EXTRA. - "Ho voglia di scriverti."
Stavo rintanata in casa, da quando scoprii che Dinah ha riferito certe cose a mia madre, decisi di stare in casa, lontana da tutti e da tutte.
Avevo paura del mio futuro, non sapevo cosa fare e questo mi preoccupava. Non andai dalla signorina Issartel, capii solo ora come si sentiva Lauren quando non veniva per le sedute.
Sospirai, ero seduta più di mezz'ora sulla sedia della mia scrivania, sbuffai intensamente e cercai di ammazzare il tempo in qualche modo.
Forse ammazzare non era il termine giusto.
Le dita dei miei piedi rimasero attaccate per via del contatto con il pavimento freddo come il ghiaccio.
Vidi come un passerotto si poggiò davanti alla mia finestra. Sorrisi dolcemente vedendo quell'animaletto così piccolo guardarsi intorno.
Ogni tanto i miei pensieri vagavano. Mi sarebbe più che piaciuto essere come un animale: libero, incontrollabile.
Purtroppo questo non era possibile, a meno che non esistesse la reincarnazione. Non avevo mai creduto in una cosa del genere, come in un Dio e cose del genere. Mi sentivo un po' libera da questo, senza controlli, senza niente di tutto ciò.
Anche se qualcosa non riusciva a rendermi libera completamente. Mi grattai il capo, non capendo cosa ci fosse di sbagliato in ciò che mi impedisce di esserlo.
Erano così tante le domande che mi sentii quasi pazza. Ah no, lo ero già, quindi dovevo usare un altro paragone per descrivermi.
Ops! Impossibile.
Non appena i miei occhi si piombarono nuovamente sulla creaturina che piano piano apriva le alette per volare via, mi sentii incredibilmente triste.
La bestiola era volata, lasciandomi un vuoto dentro. Odiavo associare le cose, ma era tutto così impossibile. Mi maledii mentalmente, stufa di questa situazione. L'unica cosa che potevo fare era scrivere, visto che avevo una piccola pila formata da venti fogli di carta.
Ovviamente, avrei scritto a Lauren.
Che novità, eh?
Mi morsi il labbro e con un po' di terrore presi la penna dall'inchiostro nero. Nel mio ex studio, avevo penne solo dall'inchiostro nero anche se preferivo il blu.
Sbloccai la penna e guardai attentamente il foglio bianco e puro, sembrava fottutamente infinito, quasi mi venne mal di testa. Ringhiai intensamente. Non appena appoggiai la punta sul foglio, lo macchiai di nero.
Mi sentii quasi in colpa per aver sporcato quel piano bianco e leggero. Iniziai a tracciare linee, tutte allacciate tra loro, lasciai libera la mente e iniziai a scrivere su ogni foglio tanti pensieri sparsi, senza un filo logico.
Mi piaceva scrivere delle frasi sparse, poi modestamente, la mia calligrafia era invidiabile. Era perfetta, dolce, elegante e ordinata.
Quasi mi sentii benedetta per scrivere così bene, amavo l'ordine anche se nella mia vita era un completo disordine.
Buttai la testa all'indietro, avevo bisogno di qualcosa di liquido per la mia gola. Un bel tè verde mi avrebbe fatto bene senz'altro. Mi alzai e andai alla cucina per prepararlo.
Mentre la mia mente elaborava, intanto il tè preparava.
Il mio sguardo pensieroso mi fece pensare al giorno precedente, Lauren a casa mia, Dinah che chiama mia madre dicendole chissà cosa.
Forse dovevo scrivere qualcosa anche ai miei genitori, in modo da spedire, in modo che sapessero che stavo bene.
Dopo aver preso il tè, tornai nuovamente al mio posto.
Accavallai le gambe e guardai attentamente il mio foglio pieno di scritte. Non contenta, mi portai la tazza fumante alle labbra. Il liquido mi bruciò il labbro superiore, facendo sì che un'idea venisse a galla.
Avrei dovuto mettere in ordine tutte le frasi per formare una lettera indirizzata al paradiso. Per un attimo sperai che ne esistesse uno, volevo che Lauren sapesse delle cose, che forse non le avevo mai detto.
Iniziai a formare la letterina con le poche cose scritte, ovviamente, su un foglio pulito.
Lasciai tutto com'è.
"Ciao, Lauren.
Bastarda, ti odio. Ieri mi hai fatto prendere un fottuto colpo, ora per colpa tua non so cosa mi succederà. E so, non c'è nulla da dire, sei andata e così senza sforzo. Ho il cuore rotto, per colpa tua, bastarda.
Non prendertela, quando leggerai questa lettera, lo dico perché magari ti amo ancora. Vorrei ancora sentire le tue battute, ad esempio "mi odori l'ascella?".
So che questo ormai non è possibile, e dovevo dirtelo, quella volta ero davvero tentata di odorartela."
Delle gocce calde toccarono il foglio.
"Sono fottutamente distrutta. Le cose che Keana (la mia terapista) mi dice, mi entrano da un orecchio e mi esce dall'altro. Per colpa tua. Quasi ti chiedo di tornare, perché non riesco a non vederti. Quegli occhi verdi mi mancano come la tua pazzia.
Ti ho detto tante o forse poche volte che ti amo. Ma sappi che vedrò di rimediare dicendotelo ogni volta che lo vorrai. Anche quando ci sarà la pioggia battente, io ti dirò "ti amo", perché è un tuo segno, perché vuoi dirmi che magari stai male senza di me. Ho voglia di scriverti, per farti sapere che il mio cuore è ancora pieno dalla tua presenza nonostante tu non ci fossi più.
Tu sei una rosa, lo sai,
Come io, sono un girasole.
Il tuo.
Ah, P.S., attenta al palloncino, non posso mandartene tanti, stanno finendo. Non scoppiarlo!
-Karla Camila Cabello."
Ero soddisfatta, quella bastarda, nonostante non ci fosse era riuscita a ridurmi in un fiume di lacrime. Quasi debolmente mi alzai e gonfiai un palloncino con dell'elio, il colore dell'ovale fluttuante era azzurro.
Dopo averlo trascinato in camera, presi il filo tra i denti e con il foglio ci feci una sorta di pergamena. Dopo averlo legato al filo nero, mi avvicinai con ansia alla finestra, dopo averla aperta, guardai quanto fosse alto.
Non era abbastanza.
Con l'aiuto di una scala, mi arrampicai fino al tetto. Il vento scorreva perfetto, proprio come piaceva a me. Dopo aver sorriso, lasciai che il mio palloncino volasse insieme alla lettera, nella speranza che ricevetti risposta in qualche modo.
Sapevo che non dovevo sperare più di tanto, ma non appena vidi come il palloncino si innalzava, io alzai la mano.
«Vedi di rispondermi!»
OH YEYEYEYEYE
Vi lascio con questo capitolo, ci ho messo un po' nel pensare a qualcosa di straziante.
Ammetto che le lettere sono un punto dolente, anche per me. Non ho nulla da aggiungere, spero vi sia piaciuto.
Mi trovate anche su 👇:
Instagram: mvrtav
Nuovo profilo Twitter: @drunkwithya
Ora lasciatemi piangere ascoltando Miss Movin' On versione Acustica.
Al prossimo aggiornamento.
-BeingAsAnHurricane.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro