a quando non arrivò a casa. Andò in cucina, non era ancora apparecchiato, in salotto c'erano solamente urla da parte dei due genitori. Jauregui decise di mettere una tovaglia e di aggiungerci quattro bicchieri, quattro piatti e le posate.
Era una cena per quattro, Lauren non aveva apparecchiato per la madre.
Decise di cucinare delle cotolette, mentre il cibo era sui fornelli, andò a chiamare i due fratelli. La maggiore, aprì la porta della camera di Christopher. «Chris, sono tornata.» disse. «Andiamo a mangiare, su.» lo invitò.
Il ragazzo annuì sorridendole e andò giù a mangiare, ignorando le urla dei due.
Lauren si spostò e andò in camera di Taylor, sua sorella. «Tay, vieni, è quasi pronto.» disse.
«Io lì non ci scendo.» disse.
«Come no?» chiese Lauren avvicinandosi a lei.
«Lauren, quei due non fanno altro che litigare, sono stufa.»
«Dai, a tavola vi racconterò cosa mi è successo in giro.» rispose e Taylor rimase a pensarci su. Annuì e si alzò dal letto.
Le due andarono giù e si misero a tavola. «Papà!» lo chiamò Lauren. Si sentì un piatto rompersi e Taylor chiuse gli occhi impaurita.
«Tranquilla.» la guardò Chris.
«Ci provo...» rispose.
I tre ragazzi mangiarlo, intanto la cotoletta di Mike rimase in un contenitore al chiuso in modo da non perdere il calore.
«Com'è andata?» chiese Chris.
«Sarebbe stato perfetto se non fosse stato per mamma, però ci siamo divertiti un sacco.» rispose.
«C'era anche Troye? Shaun?» chiese Taylor e Lauren annuì.
«Come mai "se non fosse stato per mamma"? Ti ha cercata?» chiese Chris e Lauren negò.
«No, solo che sarebbe stata una giornata perfetta se tutto fosse andato bene. Mi riferisco al coming out, se mamma mi avesse accettata beh, potevo considerarlo un giorno meraviglioso.» disse.
I tre ragazzi parlarono un po' della loro giornata.
Intanto in casa Cabello finalmente era arrivato il momento di andare a dormire.
Camila rimase a pensare cosa fare, voleva chiedere a Lauren del perché inizialmente stava male.
Decise di mandarle un messaggio. Intanto anche Lauren si era messa a letto, stava mettendo il telefono in carica. Rimase stupita dal messaggio di Camila.
"Perché eri triste prima? Scusa se ti disturbo..." lesse e Lauren rise, pigiò sul bottoncino e mandò un messaggio vocale a Camila.
«Tranquilla, tutto bene.»
Camila si sentì morire dopo aver sentito quella voce roca in un posto chiuso dove non si sentivano urla e cose varie.
Rimase innamorata della voce di Lauren quindi decise di ascoltare l'audio ancora una volta.
Una volta che divennero due, poi tre, quattro...
Finalmente, per la sua gioia arrivò un altro audio. «Che fai, mi visualizzi?» ascoltò e arrossì non appena capì che perse tempo a sentire la sua voce invece di risponderle.
"Sei sicura di stare bene?" chiese nuovamente.
«Sì, ero solo un po' nervosa. Mia madre, non capisce.» disse.
Arrivò un'altra registrazione e Camila l'ascoltò. «Vorrei sentire la tua voce.»
Un colpo al petto di Camila arrivò in un attimo.
Sorrise.
Pigiò sul bottoncino e aprì la bocca.
Lauren era entusiasta di sentire la voce di Camila, vedere quel "Sta registrando..." la elettrizzava.
Dalla bocca di Camila però, non uscì niente, la piccola decise di annullare l'audio.
"Mi dispiace, non ci sono riuscita" scrisse velocemente.
«Tranquilla... Forse mi sono illusa io.» Lauren rispose con un'altra registrazione.
Camila dopo un po' diede la buonanotte a Lauren, la ragazza andò a guardare la foto profilo della ragazza dagli occhi verdi.
Era una foto bianca con una scritta nera al centro. Camila lesse velocemente "Everything is blank until you draw me".
Camila sorrise, la ragazza andò a vedere il suo stato dove c'era scritto semplicemente "I think I'm falling for you".
Chissà di chi era innamorata Lauren.
La piccola cubana mise il telefono in modalità aereo, lo mise in carica e si addormentò profondamente.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro