1。
steso a terra, nell'erba, al centro del suo piccolo giardino contornato dai quattro alberi.
la calda luce della prima mattina, che di norma non sarebbe potuta entrare nella stanza (soprattutto non dal soffitto) danzava tra i rami affusolati ed una fogliolina si staccò da uno di essi, cadendo lentamente sul naso del biondo; che sospirò, facendola sollevare di poco e finire per terra.
completamente perso nei suoi pensieri, il ragazzo non sentì che qualcuno bussava alla porta per poi aprirla.
dei passi leggeri e poi il silenzio. la persona, chiunque fosse, si fermò un attimo a guardare i capelli biondi e gli occhi grigio tempesta di Magnus, ancora assente.
i pensieri sembravano aver rallentato il temporale nelle iridi grigie, incatenate sull'intreccio degli alberi che costituivano il soffitto di quella parte della stanza; la maglietta verde era un po' stropicciata e i jeans scuri avevano i risvolti sopra le scarpe da ginnastica.
poi l'altro si sedette accanto al ragazzo, senza dire una parola, in un silenzio leggero e irreale.
Magnus sbatté le palpebre e guardò la figura che gli stava accanto. era piuttosto fuori dal comune: i capelli tinti di verde, con le radici nere, il maglione rosa più grande di un paio di taglie sopra una camicetta bianca ed il jeans verde logoro fasciavano la figura snella del compagno. quando lui si girò, le iridi di due colori diversi - una marrone scuro e l'altra decisamente più chiara, tendente all'ocra - erano l'esatto opposto di quelle di Magnus, eppure si attraevano, invece di respingersi: diversi ma uguali, due poli opposti in perfetta sintonia.
‹‹Alex›› disse solo il biondo.
‹‹a cosa stavi pensando?›› ribatté quello.
‹‹non mi hai nemmeno sentito arrivare.››
il ragazzo si prese un paio di secondi per pensare.
‹‹non lo so›› disse infine, gli occhi stavolta puntati nel vuoto.
il verde si lasciò sfuggire un sorriso, divertito dalla risposta, e guardò in alto, sentendosi lo sguardo dell'altro addosso.
‹‹era da un po' che non sorridevi. in verità stavo pensando un anche a te. perché ti cacci sempre nei guai?››
‹‹ti farò una citazione. "non vado in cerca di guai, sono i guai che trovano me."››
‹‹harry potter!›› sorrise il biondo, spostandosi un po'. un'altra pausa.
‹‹lo sai invece a cosa sto pensando adesso?››
‹‹che sei idiota?››
‹‹hm! sarebbe stupido, me lo dici sempre tu.
stavo pensando che mi ricordi una canzone. forse la conosci... "sweet but psycho"››
‹‹certo che la conosco! oh she's sweet but psycho, a little bit psycho...››
‹‹quindi ora saresti in modalità "sweet"?››
‹‹tch. no, direi solo che oggi ho dormito bene e per ora non mi va di ucciderti.››
‹‹Alex che non vuole uccidermi? adesso si scatenerà il ragnarok!››
rise il biondo, mentre l'interessato gli lanciò un'occhiataccia.
‹‹se vuoi morire, possiamo rimediare subito.›› disse mettendo una mano sulla garrota che portava a mo' di cintura.
il biondo intercettò, ancora sorridente, la mano caffelatte di Alex con la sua molto più chiara.
‹‹no no nono, tranquilla, non c'è bisogno che ti disturbi!— hahah.››
le loro mani, per una frazione di secondo, si unirono perfettamente come i loro occhi, poi Magnus la lasciò.
ad Alex non piaceva molto il contatto fisico. e nemmeno a lui, in verità, ma con Alex era diverso.
‹‹tranquilla...›› la ragazza fece di nuovo silenzio.
‹‹direi che ho indovinato.››
‹‹oh, già. e mi hai quasi battuta sul tempo!, mi ritengo offesa.›› disse la ragazza, avvicinando la testa a quella di Magnus. che arrossì e si zittì.
per un po' regnò il silenzio, lo stesso silenzio surreale e inspiegabilmente magico. poi Magnus sospirò.
‹‹perché sospiri, piccolo Maggie?››
il ragazzo sospirò di nuovo. Poi tirò fuori il labbro e disse con voce da bambino: ‹‹stavo pensando, mamma››
‹‹e a cosa, fagiolo?››
il biondo smise di parlare in falsetto. ‹‹dovresti essere tu a chiamarti fagiolo. sei tu che hai i capelli verdi, no?››
‹‹non si risponde a una domanda con un'altra domanda›› cantilenò lei.
‹‹non lo so. a cosa pensavo, dico.››
‹‹maggie, sei incorreggibile.››
‹‹lo so››
a questo punto, toccò ad Alex sospirare.
‹‹prooprio impossibile.››
‹‹lo sho–››
dopo un ultimo sospirò, la ragazza si girò sulla lancia e si trasformò. un gattino con le iridi bicrome ed il pelo scuro corto miagolò e si rotolò a fianco al ragazzo.
Magnus sorrise. amava le trasformazioni di Alex. amava tutto di lei. e, naturalmente, di lui.
prese in braccio il gattino e se lo mise sul petto.
l'animale miagolò soddisfatto e allungò le zampe. poi, si ritrasformò e lo baciò.
per un lungo istante, il biondo rimase come pietrificato. poi ricambiò il bacio, cingendo con le braccia la schiena della ragazza.
la luce parve farsi ancora più soffusa, come per abbracciare le figure dei due einherjar.
fu poco più di un dolce bacio a stampo; poi Alex rotolò di nuovo a fianco a Magnus, appoggiando, stavolta, la testa sulla sua spalla.
‹‹sai a cosa pensavo io, Magnus?››
chiese.
il ragazzo si riscosse e circondò col braccio la sua spalla.
‹‹no...››
‹‹che ti amo.››
‹‹anche io ti amo, Alex››.
n/a:
eeed eccoci qua lmao
questa roba aka: tipo L'UNICA idea che ho davvero deciso di pubblicare wow datemi un premio im so proud
idk one shot sciallissima e niente più, addione :33c
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