Giulia

Mi svegliai nel cuore della notte, avevo il respiro affannato e tremavo incontrollabilmente, improvvisamente mi balenò alla mente l'immagine di mio fratello ed ebbi un tonfo al cuore... sentivo un grande peso su di me come se un macigno mi stesse schiacciando, mi guardai intorno, ma di mio fratello nessuna traccia, scesi velocemente dal letto e mi precipitai giù dalle scale senza nemmeno preoccuparmi di mettermi le scarpe. Lo cercai per tutta la casa, ma non lo trovai, allora disperata corsi in giardino e mi guardai intorno in maniera febbrile finchè non sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla, mi girai di scatto e vidi Zalgo fluttuare poco dietro di me

"Scusami sorellina, non volevo spaventarti, tutto ok?" Mi chiese guardandomi leggermente preoccupato, io non risposi.

"Che ci fai qui?" Mi chiese nuovamente, io risposi con un alzata di spalle.

"Tu cosa ci fai qui?" Gli chiesi guardandolo

"Pensavo..." rispose scpmpigliandomi leggermente i capelli

"Mh..." mormorai

"Dai su, cosa c'è che non va?" Mi chiese

"Nulla..." risposi

"Mefis, dai, non dirmi cazzate..." disse inarcando un sopracciglio

"Non sto- mi hai chiamata Mefis?" Chiesi abbastanza confusa

"Beh, ecco... sì... Mefis è il tuo vero nome... tu in realtà ti chiami Mefis Gremory,  ma se preferisci continuare a venire chiamata Giulia allora..." disse, ma io lo interruppi

"Mefis va più che bene, il nome Giulia non mi è mai piaciuto molto..." dissi

" bene, ora però, puoi dirmi che hai?" Mi chiese con espressione seria

"Ecco... ho... un brutto presentimento... come se... potesse accaderti qualcosa di brutto da un momento all'altro... E... ora come ora... Vorrei solo piangere... ma non voglio mostrarmi debole..." dissi abbassando la testa, lui per un attimo sembrò sorpreso ed un po' preoccupato, poi mi sorrise dolcemente e disse

"Mefis, capisco che tu voglia apparire forte, ed è ammirevole, ma non puoi tenerti sempre tutto dentro, capisci? Per cui, almeno con me puoi sfogarti, sono tuo fratello, e con me non devi fingere, intesi?" Io continuai a rimanere in silenzio, con le lacrime che minacciavano di uscire, lui mi abbracciò

"Piangi" mormorò e dopo questa parola scoppiai in un pianto isterico che durò molte ore.

"Meglio?" Mi chiese asciugandomi le lacrime, io annuii 

"Bene, ora vai a dormire, che domani ti insegno un paio di cose" disse sorridendo, dopo di che mi prese per mano e mi portò in camera, mi rimboccò le coperte e si sdraiò accanto a me accarezzandomi i capelli e dicendomi che non dovevo preoccuparmi e che sarebbe andato tutto bene, grazie a queste rassicurazioni in breve mi addormentai molto più tranquilla e serena

Spazio autrice

Ebbene sì, ho pubblicato un nuovo capitolo, sorpresi? Io lo sarei, vabbè, ho un po' tanto sonno, per cui Buona notte