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Capitolo quattro.

Arrivate in classe, Lauren si sedette sulla sedia del suo banco, Camila le passò dietro per poi sedersi nel posto vicino alla finestra, la giovane ammirava la strada e la poca ma ancora verde vegetazione.
Quella vegetazione la portò nuovamente a pensare agli occhi di Lauren.

Tutto il mondo girava intorno a lei, ogni tanto i pensieri la portavano un po' al Medioevo, pensando al mondo teocentrico oppure antropocentrico. Camila sorrise perché pensava che fosse Laurencentrica, ovvero, che al centro del suo mondo ci fosse solo Lauren.

Non seguì la lezione fino a quando Lauren non toccò la sua spalla. Lo sguardo di Camila era interrogativo. «Scusa se ho interrotto i tuoi pensieri.» disse Lauren con dolcezza ed accarezzò la mano in cui sentiva sensibilità, ovvero quella sinistra. Gli occhi della maggiore si scontrarono con labbra di Camila, che non smetteva di mordere.

Dopo Cabello lasciò la mano di Lauren e scrisse. "Perché mi hai chiamata? Sai, stavo pensando e tu questi pensieri me li hai fatti svanire in un attimo" scrisse velocemente.
«Ah, sì scusa... Volevo dirti che se vuoi mangiare i crackers ci sono.» sorrise Lauren e Camila arrossì.

«Allora li vuoi?» chiese e Camila rifiutò anche se, subito dopo, il suo stomaco brontolò senza fermarsi. «Oh, mangia su.» le diede il pacchetto ridacchiando. Camila aprì il pacchetto e mangiò lentamente.
«Cabello, perché non hai chiesto il permesso per mangiare?» chiese la professoressa.

«Perché non può, la perdoni, ha fame e le brontola lo stomaco.» disse Lauren e Camila sorrise come per ringraziarla.

«La prossima volta chiedimelo.» disse la professoressa.
«Parlerò io per lei.» disse Lauren prendendosi le responsabilità.
«Okay, okay.» acconsentì la donna. Mentre la cubana reggeva il cracker con la mano sinistra, con quella destra robotica scrisse sul quaderno un semplice grazie.

Lauren era davvero sicura di quello che stava facendo, e vedere la sua nuova compagna di banco felice rendeva felice anche lei.

Camila mangiucchiò tutti i crackers, Lauren ne mangiò solo uno per far felice la minore. "Non hai mangiato niente" scrisse.
«Lo so.» rispose Lauren. «Tu come ti senti?» aggiunse.
"Ora bene" rispose scrivendo velocemente.
«Era quello che volevo, cioè... Beh, volevo che questa tua fame si placasse.» Lauren rise in modo nervoso.
"Carina, mi fa piacere che almeno tu e Dinah ci teniate così tanto a me" scrisse lentamente.

Questo era nulla per lei, pensò Lauren, la ragazza dai capelli corvini sorrise alla frase di Camila. Mentre la piccola finì l'ultimo cracker, Lauren pensò a quanto fosse tenera. Con i suoi mille problemi, la trovava bellissima anche con quella malattia così schifosa.

Osservò la mano destra attentamente, studiando ogni suo movimento. Lei aveva perso una mano, mentre lei una gamba. Chissà se sia accaduto nello stesso momento o nello stesso giorno.

Lauren ammirava Camila come un bambino ammirava le sue caramelle preferite e colorate. Forse doveva prendere esempio da lei, era così agguerrita. Nella sua mente non faceva altro che pensare a quanto fosse stupenda, meravigliosa ed unica. "Mi sento osservata" scrisse Camila facendo sì che Lauren guardasse il foglio.
«Perché?» chiese Lauren cercando di far finta di nulla.

"Mi guardavi" scrisse lei mettendo a disagio Lauren.
«Scusa ma ti sbagli.» disse.
"Nah, non è vero... Io non mi sbaglio mai" scrisse con sicurezza.

«Io non credo proprio che tu non ti sbagli, insomma, chi vuoi prendere in giro? Tu sbagli a non parlare, in quanto dovresti» Camila alle parole di Lauren strinse forte la matita con il suo tutor. «Sbagli a non aprire quella bocca ed a non far uscire quel filo di voce con cui riusciresti a far sorridere mille persone.»

Camila negò con la testa, iniziò a sentire nervoso. «Ho fatto centro, eh?» sorrise Lauren accarezzando i capelli a Camila. «Dalla tua faccia mi sembra di sì.» aggiunse e Camila si fece accarezzare da Lauren, sbuffò.

«La tua voce fa così tanto cagare?» chiese prendendola in giro.
"Non saprei" rispose Camila.

Secondo la grande era la musa più bella pensò ed arrossì un po'.

L'ora passò e finalmente le cinque ragazze, più i due amici, uscirono da scuola. «Non sei in macchina?» chiese Troye a Lauren, che negò con la testa.
«Volevo aria fresca per il primo giorno, volevo pensare un po' a quello che mi aspetterà quest'anno.» disse Lauren.

«Vedo che inizia bene, non credi?» il ragazzino prese con sé Lauren per parlare un po' della sua situazione.
«Cosa?» chiese Lauren mettendosi le mani in tasca.
«Beh, i tuoi sguardi...» disse Troye. «Colpo di fulmine?» chiese.
«No, ma che pensi? Mi incuriosisce, tutto qui.»

«Non vorrei essere fastidioso, ma sono convinto che nella tua testa ci sia altro oltre alla tua "curiosità".» disse Troye imitando le due virgolette con le mani.
«Potresti aver ragione, ma anche no.» disse Lauren camminando mentre guardava i suoi piedi muoversi.
«Siamo migliori amici da due anni, ormai ti conosco.» disse.
«Penso che tu non mi abbia mai vista innamorata.» rise Lauren.
«Però mi parlavi delle tue immense crush.»

«Ah, e quali sarebbero?» chiese Lauren.
«Se ti dicessi una certa Robyn Rihanna Fenty?» Lauren sorrise.
«... Che bella.»
Troye rise alla reazione di Lauren. «Ho azzeccato.» disse.
«Fottiti.»

I due ragazzi si unirono al resto del gruppo, la scura, prima di entrare a casa sua, si voltò e sorrise a tutte. «Vi va di uscire oggi?»

«Va bene!» disse Dinah. «Adoro uscire.» aggiunse e guardò Camila.
"Io passo" scrisse.
«Perché?» chiese Lauren.
"Perché sono inutile" confessò.
«Chancho, sai come la penso, devi uscire.» Camila roteò gli occhi.
"Non parlo, che faccio? Non posso nemmeno stare tutto il tempo a scrivere per stare al vostro passo" scrisse stressata.

«Tranquilla Camila, ci siamo noi.» disse Lauren, il suo cuore ballava e questa non era solo una reazione chimica. «E noi rispetteremo il tuo tempo, esci almeno oggi, e poi vedrai se ti sarai trovata bene oppure no, non ti obblighiamo.» disse Lauren e Camila rimase a pensare.

Dopo alcuni minuti Camila annuì, accettando l'invito. Normani creò un gruppo con Lauren, che poi aggiunse Shaun e Troye. Mentre tornavano a casa si scambiarono i numeri di telefono, Lauren era amministratrice del gruppo su Whatsapp insieme a Normani, Troye e Shaun. Dopo essere tornata a casa, Lauren aggiunse Camila, Ally e Dinah nominandole amministratrici.

Camila, non appena tornò a casa, poggiò lo zaino sul divano in pelle ed andò in cucina, dove c'era la madre seduta sulla sedia. «Allora?» chiese Sinuhe e Camila alzò il sopracciglio con fare interrogativo. «Com'è andata?»

Camila sorrise e scrisse. "Molto bene, ti ricordi della ragazza di ieri?" porse il quaderno alla madre.
«Quella dagli occhi verdi?» ipotizzò.
"Sì! Esatto. Lei, è nella mia classe" scrisse. "Addirittura compagne di banco"

Sinuhe sorrise dolcemente contenta per la bella notizia che le aveva scritto la figlia, insomma, forse finalmente aveva trovato una nuova amica. "Poi ho conosciuto i suoi due amici, Shaun e Troye, Dinah invece ha conosciuto Normani e Ally... Ora siamo un gruppo" scrisse poggiando la mano sul foglio.

«Davvero? È una notizia bellissima.» Sinu era davvero emozionata perché figlia aveva trovato, non solo una nuova compagna, ma anche altre quattro persone. Poteva affidarsi a loro nella speranza che si prendessero cura di Camila anche in quei momenti di tristezza, dovuti al pensiero del suo tumore.

"Ti da' fastidio se oggi ci uscirò? Mi hanno pure aggiunta in un gruppo su Whatsapp, per organizzarci con le uscite" avvertì la madre e Sinuhe poggiò la mano su quella della figlia.
«Certo che mi sta bene, Mija.» la giovane sorrise come per ringraziare la donna.

Il suo telefono squillò, Camila prese al volo il telefono e lesse il messaggio con molta velocità. «Chi è?» chiese Sinu affacciandosi per guardare il cellulare. Era Troye che chiedeva a che ora dovessero uscire, subito dopo il suo messaggio, Lauren scrisse che, se andava bene a tutti, sarebbero usciti alle 05:00 P.M., Camila guardò la madre mentre aveva le dita poggiate sulla tastiera del cellulare. «Accetta, che stai aspettando?»

Camila sorrise ed accettò: anche lei sarebbe uscita per le 05:00 P.M., Sinuhe era così fiera di lei.

La donna pensava che sicuramente non sarebbe stato un anno scolastico pesante come ogni anno, insomma, Camila aveva trovato delle persone che l'avrebbero protetta dai tipici bulli senza cuore della scuola.

Verso le 04:00 P.M. Camila andò a lavarsi ed a rilassarsi un po'.

Intanto, in casa Jauregui, le cose precipitavano e la ragazza ne risentiva. I genitori litigavano, troppi erano i dubbi che si erano formati in quella storia, Lauren andò in camera sua, dove c'erano il fratello Christopher e sua sorella Taylor. Erano i minori della casa, due ragazzi davvero bellissimi.

«Litigano?» chiese Lauren.
«Già, da quando siamo tornati da scuola.» avvisò Taylor, intanto si teneva le mani con fermezza.
«Purtroppo questa situazione è insopportabile.» disse Chris.
«Già.» annuì Lauren e guardò un po' il vuoto.
«Che la smettessero di fingersi felici davanti ai nostri occhi.» protestò Taylor. «Che si lasciassero, odio le bugie.» aggiunse.

«Lo so, ma come faremmo a stare senza uno di loro?» chiese Chris.
«Per quello potremmo comunque abituarci, se continuassimo a volerli insieme, staremmo male noi e pure loro.» disse Lauren al fratello. «Capisci?» il ragazzo si limitò ad annuire, Lauren si sedette sul letto e sospirò.
«Quando deciderai di fare coming out?» chiese Taylor a Lauren.

«Non so, non in questa situazione di sicuro.» disse lei passandosi una mano tra i capelli e, con respiro tremante, si lasciò scappare un sospiro. I due l'abbracciarono e lei ricambiò quasi subito.

Lauren era una ragazza attenta e determinata, forse aveva solo paura di uscire allo scoperto con i suoi genitori che, al momento, non erano in una situazione stabile per poter parlare di certi fattori. Sta di fatto che la cosa che Lauren temeva di più era il farsi rifiutare da loro. Voleva semplicemente che la sua vita fosse più semplice, senza aver paura di dire, di stare in ansia a pensare a quale fosse la cosa giusta da fare.

A volte pensava al suicidio, forse l'avrebbe portata ad una via senza problemi, questa era l'unica cosa di cui aveva paura, ma non dalla parte di suo padre, ma bensì da quella di sua madre, Clara.

Lo sguardo di Lauren era assente, anche se i due fratelli la richiamavano diverse volte.

Forse era stato un attimo.

Un attimo in cui Lauren aprì gli occhi, guardando in faccia la realtà. Sapeva che, se non avesse esposto cosa fosse realmente, invece di inventarsi relazioni con ragazzi inesistenti, sarebbe stato meglio parlare del suo orientamento sessuale, nessuno l'avrebbe cambiata, nemmeno Dio sceso in terra. «Ti senti bene?» chiese Taylor.

«Ho riflettuto ed ora so quello che faccio, voglio fottermene dei pareri che questo mondo ci butta addosso. Mamma e papà la potranno pensare come vogliono ma io sono libera di amare, ora o mai più.» Lauren uscì dalla camera ed i due fratelli, stupiti, la inseguirono andando al piano di sotto.

Lauren si soffermò in salotto e qualcosa sul suo petto si formò, quasi impedendole di prendere ossigeno. «Mamma, papà.» la ragazza richiamò la loro attenzione, alzando la voce in modo da sovrapporla alla loro.
«Oh, Laur.» disse Clara e Mike sorrise leggermente.

«Vi devo parlare.» disse e le facce dei suoi genitori si trasformarono in espressioni confuse per questa interruzione. «Sedetevi.» quasi ordinò Lauren. I suoi genitori si sedettero sui sofà, purtroppo uno distante dall'altro. Taylor era dietro con Chris, gli teneva la mano, pregando che tutto andasse bene per la sua dolce sorella maggiore.

«Cosa devi dirci, Laur?» chiese Clara mentre guardava la figlia che non rispose ed andò a prendersi una sedia dalla cucina, tornò in salotto e si sedette davanti ai due, il suo sguardo era serio, attento. Il suo cervello stava cercando in ogni modo di formulare una frase che non abbia sbavature di paura, Lauren stava cercando di fare una cosa in un modo perfetto.

«Volevo iniziare nel dirvi di smetterla.» disse Lauren. «Sono la più grande tra Taylor e Christopher, parlo a nome di tutti e tre, vi chiediamo semplicemente di smetterla di fingervi felici davanti ai nostri occhi come per dire "va tutto bene" quando tra un po' vi augurate la morte.» iniziò e la sua voce era più roca del solito.
«Laure-...» Clara venne interrotta non appena Lauren alzò la mano, come per dirle di star in silenzio.

«Non siamo più i bambini di dieci anni a cui dite le cose e loro restano ipnotizzati dalle vostre parole. Ho deciso di aprire gli occhi, e voi non sarete le persone che me li faranno chiudere.» disse Lauren.

«Le lacrime che uscivano dai miei occhi a causa di stress, ansia e paura per quello che mi aspetterà in futuro, finiscono qui.» disse sempre lei, le mani di Taylor e di Chris si strinsero forte. «Delle materie che respirano, non fermeranno il mio amore.»

Clara corrugò le sopracciglia e Mike strinse le sue stesse mani.

«Sono stufa di essere qualcosa che non sono, solo per i comodi vostri o di chissà qualcun altro.» accavallò le gambe, erano le 04:20 P.M.

«Mamma, papà... Io sono lesbica.» ammise finalmente Lauren.

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