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capitolo 14 buon compleanno piccola

Le giornate di Sara iniziano sempre allo stesso modo, si sveglia presto, prepara la colazione e poi fa qualche pulizia oppure studia.
Ma oggi, c'è tutto un nuovo programma per lei.

Appena il sole dalla tapparella le infastidisce il sonno, svegliandola, si ritrova davanti al letto Kessie e Mary sorridenti e con un vassoio in mano.

"Tanti auguri Sara."

Sara sorride, ridacchiando ogni tanto, mentre le due amiche poco intonate cantano "tanti auguri".
Quasi si era dimenticata del suo compleanno, con tutto ciò che sta accadendo le sembrava poco importante e invece le due ragazze se lo sono ricordate anche se Sara non pensa di averglielo detto.

Ma non importa, sorridente soffia la candelina sopra al piccolo muffin al cioccolato, il suo preferito, esprimendo un desiderio.
Non è nulla di materiale o egoistico, semplicemente che possa tornare presto la pace in questa casa.

Le due ragazze mettono via il vassoio, lanciandosi vicino alla amica ringraziando che sia un letto matrimoniale.
Altrimenti sarebbero già finite con il sedere a terra.

"Allora stellina, oggi ci aspetta una giornata straordinaria, perciò farti una doccia e preparati in fretta.
Oggi ci si diverte."

Le dice Mary, baciandole una guancia e alzandosi dal letto e lo stesso fa Kessie per poi andare via entrambi lasciando Sara con uno splendido sorriso sulle labbra.

Afferando il telefono, nota molti messaggi dai colleghi del bar e dai suoi compagni di corso.
Ma anche dai ragazzi che ormai popolano la sua casa e uno più dolce da parte del suo ragazzo.

{Buon giorno bellissima e buon compleanno.
Vorrei farti un regalo che sia all'altezza ma niente può essere più prezioso della tua presenza nella mia vita.
Semprentuo jek.}

Con gli occhi lucidi e sognanti si stringe il telefono al petto e si butta di nuovo di schiena sul letto.
La giornata è appena iniziata e già sentendo cuore pieno di gioia, sicura che qualsiasi cosa accadrà oggi non potrà spegnere questa gioia.

"Sara, smettila di pensare a cosa ti regalerà il tuo amoruccio e sbrigati."

Il richiamo di Mary oltre la porta la fa sobbalzare e scendere di corsa dal letto, dimenticandosi che quando dorme si attorciglia le lenzuola intorno alle caviglie, con il risultato che cade goffamente a terra.

Per fortuna i cuscini caduti a terra, evitano che si faccia male e per lei è quasi un segno del destino.
Oggi sente che andrà tutto bene, perché tutti hanno bisogno di un giorno speciale, anche quando si sta attraversando una notte oscura.

Dopo esserci lavata e preparata in fretta con un jeans e un maglioncino leggero, risponde ai messaggi ricevuti scendendo al piano di sotto.
Per le scale incontra Loredana che le fa gli auguri, anche da parte delle sue bambine, ringraziandola e continuando a scendere di corsa, curiosa di cosa questo giorno abbia in servo per lei.

Arrivata vicino all'ingresso, trova le due amiche già pronte ad uscire, ma prima di seguirle istintivamente si guarda intorno.
Kim non è in casa ed èstrangolato che ultimamente non si muove nemmeno per comprare le sigarette, ed è anche l'unica a non averle mandato un messaggio.

Per un attimo è un po delusa, ma poi sorride scuotendo leggermente il capo.
Con tutto quello che sta passando, è normale che si sia dimenticata del suo compleanno, non può fargliene una colpa.

Fa così tanto per lei e per le sue amiche, questo è già il regalo più bello che le  possa fare, la consapevolezza di essere importante per lei.

Cosi, sorridente e piena di quella luce che la preoccupazione aveva spento negli ultimi tempi, afferra il giacchetto e segue le amiche pronta all'avventura.

"Prima tappa, shopping ragazze, il tuo guardaroba Sara ha bisogno di una rinfrescata."

Le dice sorridente Kessie mentre sale dalla parte del guidatore.
Pochi giorni fa Sara ha finalmente preso la patente, ma finché non comprerà la macchina dovrà continuare a disturbare le amiche.
E quando si è scusata l'ultima volta per questo, Kessie le ha risposto che se lo diceva di nuovo le scambiava lo shampoo con la tinta verde e Sara non vuole sicuramente rischiare tanto.

Cosi, si lascia andare alla leggerezza che da l'essere amata.
La dolcezza che c'è nelle cure dedicate, facendosi amare dalle persone che ama.
E non le è mai dispiaciuto lavorare prende e per gli altri, ma ogni tanto è bello farsi coccolare.

Sono appena le nove quando arrivano al centro commerciale e le ragazze sono felici che ,essendo mercoledì, ci sia poca gente e perciò più spazio per loro per girovagare in ogni negozio che vogliono.

"Bene, partiamo dalla base, un bell'intimo che Jek apprezzerà sicuramente."

Le guance di Sara si colorano di rosso scarlatto e Mary scoppia a ridere per aver fatto centro.
Entrambe le ragazze la prendono sotto braccia tirandola dentro a un negozio di Victoria's secret.

Sara diventa sempre più rossa, soprattutto quando le amiche le metteno in mano decine di completini uno più invisibile dell'altro.
Fino ad arrivare a un perizoma che assomiglia al filo interdentale che ha usato stamattina.

"Ragazze non fanno per me queste cose, non so nemmeno da che lato si mettono."

E, un po dispiaciuta, posa la fila di intimi su un piccolo tavolino, sentendosi un po' una bambina.
Lei che è abituata a biancheria semplice e persino ai cuoricini sugli slip, si sente così inadatta in questo negozio, così piccola e inesperta.
E il pensiero va di istinto a Jek, alle notti passate a stare solo abbracciati e a scambiarsi qualche casto bacio.

"Forse è per questo che Jek non mi desidera."

Pensa ad alta voce, attirando lo sguardo  delle amiche, che d'istinto capiscono di cosa sta parlando, ma non dicono nulla lasciandola a girare tra gli scaffali nei suoi pensieri.

Si sente pronta per lui, lo ama e lo desidera, ma ogni volta che sembra sia il momento giusto, lui fugge via come se in realtà fosse tutto sbagliato e forse è lei ad essere sbagliata.
E sfiora con le dite un intimo rosso molto scollato e succinto, sentendolo così diverso da se ma forse è proprio questo che deve fare.
Cambiare.

Le amiche corrono in suo soccorso, con Kessie che le mette un braccio intorno alle spalle e Mary che le si mette davanti.

"Che non ti passi in quella testa l'idea folle che Jek non ti desidera.
Quell'uomo muore per te e sicuramente diventerà presto per le seghe che si fa su di te."

E le guance di Sara raggiungono un rosso quasi innaturale, per poi scoppiare a ridere insieme alle due amiche  coscienti degli sguardi imbarazzanti della commessa poco lontano, ma fregandosene alla grande.

Mary le prende la mano, portandola in un'altro reparto dove Sara si sente decisamente più a suo agio.
Le posano sulle mani completi intimi molto più semplici e coprenti ma comunque bellissimi.

Li posa sul tavolino ora vuoto, osservando il pizzo elegante, il taglio del seno intrigante con effetto vedo e non vedo della stoffa, la morbidezza della seta e la forma leggermente accentuata degli slip.

"Ognuna di noi è bella a modo suo, c'è chi preferisce il rosso fuoco e il trasparente, chi il pizzo bianco che fascia con dolcezza.
Chi ha più libidine, chi no, ma siamo sempre donne e bisogna essere sempre fiere di ciò che siamo, libere di vestirci o essere come vogliamo."

Le sorride Kessie, mostrandole due completi molto diversi tra di loro, mostrando con i gesti quello che sta dicendo.
E Sara ha già sentito queste parole, ricorda chi le ha dette e sorride.

Una sera Kessie è tornata delusa a causa di un ragazzo che le aveva fatto complimenti troppo spinti, convinta che fosse colpa sua perché si era messa una maglia un po scollata e un rossetto troppo rosso.
Kim non le ha sicuramente risposto con le stesse parole e con la stessa calma, incazzandosi e guardandola fredda e azzittendola dicendole che erano tutte stronzate.

Sara aveva ascoltato la conversazione dall'altra stanza, sentendo Kim con voce alterata dire che lei poteva fare quello che voleva, nel rispetto di sé stessa e che anche se fosse uscita nuda di casa, nessun uomo ha il diritto di prendersi confidenze che non gli aspettano.

Aveva usato parole molto simili a quelle che Kessie ha riciclato, forse con più parolacce per poi ordinare a Teo di non fare entrare più "quel porco di merda in astinenza", sue esatte parole.

Cosi, Sara sorride prendendo i completi più adatti a lei e entrando di corsa nel camerino per provarli.
Osa con qualcosa di più trasparente e sexy del solito e quando si guarda allo specchio è sorpresa di ciò che vede.

Una donna dai capelli biondi legati in una coda alta, vestita solo con un completo di pizzo rosa antico, che le fascia alla perfezione le sue forme fini e delicate.

"Cazzo, con questo a Jek lo stendi e non per forza sul letto."

Sobbalza sentendo la voce dell'amica, che senza che lei se ne accorgesse ha spalancato la tenda del camerino.
Si porta le mani addosso cercando di coprirsi, ma le due non la stanno più guardando, impegnate a prendere gli altri dieci completi simili, uscendo di corsa dal camerino.

"Signorina, li prendiamo tutti."

Le sente gridare, mentre lei è rimasta immobile con ancora le mani addosso a coprirsi, per poi a scoppiare a ridere felice si avere finalmente delle amiche, anche se non proprio mentalmente normali.

La mattinata continua così, tra negozi, camerini e risate.
Ogni vestito un po scollato è sempre una buona scusa per fare qualche battuta oscena che di conseguenza fa arrossire Sara fino alle punte dei capelli.
All'una tutte è tre sono con le mani piene di borse e lo stomaco che brontola per la fame.
Alla fine tutte e tre si sono rifatte il guardaroba riempiendolo contin po di tutto, ora tocca riempire lo stomaco.

"Se non metto qualcosa sotto ai denti, sverro qui all'istante e mi avrete sulla coscienza."

Si lamenta Mary per la terza volta, ma le altre non gliene fanno una colpa dato che anche il loro corpo necessita di carburante.
Per fortuna Sara adocchia un ristorante poco lontano e il fatto che sia una pizzeria e il massimo delle sue ambizioni.

Prendendo sotto braccio le due amiche, corre verso il locale rischiando che cadono tutte e tre a causa delle numerose borse alle mani.
Ma per fortuna arrivano sane e salve, con il fiato corto e ridendo come delle pazze.

Quanto è bello ridere, sapendo che persino nel gelo può nascere un fiore, un dolce sentimento.

"Non so voi, ma io ho intenzione di mangiare tanto che il vestito che ho comprato non mi andrà."

Sospira di sollievo Sara finalmente sedendosi a tavola.
Sa già cosa prenderà, così mentre le altre due guardano il menu lei le osserva sognante.

È questa la normalità, la vita che vuole.
Uscire con le amiche, sorridere per una smorfia buffa oppure sorridere con loro per una battuta oscena.
Ripensa a quanto tempo ha perso camminando a testa bassa, guardandosi le scarpe consumate e non le persone che poteva incontrare.

Chissa se le ha già incontrate per strada, consapevole che tutte è tre camminavano guardando l'asfalto nero e non la luce del sole, sapendo che anche se si sono incontrate non erano ancora capaci di guardarsi e conoscersi.

Kessie, con i suoi problemi di famiglia, sentendosi parte di niente e di nessuno, persa nella sua angoscia, costretta a vivere l'unica cosa bella, l'amore con Cam, di nascosto.
E invece la guarda ora, bellissima ora che ha preso quei kili che la fanno sentire bene con se stessa, fiera di sé quando cammina, felice nel baciare l'uomo che ama anche al centro di una piazza, parte di una famiglia.

E Mary, lei che era abituata a subire dai più forti.
Ha subire le angherie della madre, le parolacce e gli ordini del patrigno, la presunzione del suo ex datore di lavoro e persino durante i corsi sembrava il centro di ogni guerra che scoppiava.
Invece ora è così libera, si sente più forte dentro di sé, pronta a ringhiare contro chiunque le vada contro, consapevole di essere appoggiata non solo dal suo ragazzo ma da tutti loro.
Una strana famiglia, nessuno lo mette in dubbio, ma anche la più folle delle case sa essere dimora per corpo e anima.

E Sara si sofferma anche su se stessa, sulla donna che è diventata in pochi mesi.
Guarda le buste che contengono gli intimi comprati, sorpresa di averli presi e consapevole che fino a pochi mesi fa non l'avrebbe mai fatto.

E sono tante le cose che ha trovato il coraggio di fare.
E non parla solo di aver colpito un uomo con una bottiglia o di aver curato le ferite su Kim, è il coraggio di vivere essendo fiera di chi è, con tutti i suoi difetti e i suoi pregi.

Vivere la normalità, questo la cambiata, fare quei piccoli gesti che fanno tutte le ragazze della sua età, quelle che vivono lontano dalle terre del Bronx.

Ma più si ripete questa frase nella mente, più qualcosa le stone, qualcosa non ci sta bene nella normalità che chiunque vive, un qualcosa che manca nella immagine di loro sedute a questo tavolino.

E si guarda intorno, come se la risposta fosse tra le pareti di questo umile locale.
Ma invece i suoi pensiri cambiano totalmente direzione e interesse.

Poco lontano da loro, nota una cosa strana.

Tre ragazzi si sono seduti a tre tavoli di distanza da loro ed è quasi sicuro di averli visti spesso fuori dai negozi che hanno visitato e forse anche nel parcheggio dove hanno lasciato la macchina.
Possibili che le stanno seguendo?
Un moto di ansia le sale in gola, come un nodo che non fa scendere la saliva.

Ripensa a tutti gli insegnamenti di Kim, alle raccomandazioni.
E se fossero uomini di quell'essere da cui Kim le sta proteggendo?
Cosa deve fare?

Mille pensiri si accavallano nella sua mente e quasi tentata di chiamare Kim per chiederle aiuto.
Ma Kessie seduta davanti a lei di spalle agli uomini, alza lo sguardo dal menu per chiederle cosa vuole, bloccandosi quando la vede preoccupata, quasi sotto shock.
Segue il suo sguardo e quando incrocia lo sguardo dei tre uomini, capisce il suo stato di allerta.
Anche perché la biondina non è occorrente di ciò che è successo la sera prima, colpa loro che si sono dimenticate di dirglielo troppo prese dall'euforia della mattinata appena passata.

"Tranquilla, sono uomini di Kim, hanno l'ordine di starci attaccati al culo ma senza romperci le palle, parole sue.
L'alternativa era avere Cam, Massi e Jek attaccati come piattole, direi che questa è la scelta migliore."

E torna tranquilla a guardare il menu, come se non avesse  appena lanciato una bomba nella mente di Sara.

Troppe domande che cercano risposta e i tre uomini perdono di interesse mentre una donna spicca tra tutte.
Posando una mano sul suo menu, glielo sposta da davanti al viso, bisognosa di saperne di più.

"Kim sa che siamo qua?
Le avete chiesto voi di poter uscire?"

Non ci aveva pensato prima, troppo presa dalle emozioni e dalla felicità di poter vivere finalmente una giornata normale, ma Kim ha vietato a tutte loro di poter uscire se non per necessità, perciò le ragazze devono averla convinta.
Ma Kessie nega con il capo, tirando fuori dal portafoglio una carta di credito, la stessa che hanno usato tutta la mattina ma che solo ora riconosce.
È di Kim.

"È stata lei ha dirci che oggi è il tuo compleanno, a darci via libera per fare ciò che vogliamo e diciamo a finanziare la festa."

Scoppia a ridere insieme a Mary per l'ultima frase, indicando la carta di credito, ma vedono Sara pensierosa, smettonondi colpa non capendo perché sia tanto sorpresa.

Ma la biondina le guarda senza vederle davvero.
Kim non si è scordata di lei, del suo compleanno, anzi anche se indirettamente è grazie a lei se sta vivendo questa bellissima giornata.
Con i suoi modi freddi, a mostrare indifferenza e menefreghismo, per lei a messo da parte le preoccupazioni per farle vivere una giornata serena.

Non è una questione economica, non è la carta di credito che ha pagato i vestiti che ha nelle borse, ma la sensazione di essere importante per lei.
Di essere stato un pensiero tra i suoi tanti guai e sorridere per i pensieri fatti questa mattina, saperla che lei è sempre presente anche quando non c'è.

Ecco cosa manca alla normalità di tutti gli altri, ecco perché questa normalità le piace si, ma non è parte della sua vita.
Non è la vita che lei ha deciso di percorrere perché nella normalità degli altri Kim è solo un fantasma.
Mentre lei Kim la vuole vivere ogni giorno e con lei la famiglia che si è creata.

Non una famiglia normale, non una compagnia con cui uscire il sabato sera al cinema.
Ma una famiglia che ti ama e ti protegge anche a costo della propria vita.

Euforica da questa scoperta che le ha aperto gli occhi ancora una volta, prende il telefono, scrivendo un semplice grazie che non fa onore a tutta la felicità che sente dentro di sé, ma che raffigura a pieno questo battito forte nel cuore.
Una parola che può avere mille significato e perché  oppure che può significare tutto.

La risposta arriva dopo pochi minuti e Sara non può non sorridere nel leggere poche parole con un grande significato.

"Auguri piccole fiore di Chernobyl."

Perché Sara è così che si sente quando Kim le dedica anche solo un pensiero, un fiore nato nella distruzione.
Ed è questo che è Sara per Kim, un piccole fiore che risplende tra i suoi drammi.

La normalità forse sta bene con tutto, ma non sui loro sentimenti.

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